49 1960-'61-'62 Concorsi a Boario
Libro
Prima manifestazione di questo tipo fu il 1° Raduno - Concorso Bandistico Interprovinciale (1960). Dai documenti in ns. possesso non ci è possibile, purtroppo, risalire a quando ed a chi venne per primo l’idea di tenere un evento di tale portata a Darfo Boario Terme. Ma sappiamo per certo chi, con enorme scrupolo e tanta passione fu l’organizzatore preciso ed instancabile di questa manifestazione e di quelle che seguiranno nei due anni successivi: il musicante Lorenzo Faustinoni, allora segretario del Consiglio Direttivo. Fu grazie alla minuziosità con cui egli raccolse e catalogò anche il più piccolo ed apparentemente inutile documento che ci è stato possibile ricostruire e raccontare le vicende di quegli anni. Fu infatti fra le carte ingiallite comprendenti corrispondenze fra bande invitate, preventivi di spesa, fatture, ricevute, programmi, adesioni di massima, rinunce, bozze di discorsi, inviti ad autorità, richieste di aiuti finanziari, permessi S.I.A.E. e molto ancora che trovammo una lettera datata 26 Maggio, indirizzata al Faustinoni da parte del Maestro Manenti. Quest’ultimo rispondeva ad una missiva del nostro segretario, che aveva chiesto un parere autorevole in merito ad un abbozzo di programma per l’organizzazione di un raduno - concorso. Faustinoni ebbe poi utili suggerimenti e consigli riguardanti la parte artistica dal Maestro Giuseppe Macario, allora direttore della nostra banda. Venne inoltre aiutato da tutti i bandisti, i quali tra l’altro avevano il compito di ricevere ed accompagnare, a coppie, le altre associazioni.
Boario Terme visse, alla fine degli anni ‘50, il momento di maggiore espansione della attività turistico-alberghiera gravitante attorno alle Terme. La crisi del dopoguerra era superata, l’ottimismo era la parola d’ordine degli italiani, il divertimento prendeva il sopravvento sulle preoccupazioni. L’aumento stagionale della popolazione del comune richiese, in quegli anni, la creazione di strutture ricettive. L’età media piuttosto alta, ed i bisogni più semplici della clientela che allora frequentava lo stabilimento termale, non richiedevano la presenza di infrastrutture quali sono intese oggi in un moderno complesso turistico, ma anche allora non doveva essere trascurata la possibilità di occupare il tempo libero dei villeggianti con attività ed intrattenimenti piacevoli, consoni all’età ed ai gusti dell’epoca.
E’ qui che il binomio Banda di Darfo - Turismo termale trovò nei mesi estivi il suo momento di più concreta collaborazione. Se da una parte c’era l’opportunità di disporre del prestigio di una località rinomata per poter organizzare manifestazioni, dall’altra si coglieva l’occasione per rendere più piacevole il soggiorno dei turisti stagionali con incontri musicali allora molto apprezzati anche dal grande pubblico.
E’ qui che il binomio Banda di Darfo - Turismo termale trovò nei mesi estivi il suo momento di più concreta collaborazione. Se da una parte c’era l’opportunità di disporre del prestigio di una località rinomata per poter organizzare manifestazioni, dall’altra si coglieva l’occasione per rendere più piacevole il soggiorno dei turisti stagionali con incontri musicali allora molto apprezzati anche dal grande pubblico.
Commisisone Giudicatrice alla manifestazione del 1962.
Prima manifestazione di questo tipo fu il 1° Raduno - Concorso Bandistico Interprovinciale (1960). Dai documenti in ns. possesso non ci è possibile, purtroppo, risalire a quando ed a chi venne per primo l’idea di tenere un evento di tale portata a Darfo Boario Terme. Ma sappiamo per certo chi, con enorme scrupolo e tanta passione fu l’organizzatore preciso ed instancabile di questa manifestazione e di quelle che seguiranno nei due anni successivi: il musicante Lorenzo Faustinoni, allora segretario del Consiglio Direttivo. Fu grazie alla minuziosità con cui egli raccolse e catalogò anche il più piccolo ed apparentemente inutile documento che ci è stato possibile ricostruire e raccontare le vicende di quegli anni. Fu infatti fra le carte ingiallite comprendenti corrispondenze fra bande invitate, preventivi di spesa, fatture, ricevute, programmi, adesioni di massima, rinunce, bozze di discorsi, inviti ad autorità, richieste di aiuti finanziari, permessi S.I.A.E. e molto ancora che trovammo una lettera datata 26 Maggio, indirizzata al Faustinoni da parte del Maestro Manenti. Quest’ultimo rispondeva ad una missiva del nostro segretario, che aveva chiesto un parere autorevole in merito ad un abbozzo di programma per l’organizzazione di un raduno - concorso. Faustinoni ebbe poi utili suggerimenti e consigli riguardanti la parte artistica dal Maestro Giuseppe Macario, allora direttore della nostra banda. Venne inoltre aiutato da tutti i bandisti, i quali tra l’altro avevano il compito di ricevere ed accompagnare, a coppie, le altre associazioni.
La banda cittadina di Salò presente alla manifestazione del 1960
Certo che, quando si ha a che fare con centinaia di persone, bande, accompagnatori, autorità, giurie, pubblico…non tutto può andare per il verso giusto. Lo stesso Faustinoni raccontò ai redattori della prima edizione del libro sulla banda (1988) che la settimana di vigilia, cinque delle dieci bande che avevano aderito comunicarono di non poter partecipare al raduno-concorso. Poiché non c’era modo di risolvere la questione, dati i lunghi tempi del servizio postale, Faustinoni e l’allora vice maestro Beppe Salvini raggiunsero i rinunciatari con il mezzo più veloce in loro possesso: la lambretta.
Le argomentazioni verbali furono più efficaci di quelle scritte e la capacità persuasiva dei nostri due rappresentanti riuscì a far cambiare idea a tre delle cinque bande che avevano dato forfait, sventando il probabile insuccesso della manifestazione.
Quel primo anno furono a Darfo Boario Terme i gruppi di Cazzago S. Martino, Castro, Borgosatollo, Vilminore (per la piccola banda) Sarezzo Lovere e Salò (per la media banda).
Stando agli articoli che apparsero sui più importanti giornali di Brescia e Bergamo e a quanto riportato sulle lettere di congratulazioni giunte al Faustinoni dai partecipanti e dalla autorità invitate, l’evento ebbe un buon successo di pubblico e critica.
Il maltempo imperversò durante tutta la manifestazione e le bande furono costrette così a svolgere il finale al chiuso, contribuendo, a detta di molti, a favorire l’attenzione del pubblico ed a migliorare il clima di suspence fra le bande partecipanti. Fu un successo insomma! Dobbiamo però, per correttezza, riportare anche un parere negativo, quello che si può leggere nel bel libro di Ebranati sulla storia della Banda di Salò: quest’ultima infatti, proprio in occasione del concorso di Boario, riportò una “cocente delusione”, ritenendo di essere stata ingiustamente relegata al 3° posto, dopo una banda che, secondo loro, non aveva i requisiti richiesti dal regolamento. Purtroppo non abbiamo la possibilità né di smentire né di provare questo fatto. Il verdetto fu deciso dalla somma dei punteggi parziali che ogni membro della giuria, autonomamente, appose sulla scheda riportante diversi aspetti su cui giudicare l’esecuzione. Nessun verbale riassuntivo venne stilato; fu solo la matematica a decidere, escludendo in certa misura la possibilità di “combine”.
Le argomentazioni verbali furono più efficaci di quelle scritte e la capacità persuasiva dei nostri due rappresentanti riuscì a far cambiare idea a tre delle cinque bande che avevano dato forfait, sventando il probabile insuccesso della manifestazione.
Quel primo anno furono a Darfo Boario Terme i gruppi di Cazzago S. Martino, Castro, Borgosatollo, Vilminore (per la piccola banda) Sarezzo Lovere e Salò (per la media banda).
Stando agli articoli che apparsero sui più importanti giornali di Brescia e Bergamo e a quanto riportato sulle lettere di congratulazioni giunte al Faustinoni dai partecipanti e dalla autorità invitate, l’evento ebbe un buon successo di pubblico e critica.
Il maltempo imperversò durante tutta la manifestazione e le bande furono costrette così a svolgere il finale al chiuso, contribuendo, a detta di molti, a favorire l’attenzione del pubblico ed a migliorare il clima di suspence fra le bande partecipanti. Fu un successo insomma! Dobbiamo però, per correttezza, riportare anche un parere negativo, quello che si può leggere nel bel libro di Ebranati sulla storia della Banda di Salò: quest’ultima infatti, proprio in occasione del concorso di Boario, riportò una “cocente delusione”, ritenendo di essere stata ingiustamente relegata al 3° posto, dopo una banda che, secondo loro, non aveva i requisiti richiesti dal regolamento. Purtroppo non abbiamo la possibilità né di smentire né di provare questo fatto. Il verdetto fu deciso dalla somma dei punteggi parziali che ogni membro della giuria, autonomamente, appose sulla scheda riportante diversi aspetti su cui giudicare l’esecuzione. Nessun verbale riassuntivo venne stilato; fu solo la matematica a decidere, escludendo in certa misura la possibilità di “combine”.
Ingresso alle Terme della Banda di Cazzago San Martino vincitrice nel 1960 per la categoria "Piccola Banda"
Per quanto riguarda la non conformità al regolamento di un complesso, non abbiamo nessun documento che lo provi, essendo state le bande suddivise in categoria a seconda di quanto dichiarato dalle stesse sulla scheda di adesione. Sta di fatto che la Banda di Salò non ritirò il premio per protesta. Il Faustinoni stesso ci raccontò però che l’antichissima e gloriosa Banda di Salò si distinse, specialmente durante le sfilate, affascinando il pubblico per stile, compostezza eleganza e bravura. Quell’anno vinse Sarezzo per la categoria media banda e Cazzago S. Martino per quella di piccola banda.
Locandina della Manifestazione.
La Banda di Darfo destinò un premio speciale al maestro che, indipendentemente dalla posizione di classifica del complesso diretto, si fosse distinto alla voce “interpretazione”. Il premio Bacchetta d’Argento venne assegnato nella prima manifestazione del 1960 al maestro Ligasacchi.
La pioggia che, come abbiamo detto, imperversò su Boario durante tutta la manifestazione non fu altro che un presagio di quello che poco dopo sarebbe successo. Il 16 Settembre 1960, infatti, la bassa Vallecamonica fu devastata dall’alluvione. La sede della nostra banda, allora in via Lepetit sotto le ex-scuole elementari di Darfo, fu letteralmente sommersa. Quando le acque si abbassarono, i musicanti che per primi andarono a verificare i danni non trovarono praticamente più nulla.
Documenti, partiture e strumenti erano stati trascinati via dai vortici e distrutti.
Faustinoni raccontò che lui stesso, con serva pazienza, cercò di raccogliere alcuni foglietti di partiture, miracolosamente salvi, che galleggiavano qua e là, stendendoli poi all’aria per farli asciugare.
Tre mesi dopo, alla tradizionale uscita augurale del primo dell’anno, la banda fece il solito giro del comune suonando le sole due marce disponibili, la cui partitura era su un foglietto unico. Dimostrò così la caparbia volontà di continuare il proprio cammino umano e musicale con tutti i mezzi e in tutte le maniere possibili.
E fu con la stessa determinazione che il Faustinoni riuscì, nel 1961, a ripetere l’impresa dell’anno precedente, organizzando il 2° Raduno-Concorso Bandistico Interprovinciale.
Sull’onda della buona riuscita del 1960, e sul bisogno di una urgente ripresa economica della nostra zona, sia complessi musicali che enti finanziatori non si fecero pregare due volte per partecipare attivamente alla manifestazione. Ancora una volta l’Azienda Autonoma di Cura e Soggiorno si prese il maggior carico di oneri, appoggiandosi però alle ora solide “spalle” organizzative dell’ormai famoso Faustinoni. Fu un altro successo di pubblico e critica.
Vinsero il concorso del 1961 il complesso di Cazzago S. Martino per la piccola banda e quello di Melzo per la categoria media banda. Bacchetta d’ Argento, quell’anno intestata al compianto presidente della nostra banda Giusto Tedeschi scomparso nell’agosto del 1960, fu il maestro Invernizzi, direttore della Banda di Melzo.
La serie positiva di queste manifestazioni non finì qui: l’anno dopo veniva indetto il 3° Festival -Concorso Bandistico Interprovinciale, ma l’organizzazione questa vlta fu condivisa con le sedi ENAL delle province confinanti la nostra, le quali potevano iscrivere alla manifestazione un solo complesso, scelto fra tutti quelli della loro provincia. Parteciparono così le bande di Sarezzo, la Società Filarmonica “A. Guarnieri” di Cremona, l’Associazione Filarmonica “I. Capitanio” di Brescia, Governolo per Bergamo ed il corpo bandistico “Ponchielli” di Cremona. Fu un esperimento, e non mancarono le proteste di complessi che, pur avendo fatto essi stessi specifica richiesta, non fu possibile accettare fra i partecipanti.
Questo fu per il Faustinoni un grosso dispiacere, ma al tempo stesso una grande soddisfazione: la richiesta di queste bande di poter partecipare alle “sue” manifestazioni fu la dimostrazione lampante che tutti gli sforzi avevano reso importanti Darfo Boario Terme ed il suo “Festival”: si schieravano i migliori gruppi della regione; maestri famosi ed esperti del settore accettavano, con massima disponibilità, di far parte della giuria; enti comunali, provinciali, regionali e privati offrivano il proprio aiuto alla Banda di Darfo nell’organizzazione; i giornali provinciali erano sempre pronti a riportare cronache e notizie sulla manifestazione, ogni volta con tono di soddisfazione ed incoraggiamento; ma soprattutto, il pubblico, non solo i turisti stagionali ma anche la gente del nostro comune, era sempre più vicino alla banda perché si era ormai reso consapevole che anche Darfo Boario Terme aveva la sua “brava Musica”.
La pioggia che, come abbiamo detto, imperversò su Boario durante tutta la manifestazione non fu altro che un presagio di quello che poco dopo sarebbe successo. Il 16 Settembre 1960, infatti, la bassa Vallecamonica fu devastata dall’alluvione. La sede della nostra banda, allora in via Lepetit sotto le ex-scuole elementari di Darfo, fu letteralmente sommersa. Quando le acque si abbassarono, i musicanti che per primi andarono a verificare i danni non trovarono praticamente più nulla.
Documenti, partiture e strumenti erano stati trascinati via dai vortici e distrutti.
Faustinoni raccontò che lui stesso, con serva pazienza, cercò di raccogliere alcuni foglietti di partiture, miracolosamente salvi, che galleggiavano qua e là, stendendoli poi all’aria per farli asciugare.
Tre mesi dopo, alla tradizionale uscita augurale del primo dell’anno, la banda fece il solito giro del comune suonando le sole due marce disponibili, la cui partitura era su un foglietto unico. Dimostrò così la caparbia volontà di continuare il proprio cammino umano e musicale con tutti i mezzi e in tutte le maniere possibili.
E fu con la stessa determinazione che il Faustinoni riuscì, nel 1961, a ripetere l’impresa dell’anno precedente, organizzando il 2° Raduno-Concorso Bandistico Interprovinciale.
Sull’onda della buona riuscita del 1960, e sul bisogno di una urgente ripresa economica della nostra zona, sia complessi musicali che enti finanziatori non si fecero pregare due volte per partecipare attivamente alla manifestazione. Ancora una volta l’Azienda Autonoma di Cura e Soggiorno si prese il maggior carico di oneri, appoggiandosi però alle ora solide “spalle” organizzative dell’ormai famoso Faustinoni. Fu un altro successo di pubblico e critica.
Vinsero il concorso del 1961 il complesso di Cazzago S. Martino per la piccola banda e quello di Melzo per la categoria media banda. Bacchetta d’ Argento, quell’anno intestata al compianto presidente della nostra banda Giusto Tedeschi scomparso nell’agosto del 1960, fu il maestro Invernizzi, direttore della Banda di Melzo.
La serie positiva di queste manifestazioni non finì qui: l’anno dopo veniva indetto il 3° Festival -Concorso Bandistico Interprovinciale, ma l’organizzazione questa vlta fu condivisa con le sedi ENAL delle province confinanti la nostra, le quali potevano iscrivere alla manifestazione un solo complesso, scelto fra tutti quelli della loro provincia. Parteciparono così le bande di Sarezzo, la Società Filarmonica “A. Guarnieri” di Cremona, l’Associazione Filarmonica “I. Capitanio” di Brescia, Governolo per Bergamo ed il corpo bandistico “Ponchielli” di Cremona. Fu un esperimento, e non mancarono le proteste di complessi che, pur avendo fatto essi stessi specifica richiesta, non fu possibile accettare fra i partecipanti.
Questo fu per il Faustinoni un grosso dispiacere, ma al tempo stesso una grande soddisfazione: la richiesta di queste bande di poter partecipare alle “sue” manifestazioni fu la dimostrazione lampante che tutti gli sforzi avevano reso importanti Darfo Boario Terme ed il suo “Festival”: si schieravano i migliori gruppi della regione; maestri famosi ed esperti del settore accettavano, con massima disponibilità, di far parte della giuria; enti comunali, provinciali, regionali e privati offrivano il proprio aiuto alla Banda di Darfo nell’organizzazione; i giornali provinciali erano sempre pronti a riportare cronache e notizie sulla manifestazione, ogni volta con tono di soddisfazione ed incoraggiamento; ma soprattutto, il pubblico, non solo i turisti stagionali ma anche la gente del nostro comune, era sempre più vicino alla banda perché si era ormai reso consapevole che anche Darfo Boario Terme aveva la sua “brava Musica”.
Depiant della Manifestazione.