Semibreve
Semibreve
- Semibreve - Nel 1993, parlando dell’opportunità di dare vita ad uno strumento informativo che potesse raggiungere le famiglie del Comune di Darfo Boario Terme, il consiglio direttivo di allora ha ideato il nostro giornalino annuale.Con tanta fatica e tante serate si è decisa l'impostazione della pubblicazione.
Difficile fu anche trovare il nome idoneo, originale e tale da consentire di collegare velocemente il foglio alla Banda. L'invenzione del nome è da attribuirsi ad uno dei membri del Consiglio di allora, Guerrino Alberti che, prendendo spunto dal nome della nota che ha durata più lunga, ipotizzò di battezzare il nostro giornalino con il titolo “Semibreve”. La proposta fu accolta unanimemente.Da quell'anno ogni dicembre successivo è stato pubblicato "Semibreve" per dare maggiore possibilità alla cittadinanza di sentirsi coinvolta nella realtà della Banda leggendo i fatti salienti delle attività associative, talvolta rallegrate da divertenti giochi e quiz che hanno dato la possibilità a tutti i cittadini di poter vincere un servizio musicale gratuito della banda giovanile, disposta anche ad improvvisarsi banda per serenate. - 85 Il tentativo per entrare nel "Guinnes dei Primati"- Il 23 Settembre 2001 partecipammo ad una singolare iniziativa: il tentativo di entrare nel Guinness dei Primati come la Banda più numerosa del mondo.
Naturalmente non eravamo solo noi, ma ben 32 Bande. Questa particolare iniziativa si tenne a Brescia, nel Palazzetto dello Sport S.Filippo.
Giunti in città nel primo pomeriggio, attendemmo pazientemente di essere numerati (per essere certi, infatti, che il conteggio fosse esatto, ognuno dei partecipanti ricevette un adesivo con un numero progressivo, che non poté togliere fino al termine della manifestazione); poi, quando fu il nostro turno, entrammo suonando nel Palazzetto dello Sport che ospitava la manifestazione, e ci posizionammo come ci era stato indicato.
Quando tutte le bande partecipanti ebbero preso posto, ognuna suonò una marcia.
Alla fine ci fu un concertone, in cui suonammo qualche brano tutti insieme.
Vi assicuriamo che, per coloro che suonavano, non era facile, ma il pubblico riteneva che il risultato fosse degno di essere ascoltato!
Al termine del concerto ci venne comunicato che, purtroppo, il Guinness dei Primati non l’avevamo battuto: infatti eravamo 1.167, mancavano cioé “soltanto” 800 Musicanti!
Semibreve (1993)
- Semibreve 1993-
- 01 L'ultima novità- E un altro anno è ormai quasi passato. La nostra attività è stata anche quest’anno assai frenetica. I soci che ci sono stati a stretto contatto nel darci una mano, ben sanno qual’è stato il lavoro e l’impegno che abbiamo dedicato per far fare un’altro passo avanti alla nostra associazione. A chi, per un motivo o per l’altro, sia sfuggito qualche avvenimento, o abbia perso qualche occasione, non si preoccupi, abbiamo pensato anche a lui. Questa che avete sotto gli occhi in questo momento è l’ultima novità: “eccovi un anno di banda” direttamente a casa vostra condensato in poche pagine. Era questo un sforzo doveroso verso i nostri soci a cui da tempo pensavamo e che dovevamo affrontare.
E siccome ci siamo abituati a pensare che le idee, basta volerlo con passione e tenacia, si possono realizzare, ci siamo messi d’impegno ed abbiamo fatto nascere, con pioneristico spirito giornalistico, questo foglio informativo. Vorremmo che questo diventi l’anello di congiunzione tra noi, musicanti e voi tutti che capite cosa è la banda, quali sono i nostri intenti e quali sono i motivi che ci spingono ad essere una “banda tra la gente”. Sono molte le associazioni che, come la nostra, hanno come primo scopo la diffusione e la pratica di quella meravigliosa arte che è la musica, ma quali hanno un importanza paragonabile a quella della banda dal punto di vista del servizio che questa offre alla comunità?
Si pensi alle manifestazioni civili e religiose, ai corsi gratuiti di orientamento musicale, al contributo di ricerca e salvaguardia delle nostre radici storiche e culturali; si pensi alla questione giovanile sulla quale è tanto facile sentir parlare, ma così difficile veder attuato qualcosa di concreto: quante sono, infatti, le associazioni che danno una valida e costruttiva alternativa al preoccupante degrado di una parte del mondo giovanile? La banda è senz’altro una di quelle che più si da’ da fare su questo campo e lo dimostra l’età media dei suoi componenti. Ma per reggere tutto questo ci occorre anche il vostro aiuto. I soldi, lo sappiamo tutti, sono importanti, ma a noi serve anche sentire la gente vicina con i suoi complimenti, i suoi consigli, e perché no, con le sue critiche. II primo passo lo abbiamo voluto fare noi con queste note scritte, condite con una nota d’umorismo che non stona mai fra gente allegra come noi. Vogliamo sperare che queste note mescolate con quelle musicali che di solito emettiamo, volino tra la gente diffondendo quel messaggio che la nostra banda da più di cento anni continua a lanciare: viva la musica!Il Consiglio Direttivo - 02 Cosa ne pensa il Presidente- Sono ormai tantissimi anni che partecipo attivamente alla vita pubblica della mia città, con compiti anche dirigenziali, ma sicuramente la presidenza della banda cittadina mi ha da sempre gratificato moralmente perché è una delle tante associazioni presenti sul nostro territorio che ha continuato (anche in momenti di difficoltà) a crescere sia numericamente che tecnicamente. Tutte le volte che ho ricevuto congratulazioni per l’operato della nostra banda posso assicurarvi che non erano solo di facciata ma sincere e disinteressate. II gruppo affiatato, in tutti i sensi, che si è via via formato grazie soprattutto al maestro Alberti e dal Consiglio Direttivo, deve essere un vanto per tutta la cittadinanza di Darfo Boario Terme. In tempi come quelli che stiamo vivendo, tutti i cittadini devono sostenere e far prosperare un’associazione musicale come questa, basata sul volontariato disinteressato, sulla solidarietà umana e sulla democrazia interna . Lo scopo della nostra banda non è solo quello di rallegrare e condecorare le varie ricorrenze: patriottiche, religiose e sportive o di eseguire concerti per i cittadini, ma soprattutto di insegnare la musica ai giovani inculcando nel contempo quei valori che nella nostra società si vanno ormai perdendo. Sono questi alcuni dei motivi per cui mi sento in dovere di raccomandare a tutti i politici locali di sostenere la nostra banda, esempio di sana ed onesta gestione, priva di qualsiasi interesse privato ed al servizio di tutti i cittadini nonché orgoglio della città di Darfo quando esegue i suoi concerti sia in Italia che all’estero.
Chini Giovanni
- 03 Perchè Banda e non Orchestra a Fiati- In Italia con il termine banda si intende un gruppo di strumenti a fiato ed a percussione.uesto termine sembra per taluni denigratorio in quanto si ricollega troppo strettamente ad un passato in cui le bande avevano spesso uno scarso valore musicale dovuto al fatto che sovente la preparazione di base di un bandista era riconducibile alle prime, poche pagine del conosciutissimo metodo Bona.Oggi per varie ragioni le cose sono cambiate: pur restando la banda composta soprattutto da non professionisti si sono raggiunti dei buoni livelli musicali grazie ai corsi di solfeggio e di strumento organizzati dalle varie bande e tenuti da gente diplomata.Per queste ragioni nell’epoca in cui lo spazzino viene chiamato operatore ecologico, la persona sorda audioleso, si è cercato di camuffare il termine banda con altri termini più appariscenti come orchestra a fiati, concerto di fiati, philarmonic o symphonic band, mantenendo però immutato l’organico di fiati e percussioni. Sembra quasi che un nome più moderno come orchestra a fiati sia di per sè indice di un buon livello musicale dimenticando che esistono anche orchestre che suonano “male”.E’ a mio parere opportuno sottolineare il mutamento che col tempo sta avvenendo nei complessi bandistici: infatti in questi ultimi anni le bande hanno affiancato alle tradizionali esibizioni civili e religiose concerti nei quali vengono eseguite parti anche impegnative scritte appositamente per banda da famosissimi autori italiani e stranieri.
Alberti Vittorio
- 04 I 140 anni della nostra Banda- Dalla ricostruzione della storia della nostra banda effettuata cinque anni fa da alcuni musicanti e tradottasi poi nella redazione del libro intitolato: “La banda, un secolo di musica, storia, cultura nella città di Darfo BoarioTerme” era emerso che il complesso darfense avesse un secolo di storia; anche se vi erano forti dubbi non documentati che anche prima del 1888 esistesse in Darfo una banda. Pochi mesi fa grazie al contributo di Marino Anesa i nostri dubbi si sono trasformati in certezze, infatti, questo famoso studioso del mondo delle bande italiane ed autore di un recente catalogo della musica originale per banda dall’ottocento al 1945, ha accertato che la banda di Darfo compie quest’anno i centoquarant’anni di fondazione e non i centocinque. La notizia è testimoniata dal ritrovamento nell’archivio di stato di Bergamo del regolamento organico della Società Filarmonica di Darfo. Questo importante documento era sfuggito alle nostre ricerche in quanto orientate sugli archivi bresciani e non su quelli bergamaschi.
Lo statuto redatto nel 1853 è composto da cinquantanove articoli che individuano le finalità del gruppo, gli organi direttivi e l’impegno finanziario del mese di luglio di quell’anno. E’ particolare sintesi delle finalità del gruppo il primo articolo che recita testualmente: “Questa società viene istituita al nobile scopo di mantenere il decoro delle funzioni della religione e dello stato e di procurare alla gioventù un gentile trattenimento che piacevolmente intrattenendola la sottragga ai pericoli dell’ozio”.
Dalle ricerche è emerso che nel 1853 esistevano in valle, oltre alla banda di Darfo, quella di Breno ed il casino di ricreazione sempre in Breno. Il fatto di avere tutto in un colpo trentacinque anni di più ci ha stimolati a lavorare per portare avanti un’associazione vecchia di centoquarant’anni che si avvicina a grandi passi a festeggiare il secolo e mezzo di storia, salvo scorciatoie.
Il Consiglio Direttivo
Semibreve (1994)
- Semibreve 1994-
- 01 L'iniziativa continua- Siamo alla fine del 1994, è l’ora di tirare un po’ le somme, vedere cosa e andato e cosa no. Questa uscita, la seconda, della nostra nota informativa per la cittadinanza la vorremmo battezzare con una parola che racchiude tanti significati e tante speranze per noi; questa parola è continuità. Da ormai quattro anni abbiamo cominciato a percorrere una strada che vuole la nostra associazione più vicina alla cittadinanza, vuole coinvolgere sempre più persone nelle sue iniziative, che quindi sono aumentate. Il 1994 segna una tappa molto importante. A gennaio si è rinnovato il consiglio direttivo, ne approfittiamo per ringraziare il grande lavoro svolto da coloro che, per vari motivi, hanno dovuto abbandonare la carica di consigliere (Alberti Guerrino, Ducoli Diego, Pennati Carmen, Tagliabue Luigi). Era importante verificare come il nuovo consiglio direttivo fosse intenzionato a continuare le iniziative del vecchio, se veramente si poteva sperare in una continuità, senza la quale, lo sappiamo anche noi, non si ottiene nessun risultato. E' con felicità che possiamo dire che il 1994 è stato un anno denso di fatti che dimostrano CONTINUITA', COSTANZA, IMPEGNO e fanno capire come i nostri obiettivi siano ancora chiari davanti ai nostri occhi. Sono obiettivi che per altri quattro anni (quanto durerà ancora questo consiglio direttivo) saranno seguiti, perseguiti e guideranno ogni passo della nostra associazione. E' d’obbligo brevemente descrivere queste tappe. A marzo e stato inserito nel consiglio direttivo il rappresentante dei soci sostenitori il Sig. Albertinelli Giuseppe. Questo significa che i soci sostenitori sono entrati, dopo quattro anni di gestazione, a far parte piena della nostra struttura, potranno far sentire la loro voce tramite il rappresentante eletto da loro. A maggio e settembre si è compiuto uno sforzo notevole che oltre a continuare i nostri scambi musicali e culturali con i complessi di Svizzera e Germania ci ha portati ad ampliare i nostri e vostri orizzonti europei. Sempre a settembre siamo stati invitati a partecipare ad un raduno bandistico ad Aue nell'ex Germania est, erano presenti gruppi di vari paesi come Estonia, Polonia, Cecoslovacchia, con i loro costumi, stili e tradizioni. La ripetizione, in luglio, della festa popolare ha visto un incremento oltre che dei risultati, anche dell’impegno di tutti noi e di alcuni soci sostenitori; questo ci ha portato alla decisione di ripetere anche l’anno venturo l’esperienza. E, a culminare questi fatti, la seconda uscita della nota informativa “SEMIBREVE”. Cinquemila copie distribuite a mano, casa per casa, perché tutti, anche quelli che non si sono tesserati, vengano informati delle iniziative e delle possibilità che la nostra associazione propone. Questo vuole anche essere un invito a tesserarsi perché, oltre ad avere qualche agevolazione economica, vi tiene informati “in tempo reale” sulle iniziative e vi dà la possibilità di parteciparvi ricevendo periodicamente delle lettere di aggiornamento. Infine vi invitiamo a leggere queste note e non buttarle subito, anche se non volete tesserarvi. Questo “SEMIBREVE” descrive fatti e persone che siamo sicuri che conoscerete anche voi. Nella nostra banda ci sono tanti giovani e meno giovani di Darfo B.T. (in tutto circa 80 persone) qualcuno lo conoscerete anche voi, scoprirete cosa fanno e come occupano un po’ del loro tempo libero, leggendo queste note non renderete vano il loro impegno.II Consiglio Direttivo
- 02 Nuove leve parlano- Era già da parecchio tempo che ero entrato a far parte del giro della banda giovanile. Suono il clarinetto da due anni, ma solo ora ho cominciato le prime prove con la banda cittadina. Ho cominciato ad interessarmi alla banda quasi per caso: il mio vicino di casa un giorno di qualche anno fa, mi chiese se volevo andare con lui al corso di orientamento musicale, gratuito, al conventone. Io, sulle prime, ero rimasto titubante: avevo già altri impegni e poco tempo libero. Poi però lui mi convinse ed un mercoledì andammo, accompagnati da mio padre, al conventone appunto. Per il primo anno e mezzo abbiamo studiato soIfeggio, che ci veniva insegnato da Doriana, ed imparato il flauto dolce dal maestro Vittorio Alberti. Un giorno egli ci chiese che strumento avremmo voluto suonare: io ero incerto e scelsi lo strumento scelto dal mio amico, il clarinetto. Era a giugno prima delle vacanze estive. Quando queste furono trascorse bisognava tornare alla banda ed io ci tomai, mentre il mio amico no. Arrivato lì mi venne dato il bocchino del clarinetto e cominciai a suonare. Dopo un po’ di lezioni ricevetti il resto dello strumento. I miei successivi passi furono l’ingresso nella banda giovanile e l’acquisto di uno strumento mio. Il primo concerto con la banda giovanile lo ricordo ancora molto bene: era il concerto augurale di Natale 1993 aI S.Filippo di Darfo. Suonammo neIl’intervallo della Banda Cittadina e fu una grande emozione quando si aprì il sipario. E adesso eccomi qui, pronto o quasi, ad esordire nella banda cittadina. Pochi giorni fa mi è stata consegnata la divisa e, arrivato a casa non stavo nella pelle per provarla. La prima volta che sono venuto alle prove della banda cittadina mi sono trovato assieme ad un gruppo di persone più numeroso di quando suonavo nella banda giovanile. Ora sono l’unico clarinetto maschio che è entrato nella banda tra tutti quelli che facevano il corso di solfeggio con me. Sono molto contento di essere entrato in una banda più che centenaria che ha anche molti contatti con bande estere.
Enrico Colombo
- 03 Banda: volontariato e solidarietà- Quando si parla di volontariato viene spontaneo pensare a tutta quella gente che dedica gratuitamente parte del suo tempo alla cura, all’aiuto o comunque al sollievo delle pene che persone particolarmente sfortunate devono sopportare. Che siano queste vicine o lontane, poco importa. Il mondo è pieno di persone che hanno bisogno d’aiuto. Ne sa qualcosa Diego Ducoli, nostro ex segretario, e lo spiega benissimo nell’articolo da lui scritto proprio su queste pagine. E lui stesso, prima di partire per l’America del Sud, lo spiegava anche a noi della banda e a tutti i nostri amici con un bel capitolo che compare sul libro “LA BANDA - un secolo di musica - storia - cultura nella città di Darfo BoarioTerme” scritto per il centenario della nostra associazione. Sarebbe troppo lungo riportarlo qui interamente ma proveremo a riassumere il contenuto essenziale. Il concetto di base su cui si fonda l’intero scritto di Diego è il valore della "solidarietà" La solidarietà non ha una gerarchia di intervento; non c’è qualcuno che viene prima e qualcuno che viene dopo. Non c’è chi ne ha bisogno e chi non ne ha bisogno, “Solidarietà” è un valore assoluto che ogni individuo deve coltivare in sé. L’uomo, vivendo in comunità sociali, ha da millenni sviluppato il concetto e il valore positivo per la collettività, della solidarietà. Le religioni più importanti danno a questo valore, al pari delle dottrine puramente sociali che pongono l’uomo al vertice della considerazione, un’importanza straordinaria. Qualsiasi sia la motivazione personale che spinge alcuni di noi ad interessarsi del prossimo, vale il concetto che non può essere ignorato questo importante aspetto umanitario. La banda, in quanto forma di aggregazione sociale, non può essere esente da questa regola. E siccome è una forma, almeno in questi ultimi anni, di aggregazione sociale giovanile, la regola assume anche un valore educativo e costruttivo. I concerti per il Mato Grosso, le "Pastorelle" suonate nei ricoveri e all’ospedale la vigilia di Natale, i servizi gratis per le associazioni umanitarie, per i ragazzi orfani della Bandinha brasiliana, per i figli dei minatori inglesi (solo per citare i casi più recenti) sono esempi di questo impegno nella nostra associazione . Così scrive Diego alla fine del suo articolo... “Questi sono alcuni fra gli ideali fondamentali delle bande moderne e sono importanti soprattutto per il fatto che l’età media dei musicanti in questi anni va sempre più abbassandosi. E' giusto che l’ambiente della banda si presenti come ambiente educativo e formativo per i ragazzi.” Ecco il punto di incontro tra Banda e volontariato.
Ecco dove la banda con la musica, svolge anche la sua funzione sociale. La Banda non solo promuove e divulga la musica come arte ma, difende e insegna valori importanti come la solidarietà e l’amicizia. Non è così facile come potrebbe sembrare. Non sempre sono solo "rose e fiori". Occorre un impegno costante soprattutto di chi ha già ben chiaro in testa l’importanza di questo ruolo nell’organizzazione delle attività del gruppo; Molti possono aiutare; sia i genitori dei più giovani, collaborando con il consiglio direttivo, sia le autorità e l’amministrazione comunale nel dare una mano al sostentamento dell’associazione. L’impegno è grande. La posta in gioco lo è ancora di più: per il futuro occorrono generazioni che conoscano il valore antico delle parole solidarietà, amicizia, carità, tolleranza, sacrificio…… chissà che le cose domani non vadano in po' meglio.
Luigi Tagliabue
- 04 Cosa ne pensa il Presidente- Da 16 anni sono presidente della Banda Cittadina di Darfo B.T. e riconosco di sentirmi particolarmente orgoglioso di far parte di questo sodalizio, che attualmente conta più di settanta elementi, nella quasi totalità giovani e giovanissimi, e circa 200 soci sostenitori, che sono importanti per la sua esistenza.
Rivolgo a loro il mio più sentito ringraziamento perché è anche grazie al loro concreto apporto, che l’associazione potrà continuare nella sua attività ormai più che secolare e migliorare le sue doti musicali. Infatti in questi ultimi anni la Banda Cittadina ha fatto passi da gigante, grazie soprattutto al maestro Vittorio Alberti, che con tanta passione e competenza ha preparato tanti giovani che oggi costituiscono l’ossatura della banda stessa.
Questi giovani, nel corso degli ultimi anni, hanno gradualmente sostituito gli anziani musicanti e lo hanno fatto degnamente e con molto entusiasmo.
In questo ultimo periodo si sono registrati alcuni fatti molto importanti che sono entrati di diritto nella gloriosa storia della banda.
In primo consiste nel gemellaggio, risalente al 1991, con il corpo musicale di Herrenberg, nelle vicinanze di Stoccarda.
Quest’anno la nostra banda ha partecipato su invito ad un raduno internazionale nell’ex Germania dell’ Est nella città di Schlema nella bassa Sassonia, dove io ebbi sventura di trascorrere dal 1943 al 1945, un triste periodo quale prigioniero di guerra. Questa volta, è il caso di dirlo, sono stato trattato molto meglio di cinquant’anni fa, infatti a tutti noi è stata riservata un’accoglienza meravigliosa. Un’insegnate di musica del luogo si è dichiarata particolarmente colpita dal modo diverso di fare musica da parte del nostre sodalizio musicale che, contrariamente alle bande tedesche, non predilige le marce ed i ritmi militari. Tutti i cittadini di questa lontana località hanno apprezzato la musica del maestro Alberti e dei nostri validi ragazzi. Un motivo in più perché la nostra banda cittadina continui a vivere, magari con meno problemi economici.Giovanni Chini
Semibreve (1995)
- Semibreve 1995-
- 01 L'intonazione .... un bel problema- L’intonazione è da sempre uno dei punti deboli dei complessi bandistici e anche se negli ultimi anni qualcosa è migliorato resta parecchio da fare sia da parte dei suonatori che dei direttori. Una buona intonazione è difficile da ottenere persino con dei professionisti a maggior ragione quindi con suonatori dilettanti perché già gli strumenti stessi per la loro costruzione presentano delle piccole differenze dovute agli armonici che li caratterizzano, differenze che si evidenziano ancora di più con la scala temperata (do diesis = re bemolle). Se aggiungiamo che per i fiati c’é anche il problema di emissione e tenuta del suono (qualche volta dovuto anche al poco esercizio) si capirà come è difficile ottenere una buona intonazione. Ecco allora alcuni suggerimenti pratici. Il suonatore dovrà avere un buon controllo del suono e una buona conoscenza della propria parte, inoltre mentre suona dovrebbe ascoltarsi ed eventualmente correggere il suono se risulta sbagliato quando lo esegue con gli altri (per questo un brano deve provato molte volte. Al direttore spetta il compito (più arduo) di intonare tutti gli strumenti (meglio se dopo una decina di minuti di esercitazione); per questo un buon aiuto può venire dall’uso dell’intonatore anche se l’ultima "parola" deve restare all’orecchio. Dopo aver intonato una sezione si può controllarne 1’intonazione facendo eseguire una triade (accordo) per verificarne la correttezza. Anche l’ordine non va’ trascurato perché alcuni strumenti si raffreddano più in fretta ed allora meglio partire da flauti e trombe per finire con i clarinetti che tengono più a lungo la temperatura. Altro compito del maestro è di curare un organico equilibrato, cercando così di ottenete un buon equilibrio sonoro già all’interno delle varie sezioni.
Il Maestro Vittorio Alberti
- 11 Ultima pagina-
- 02 E la Banda continua ....- Siamo quattro ragazze ed essendo entrate recentemente nella Banda ci siamo prese il compito di scrivere un articolo in cui parleremo delle nostre prime impressioni. Vorremmo inizialmente descrivere come abbiamo affrontato le varie tappe all’interno di questa associazione. L’impatto con la musica, attraverso i corsi di orientamento, all’inizio è stato un po’ impegnativo, successivamente però abbiamo cominciato ad interessarci e ad appassionarci sempre di più. Finalmente, dopo un anno e mezzo circa di solfeggio e di esercizio, siamo entrate a far parte della mitica "Banda Giovanile", una fase preparatoria ad un futuro ingresso nella vera e propria “Banda”. Le prime serate di prova ci sentivamo disorientate ma nonostante tutto abbiamo cominciato a fare amicizia con le persone che si sono dimostrate più aperte nei nostri confronti. Poi, attraverso le nuove iniziative della Banda, siamo riuscite ad ambientarci meglio nel gruppo giovanile. Dopo un anno di esperienze e di pratica, finalmente siamo riuscite a raggiungere il nostro obiettivo: entrare nella "Banda Grande", come noi di solito la chiamiamo. Da qui in poi abbiamo cominciato a partecipare alle varie uscite e ai concerti che ci hanno regalato una serie di soddisfazioni personali spronandoci sempre di più a continuare questa attività. Inoltre ci sentiamo veramente partecipi di un gruppo giovanile abbastanza compatto. Noi speriamo vivamente di seguitare far parte di questa associazione per portare avanti il lavoro dei nostri predecessori e riuscire a coinvolgere in questa realtà nuove persone, in modo che tanti anni di impegno non finiscano nel nulla.
Baisini Gloria
Pedersoli Emanuela
Soardi Erica
Soardi Ilenia - 03 Cosa ne pensa il Presidente- Il fatto di essere presidente della Banda Cittadina di Darfo B.T. da ben 17 anni mi fa sentire orgoglioso ed anche un po’ più giovanotto, visto che sono circondato soprattutto da ragazze e ragazzi che hanno portato il nostro gruppo musicale non soltanto ad un necessario ricambio generazionale, ma anche ad un miglior livello qualitativo. La nostra banda si è fatta apprezzare anche all’estero, grazie all’impegno e alla professionalità del maestro Vottorio Alberti che con tanta passione e competenza da ormai 13 anni, dirige il nostro sodalizio musicale.
Quest’anno abbiamo ritenuto opportuno non effettuare le consuete trasferte all’estero (in Svizzera e in Germania, a Herrenberg) per risparmiare il denaro necessario per l’acquisto di nuovi strumenti musicali e permettere ad altri giovani di inserirsi nella Banda. Il nostro sodalizio pur non navigando nell’oro, ha in parte risolto i problemi economici che avevano messo in forse l’esistenza stessa della Banda. I nostri duecento soci sostenitori ci permettono, con i loro generosi contributi, di guardare al futuro con maggiore serenità. Siamo certi che gli attuali Amministratori, Sindaco in testa, manterranno le promesse che ci hanno fatto perché anche a loro sta a cuore il futuro della nostra Banda, cha dà moltissimi anni da lustro alla nostra città.
Giovanni Chini
Semibreve (1996)
- Semibreve 1996-
- 01 Un anno di attività- Siamo ormai al termine di questo 1996 e guardando al lavoro svolto nei mesi appena trascorsi non possiamo che essere soddisfatti. Molte sono state le richieste di partecipazione a manifestazioni rivolte alla nostra banda e seppure tutti abbiamo dato la massima disponibilità, alcune di queste hanno avuto risposta negativa e ce ne scusiamo. Abbiamo al nostro attivo, ad oggi, ben dodici servizi, dodici concerti, un raduno ed un gemellaggio: quindi, un programma davvero intenso.
Quest’anno, inoltre abbiamo dato il via ad una nuova esperienza tanto singolare quanto insolita; insieme al Coro A.N.A. di Darfo sono stati organizzati sette concerti estivi.Il primo della serie lo abbiamo svolto nel chiostro interno all’ex-convento di Via Quarteroni, dove sia noi che il Coro abbiamo la sede sociale, ed è stato concluso con un bel rinfresco offerto a tutti i partecipanti e un fuori-programma musicale e corale basato su canzoni popolari. Tre concerti li abbiamo eseguiti nelle Terme di Boario, due organizzati dalla COTABO e uno invitati dall’ANBIMA per festeggiare un’occasione particolare. Ed in fine altri tre li abbiamo svolti nelle frazioni del Comune ad Erbanno ed Angone e uno presso le Terme di Angolo. Tutti questi concerti hanno riscosso consensi favorevoli dandoci grosse soddisfazioni con il pubblico sempre numeroso ed attento; quale migliore ricompensa per chi come noi dedica volontariamente del proprio tempo ad attività impegnative come questa?
A metà settembre poi ci siamo recati per la seconda volta a Vetroz in Svizzera a far visita ai nostri amici della Fanfara "La Concordia", ma per questo vi rimando all’articolo scritto dai nostri ragazzi che meglio di me hanno saputo raccontare i due giorni trascorsi oltre confine.
Anche le attività extra-musicali hanno dato i loro frutti: la festa popolare giunta alla IV edizione ha visto un pubblico ancor più numeroso, nonostante il tempo precario, che ha gradito in particolar modo la musica da noi proposta; diversamente dalle precedenti edizioni, anche il sabato sera abbiamo offerto in alternativa al solito gruppo del liscio la nostra musica con l’esibizione della nostra banda giovanile con un repertorio di musica folkloristica.
Domenica sera poi gli amici della Banda di Borno, proponendo un repertorio di musica popolare, hanno strappato scroscianti e calorosissimi applausi.
Siamo contenti di poter dire che, contrariamente a quello che temevamo, dopo l’esperienza del '95, eliminando quelle spese che secondo noi non avrebbero dato niente di più alla festa, anche i risultati economici sono stati molto soddisfacenti.
Qualche amico in più si è fatto socio nell’arco di quest’anno! portando un segno positivo anche alla voce tesseramenti. Parte del merito siamo convinti vada anche a questo giornalino, in cui crediamo tanto, proprio perché arrivando a tutte le famiglie del nostro Comune (Circa 5.000) svolge un lavoro di sensibilizzazione notevole nei nostri confronti.
Un grazie all’Amministrazione Comunale di Darfo Boario Terme che quest’anno è stata particolarmente generosa verso di noi, alla Provincia e alla Regione nonché a quegli istituti bancari che da alcuni anni si stanno dimostrando sensibili ai nostri bisogni.
Questi contributi uniti al frutto di buona parte delle nostre numerose attività musicati fanno si che la Banda, "la vostra Banda " possa continuare a svolgere serenamente il suo lavoro di istruzione musicale (aperta a tutti senza alcuna spesa) rendendo sempre più accogliente (socialmente parlando) l’ambiente dove questa viene proposta. Molti giovani uniti dall’amicizia e dalla passione per la musica lavorano con impegno sostenuti da altri amici e soci sempre generosi e disponibili e dall’Amministrazione Comunale attenta più che nel passato alle nostre esigenze, fanno in modo di poter concludere questo 1996 all’insegna della positività, caricandoci di buoni propositi per il prossimo futuro.Daniele Gabossi
- 02 Il successo della corrida- Applausi, allegria, urla e fischi è stata l’atmosfera che ha dominato durante la prima edizione della “Corrida” tenutasi nella sede della Banda Cittadina lo scorso 24 aprile.
Nello svolgersi di questa serata i protagonisti sono stati numerosi musicanti e simpatizzanti che si sono esibiti in varie prove, c’è stato chi si è improvvisato cantante o ballerino, chi ci ha divertito raccontando barzellette o recitando simpatiche scenette…..
Un ruolo importante è spettato anche al pubblico e alla giuria. Quest’ultima, composta da una decina di persone, aveva il compito di assegnare vari premi fra cui: premio simpatia, coreografia, migliore esibizione e premio platea.
Al termine dello spettacolo tutti i partecipanti, in compagnia dei “giurati” e dei numerosi spettatori hanno potuto prender parte ad un delizioso rinfresco.
E’ proprio nel corso di manifestazioni come questa che i musicanti possono trascorrere più tempo con i “colleghi” e divertirsi allegramente conoscendo più a fondo i membri della Banda e coloro che seguono sempre le nostre iniziative.
Se non vuoi rinunciare ad una simpatica serata in compagnia, la prossima volta cerca di essere presente per trasferirti con la banda in un pianeta dominato dall’allegria.Sabrina Negri
- 03 La parola al Presidente- La Banda Cittadina di Darfo BoarioTerme, della quale sono Presidente da ormai 18 anni, può essere considerata a tutti gli effetti una Banda Europea poiché da molto tempo continua ad avere notevoli scambi musicali e culturali con complessi stranieri, soprattutto Svizzeri e tedeschi. Come molti di Voi sanno, circa il 90% dei musicanti non supera il venticinquesimo anno di età e posso quindi affermare con un certo orgoglio che ho visto nascere e crescere la Banda attuale, che considero quasi come una mia creatura.
Alcuni di questi giovani si sono diplomati e laureati (uno recentemente in ingegneria civile) ed altri, pur essendo impegnati nella ns. Associazione si distinguono anche nello studio, a riprova che la passione per la musica nulla toglie all’impegno scolastico.
Ritengo doveroso porgere un sentito ringraziamento all’Amministrazione ComunaIe che si è mostrata molto disponibile nei nostri confronti; aI Maestro Vittorio Alberti che continua con immutato impegno e passione a dirigere il nostro complesso musicale, recuperando ed elaborando composizioni e brani, “storici”; aI ConsigIio Direttivo che mi sostiene neI mio incarico; ai circa 200 “amici della Banda” che ci spronano e ci sono costantemente vicini ed infine a tutti coloro che compongono la più che centenaria Banda Musicale della nostra Città.
Invito fin d’ora tutta la cittadinanza a partecipare al nostro tradizionale Concerto Augurale di fine anno, con la speranza che la Banda Cittadina continui ad essere il fiore all’occhiello della nostra Città.Cav. Giovanni Chini
- 04 Un nuovo gemellaggio- Anche quest’anno il Consiglio Direttivo della Banda Cittadina ha organizzato con la collaborazione della fanfara La Concordia di Vetroz (Svizzera) un gemellaggio "musicale", nell’ambito delle attività culturali della nostra Associazione.
E’ la terza volta che noi darfensi incontriamo la fanfara svizzera: questa volta siamo stati noi a raggiungerli. Credo di poter affermare che la nostra amicizia si sia ormai consolidata così come la stima e l’affetto verso queste persone tanto ospitali.
Al nostro arrivo è stata organizzata una piccola festa di benvenuto allietata dalle note della loro banda giovanile che ci ha veramente impressionato per la perfezione e la bravura di esecuzione di ragazzi così giovani.
In realtà noi già conoscevamo la loro bravura di musicisti, ma vi assicuro che sentirli suonare è ogni volta un piacere, una sensazione indescrivibile di compiacimento ma allo stesso tempo di invidia. Si, invidia perché purtroppo nonostante la nostra buona volontà, non sempre riusciamo a dare il meglio come invece sembrano fare loro.
Durante la serata ci siamo esibiti nel corso di una festa organizzata per le vie del paese in nostro onore: Se è vero che noi li apprezziamo per la loro tecnica impeccabile, è pur vero che loro ci stimano per la contabilità e le melodie tipiche dello stile italiano.
Nonostante il freddo (poiché il palco era allestito all’aperto), la stanchezza dovuta al viaggio e soprattutto al loro buon vino che ci ha reso si allegri, ma ci ha rubato un po’ di lucidità, il concerto è stato più che soddisfacente e anche Vittorio, il nostro direttore, che pretende sempre qualcosa di più, è rimasto abbastanza soddisfatto. Ad ogni modo dopo due giorni di musica, amicizia, cultura ci siamo lasciati con l’intenzione di rivederci al più presto.
Vorrei concludere sottolineando lo scopo di questi gemellaggi che la nostra banda da qualche anno ha ormai intrapreso: sono utili per socializzare, divertirsi, fare nuove esperienze, ma il fine ultimo è quello di sentire altre culture musicali, non solo per avere una veduta più ampia di quest’arte, ma anche soprattutto per riuscire a capire i nostri errori, le nostre mancanze e tutti gli aspetti migliorabili. Confrontandoci con altre realtà musicali e culturali diverse dalla nostra.
Abbiamo quindi anche imparato ad apprezzare le nostre qualità e i nostri pregi che a volte dimentichiamo nelle quotidiane abitudini.
Beh, sono fiero di poter dire che da questo punto di vista abbiamo fatto centro .Nicola Abondio
Semibreve (1997)
- Semibreve 1997-
- 01 L'ideale ad ogni costo- Tutti voi in molte occasioni durante l’anno avete potuto leggere sui manifesti delle nostre attività musicali e non. “Il ricavato servirà a mantenere attivo e gratuito il corso di orientamento musicale per i ragazzi”. Non ci stancheremo mai di ripeterlo, perché siamo veramente fieri di riuscire in questo oneroso impegno. Ma cos’è questo corso o meglio, cosa sono questi corsi?
Prima di tutto bisogna sottolineare che sono aperti a tutti i ragazzi che hanno un’età dai nove anni in su (dalla quarta elementare in avanti); questi iniziano con un corso propedeutico tenuto dal direttore dei corsi nonché Maestro della nostra banda, il prof. Alberti Vittorio, con nozioni di solfeggio. Dopodiché si inizia su volontà del ragazzo o su consiglio nostro, a seconda dell’eventuale predisposizione, ad “armeggiare” con lo strumento messo a disposizione (sempre gratuitamente) da noi sotto la guida di un insegnante specifico diplomato al conservatorio: attualmente gli insegnanti sono sei e curano le sezioni di clarinetto, saxofono, ottoni, flauto, oboe e percussioni.
Dopo un paio di anni (in base alle capacita o alla buona volontà) questi giovani iniziano a suonare tra le fila della Banda Giovanile! indispensabile gruppo che serve ad inserirli gradualmente nella Banda Madre.
Proprio per le difficoltà delle partiture di quest’ultima abbiamo sentito la necessità, alcuni anni fa, di creare la banda giovanile dove la musica d’insieme insegna a migliorare la propria tecnica e allo stesso tempo le partiture piuttosto semplici e molto orecchiabili non scoraggiano le nuove leve.
Tirando le somme quindi servono: metodi musicali, insegnanti e strumenti. Tutto questo costa alla banda circa 12 milioni l’anno. Certo, si potrebbe dire che basterebbe far pagare una quota di iscrizione ai ragazzi che frequentano i corsi e già si potrebbe assorbire notevolmente questa ingente spesa! Ma noi crediamo (e ci crediamo davvero) che la musica debba essere alla portata di tutti e quindi la banda deve dare la possibilità di apprenderla, a tutti coloro che vogliono avvicinarsi ad uno strumento musicale, e di ascoltarla, a quelli che apprezzano questo genere di musica per altro abbastanza vario.
La banda in origine aveva lo scopo di permettere l’ascolto di “musica nobile” anche al popolo. Ora però i tempi sono cambiati e chi di noi non ha in casa uno o più dischi di musica sinfonica od operistica?
E’ per questo che oggi la banda propone musica diversa che spazia dalla classica alla leggera, dalla moderna alla futuristica, fino al repertorio espressamente scritto per essa. E’ musica che diversamente noi non sentiremmo né in televisione né alla radio.
Nell’Europa settentrionale la mentalità riguardo a gruppi come i nostri è all’avanguardia e anche noi piano piano ci stiamo spingendo in quella direzione. Permettere, quindi a tantissimi giovani di frequentare la nostra associazione gratuitamente è un enorme investimento economico sì, ma è soprattutto un modo pel valorizzare sempre più la musica e impegnare saggiamente questi giovani che saranno la società di domani.
Ringraziando l’amministrazione Comunale che anche quest’anno, con il suo contributo, si è dimostrata sensibile ed attenta ai nostri bisogni, ricordo ad ognuno di voi che con una minima somma si può diventare socio sostenitore e che con la vostra presenza ai nostri concerti, rendereste concreto il nostro continuo lavoro di istruzione musicale.Gabossi Daniele
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- 02 Cosa ne pensa il Presidente- La Banda Cittadina di Darfo Boario Terme, della quale sono Presidente da oramai 19 anni, continua a mantenere viva e a trasmettere la passione nei confronti di un’arte musicale che tocca profondamente l’animo ed il sentimento della gente, consolidando il suo proficuo rapporto con la rea1tà civica e sociale e promuovendo la diffusione e la valorizzazione della conoscenza musicale tra i giovani.
La creazione di una "scuola musicale" aperta a tutti voluta dal maestro Vittorio Alberti (che da tanti anni dirige la nostra banda con passione e competenza) ha permesso a molti giovani di raggiungere un’accurata preparazione di base e di ampliare notevolmente il repertorio musicale.
Attualmente sono cento i ragazzi che frequentano la scuola e che sono destinati ad abbassare ulteriormente l’età media dei musicanti, i quali, anche attraverso i gemellaggi ed i confronti con alcune realtà musicali e culturali europee, hanno raggiunto un buon livello di perfezionamento.
I cittadini di Darfo Boario Terme devono essere orgogliosi della loro banda poiché, pur essendo composta da elementi molto giovani, è riuscita a farsi apprezzare anche all’estero.
Come presidente, sento il dovere di ringraziare la Civica Amministrazione per la generosità con la quale ha saputo rispondere alle nostre esigenze e, nello stesso tempo, sono costretto a ricordare agli amministratori pubblici che dovrà essere al più presto portata a termine la ristrutturazione della scuola di musica, nel rispetto delle vigenti leggi scolastiche. Ho avuto dal sindaco ing. Pelamatti e dall’assessore alla cultura rag. Novelli la promessa che faranno di tutto per reperire i fondi necessari per risolvere anche questo problema.
Desidero inoltre ringraziare il maestro Vittorio Alberti, tutti i musicanti ed i 200 suoi sostenitori, vale a dire gli “amici della banda” che ci sono costantemente vicini e ci permettono, con i loro generosi contributi, di “tirare avanti”.
Invito fin da ora tutta la cittadinanza a partecipare al tradizionale Concerto Augurale di fine anno che la nostra banda terrà proponendo dei messaggi musicali in parte rinnovati sia dal punto di vista del contenuto culturale che dal punto di vista delle difficoltà tecniche.
Con la speranza che, non la mia, ma la vostra banda possa continuare a vivere ed a operare ancora per tantissimi anni.Cav. Giovanni Chini - 03 Concorsi ..... Perchè?- IIl 18 e 19 ottobre nel capiente (700 posti numerati) "Auditorium Serassi" di Villa d'Alme (Bg), si è tenuto il 1° Concorso di classificazione delle bande bergamasche che è stato organizzato dalla A.B.B.M. (1) alla quale aderiscono quasi tutte le bande della vicina provincia. Vi hanno partecipato dieci bande. La giuria era composta dal presidente della A.B.B.M. e dai maestri Franco Cesarini, Carlo Pirola e Claudio Mandonico che hanno giudicato sui sei seguenti punti:
1) intonazione e purezza del suono;
2) qualità ed equilibrio delle parti;
3) tecnica ed articolazione;
4) dinamica;
5) ritmo;
6) interpretazione.
Ogni componente della giuria esprimeva il proprio voto (da 1 a 10) su ogni punto e quindi il punteggio massimo era 360 e il punteggio minimo per ritenere superata la prova era 216.
Fin qui la cronaca e non ci interessa elencare i vari punteggi acquisiti dalle bande, ma far notare che finalmente anche in Italia alcune associazioni sono passate dalle chiacchiere ai fatti. Si, perché sono anni che se ne parla a tutti i livelli (provinciale,regionale, nazionale) ma poco o niente è stato fatto.
Perché é importante che le bande partecipino a tali concorsi è facilmente intuibile: è uno stimolo a migliorarsi, si acquisisce la consapevolezza dei propri mezzi ed è una "sfida" non tanto con altri quanto con le proprie capacità e ciò alla fine risulterà appagante per tutti i componenti.
Per aiutare i maestri e dirigenti nel compito di auto-classificarsi è stata stilata da parte della W.A.S.B,E. (2) sezione italiana, una lista, divisa per categoria dei brani originali da concorso.
Le categorie proposte sono eccellenza, prima, seconda e terza categoria come si auspica vengano suddivise le bande in futuro.
La nostra banda ha partecipato in passato ai primi concorsi ottenendo lusinghieri risultati, mentre negli ultimi anni si è puntato più sugli scambi con l’estero.
Penso comunque che, nel prossimo futuro, terremo in considerazione 1’eventuale partecipazione ad un concorso, meglio ancora se sarà di classificazione.NOTE:
(1) Associazione Bergamasca Bande Musicali;
(2) World Association for Symphonics Bands and Ensambles (associazione mondiale per bande sinfoniche).M.o Vittorio Alberti
Semibreve (1998)
- Semibreve 1998-
- 01 I neo Consiglieri-
Il Consiglio Direttivo della nostra associazione ha principalmente il compito di rappresentare tutti i musicanti nelle varie occasioni e di organizzare tutte le attività (musicali e non) che tengono impegnata la Banda. Oggi, i membri del Consiglio Direttivo sono tutti musicanti, ad eccezione del Presidente e del rappresentante dei soci. Il Consiglio è costituito da otto elementi (uno ogni otto musicanti): quattro sono uomini e quattro sono donne, e sono tutti molto giovani (il “Consigliere Anziano” ha soltanto 33 anni!) L’attuale Consiglio Direttivo è stato eletto dall’Assemblea dei musicanti il 30 gennaio di quest’anno (essendo scaduto il mandato del precedente) e resterà in carica per quattro anni. Sono passati alcuni mesi dalla nostra elezione, ed abbiamo ormai preso dimestichezza con le responsabilità e le attività che il nostro ruolo comporta. Abbiamo voluto portare avanti le iniziative “ereditate” dal Consiglio precedente (gemellaggio con la Stadtkapelle di Herrember, VI^ Festa Popolare, Semibreve), cercando di organizzarle nel migliore dei modi, ed abbiamo realizzato qualche nuova idea.
Indubbiamente il cambiamento da musicante a musicante-consigliere è stato grande anche se forse all’apparenza non sembra. Essere consigliere comporta una notevole responsabilità, una maggiore disponibilità (che non vuol dire soltanto trovarsi una sera di più durante la settimana o trattenersi un paio d’ore dopo le prove!) e tanta voglia di fare e lavorare.
Forse potrete domandarvi che cosa spinga dei ragazzi di 19/20 anni a diventare membri del Consiglio Direttivo e sarete un po’ perplessi per il fatto che la gestione di tutti gli affari della Banda sia in mano anche a persone molto giovani. Diventare consiglieri ci è sembrata la naturale conseguenza del nostro precedente atteggiamento nei confronti della Banda: anche prima ci siamo sempre dati da fare come potevamo, inoltre suoniamo nella Banda da parecchi anni ed abbiamo avuto il tempo necessario per renderci conto dei doveri e delle responsabilità a cui andavamo incontro. Nonostante ciò, abbiamo presto capito che non è “così facile”, abbiamo incontrato delle difficoltà e, anche se siamo stati aiutati dagli altri consiglieri, la nostra inesperienza ci ha inevitabilmente condotti a sbagliare e mancare in qualcosa.
Ma non ci perdiamo d’animo: non vogliamo cambiare e rivoluzionare la Banda, intendiamo soltanto portare le nostre idee, realizzare iniziative, lavorare e dare il nostro modesto contributo per far crescere in ogni senso la nostra associazione.
Questa esperienza ci sta arricchendo molto, perché ci consente di affrontare situazioni che diversamente non avremmo la possibilità di vivere. E’ anche per questo che abbiamo scelto di dedicare parte del nostro tempo libero alla nostra Banda, ritagliando gli attimi che la scuola e il lavoro ci concedono, e siamo contenti di farlo, perché crediamo nella nostra Banda.I neo Consiglieri
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- 02 La Banda e i fiori d'arancio- Questa volta è il caso di dire "non c'è tre senza quattro". Infatti si è sposata la quarta coppia di musicanti della nostra Banda. Avevamo visto l'unione di due clarinetti, di un clarinetto e un bombardino, di un fagotto e un basso tuba e ora di una batteria e un clarinetto (e il futuro pare riservarne altre). Tutto ciò a testimoniare quanto ripetiamo da anni e cioè che la Banda è musica, ma soprattutto un gruppo di amici o qualcosa in più. Il 1998 è un anno "record", infatti i matrimoni celebrati sono stati ben quattro: Sara e Remo, Carmen, Veronica, Leonardo. Quello che preoccupa maggiormente il nostro Maestro e non ha tutti i torti, sono le tre ragazze convolate a nozze, perché l'organico della Banda potrebbe subire variazioni a breve termine. E’ comprensibile che aggiungendo al lavoro professionale quello di casalinga, il tempo libero si riduca e se poi la famiglia si allarga, diventa difficile continuare. Ci si augura che nella scala delle priorità la Banda sia abbastanza in alto da spingere a far sacrifici per rimanervi. Personalmente, dopo oltre dieci anni di militanza in questo gruppo,mi rendo conto di essere cresciuta tra queste quattro mura, di aver conosciuto molte persone (tra cui Remo) e affrontato gioie e problemi con molte di esse. Ora se dal mio sgabello guardo i volti dei musicanti, vedo un marito, un fratello e tanti amici e pensando a quando mi dovrò limitare a essere fra il pubblico, non posso far altro che sperare che un giorno su quella sedia vuota ci possa essere un mio bimbo o bimba che coltivi la mia stessa passione: la Banda.Sara Raineri
- 03 Cosa ne pensa il Presidente- La Banda Cittadina di Darfo Boario Terme continua ad essere, da più di 100 anni, un punto di riferimento per coloro che amano la musica e soprattutto promuove la diffusione e la valorizzazione della conoscenza musicale fra i giovani.
Vittorio Alberti, che da tanti anni è legato alla nostra Banda, in qualità di strumentista prima e di maestro poi, a sempre sostenuto la necessità di creare e favorire la diffusione di una scuola musicale aperta a tutti. La sua realizzazione ha permesso alla nostra Banda di vivere momenti di grande trasformazione, di raggiungere un’accurata preparazione artistica e di ampliare notevolmente il repertorio musicale.
Sono ormai vent’anni che sono Presidente della Banda Cittadina, un’istituzione che è passata attraverso molteplici eventi e vicissitudini e che è stata tenuta in vita dal grande impegno e dalla passione disinteressata di tanti personaggi. I miei predecessori hanno certamente avuto più difficoltà di me, perché hanno vissuto due guerre mondiali ed il disastro del Gleno, con tanti morti e tanta desolazione.
Desidero ringraziare il M° Vittorio Alberti, che da tanti anni dirige la nostra Banda con passione e competenza e che ha scelto la valorizzazione del “concerto” come forma più consona alla divulgazione di un messaggio musicale rinnovato, sia dal punto di vista del contenuto culturale che dal punto di vista delle difficoltà tecniche. Ciò è stato possibile grazie all’accurata preparazione di base dei musicanti, alcuni dei quali sono molto giovani, che si sono fatti apprezzare anche quando si sono confrontati con alcune realtà musicali europee.
Ringrazio l’Amministrazione Comunale, i soci sostenitori e tutti coloro che ci sono costantemente “vicini” ed invito fin da ora, la cittadinanza a pPeartecipare al tradizionale concerto augurale di fine anno, durante il quale la Banda proporrà suggestivi messaggi musicali.Il Presidente
Cav. Giovanni Chini
Semibreve (1999)
- Semibreve 1999-
- 01 Il saluto del Sindaco- Tra le istituzioni culturali di Darfo Borio Terme la Banda Cittadina si è a pieno titolo conquistata un posto di sicuro rilievo, grazie alla definizione e all’impegno dei suoi componenti, alla preparazione e alla capacità del suo Direttore M° Vittorio Alberti ed all’iniziativa dell’instancabile Presidente Cav. Giovanni Chini.
Con particolare orgoglio abbiamo seguito le prestazioni della Banda nei giorni di settembre culminati con l’inaugurazione del nuovo campanile della Chiesa degli Alpini di Boario Terme e con il giuramento delle reclute dell’8° scaglione della brigata Alpina Tridentina.
Ricordiamo ammirati i confronti serrati e cavallereschi con i sodalizi musicali di altre città italiane ed estere e prendiamo atto dei nuovi impegni in questo campo, certi che la banda saprà come sempre farsi onore.
A ciascuno dei musicanti, al Direttore ed al Presidente, alle loro famiglie, va il più cordiale augurio di serenità e di successo da parte mia e della Civica Amministrazione.
Il Sindaco
Ing. Luigi Pelamatti - 09 Ultima pagina-
- 02 Cosa ne pensa il Presidente- La manifestazione “Musica Senza Frontiere” con la partecipazione delle bande musicali di sei diverse città europee, che si è tenuta nella nostra città nei giorni 14-15 e 16 maggio, ha costituito per la nostra Banda un traguardo molto importante, che ne ha suggellato il prestigioso cammino compiuto nella sua vita secolare.
Tale manifestazione e gli altri due importanti appuntamenti (il grande concerto nelle Terme con la fanfara della Divisione Tridentina, in occasione del solenne giuramento degli alpini e l’esibizione nel giorno dell’inaugurazione del campanile del Santuario degli Alpini di Boario Terme) sono stati la conferma della maturità artistica e della perfezione tecnica raggiunta dal nostro complesso musicale.
Il Maestro Vittorio Alberti, che da molti anni dirige la Banda Cittadina con entusiasmo , competenza e passione, ha saputo creare un gruppo affiatato ed affidabile che non teme il confronto con altre realtà musicali, il nostro Maestro ha saputo inoltre creare un ambiente educativo e formativo in cui, i ragazzi della banda si trovano a loro agio ed al quale si avvicinano altri potenziali musicanti, destinati ad abbassare ulteriormente l'età media dei componenti di un complesso bandistico che più che ad una banda assomiglia ad una vera e propria orchestra, In qualità di ,Presidente (da ormai 21 anni!), desidero ringraziare di cuore il Maestro Vittorio Alberti, tutti i musicanti e le loro famiglie, il Consiglio Direttivo, tutti i Soci e gli Amici della banda e, soprattutto l'Amministrazione Comunale per il grande sostegno morale e il concreto appoggio che ci garantisce. La nostra banda ha compiuto quest’anno 146 anni di vita.
Il primo articolo dello Statuto redatto nel 1853 recita testualmente che “La Società Filarmonica di Darfo ha il nobile scopo di procurare alla gioventù un gentile trattenimento che, piacevolmente, intrattenendola, la sottragga ai pericoli dell’ozio”…
Ancora oggi la nostra banda continua ad essere un'importante forma di aggregazione sociale, sicuramente, educativa e formativa per i ragazzi, ai quali è offerta la possibilità di avere un confronto costruttivo con culture e linguaggi diversi.
Augurando a tutti buone feste, invito i cittadini di Darfo Boario Terme al consueto concerto di Natale.
IL PRESIDENTE
Cav. Giovanni Chini - 03 Trasferta a Schlema (Germania)- Erano le 21.30 di un giovedì di fine estate, quando un gruppo di musicanti spensierati si preparava per partire verso terre lontane all’insegna dell’ennesima avventura.
Eh sì, la Banda Cittadina di Darfo Boario Terme era stata invitata, per la seconda volta, a partecipare ad un raduno internazionale a Schlema nei giorni 17-18-19 Settembre 1999 per rappresentare l'Italia. Venerdi 17 Settembre, verso le 11 del mattino, siamo arrivati a destinazione dopo 14 interminabili ore di viaggio e siamo stati accompagnati al nostro alloggio.
Il raduno è stato inaugurato con la sfilata di tutti i 16 gruppi musicali partecipanti per le vie della cittadina.
Gli spettatori, disseminati ai bordi delle strade, hanno assistito prima ad un susseguirsi di stendardi, divise e musiche tradizionali e poi ad un concertone finale di tutti i gruppi insieme.
La festa si è svolta all'interno di un enorme capannone che poteva ospitare fino a 5000 persone.
Alle due estremità si trovavano allestiti due palchi dove le bande, a turno, si esibivano: mentre una suonava su un palco, la successiva si preparava sull'altro. I concerti iniziavano alle 9.00 del mattino e terminavano all'una di notte senza un attimo di tregua.
Le nostre esibizioni erano previste per Venerdì alle 21.20, Sabato alle 13.00 e alle 21.20 e Domenica alle 10.00 dopo la lunga sfilata di chiusura prima della partenza ; (un vero e proprio tour de force !).
Il programma dei tre giorni era veramente molto intenso tant'è che non contavamo più i cambi di abbigliamento tra divisa, abiti civili e pigiama (per la verità usato molto poco) e nemmeno i viaggi tra il capannone, l'alloggio e la mensa dove consumavamo la colazione ed il pranzo.
Per quel che riguarda, invece, la maratona su e giù dal palco, è stato fondamentale l'aiuto e la simpatia dei nostri amici non musicanti che ci avevano accompagnato nel viaggio: sembrava una gara a cronometro la preparazione, e la liberazione del palco (sedie, leggii e percussioni) nei venti minuti precedenti e successivi al concerto.
Nonostante tutto ciò, non eravamo mai abbastanza stanchi per partecipare a balli scatenati, cori e “trenini” tra i tavoli durante l'esibizione degli altri gruppi.
Per noi musicanti, poi, è stata una grande emozione quando, durante i nostri concerti, sulle note di Verdi, i nostri amici austriaci, olandesi, tedeschi, ungheresi, inglesi, cechi e svizzeri innalzavano cori e ballavano sui tavoli.
Degni di nota per la capacità di intrattenere il pubblico sono stati gli olandesi: erano una decina di ragazzi che suonavano marcette molto brillanti coinvolgendo anche alcuni musicanti delle altre bande (come è accaduto ad uno dei nostri percussionisti).
Anche la banda ungherese e la banda della polizia di Berlino hanno dato spettacolo suonando musiche molto conosciute: da canzoni di Ricky Martin a New York New York e My way (qui i nostri ballerini si sono fatti notare per la loro abilità motoria).
Gli austriaci, invece, sono stati quelli con cui abbiamo stretto maggiori rapporti di amicizia poiché erano sistemati nel nostro stesso alloggio: con loro la festa continuava anche dopo il rientro dal capannone. Questa esperienza ha senz'altro contribuito al1a nostra crescita musicale, ma ha anche lasciato dei bei ricordi di amicizia e complicità con persone prima di allora sconosciute con le quali non riuscivamo a comunicare se non con il linguaggio universale della musica.Armida e Patrizia
Semibreve (2000)
- Semibreve 2000-
- 01 La parola al Presidente- In quasi 25 anni di presidenza ho avuto modo di constatare da vicino (e con grande soddisfazione personale) quali enormi progressi siano stati compiuti dalla nostra Banda Cittadina che, come ha riconosciuto lo stesso Sindaco, si è a pieno titolo conquistata un posto di sicuro rilievo tra le Istituzioni culturali di Darfo Boario Terme.
L'entusiasmo, la competenza e la passione del Direttore M° Vittorio Alberti, la dedizione e l'impegno di tutti i musicanti, la disponibilità dei Soci e degli Amici della Banda hanno permesso alla Nostra Associazione di crescere non soltanto dal punto di vista musicale, ma anche organizzativo. Basti pensare al raduno intemazionale "Musica senza frontiere" dello scorso anno, una manifestazione culturale talmente importante da coinvolgere la stessa R.A.I., che ha messo in onda una trasmissione pomeridiana dedicata alla manifestazione, con un'intervista in diretta e l'ascolto dei brani musicali registrati sul compact disc che la Banda Cittadina ha prodotto per l'occasione. Il continuo confronto con altre realtà musicali europee si é rivelato davvero costruttivo: i nostri musicanti, anche all'estero, si sono fatti onore e, attraverso il linguaggio universale della musica, hanno instaurato rapporti di nuove amicizie.
Molti giovani suonano nella Banda o intendono avvicinarsi ad essa perché amano la musica e sanno di trovare un ambiente educativo e formativo, dove é facile "fare amicizia". Non mi rimane che ringraziare il M° Vittorio Alberti, il Consiglio Direttivo, tutti i musicanti, il Vicepresidente Daniele Gabossi, i genitori dei nostri ragazzi, tutti i Soci e gli Amici della Banda e l'Amministrazione Comunale che, in questi anni, ci ha garantito il suo sostegno morale ed economico.Il PresidenteCav. Giovanni Chini
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- 02 Riflessioni-
"Italianità, pregio o difetto"
Molte volte in questi ultimi anni di continui scambi e contatti con varie realtà musicali, bandistiche e non, dei vari paesi europei mi sono trovato a riflettere sul diverso modo di noi italiani di “vivere” anche la musica. La prima volta penso sia stata ai corsi di direzione quando il maestro Jo Conjaerts ci descriveva la realtà della banda in Olanda. In seguito, con il gemellaggio di Herrenberg, parlando con l’attivissimo presidente Schwenk e il maestro Wunder ho potuto ammirare la loro capacità di organizzare la banda, la sede e la scuola di musica.
Dentro di me dicevo: “Chissà che risultati se noi riuscissimo ad essere meno improvvisatori e più organizzati……”. L’ultima volta in ordine di tempo è stata ad Adro (BS) il 22 ottobre nella bellissima sede della banda locale dove la ABMB (Associazione Bande Musicali Bresciane) ha organizzato un interessantissimo “masterclass” per tromba tenuto da Bruno Nouvion, insegnate al conservatorio municipale “X Arrondissement” di Parigi. Seguendo le lezioni pensavo “Se tutti i ‘miei’ strumentisti arrivassero ad avere una buona padronanza (staccato, legato, tecnica, intonazione, fraseggio ecc….) dello strumento come si ottiene con questi studi” lascio continuare alla vostra immaginazione.
Passata la virtuale sbornia di perfezione mi si insinuava un dubbio atroce: e se fosse stato proprio questo modo di agire e di risolvere i problemi all’ultimo minuto che ci ha fatto sviluppare la nostra proverbiale fantasia e la capacità di superare le situazione impreviste.Il Maestro
Vittorio Alberti - 03 Una richiesta insolita- Sono ormai quattro lustri che suono nella banda, ma la passione che mi ha spinto finora non si assopisce, anzi, non viene meno neppure l’emozione durante i frequenti concerti, né tantomeno l’orgoglio che mi riempie durante le allegre sfilate cittadine.
Questa voglia di “vivere la Banda” probabilmente viene dal profondo del cuore ed è un bel regalo quello che ho ricevuto (e siamo in molti!), quello di poter rallegrare gli altri con la musica ed al tempo stesso di divertirmi.
Tuttavia osservo frequentemente il comportamento dei giovani della Banda e noto la loro delusione quando nei concerti estivi il pubblico non è numeroso e mi spiace non poter far niente per porvi rimedio.
Il Concerto Augurale che tutti gli anni proponiamo nell’ultima settimana è l’appuntamento più atteso dal nostro pubblico, che infatti accorre sempre numeroso, e più prestigioso per noi che ad esso dedichiamo alcuni mesi per la preparazione; una platea così vasta corrisponde ad un <<gasamento>> salutare per tutti noi e in particolare per i nostri giovani così <<affamati>> di soddisfazioni personali.
Entrando nella Sala 500 di Palazzo Congressi, l’emozione che ci invade salendo sul palco accompagnati da scroscianti e sinceri applausi, fa sì che una volta seduti la concentrazione diventa tale da aumentare la capacità di esecuzione rispetto a quello che ne risultava fino a qualche sera prima durante le prove.
Durante quest’estate abbiamo organizzato, in collaborazione con il Coro Vallecamonica, una serata musicale all’interno dell’ex Conventone e vi posso garantire che l’inattesa partecipazione di un così numeroso pubblico ha trasformato il nostro programma di <<sole marcette>> in un vero e proprio concerto all’aperto.
Questi esempi per farvi capire quanto sia importante per noi essere seguiti. Ecco perché approfitto di semibreve per rivolgervi un invito: venite ai nostri concerti estivi! Sono sicuro che trascorrerete con noi una piacevole serata e al tempo stesso sarà anche un po’ merito vostro se tanti giovani si affermeranno e tanti altri si avvicineranno al mondo della Banda, cioè alla cultura, al volontariato, alla socializzazione e all’impegno serio del proprio tempo libero.Daniele
Semibreve (2001)
- Semibreve 2001-
- 01 La parola al Presidente- La nostra Banda, che tra due anni festeggerà il, 150 anniversario della sua fondazione, e sicuramente vecchia per la storia e contemporaneamente "giovane" per l'età media dei suoi musicanti. Il continuo graduale inserimento di tanti giovani nelle file della banda ha permesso alla nostra formazione musicale, già profondamente radicata nel tessuto sociale della nostra città, di conquistare anche la stima e l'amicizia delle nuove generazioni, solitamente attratte da altri "stili" musicali.
Tutti i musicanti continuano a mantenere la voglia di impegnarsi e, spinti unicamente dalla loro grande passione per la musica e dallo spirito di amicizia,seguono con attenzione il loro direttore Maestro Vittorio Alberti, il quale li ha portati gradualmente ad un ottimo livello di formazione musicale e strumentistica e continua a guidarli nella ricerca di nuove tecniche espressive e di ulteriori miglioramenti.
Lo scambio continuo di esperienze ed il confronto con altri musicisti hanno fatto crescere i nostri giovani sotto il profilo tecnico, espressivo ed interpretativo ed hanno ridato la "carica" giusta a coloro che nella Banda suonano ormai da molti anni.
Come Presidente, ringrazio l'Amministrazione Comunale per il suo sostegno morale ed economico, tutte quelle istituzioni e persone che sentiamo a noi vicine e che continuano a "fare la loro parte".
Sarebbe però auspicabile che anche gli enti privati, che a volte spendono molto denaro per iniziative discutibili, si ricordassero anche della nostra Banda e si facessero carico di utilizzare a fini di crescita culturale la nostra formazione musicale.
La nostra è un' Associazione basata sul volontariato, che si regge soprattutto sull'entusiasmo, la passione, la dedizione e l'impegno di molti: il Consiglio Direttivo, il Maestro, i musicanti, i soci e gli amici della Banda. Ma, per continuare a vivere, ha bisogno del sostegno di tutti.IL Presidente
Cav.Giovanni Chini - 11 Ultima pagina-
- 02 Pensieri in libertà-
Ogni tanto mi sorprendo a pensare che vent'anni fa feci il mio ultimo concerto augurale come strumentista nella nostra banda, sotto la direzione dell’indimenticato maestro Cav. Abramo Albrici di cui presi il posto poco dopo.
Ricordo con “nostalgia” (solo per gli anni di meno) le mie prime esperienze di direzione: il gesto insicuro, la poca pratica nel controllare gli errori dei musicanti e la poca pazienza che mi portava a dire la fatidica frase “staserö l’è miö la serö”. Poi pian piano siamo cresciuti, io e la banda, fino ai primi risultati…… i primi concorsi…… se sapeste le emozioni! Ma anche i mal di pancia, la tensione che mi attanagliava fino alla fine di ogni concerto!
Negli ultimi anni, grazie alla collaborazione di tutti, con delle buone esecuzioni e dei discreti risultati d’asssieme, i mal di pancia sono diminuiti anche se non sempre tutto va per il verso giusto. L’organico che “sognavoo”, quello della banda sinfonica, è quasi del tutto realizzato.
Manca sempre quel benedetto fagotto che, per una strana coincidenza di eventi, quando sembra che lo strumentista sia a buon punto, per impegni vari smette.
Spero che il 2002 sia l’anno buono……….Il Maestro
Vittorio Alberti - 03 Passato, presente, futuro- IL 1970 fu un anno speciale per la Banda di Darfo: una donna, la prima, entrava a far parte del suo organico.
Potete ben immaginare lo scompiglio fra la cittadinanza e le perplessità dei benpensanti.
Era il periodo della contestazione e sconvolgimenti epocali si susseguivano nei costumi della società come in politica ed economia.
Quella presenza scomoda fra le sue file rappresentò per la Banda di Darfo una vera e propria rivoluzione! Sono passati parecchi anni da allora e, soprattutto, il mondo che oggi ci circonda è assai differente. Così, nel nostro ensemble, troviamo oggi una presenza femminile pari a quella maschile: non solo il numero delle donne eguaglia quello degli uomini, ma uguale, a grandi linee, è anche la distribuzione dei ruoli: vi sono ragazze all’interno del Consiglio Direttivo, come giovani che suonano bombardino, tromba e percussioni, non più esclusivamente flauto e clarinetto.
La presenza femminile è tanto più importante in quanto non solo aggiunge un punto di vista diverso, nelle mille decisioni che ogni giorno vengono prese in un gruppo, ma anche perché rende la nostra Banda, per così dire, più "gentile", diversificandola dalla maggior parte degli altri complessi. Infatti, molte realtà musicali non conoscono ancora questa parità che invece a noi sembra così normale e ovvia.
Ogni qualvolta abbiamo avuto occasione di incontri con gruppi sia italiani che stranieri tutti noi bandisti abbiamo notato con sorpresa che le donne erano e sono spesso solo una presenza marginale o stereotipata. Ma non per la Banda di Darfo, che, infatti, viene sempre guardata con curiosità ma soprattutto con ammirazione.
Credo che il nostro gruppo sia così affiatato e propositivo proprio per la pluralità e, in alcuni casi, disomogeneità dei suoi singoli elementi.
Se la crescita personale passa attraverso un incontro/scontro continuo con ciò che è diverso da noi, allora non si può certamente fare a meno, in un microcosmo come quello di un complesso musicale, di una presenza femminile forte e attiva.
Semibreve (2002)
- Semibreve 2002-
- 01 La parola al Presidente- Sono ormai 25 anni che sono Presidente della Banda Cittadina di Darfo Boario Terme, un’istituzione culturale che nel 2003 compirà ben 150 anni di vita e che da molto tempo è diretta con passione e competenza dal Maestro Vittorio Alberti.
So con certezza che, in occasione del prossimo storico anniversario, verrà preparato qualcosa di veramente importante, ma è bene che non anticipi nulla.
Il Direttore, il Consiglio Direttivo, i musicanti, i genitori dei molti giovani che compongono il sodalizio, i soci, gli Amici della Banda e l’Amministrazione Comunale stanno preparando per l’occasione una piacevole sorpresa.
La nostra Banda continua ad essere un importante punto di riferimento per tutti coloro che amano la musica e soprattutto promuove la diffusione e la valorizzazione della conoscenza musicale tra i giovani.
Continua ad essere un punto di riferimento, un’importante for-ma di aggregazione sociale educativa e formativa per i nostri giovani, che hanno avuto la possibilità di attirare notevoli scambi musicali e culturali con complessi bandistici europei.
Abbiamo sempre tenuto presente il primo articolo dello Statuto redatto nel lontano 1853, che recitava testualmente: «La Società Filarmonica di Darfo ha il nobile scopo di procurare alla gioventù un gentile trattenimento che, piacevolmente, intrattenendola, la sottragga ai pericoli dell’ozio».
Il Maestro Vittorio Alberti da alcuni anni ha scelto la valorizzazione del concerto come forma più consona alla divulgazione di un messaggio musicale rinnovato, sia dal punto di vista del contenuto culturale che delle difficoltà tecniche, sapendo di poter contare sull’accurata preparazione di base di tutti i musicanti.
La Banda, che si è fatta apprezzare anche quando si è confrontata con altre realtà musicali europee, intende ringraziare l’Amministrazione Comunale, tutti i Soci e gli Amici per il sostegno morale ed economico da loro avuto ed invita la cittadinanza a partecipare al tradizionale Concerto Augurale di fine anno.
Il Presidente
Cav. Giovanni Chini - 12 Ultima pagina-
- 02 Si fa presto a dire «vent'anni» ....- Con il concerto augurale del 28 dicembre 2002, al Palazzo Congressi, festeggerò il 20° anno di direzione della nostra banda.
Quanti ricordi mi tornano in mente mentre cerco di fare una valutazione del mio operato. Ovviamente non tutti sono positivi: quante discussioni, quante serate passate alla ricerca di brani che fossero piacevoli ma che allo stesso tempo servissero a migliorare le capacità della banda. Quante persone sono gravitate intorno alla banda e ora, per vari motivi, non partecipano alla sua vita attiva pur continuando a seguirci sempre.
“Tirare le somme”, come si dice in gergo, non è facile.
Mi ricordo che il numero dei bandisti era così esiguo che il compianto M° Albrici, il mio predecessore, molte volte, per i concerti o i servizi, si avvaleva dell’aiuto di validi musicanti di Vilminore; ora l’organico è passato da 25 a 65 componenti.
Siamo passati attraverso i primi concorsi, le esperienze di gemellaggi all’estero, fino ad arrivare quest’anno alla partecipazione al concorso di assegnazione, tenutosi a Grumello del Monte ed organizzato dall’A.B.B.M., dove la giuria ci ha classificati nella 1ª categoria con il punteggio più alto di tutte le bande iscritte.
Se ripenso ai miei primi tentativi di direzione ed alle preoccupazioni per la paura di brutte figure, oggi mi viene da sorridere. L’ultimo episodio significativo è recentissimo: avendo deciso di recuperare un brano di vent’anni fa, come già facciamo per i 10 anni, mi è venuto da dire: ”Non vi ricordate di questo brano?”. Poi, guardandomi in giro, mi sono reso conto che solo pochi avevano già suonato quel brano nel 1982: per la quasi totalità dei bandisti era un pezzo nuovo; molti in quell’anno non erano neppure nati!
Voglio inoltre sottolineare che, in questi anni, il contributo del cosiddetto “gentil sesso” è stato notevole: ha infatti aiutato a migliorare sia il numero che la qualità dei musicanti! Ed ora, pensando a quando andrò in “pensione” (niente salti di gioia: non sarà presto!), dopo aver ricoperto tutti i ruoli: dal semplice bandista (3° trombone) al consigliere, da vice maestro a maestro; non mi resta che aspirare, in futuro, alla carica di presidente.
Il Maestro
Vittorio Alberti
- 03 Passato, presente, futuro- Agli inizi del 1987, il Consigli Direttivo si riunì per decidere come celebrare degnamente il centenario di fondazione della Banda Cittadina.
Si stabilì un calendario di iniziative musicali finalizzate a riproporre al pubblico i brani più caratteristici e significativi del secolare repertorio.
Si decise inoltre, su proposta del Maestro Vittorio, di “intraprendere” una ricerca storica per ricostruire gli avvenimenti e ricordare le persone che con il loro operato hanno lasciato un’impronta nel nostro sodalizio.
Nacque contemporaneamente l’idea di riproporre al nostro pubblico tutto il materiale storico, strumenti, foto, documenti, partiture ecc. recuperato, in una mostra, ed in seguito di preparare una pubblicazione (che molti di voi avranno avuto modo di leggere, dal titolo «LA BANDA» un secolo di musica-storia-cultura nella città di Darfo Boario Terme), che avrebbe raccolto l’intero frutto del nostro lavoro di ricerca.
Il lavoro non si prospettò facile, perché a causa delle due guerre, del disastro del Gleno ed in particolare dell’alluvione del 1960, nel nostro archivio erano rimasti solo pochi documenti, in gran parte recenti.
La ricerca quindi si estese agli archivi parrocchiali, comunali, statali in Valle e Provincia, alla biblioteca “La Queriniana” di Brescia, anche se fu soprattutto grazie alla collaborazione di alcuni privati che si riuscì a reperire la maggior parte del materiale ora in nostro possesso.
Molto appassionanti ed interessanti si sono rivelate le interviste ai musicanti anziani ed alle persone che hanno gravitato intorno alla nostra associazione, proprio perché attraverso i loro ricordi abbiamo riscoperto il sapore della vita d’altri tempi che si è ripresentata a noi con l’identica freschezza di allora.
Abbiamo rivissuto situazioni, avventure, vicende personali, fatti tristi, aneddoti allegri e divertenti, intrisi di una forte umanità. Non meno coinvolgente si è presentato il lavoro di ricerca negli archivi e nelle biblioteche, dove sommersi dai documenti, talvolta siamo riusciti ad individuarne qualcuno che passo dopo passo ci ha permesso di ricostruire con maggior fondatezza storica i primi decenni di vita del sodalizio, fino ad allora avvolti dalla nebbia dell’incertezza e della leggenda.
Solo alcuni mesi dopo la stampa del libro, sono stati reperiti alcuni documenti che testimoniano la nascita del nostro gruppo non nel 1888, come sapevamo fino a quell’anno, ma bensì al 1853 invecchiando così l’associazione musicale di altri 35 anni!
Obbligandoci così a risistemare tutto il materiale preparato per il centenario: loghi, stemmi, gagliardetti e la bandiera.
Oggi a soli 14 anni di distanza ci apprestiamo all’organizzazione del 150° anniversario di fondazione. Il nostro libro, che ci ha dato molte soddisfazioni, verrà aggiornato con i documenti che attestano la fondazione del gruppo nel 1853 anziché nel 1888, ed ampliato con tutte le notizie interessanti, aneddoti e fotografie degli ultimi anni.
Da anni infatti, alcuni ragazzi della banda stanno tenendo puntualmente documentato su un’agenda tutto ciò che avviene (nel bene e nel male!) all’interno del nostro gruppo: gite, gemellaggi, concerti, servizi, cene, matrimoni e nascite raccontate con tanto buon umorismo, ma anche con spirito di cronaca, memori di quanto sia importante ogni singolo documento per ricostruire, a distanza di anni, la vita di un’associazione come la nostra.
Come nel 1988 c’è molto entusiasmo, anche stavolta vogliamo festeggiare degnamente questo importante traguardo con manifestazioni musicali all’altezza del nome che questa banda negli anni si è conquistata in Italia ed all’estero. Abbiamo così pensato di organizzare un concerto in ogni frazione, possibilmente facendolo coincidere con i festeggiamenti del santo patrono del paese, già motivo di festa popolare. Nel periodo estivo abbiamo pensato di concentrare più manifestazioni nei luoghi tradizionalmente più turistici e di maggior richiamo del nostro paese.
È nostra intenzione infatti diffondere il più possibile la musica allegra e festosa, ma non meno importante e degna di nota, di vari complessi conosciuti e stimati per la loro elevata capacità musicale e la loro nomea nazionale. Come per quella grande manifestazione che è stata MUSICA SENZA FRONTIERE, vogliamo pubblicare un CD musicale che raccoglierà i migliori pezzi suonati negli ultimi anni.
Il ritrovo per tutti voi a questi appuntamenti è per il 2003, arrivederci a presto.
Daniele Gabossi
Semibreve (2003)
- Semibreve 2003-
- 01 L'evoluzione dell'organico- In questi 150 anni l’organico della nostra banda si è molto trasformato, basti pensare, per esempio, alla famiglia dei saxofoni che, insieme all’oboe e ai flauti, è stabilmente presente nell’organico solo dal dopoguerra.
Per contro altri strumenti sono invece andati persi, come la famiglia dei flicorni: i flicorni contralti sono stati sostituiti dai corni, i tenori e baritoni (bombardini) hanno lasciato il posto al più sonoro euphonium, i tuba hanno soppiantato i flicorni bassi. Resta tuttavia la sporadica presenza del flicorno soprano, a volte usato come solista.
Altre famiglie si sono invece arricchite. Ne è un esempio la sezione delle percussioni che oggi, oltre ai tradizionali cassa piatti e tamburello, vede al suo interno timpani, xilofono, vibrafono, campane tubolari, batteria e un’infinità di altri strumentini.
Si può riscontrare anche una notevole evoluzione nella famiglia dei legni: 150 anni fa prevalevano infatti gli ottoni, oggi invece i clarinetti sono la base dell’organico e, nonostante si siano persi alcuni piccoli legni quali il “sestino” o il “terzino”, hanno guadagnato importanza i “legni bassi”, ossia il clarinetto contralto e il clarinetto basso.
Insomma, il nostro organico in questi anni è stato orientato verso l’organico ormai internazionale della “symphonic band”, anche se per completarlo ci manca sempre quel benedetto fagotto!
Vittorio Alberti
- 07 Ultima pagina-
- 02 Carissimi lettori di Semibreve- Mi è stato benevolmente chiesto di fissare alcune mie impressioni riguardanti il 150° anniversario di fondazione della Banda Cittadina di Darfo Boario Terme e la serie di manifestazioni musicali organizzata per la sua celebrazione.
Devo confessare candidamente che, da ex bandista che nel 1988 ha festeggiato il centenario di costituzione, mi sono sentito stranamente a disagio.
Mi è sembrato per un attimo di essere nella stessa situazione del protagonista (astronauta) di quel film che, dopo un viaggio spaziale alla velocità della luce durato pochi mesi, rientra sulla Terra e trova i calendari spostati in avanti di centinaia di anni.
Vi assicuro che è stata una sensazione inusuale, improvvisamente “relegato” al passato remoto della storia della Banda. Eppure ho soli 33 anni!
Facendo uno sforzo di memoria, e ricordando qualche stralcio di testo scolastico di storia... per Bacco! La banda di Darfo è più vecchia dell’Italia! Ne sono passate di note in riva all’Oglio… Ne sono trascorse di serate in allegria …
Quanti volti e quante voci hanno costruito, con tanta passione, la realtà bandistica di oggi. Chissà quanti di Voi, guardando le fotografie sul libro della Banda, riconosceranno i nonni, gli zii, gli amici. E prima di loro i bisnonni, i parenti che oggi troviamo solo inseriti nell’albero genealogico, o ancora coloro dei quali si è sentito parlare e di cui si raccontano storie spesso assai buffe.
La storia di Darfo è passata anche attraverso la Banda Cittadina.Ecco allora che è proprio vero che la Banda è, ed è sempre stata, una famiglia, ma non solo per i bandisti di oggi, ma per tutti i cittadini di Darfo.
Avendo lasciato da ormai parecchi anni l’ambiente, mi ha fatto estremamente piacere tornare da “fidato collaboratore” in occasione di due degli appuntamenti musicali che mensilmente hanno scandito quest’anno particolare.
Il Gran Galà dell’Operetta e l’appuntamento classico di metà ottobre con l’ensemble L’incanto armonico presso la Chiesa Parrocchiale di Montecchio mi hanno confermato, così come altri appuntamenti che ho piacevolmente seguito come spettatore, che il seguito di supporters ed affezionati è in continua crescita.
Sia giovani che energici amici dall’elmo come l’argento seguono entusiasti questo gruppo grande nel numero, ma piccolo all’anagrafe. Sarà forse perché i musicanti trasmettono la loro voglia di divertirsi anche al pubblico? Fate un poco Voi. Io non ho dubbi.
E sembra che li abbia nemmeno l’Amministrazione Comunale, visto che sostiene con energia le iniziative, anche quelle più garibaldine, di questa solare realtà.
Concludo con un sincero complimento a tutti coloro che hanno faticato, lavorato, speso tempo, discusso per realizzare tutti gli appuntamenti messi in calendario: i buoni risultati sono sempre conseguenza di un lavoro serio e costante, mai affidato al caso.
Se è vero che la soddisfazione è un piatto che si svuota in fretta, lo è altrettanto che l’appetito vien mangiando.
- 03 Il teorema di Nicola: Festa Popolare 2003- Che sia davvero quest’anno la volta buona? Dalle impressioni dei presenti sembra proprio di sì, ma saranno i risultati concreti dell’anno prossimo a darne la conferma. Sto parlando della ormai tradizionale Festa Popolare della Banda, che è giunta quest’anno alla 11ª edizione. L’interrogativo di apertura va un po’ chiarito ai nostri lettori: facciamo un passo indietro e raccontiamo i fatti.
La nostra festa popolare nasce undici anni fa, con lo scopo di raccogliere fondi per mantenere gratuiti i corsi di orientamento musicale per i ragazzi. Con grandi sforzi da parte di musicanti, sostenitori e genitori dei bandisti è diventata un bell’appuntamento annuale che ci aiuta a divulgare la cultura bandistica e non ultimo ci aiuta economicamente a sostenere le attività musicali dell’associazione. Tuttavia nonostante i buoni risultati ottenuti, la festa popolare non è mai decollata come hanno fatto le grandi sagre paesane (Fucine o Erbanno per citarne alcune).
Nonostante il tanto lavoro fatto, la buona volontà di migliorare di anno in anno, la nostra festa è rimasta, seppur in crescita costante, una piccola festa. Pulita, ordinata, credo abbastanza ben fatta ma pur sempre piccola. Non abbiamo l’ambizione eguagliare i colossi dei casoncelli, o dell’anatra o qualcos’altro, ma l’ambizione di vedere i capannoni strabordanti di gente per tutte le tre serate della festa, sì. Le ragioni del mancato decollo della festa sono molteplici, e se avessimo delle risposte non staremmo a discutere di tutto ciò. E’ tuttavia da osservare che le grandi sagre diventano tali quando esistono i presupposti per la concatenazione di tre fattori, a parer mio, fondamentali: in primo luogo le grandi sagre nascono quando un intero paese, (e non un gruppetto di volenterosi musicanti), si muove, trascinando amici e parenti nell’obiettivo comune; in secondo luogo la festa è in grado di offrire una eccellente gastronomia e un servizio adeguato, oltre ad un intrattenimento adatto a rendere gradevole la serata. Se non ci sono i presupposti per il primo fattore, difficilmente si passerà al secondo, se non ci sono i presupposti per il secondo fattore, difficilmente si passerà al terzo e fondamentale fattore: la massa degli ospiti. Quindi il terzo punto è: una festa decolla solo quando la garanzia di trovare tanta gente, amici e conoscenti, attira le persone, e le persone vanno alla sagra perché diventa un punto d’incontro garantito. Tutto questo teorema cerca di dare una interpretazione al “galleggiare” della nostra barca: credo che sostanzialmente i tre fattori, fino a quest’anno, non si siano mai allineati.
Ma a luglio, questa volta, ci siamo davvero avvicinati: grazie all’occasione del 150° anniversario di fondazione abbiamo voluto “investire” molto più del solito nell’intrattenimento, quest’anno davvero eccezionale e unico col magnifico gruppo del liscio, la superlativa brass band ed i concerti delle bande di Vallecamonica. Lo sforzo economico ha ripagato veramente bene, talmente bene che al sabato, e vi assicuro questa non è fantasia, la brass band è piaciuta a tal punto che i nostri ospiti dopo cena, invece di godersi la serata bevendo qualche bicchiere in più com’è solito accadere, sono rimasti a bocca aperta ad ascoltare ed applaudire lo spettacolo. Primo risultato: le consumazioni al bar si sono arrestate con ovvia perdita per l’incasso. Ma va benissimo così poiché uno degli obiettivi della festa popolare è anche quello di divulgare la cultura musicale bandistica. Secondo risultato: la serata successiva ha subito un aumento mai visto di ospiti, molto probabilmente attirati dalle voci positive della serata precedente. La buona riuscita del venerdì ha attirato gente al sabato, il sabato ha attirato gente per la domenica e la domenica eccezionalmente ricca di ospiti si spera farà da traino per l’anno prossimo. Che sia davvero l’anno del centocinquantesimo ad offrire un trampolino di lancio per il decollo della nostra festa??? Ce lo auguriamo ma mentre noi anche l’anno prossimo ce la metteremo tutta per perfezionare il servizio, voi preparate lo stomaco e la voglia di festeggiare la nostra e la vostra banda!!!
Semibreve (2004)
- Semibreve 2004-
- 01 Una legge per le bande, ossia per non morire di burocrazia- L'associazione A.B.M.B. (Associazione Bande Musicali Bresciane), di cui faccio parte come consigliere sin dalla fondazione, sta collaborando con altre associazioni che rappresentano le bande di quasi tutto il Nord Italia (insieme anche ad alcune che rappresentano bande del Centro e del Sud) alla presentazione di una legge apposita che riconosca ed inquadri le bande.
Per questo è stato costituito un "tavolo di lavoro permanente" dove si sono presi in esame i vari aspetti della vita associativa e dove, i vari esperti, hanno predisposto alcuni articoli di quella che dovrebbe diventare la “Legge delle Bande”.
La proposta intende dare un effettivo riconoscimento legale alle Bande, affinché possano essere fiscalmente facilitate nella gestione dei conti (facilitazione di cui godono gia alcune associazioni sportive), il che permetterebbe di non rimanere soffocati dalla burocrazia. Questa nuova proposta non considera però solo l’aspetto finanziario, ma anche il lato artistico valorizzando sempre di più le “giornate di classificazione”; facendo in modo che il suonare bene conti un po' di più rispetto all'aspetto esteriore (aspetto “basilare” per altre proposte di legge).
Tutto questo lavoro viene naturalmente svolto ricordando che le nostre bande e anche le associazioni sono del tutto basate sul volontariato e per questo sono ancora più meritevoli di rispetto.
Vittorio Alberti - 09 Ultima Pagina-
- 02 Il consiglio direttivo- II Consiglio Direttivo della Banda Cittadina di Darfo Boario Terme viene eletto dall' Assemblea dei soci ordinari (componenti della Banda) ogni quattro anni, l’Assemblea può eleggere un componente ogni otto soci ordinari facenti parte della Banda, tramite votazione segreta. Nello statuto della banda vi sono descritte tutte le modalità di elezione del Consiglio. Mio scopo non è quello di spiegarvi le questioni tecniche e burocratiche di elezione ma quello di spendere due parole su come io considero questo Organo. II Consiglio Direttivo si riunisce ogni qualvolta si debba organizzare un evento o si pongono dei problemi inerenti la Banda. Quando questo avviene per me, che ne faccio parte, è sempre motivo di agitazione e curiosità. L'ordine del giorno che via via si propone è sempre ricco di contenuti. In questi ultimi anni ci sono state tante iniziative da organizzare e portare avanti. ciò nonostante questi consiglieri giovani (tranne me) e pieni di idee nuove hanno veramente dato una spinta vigorosa alla crescita della banda anche nell'occasione della riedizione del Libro della Banda, per i festeggiamenti del 150° Anniversario di Fondazione, nell'organizzare concerti fuori e all'interno della nostra città, gite a carattere culturale, escursioni ludico-ricreative, festa popolare la cui realizzazione migliora ogni anno come l'ultima (la 12^) che è stata più positiva delle precedenti. Tra le altre cose c'è sempre l'appuntamento di S.Cecilia, le Pastorelle e il Concerto Augurale. Vi garantisco che il Consiglio non sta mai con le mani in mano. Ovviamente con noi c'é sempre un gruppo di soci che con grande entusiasmo partecipa alla realizzazione degli innumerevoli eventi e a loro va un grazie particolare perché il Consiglio da solo non può fare tutto.
In questo periodo oltre ad organizzare il Concerto Augurale, ci stiamo preparando per programmare due gemellaggi, uno in Italia e uno all'estero per il prossimo anno. Altre iniziative sono in cantiere e speriamo insieme all'aiuto di tutti di riuscire a realizzarle al fine di rendere la nostra banda sempre più conosciuta e competitiva. Auguro a tutti felicità e un proficuo nuovo anno insieme alla nostra Banda.II Vice Presidente
Egidio Pennati - 03 Il nostro libro: la nostra storia-
Semibreve (2005)
- Semibreve 2005-
- 01 Quattro anni di gioioso impegno-
Carissimi lettori sono già passati quattro anni da quando questo Consiglio Direttivo ha ereditato dai precedenti il compito di portare avanti la compagine musicale bandistica. Con gennaio del 2006 scade il mandato io e dei miei colleghi. In questi anni ne abbiamo fatta parecchia di strada insieme a voi: penso alle varie iniziative per il 150° anniversario di fondazione della Banda che hanno suscitato molto interesse nel pubblico, penso ai vari concerti augurali di fine anno che hanno visto sempre più pubblico presente, penso ai vari concerti estivi nelle frazioni che ci vengono di anno in anno sollecitati perchè molto graditi senza dimenticare il vostro importante apporto nella riuscita della nostra "festa popolare della banda" che riscuote di volta in volta sempre maggior successo.
Molteplici sono le iniziative che in questi quattro anni hanno riguardato l'ensamble bandistica, che ha visto crescere notevolmente il proprio organico arrivando a 72 strumentisti. Tra queste mi piace ricordare i vari scambi musicali avuti con altre bande vicine e lontane: Bienno, Rovato, Maderno ed in ultimo ma non meno importante la filarmonica "G.Puccini" di Segromigno Monte in provincia di Lucca. Questi gemellaggi e scambi musicali mi auguro proprio siano serviti a tenere alta la passione che lega i bandisti alla musica e alla propria banda ed è per questo che il consiglio ha già gettato le basi per nuove simile esperienze (magari anche all'estero). Organizzare tutto questo e tanto altro ha richiesto parecchio impegno, che voi con la vostra presenza ai nostri concerti, con il vostro tesseramento, con il vostro interessamento, avete sempre abbondantemente ripagato. Mi auguro proprio che questo sia di stimolo ai musicanti che costituiranno il prossimo Consiglio. La soddisfazione più grande per chi suona è quella di vedere ad ogni evento musicale un pubblico attento e divertito. Quindi grazie tante a tutti voi che date valore al nostro suonare, grazie che ci avete accompagnato sempre più numerosi in questi ultimi quattro anni.Un consigliere
- 07 Ultima pagina-
- 02 Arrivederci alla prossima ......-
Chi ha letto semibreve dal 1992 ad oggi, non può non sapere del legame forte e profondo che la nostra banda ha con Diego Ducoli; suonatore fin da tenerissima età, sono sempre state presenti in lui virtù come l'amicizia (quella vera), la solidarietà, la disponibilità e la simpatia.
Da quattordici anni lui però non è più tra le fila della banda ma bensì missionario laico (da qualche anno con moglie e prole) in Brasile. Questa estate abbiamo avuto la fortuna di averlo con noi per alcuni mesi, e seppure pieno di appuntamenti per il volontariato, spesso ci ha fatto visita e pure partecipato attivamente alle nostre attività. Molti ragazzi della banda, i più giovani e non sono pochi, non hanno avuto la fortuna di conoscerlo ai tempi, quando in prima fila suonava il flauto, ma hanno sentito spesso parlare di lui da noi veterani che abbiamo dentro un ricordo indelebile della sua presenza; chi di noi non ricorda infatti con piacere i suoi racconti, la sua semplicità in ogni cosa che faceva, la disponibilità sempre e comunque con chiunque, il suo lavoro affinchè ciò che si faceva fosse fatto nel migliore dei modi; fu sua infine l'idea di tenere una agenda dove annoverare ogni serata, servizio, concerto o festa fatta dal nostro gruppo.
Mercoledì 26 ottobre, per salutarlo visto che sarebbe partito pochi giorni dopo, abbiamo organizzato una cena in suo onore aiutati dal Mato Grosso; preceduta dalla S.Messa dove don Marco ha ricordato molto bene l'importanza delle nostre opere rivolte al prossimo (e ancor più quelle di coloro che ne dedicano generosamente la vita), è seguita una cena molto semplice nella nostra sede, proprio per testimoniare a lui e alla sua famiglia, la nostra gratitudine per ciò che loro sono e fanno. Semplice come lui.
Alla fine della serata abbiamo affidato a lui un offerta, come tutti gli anni usiamo fare, un modo per contribuire anche noi alle opere materiali che Diego e gli altri con lui riescono a realizzare per migliorare la vita della sua gente.Che bello vederlo e "sentirlo" suonare con noi in quelle che noi definiamo "Le Manfrine", cioè quei pezzi allegri che concludono spesso le nostre serate; sono canzoni e balli della nostra terra con i quali noi suonatori vogliamo rallegrare la compagnia e in questo caso ricordare a Diego le sue origini. Non vi dico la gioia di vedere la moglie Rozilda a ballare sulle note di Piemontesina.
E che dire di Paolo e Mario: tutta la serata l'hanno trascorsa a provare e riprovare tutto il reparto delle percussioni (per fortuna noi eravamo in un altro salone!).Molti di noi sono grati e felici di poterlo incontrare, se pure per poco tempo, ogni tre anni, e vi posso garantire che è un orgoglio poter dire di conoscere persone semplici, trasparenti ed intelligenti come Diego. Seppure i suoi racconti di ciò che fa e vive in Brasile siano racconti di miseria e disperazione, in lui possiamo sempre percepire una profonda fede, fonte di speranza e fiducia sul futuro, affidando questa realtà al Padre Celeste e confidando nel suo aiuto caritatevole.
E quando questo non basta ecco che allora intervengono persone come Diego, e tanti altri come lui, che decidono volontariamente di abbandonare il lusso e le comodità del nostro paese per abbracciare queste persone così lontane, così diverse e così meno fortunate di noi.
A Diego e alla sua famiglia
un immenso grazieda tutta la Banda di Darfo
- 03 IL gemellaggio in Toscana- Finalmente, dopo qualche anno di "astinenza", la Banda Cittadina di Darfo si e concessa un nuovo viaggio, un nuovo gemellaggio. Questa volta, protagonista è stata la Toscana, e per la precisione un paesino della provincia di Lucca, Segromigno, che ha dato i natali a un bandista di recente (7 anni) acquisizione nella sezione delle trombe. La banda che siamo andati ad incontrare è la filarmonica Giacomo Puccini.
Dopo una lunga preparazione, del viaggio d'accordo, ma anche e soprattutto di un repertorio da presentare, ecco la Banda partire alla volta della verde Toscana, il primo weekend di luglio. Sono solo due giorni, ma le cose da fare sono davvero tante: appena lasciati i bagagli in albergo siamo di nuovo in viaggio alla volta della meravigliosa villa Torregiani, per quella che sarà la parte culturale del nostro itinerario; muniti di macchine fotografiche e sorrisi smaglianti, ci facciamo immortalare più volte nel bellissimo giardino, visitiamo l’interno della villa, ci godiamo la bella giornata di sole che quest'estate ballerina ci ha voluto regalare.
Poi, un giro nel piccolo paese di Montecarlo dove si sta organizzando una tavolata nella strada principale, e dove noi camminiamo e chiacchieriamo rendendoci subito riconoscibili grazie ad una parlata non esattamente toscana…..
Finalmente arriva sera, e il momento del concerto: ispirati dall’atmosfera dall’atmosfera cordiale dei nostri ospiti, ci produciamo in una serie di brani che scatenano grandi applausi tra il pubblico, tra cui uno in particolare dedicato alla banda lucchese, “Nessun dorma” tratto dalla Turandot di Giacomo Puccini, naturalmente!
Come ogni occasione in cui si riunisce la banda, non possono mancare due cose: cibo (e vino!) e musica; quindi, subito dopo il concerto, siamo tutti riuniti sotto le stelle, a gustare l'abbondante cena, il vino, a cantare, suonare e ridere, fino a notte fonda. La festa si protrae naturalmente anche una volta tornati in albergo (dove la maggior parte di noi non chiude gli occhi prima delle quattro, per un breve sonno ristoratore.
Domenica mattina molte facce assonnate si incontrano per colazione, e poco dopo si riuniscono sui pullman, che si dirige verso Lucca, dove ci risvegliamo passeggiando per le strade della città con una guida che ci illustra i luoghi salienti e più belli, le chiese, le case, la statua di Puccini, un giro panoramico ritratto in decine di foto.
Concludiamo la mattinata ritrovandoci alle stesse tavolate che ci avevano ospitato la sera prima, per un pranzo di arrivederci con i membri della Filarmonica Puccini, qualche discorso e soprattutto molti brindisi!
Sui pullman si comincia subito la narrazione degli eventi più divertenti e degni di essere ricordati negli annali della nostra banda, si ammirano le prime foto con le macchine digitali, se ne scattano altre di bandisti sprofondati nel sonno sui sedili, si commenta il concerto: il rituale di ogni viaggio di ritorno, mentre la mente già corre al prossimo viaggio.Chiara
Semibreve (2006)
- Semibreve 2006-
- 01 Un presidente anziano e i suoi giovani- Quando nel lontano 1978 accettai di diventare Presidente della Banda Cittadina di Darfo Boario Terme in seguito alla morte del mio predecessore, Rag. Pietro Ducoli, deceduto prematuramente dopo 15 anni di presidenza, non pensavo affatto che avrei continuato a fare il Presidente della Banda per quasi 30 anni. A dire il vero è da un po' di tempo che sollecito il Direttivo a trovare una persona più giovane che mi sostituisca, ma sembra che la mia presenza contribuisca a mantenere il giusto equilibrio tra il vecchio ed il giovane, l'esperienza e l'esuberanza. E poi sembra che sia giusto che una Banda che ha più di 150 anni di vita abbia un Presidente un po'... anziano. Il vero motivo consiste però nel fatto che la musica, che è una delle più alte espressioni dell'arte, unisce più di ogni altra cosa le generazioni. E poi l'ambiente stesso della Banda, per sua natura educativo e formativo, predispone all'amicizia, alla dedizione, all'impegno e all'entusiasmo. La nostra Banda, grazie alla competenza ed alla passione del Direttore Maestro Vittorio Alberti, alla dedizione e all'impegno di tutti i musicanti, all'entusiasmo e alla disponibilità dei Soci e degli Amici, continua ogni anno a crescere non soltanto dal punto di vista musicale, ma anche organizzativo e rappresenta un importante punto di riferimento culturale per la nostra città. II sostegno morale ed economico dell' Amministrazione Comunale e di alcuni privati ha permesso alla nostra Banda di attuare notevoli scambi musicali e culturali con complessi bandistici europei e soprattutto di continuare a promuovere la diffusione e la valorizzazione della conoscenza musicale tra i giovani. Le nuove generazioni, solitamente attratte da altri generi musicali, hanno dato nuova linfa alla nostra Banda e, attraverso lo scambio continuo di esperienze ed il confronto con altri musicisti, sono cresciute sotto il profilo tecnico, espressivo ed interpretativo. I giovani, spinti dalla loro grande passione per la musica ed in un clima di autentica amicizia, seguono con la dovuta attenzione il loro Direttore, il quale li ha portati gradualmente ad un ottimo livello di formazione musicale e strumentistica. Attraverso il linguaggio universale della musica ed il continuo confronto con altre realtà musicali, i nostri musicanti hanno instaurato rapporti di nuove amicizie anche al di fuori dei confini nazionali. E quello che più conta: si sono fatti apprezzare per le loro qualità e la loro simpatia.Il PresidenteGiovanni Chini
- 02 Perchè la Banda?- Questo giornalino è un piccolo sunto dell'anno che sta per finire. Perchè la Banda? Nella nostra città c'è la Banda ed è la "Banda Cittadina" non a caso sostenuta ed aiutata dall'Amministrazione Comunale nella quale confidiamo e siamo legati da un grande rapporto di collaborazione. La Banda Cittadina di Darfo Boario Terme è un'associazione non a scopo di lucro, apartitica e apolitica, fondata nel lontano 1853 con uno scopo ben preciso: "Portare musica, serenità e gioia negli animi della gente".
Attualmente siamo un bel gruppo omogeneo di circa 70 persone che compongono la banda madre, più la banda giovanile e un folto numero di giovani che frequentano i diversi corsi proposti dalla Banda: corso di orientamento musicale e corsi specifici per ogni strumento. Il tutto è guidato da un Maestro all'altezza della situazione, il grande Maestro Vittorio Alberti, dal Presisdente cav. Giovanni Chini, e da un energico, dinamico e giovanile Consiglio Direttivo che con grande abnegazione, gestisce e propone, con la collaborazione di tutti, l'organizzazione e gli eventi della Banda. Un grande e caloroso grazie a tutti i protagonisti di questa associazione, ai soci sostenitori e ai simpatizzanti.
Il Vice Presidente
Egidio Pennati - 03 Cronaca di un gemellaggio- Lo scorso mese, come tutti sanno, si e svolto il gemellaggio tra la filarmonica "G. Puccinill di Segromigno in Monte (LU) e la nostra Banda. L'evento e stato vissuto da tutti noi ed in modo particolare da me in maniera molto intensa, essendo nativo di quella zona. Un ringraziamento particolare va a tutti i consiglieri ed a coloro che si sono attivati per la buona riuscita del gemellaggio. Tutto è cominciato un giugno fa, con il nostro concerto a Segromigno in Monte e proseguito quest'anno con il loro concerto nel parco delle Terme di Boario. Un concerto, quello in Terme a Boario, quasi tutto incentrato sulla musica lirica, con la partecipazione del soprano Simona Bertini. E non poteva essere che così, visto la lunga tradizione operistica che è caratteristica della Città di Lucca, avendo dati i natali a Puccini e Catalani, tanto per citare i più famosi. Il pubblico ha molto apprezzato il concerto applaudendo a lungo sia la cantante che la filarmonica. Dal punto di vista musicale, lo scambio è stato molto bello ed interessante perchè, pur affrontando repertori diversi, nella musica non si finisce mai di imparare. Inoltre tra noi e loro è nata un'amicizia molto intensa, che spero possa proseguire in futuro. Il gemellaggio è stata per noi un'occasione per mostrare le bellezze della nostra Valle, li abbiamo portati a fare una gita in battello sui lago d'Iseo ed a visitare il parco delle incisioni rupestri a Nadro. I miei compaesani, sono rimasti molto entusiasti di questo gemellaggio e noi tutti ci auguriamo di poterlo riorganizzare in futuro.Claudio Pellegrini
- 04 La banda giovanile: un continuo cambiamento-
Sono quasi dieci anni che dirigo la Banda Giovanile, per me è stato un onore ed un piacere poter assumere questo compito nella banda che mi ha vista crescere. Ed ora tocca a me far crescere al meglio le nuove generazioni.
Dà soddisfazione vedere i ragazzi che passano dal completo smarrimento della prima prova d'insieme, all'autonomia nel suonare da soli e con gli altri. E' bello vedere lo stupore di quando si rendono conto che se pur la loro parte non è la principale, è comunque fondamentale insieme a tutte le altre per la buona riuscita del pezzo.Ma non è un compito facile, infatti man mano che gli allievi arrivano ad essere autonomi vengono "promossi" entrando nella Banda Madre e così nel giro di breve lasciano la Giovanile. Questo comporta un continuo cambiamento nelle fila della Banda Giovanile che non mi permette di poter impostare un lavoro costante che porti ad una crescita continua.
Infatti dopo cicli di tre o quattro anni ho un cambio quasi totale dei componenti che mi obbliga a fare un passo indietro nella scelta delle parti da preparare per permettere a tutti di poterle suonare.E così si riparte con una nuova generazione da crescere ed addestrare.Se pur di non facile amministrazione questo è il bello della Banda Giovanile e finchè ne avrò la possibilità sarò contenta di mantenere questo impegno cercando di affrontarlo al meglio.Renata
Semibreve (2007)
- Semibreve 2007-
- 01 Il Saluto del Presidente-
Il fatto di essere presidente della Banda Cittadina da tanti anni mi ha permesso di seguire da vicino i continui progressi che il nostro complesso bandistico ha fatto e di essere testimone del costante impegno profuso dal maestro Vittorio Alberti e dai suoi collaboratori nell'aiutare i giovani ad avvicinarsi alla musica.
La nostra banda ha tradizioni molto antiche: da più di cento cinquant'anni è un importante punto di riferimento per tutti coloro che amano la musica e, fin dalle sue origini, è riuscita a radicarsi profondamente nella vita socio-culturale della nostra città.
Permettetemi di ricordare le intere generazioni di musicisti locali che hanno offerto al pubblico esibizioni sempre applaudite e di successo, che hanno contribuito a tenere vive le tradizioni culturali del nostro territorio e a scrivere un pezzo importante della storia della nostra città. E con loro il nostro maestro Vittorio Alberti, che da alcuni anni ha scelto la valorizzazione del concerto come forma più consona alla divulgazione di un messaggio musicale rinnovato, sia dal punto di vista del contenuto culturale che delle difficoltà tecniche, potendo contare sull'accurata preparazione di base di tutti i musicanti. I giovani e gli anziani che suonano nella banda sono un esempio d'impegno, dedizione, costanza, forza di volontà e spirito di sacrificio. Hanno accompagnato e continuano ad accompagnare molte delle manifestazioni svolte nel nostro territorio, attingendo alla miniera delle grandi melodie del passato e del presente. Con la loro musica hanno allietato cittadini e villeggianti con numerosi concerti, facendosi apprezzare anche quando si sono confrontati con altre realtà musicali europee.
Il nostro complesso bandistico continua ad essere un vero punto di riferimento, un importante motivo di aggregazione sociale, educativa e formativa per tanti giovani, che hanno l'opportunità di suonare con altre bande europee, alle quali la banda è gemellata, e di entrare in contatto, attraverso scambi musicali e culturali, con tanti altri complessi bandistici.
Come presidente ritengo doveroso ringraziare l'Amministrazione Comunale, tutti i Soci e gli Amici per il sostegno morale ed economico, e colgo l’occasione per porgere a tutti i più sinceri auguri di buone feste.Il Presidente
Cav. Giovanni Chini - 02 Vuoi diventare nostro socio?-
Nel nostro statuto i soci si riconoscono nell’assemblea dei soci e sono così definiti:
a) L’ASSEMBLEA DEI SOCI è costituita da:
Soci onorari e benemeriti: titolo onorifico conferito dal consiglio direttivo a coloro che hanno particolari meriti di servizio o altro nei confronti dell’associazione
Soci sostenitori: tutti i cittadini e gli enti che, condividendone le finalità, contribuiscono al sostentamento dell’associazione. Ad essi verrà riconosciuta una tessera annuale.
Soci ordinari: i musicanti effettivi, il maestro direttore, gli incaricati per i servizi della banda ed il presidente.
(Tratto dal sito Web www.bandadarfo.eu )Ma chi fa parte della Banda ed è socio sa che essere “SOCIO” è molto di più…. E’ essere parte di una grande famiglia con i suoi pregi e i suoi difetti, dove ognuno ha le sue idee, le sue opinioni, ma una cosa che ci accomuna, un grande Amore per la musica. Ormai i soci per noi sono una cosa certa, sono tanti e ci seguono da anni sostenendoci economicamente ma ancor più moralmente, partecipando ai nostri concerti, alla cena di Santa Cecilia, alla festa della Banda, alle gite o alle varie manifestazioni ludico-ricreative che la banda organizza. Ricordo quando il tesseramento era agli albori e iniziavano timidamente a tesserarsi i genitori dei ragazzi, o i più fedeli seguaci dei nostri concerti e manifestazioni, sembrava una strada tutta in salita e lo slogan sul Semibreve era <<Sei già socio della banda, dillo a un amico!>>. Oggi che il nostro mondo sembra fatto di solitudine e tristezza dico: <<Vuoi diventare un nostro amico?”>>, è semplice: tesserati e farai parte della nostra grande Famiglia: “La BANDA”.
Egidio Pennati
(vice Presidente) - 03 Il Saluto del Consiglio Direttivo-
Volge al termine un altro anno di banda, un altro anno di storia, per la nostra associazione e per coloro che vi orbitano attorno, che si va ad aggiungere ai 154 che abbiamo l’onore di avere alle spalle. Sì, è un vero onore far parte di un’associazione che ha saputo resistere negli anni, evolvendosi e adattandosi ai cambiamenti della società, integrandosi strettamente con il territorio e con la cultura da cui proviene. Una delle peculiarità delle bande musicali è quella di vedere al suo interno musicanti di diverse generazioni che si confrontano e che si impegnano, dando la possibilità ai giovani di imparare dalla saggezza dei più datati, e a questi ultimi di trasmettere quei valori che hanno saputo resistere nel tempo.
Tutto ciò continua ad esistere grazie al contributo di molte persone, persone che si danno da fare e che meritano, come ogni anno, un grosso Grazie! Le nostre attività vedono coinvolti in primo luogo i musicanti, che con sacrificio (ma anche tante soddisfazioni), si impegnano nello studio delle partiture e nella preparazione musicale dei concerti. Oltre all’attività musicale, vi sono numerose iniziative alle quali, chi più, chi meno, si dedica con grande passione (solo x citarne alcune: pulizia sede, archivio partiture, il nostro diario, gli elenchi dei musicanti, i rapporti con i soci, e tanti altri piccoli ma preziosissimi lavori). Un esempio è l’organizzazione della festa popolare, nella quale quest’anno si è impegnato attivamente un folto gruppo di bandisti, alleggerendo un po’ il lavoro del consiglio direttivo, insieme, come da anni, a genitori, amici e parenti. Lo stesso Semibreve che state leggendo, è frutto di un gruppo di musicanti che spontaneamente ha deciso di lavorare per realizzarlo. E’ stato creato e viene continuamente aggiornato e arricchito di contenuti il sito internet, vetrina ufficiale dell’associazione, ormai diventato anche luogo di incontro e di scambio virtuale tra musicanti e simpatizzanti, che vede la partecipazione anche di utenti di altre realtà musicali. Il nostro futuro è poi rappresentato dai numerosi allievi che frequentano inizialmente i corsi di orientamento musicale, seguiti con professionalità dagli insegnanti, per poi passare tra le fila della banda giovanile.
Un supporto prezioso è dato da tutti i nostri soci, che ci sostengono sempre numerosi, chi con un piccolo contributo, chi con una mano, chi semplicemente assistendo alle nostre esibizioni pubbliche.
Un particolare ringraziamento del Consiglio Direttivo va a tutta l’Amministrazione Comunale, sempre attenta alle nostre esigenze e pronta ad appoggiare con fiducia le idee e le proposte della Banda Cittadina.
Fiduciosi di avervi come graditi ospiti agli appuntamenti in programma per fine anno, dimostrando come sempre la vicinanza e l’attaccamento che c’è tra il paese di Darfo e la propria Banda, cogliamo l’occasione per porgere, a nome di tutta l'Associazione, i nostri migliori auguri per delle serene festività.per il Consiglio Direttivo
(Lorenzo Fiorini) - 04 Come Nasce uno scambio musicale-
"Ragazzi, la banda di Darfo ha organizzato un torneo di calcio, vi va di partecipare?”
Nasce così, nel settembre 2006, l’amicizia tra la banda di Casazza e coloro che ormai sono diventati i nostri “cugini” della Valle Camonica. Le prodezze e la simpatia della squadra del Casazza B non passano certo inosservate come, del resto, la disponibilità e l’allegria della squadra ospitante; è quindi naturale continuare il cammino intrapreso e il sito della Banda è sicuramente il mezzo migliore per tenere vivi i contatti. Così, tra una “chattata” e l’altra, veniamo invitati ad una cena organizzata proprio per radunare tutti gli amici internauti. Parte quindi dalla Valle Cavallina una delegazione tutta al femminile (si sa, la curiosità è donna) alla volta della sede della banda di Darfo. Davanti ad una tavola imbandita è molto semplice diventare subito amici, discutere di progetti comuni e sognare scambi musicali tra le varie realtà bandistiche: che bella sorpresa aver trovato persone desiderose di allargare le conoscenze e le esperienze maturate all’interno del proprio gruppo!
Ed ecco che a giugno le idee cominciano a prendere forma…la Banda di Darfo infatti viene a Casazza per festeggiare, insieme a noi e alla banda di Caravaggio, l’85° compleanno del nostro corpo bandistico. Dopo i tre concerti, molto apprezzati dal pubblico, quale modo migliore per concludere al meglio una bella festa?… Naturalmente una cena, durante la quale la musica ancora la fa da padrona: dopo due bicchieri di vino infatti una cantatina è d’obbligo e, visto che tre gruppi sono sempre meglio di uno, si dà il via ai canti popolari e alle sfide tra le bande.
A fine luglio ricambiamo il favore e ci troviamo a suonare nella frazione di Angone. Un’altra gradita sorpresa è stata trovare ad ascoltare il nostro concerto parecchie persone della banda di Darfo che, avendo capito che un lauto rinfresco dai musicisti “casazzesi” è sempre molto apprezzato, ci hanno preparato ogni prelibatezza per ritemprarci dalle fatiche musicali.
L’amicizia è andata così crescendo, sia tra le singole persone sia tra i due gruppi. Condividendo la passione per la musica e per la banda, le nostre due realtà si sono avvicinate, scoprendo la voglia di partecipare, di stare insieme e di continuare a divertirsi suonando.Francy e Noemi
Semibreve (2008)
- Semibreve 2008-
- 01 Trent'anni di passione 1978-2008-
Alla fine del mese di Febbraio del prossimo anno, tutti i soci della banda di Darfo saranno convocati per l’elezione del nuovo presidente; E’ con grande orgoglio che mi accingo a passare il testimone al futuro presidente, questi 30 anni vissuti nel sodalizio musicale di Darfo, sono per me stati ricchi di avvenimenti, emozioni, impegni e gratificazioni. Ricordo che all’inizio del mio mandato, la banda era formata da circa 35 musicanti, ora l’elenco ne conta più di 70, molti giovanissimi e, ormai pochi ma sempre attivissimi, non più giovani: sintomo questo di buona riuscita nel suscitare nei giovani la voglia di partecipare in un gruppo che, per il nome che porta per tradizione, non sembrerebbe il luogo ideale per ragazzi. Da anni anche il Consiglio Direttivo è composto da ragazzi, ma vi posso garantire che chi viene eletto dimostra, in poco tempo, un grande senso di responsabilità, dimostrando grande maturità persino nell’organizzazione di eventi grandiosi come alcuni che ricorderete negli anni passati. Sono sicuro che il futuro di questa meravigliosa banda, sarà sicuramente ricco ancora di grandi soddisfazioni e sono certo che il mio successore si insedierà senza problemi in mezzo a questi meravigliosi musicanti. Ringrazio oltremodo, tutte le Amministrazioni Comunali che in questi anni si sono succedute, perché tutte sono sempre state molto vicine a questo gruppo, aiutandolo sia con il contributo annuale, sia per l’organizzazione delle attività. Vorrei salutare e ringraziare tutti coloro, e vi garantisco che sono veramente tanti, che negli anni hanno aiutato la nostra associazione sia con il lavoro fisico che nella partecipazione ai vari appuntamenti, non per ultimi i soci sostenitori che da sedici anni, contribuiscono anche economicamente nella gestione della banda. Un abbraccio sincero va a coloro che si sono susseguiti nel Consiglio Direttivo, contribuendo attivamente alla crescita del sodalizio, un ruolo che a volte è molto impegnativo, e a onor del vero talvolta anche criticato, ma proprio per questo essendo aggiunto anche all’impegno di musicante è ancor più meritevole. Per ultimo, ma non certo per importanza, un grazie al maestro Vittorio, al quale la banda deve la maggior parte dei risultati musicali ottenuti in questi ventisei anni di direzione, grazie ai suoi attenti e puntuali aggiornamenti professionali.
IL PRESIDENTE
Cav. Giovanni Chini
"Concerto nelle Frazioni" - Gorzone 18/07/08 - 03 Un concorso visto a 360°-
L’opportunità di vivere un concorso bandistico sia dal punto di vista del musicante che del direttore non è cosa di tutti i giorni. La banda di Darfo mi ha dato questa possibilità e ne sono stato felice. Ma partiamo da capo… Con il consiglio ed il maestro si è deciso che , se la banda era d’accordo, quest’anno avremmo partecipato ad un concorso bandistico. Si è cercato il luogo (non troppo lontano), il periodo più adatto, si è chiesto e….SI, la banda aveva accettato la sfida. Si fanno arrivare le parti e via che si prova. A me, in qualità di vicemaestro è stato affidato il compito di dirigere il “pezzo d’obbligo” cioè quel brano che la giuria del concorso aveva selezionato per ogni categoria di banda per avere un paragone tra le esecuzioni e per determinare chiaramente se ogni banda apparteneva alla categoria nella quale si era iscritta. Noi, dopo non poche discussioni tra il maestro, il consiglio ed i musicanti, ci siamo iscritti in prima categoria: il maestro sapeva che sotto pressione si può fare bene. Durante le prove e lo studio dei brani c’è stata molta collaborazione tra i musicanti che , per migliorare, hanno anche accettato di raddoppiare gli impegni settimanali aggiungendo alle normali prove del venerdì anche alcune prove a “sezioni” dove ci si poteva dedicare meglio ai passaggi più difficili di ognuno. Mano a mano la data del concorso si avvicinava, la tensione aumentava e, per quello che mi riguarda, aumentava in due modi distinti: il pensiero di sbagliare suonando, che c’è in ogni musicante, era coperto dal pensiero di sbagliare dirigendo, cosa che avrebbe sicuramente coinvolto l’intera banda. Come poi succede, la preoccupazione fa aumentare lo studio e la preparazione in modo da ridurre il più possibile le possibilità di errori. Il giorno del concorso è finalmente arrivato e noi siamo nella sala di riscaldamento in attesa di salire sul palco. Le orecchie sono tese per cercare di ascoltare la banda che suona prima di noi il nostro stesso pezzo d’obbligo. Non si riesce a capire molto e la tensione aumenta. Tocca finalmente a noi e si comincia con il brano da me diretto. La banda, come preventivato dal maestro, ha dato il meglio e, posso dire che tra tutte le nostre esecuzioni di quel brano, il concorso è stata l’esecuzione migliore. Appena finito di dirigere, tutta la tensione si è scaricata e suonare poi il brano diretto da mio papà è stato un momento di rilassamento. Il giudizio della commissione è stato positivo e ha confermato la nostra banda una banda di PRIMA CATEGORIA. Concludendo si può dire che la Banda di Darfo deve essere orgogliosa di essere considerata in prima categoria e spero voglia continuare ad impegnarsi come per il concorso anche per le attività abituali: suonare per la gente deve essere come suonare giudicati (con lo stesso impegno) ed inoltre si allietano molte più persone. Suonare per divertire e divertirsi suonando è secondo me una bella ricetta per andare avanti.
IL VICE MAESTRO
Danilo Alberti - 05 ……le ultime da Palmeiropolis (Brasile)- Abbiamo già parlato negli anni scorsi, sulle pagine di questo giornalino, di Diego Ducoli, un nostro ex musicante che grazie alla sua personalità non comune ha lasciato un segno forte in tutti i bandisti che lo hanno conosciuto. Nonostante siano ormai molti anni che ha lasciato la Banda per dedicarsi al suo impegno con l'Operazione Mato Grosso nel cuore del Brasile, il legame di amicizia che ci unisce non è mai venuto meno. Ogni volta che lo possiamo incontrare, nelle purtroppo rare occasioni in cui rientra in patria, per noi è sempre un'occasione di festa. Anche lui non si dimentica mai di noi e del suo passato da bandista e nei lunghi periodi di assenza da Darfo ogni tanto ci scrive delle lettere in cui cerca di raccontarci il più possibile del suo lavoro tra la gente bisognosa d'aiuto. Lettere da cui trapelano le sue emozioni, come speranze, soddisfazioni, entusiasmo, così come purtroppo a volte preoccupazioni, delusioni, apprensione. Noi, come Associazione, nel nostro piccolo, cerchiamo di aiutarlo inviandogli le offerte che raccogliamo con il gruppo "Pastorelle" durante il nostro "pellegrinaggio musicale" tra le frazioni del comune durante la notte di Natale. Oppure inviando attrezzature che possono essergli utili, come ad esempio i nostri giacconi imbottiti della nostra precedente divisa invernale. Qui di seguito pubblichiamo un estratto della lettera che Diego ci ha voluto inviare come ringraziamento per questo dono che solo in apparenza, agli occhi di chi non conosce quelle realtà, può sembrare superfluo nel cuore della giungla Amazzonica.Palmeiropolis 30 di agosto de 2008Carissimi amici della Banda Da tanto tempo non vi do' nostre notizie, e praticamente so' poco di voi, ... solo le informazioni dai miei genitori per telefono. Spero e credo comunque che l'estate si stia concludendo bene, con successo nei concerti e nella festa. Non é retorica dire che sempre ricordo e parlo spesso di voi in varie occasioni. Neppure mi ero dimenticato delle casacche che avevate regalato ai nostri indigeni Xavante, …. solo che non riuscivo più a trovare le prime fotografie (quelle tre con il gruppo più numeroso) che mi erano state mandate puntualmente dagli amici che lavorano là, non appena ricevuto il regalo. Poi adesso in luglio siamo andati là a fare un lavoro (11000 mattoni di fango per ricostruire alcune case) e mi sono preoccupato di scattare le foto (dove ci sono anche io), e il maestro Joao Bosco Xavante mi ha anche consegnato questa lettera di ringraziamento che vi mando in manoscritto originale. Arrivando a casa e riunendo le cose per scrivervi ho poi trovato anche le altre foto, cosi eccovi il tutto!La lettera mi hanno detto che dice più o meno cosi:"Carissimi amici Banda Cittadina di Darfo abbiamo il piacere di ringraziarvi per il bel regalo che ci avete fatto. Noi Xavantes siamo rimasti molto contenti per le casacche. Grazie, molte grazie! Xavantes del villaggio di Santa Clara, Mato Grosso, Brasile."Joao Bosco Umoridadze XavanteVedendo il sole e il loro abituale abbigliamento non vorrei che pensiate che le imbottitissime giubbe siano inutili qui: i mesi di giugno, luglio e agosto fa un freddo di notte e all'alba che bisogna essere qui per crederci! E l'impermeabile senza l'imbottitura é formidabile nel tempo delle piogge. Poi loro normalmente separano i pezzi e il marito veste uno e la moglie l'altro, cosa impossibile a documentarsi fotograficamente perché mai si potrà ritrarre un gruppo di donne, o donne mischiate a uomini, ... questo per la loro cultura!… Così, carissimi amici della Banda, rinnovo e rinforzo anche io il ringraziamento per questo grande regalo, nell'attesa che intanto si realizzi l'altro nostro progetto ... di qualcuno venire ... Non insisto perché comprendo perfettamente tutte le difficoltà, ma sappiate che l'invito e la speranza non moriranno mai. Né Vittorio? Il Vittorio darebbe un bel Cacique! ...... Ciao carissimi, adesso concludo davvero! Grazie di vero cuore di tutto! Che abbiate successo in tutte le attività! Fateci avere notizie!Diego e C.Grazie a te Diego, per tutto quello che fai e per l’amore e la passione che ci metti. Tanti auguri di cuore da parte di tutti i tuoi amici bandisti.Luigi TagliabueUn gruppo di Xaventes si S. Clara con i nostri (ex)giacconi (Mato Grosso Brasile)
- 06 Lo studio, la musica, la banda, le persone, le emozioni… occasioni da non perdere!-
Era il lontano 1985, esattamente la sera della processione, a Corna di Darfo B.T., del venerdì santo, il mio debutto ufficiale. Fra marce funebri e religiose appunto marciando nell’equilibrio più precario. La mia passione per quest’associazione nasce però molto tempo prima, quando mio padre coinvolgeva la nostra famiglia a tutte le iniziative musicali e soprattutto alle scampagnate, cene animate da canti, barzellette e risate. Ogni volta era un’occasione per stare insieme ed io non vedevo l’ora di divertirmi con grandi e piccini. L’entusiasmo era forte e, raggiunta l’ètà della scuola elementare, intorno ai nove anni, decisi insieme a mio padre Guerrino di cominciare a frequentare i corsi per imparare il solfeggio con Domenico e il flauto traverso, anzi l’ottavino perché le mie braccia erano ancora troppo corte, con l’aiuto di mio zio, il maestro Vittorio, sentendomi come a casa! Dopo circa un paio danni entrai ufficialmente nella banda e ricordo le emozioni forti e la paura di suonare in pubblico che venivano rassicurate da mio padre e dai mie compagni bandisti. Era sempre più impegnativo perché ogni volta che si presentava un brano nuovo, lo studio e l’apprendimento degli stessi mi facevano sentire sempre più orgogliosa di saper suonare insieme agli altri e di poter contribuire ad una miglior riuscita dei concerti. Ancor più bello era partecipare alle feste organizzate dalla compagnia di amici che si era formata anche e soprattutto al di fuori degli impegni bandistici. Le prime feste, le prime uscite senza genitori, era tutto più facile, perché tutti conoscevano papà prima di me e godevano della sua fiducia. Qualche anno dopo entrò anche mio fratello e la famiglia si allargò, ogni settimana si partiva tutti e tre per le prove; mi sentivo parte di una grande famiglia. Iniziarono anche altri giovani allievi, che cominciarono il loro percorso dalla banda giovanile e si formò un altro gruppo, dove mi inserii volentieri dando un appoggio alla sezione flauti, che col tempo prese forma insieme al resto della comitiva. Presi parte quindi al cambio generazionale con altre condivisioni musicali, di vita e divertimento. Ci furono anche periodi di grandi scontri che ebbero effetti sgradevoli sulla mia famiglia che piano piano si sfaldò all’interno dell’associazione. Il primo a lasciare fu zio Domenico, poco più tardi, mio padre e successivamente mio fratello. La cosa non fu semplice per me, ma la voglia di suonare era grande e continuai anche “sola”. Come tutte le grandi famiglie, ci sono gioie e dolori da affrontare durante il cammino. Lo sbaglio che spesso si ripete a livello umano secondo me è il giudizio gratuito che si ferma in superficie, senza andare in profondità per capire che forse dietro un determinato comportamento ci sono delle emozioni che hanno bisogno di essere ascoltate e non emarginate o additate insieme alle persone che le manifestano senza riflettere poi sui “danni” conseguenti. Le priorità nella vita sono gli affetti e le emozioni legati a questi ed al mondo che ci circonda. Tutto ciò lo capii ancor meglio quando mi ritrovai in un avventura molto speciale; la gravidanza e la mia conseguente nuova esperienza di madre con l’arrivo di Luna, che mi fece prendere una pausa forzata dalla banda. Presto, con l’aiuto della mia famiglia riuscii a riprendere parte alla vita bandistica nonostante gli ostacoli e i “freni” di madre di fronte alle lacrime di mia figlia pur per brevi distacchi. Altresì forte era la gioia e l’orgoglio di poter coinvolgere anche lei nella musica più da vicino, non solo in grembo. Dopo qualche anno, oltre all’esperienza di madre e musicante, mi si propose di tenere il corso di insegnamento del flauto traverso, per permettere agli allievi di poter entrare a far parte, prima della banda giovanile e poi della banda cittadina vera e propria. Era la cosa che speravo di poter fare da tempo e presto mi sentii all’altezza del compito, aiutata dal supporto degli allievi stessi, che dimostravano fiducia, impegno e rispetto, ma soprattutto interesse di condividere e dialogare, instaurando così dei rapporti sinceri aldilà dell’interesse musicale. A volte vale la pena sospendere la lezione puramente didattica se si comprende un disagio da parte dei ragazzi e cercare di ascoltare e rassicurare i dubbi, le paure, le incertezze di quel momento. Vedo questo impegno di educatore musicale e non, come una grande opportunità da non sprecare perché, tanto imparo quotidianamente dai ragazzi, dai loro punti di vista, dalle loro emozioni, dalla dialettica e dalle mie figlie, che ora sono due, tanto più mi sento arricchita come persona. Lo studio, la musica, la banda, le persone, le emozioni… occasioni da non perdere!
Francesca Alberti
Un momento del saggio allievi - 25 maggio 2008
Semibreve (2009)
- Semibreve 2009-
- 01 Impressioni del nuovo Presidente- Dopo circa un anno di presidenza vorrei trarre una sintesi del cammino percorso dall’associazione e degli obiettivi in programma per l’anno che verrà. Quindi, mentre Natale e l’annuale Concerto Augurale sono alle porte, mi volto ad osservare i passi fatti insieme a musicanti e non in questi mesi.
Le iniziative sono state tante, così come le emozioni: all’emozione dei concerti e dei sempre graditi applausi, si sono infatti sommate l’allegria degli scambi (nazionali ed internazionali) con altre associazioni musicali, e la soddisfazione d’una continua crescita “musicale e culturale” della banda stessa.
In occasione dei gemellaggi abbiamo potuto condividere, con le bande ospiti, le bellezze del nostro territorio: il fascino di siti archeologici e medioevali in fusione alla bontà di cibi e vini tipici, il tutto condito con un pizzico di relax al lago o completamente immersi nella natura. E’ positivo notare come ogni iniziativa sia stata gradita agli ospiti, permettendo loro d’apprezzare il nostro fazzoletto di valle alpina, e come in simultanea abbia permesso a noi bandisti di rivalutare la fortuna di viverci.
A tutto ciò si sommano le mie sensazioni personali d’esser membro attivo della banda: il mondo bandistico s’è infatti svelato esser una fitta rete d’impegni, persone, riunioni, preoccupazioni e dubbi che in passato ignoravo, in quanto nascoste dietro le quinte dello “spettacolo”. Vorrei poter descrivervi l’amore e la passione con cui molti membri della banda operano in silenzio da anni, affrontando col sorriso ogni impegno ed imprevisto, per poi condividere con tutti piccoli e grandi successi, piccole e grandi soddisfazioni.
A fronte di tanti impegni tutti danno il massimo per essere presenti ed attivi, pur non perdendo mai l’entusiasmo; in tale contesto la Banda risulta essere un microcosmo basato sul confronto, la discussione e la collaborazione di ogni persona, anche quella dei più piccoli è importante per la crescita del gruppo bandistico.
Concludo ringraziando l’amministrazione comunale, che per noi ha sempre un occhio di riguardo, i privati che ci sponsorizzano, le famiglie che ci sostengono, tutti i musicisti della banda “grande” e “giovanile” ed i ragazzi che da poco hanno intrapreso i corsi musicali.
In particolare sono riconoscente ai Maestri ed al Consiglio uscente, che con molta pazienza mi hanno guidato nei primi passi del mio mandato.
Dunque, Buone Feste ed un augurio particolare per tutto il 2010, che possa trascorrere in pace e serenità.
IL PRESIDENTE
Claudio Soardi - 02 Come siete arrivati qui?- Questa frase, apparentemente incomprensibile, l’ho sentita da un ascoltatore del pubblico durante un concerto. La persona che l’aveva detta intendeva chiedere come fossimo giunti a tanto, cioè come la banda abbia raggiunto un buon livello musicale, come ci siano tanti giovani, come siamo presenti in tante manifestazioni. Le interrogazioni potrebbero andare avanti ancora per molto.
In questi ultimi anni la nostra banda non ha avuto un attimo di respiro: gemellaggi, concerti, concorsi, manifestazioni religiose e popolari, ricorrenze civili, raduni bandistici nel comune, in valle e all’estero. Non siamo sempre stati i migliori, ma ci siamo sempre fatti onore tenendo alta la nostra bandiera, rappresentando il nostro paese con spiccato orgoglio.
Sembra incredibile ma, considerando che fra manifestazioni, concerti, servizi, ecc… negli ultimi venti anni gli impegni sono stati più di 400, mentre le prove e i corsi di perfezionamento sono stati 960, se volessimo fare un calcolo approssimativo di ore che ogni musicante ha dedicato alla banda, ci si aggirerebbe intorno a 10.880, ora più ora meno .
COME SIAMO ARRIVATI QUI ?????
GRANDE IMPEGNO, PASSIONE, e voglia di aggregazione per un pugno di gloria.
Diceva uno scrittore: “Chi fa uso di droghe finisce come le falene, attratte dalla fiamma della candela”: i ragazzi della banda amano la musica e volano sempre più in alto delle falene.
Leggete il libro, che troverete al concerto Augurale, sui primi 150 anni della Banda: è una curiosa cronistoria di eventi e momenti significativi che ci hanno portati fino qui...
ALFIERE E VICE PRESIDENTE
Egidio Pennati - 03 Tempo di Esami per il Consiglio Direttivo: Promosso o bocciato?- Balzarini Giacomo, Fiorini Lorenzo, Moreschi Remo, Pedersoli Emanuela, Pennati Egidio, Pezzotti Roberto, Pina Armida, Raineri Davide: questi i nomi dei membri che compongono attualmente il Consiglio Direttivo della Banda Cittadina di Darfo Boario Terme.
L’incarico prevede la gestione dell’associazione sotto vari aspetti: l’organizzazione delle numerose iniziative (musicali – sociali – ludico ricreative), i rapporti con gli enti pubblici – privati e con i soci sostenitori, il coordinamento dei corsi di orientamento musicale e, più “semplicemente”, la gestione della sede nonché dei musicanti.
Il mandato dura quattro anni - oseremmo dire “quattro lunghi anni” - durante i quali si attraversano varie fasi: la prima caratterizzata dall’entusiasmo dettato dalla volontà di introdurre nuove idee nell’associazione, seguita da un periodo di “rodaggio” in cui si cerca di capire come meglio organizzare il lavoro (a volte facendo anche qualche clamorosa gaffe). Nel periodo centrale dell’incarico i sogni iniziali si scontrano con la dura realtà quotidiana e si capisce a proprie spese che purtroppo non tutto è realizzabile con la facilità inizialmente immaginata e che la gestione “ordinaria” della banda assorbe gran parte del tempo che ognuno può dedicare. Ed ecco che entra in gioco l’affiatamento raggiunto con i propri colleghi consiglieri che, nonostante le ovvie difficoltà, è indispensabile per portare a termine le iniziative pianificate. Il tanto atteso termine del quadriennio che ci apprestiamo a raggiungere, viste le elezioni in programma per l’inizio del prossimo anno, rappresenta la fase finale in cui si fa un bilancio del proprio operato.
Ciò che ci rende più orgogliosi è sicuramente l’essere riusciti a trovare un degno sostituto al Cav. Giovanni Chini, il quale ha presieduto la Banda Cittadina di Darfo ininterrottamente per ben trent’anni e che da tempo chiedeva l’innegabile diritto di potersi ritirare dalla carica. A febbraio 2009, infatti, è stato eletto un nuovo presidente: Claudio Soardi.
Inoltre da anni a livello musicale si sentiva la necessità di mettersi in gioco e di partecipare ad un concorso: l’occasione si è presentata con il Concorso Bandistico Internazionale del Friuli Venezia Giulia, tenutosi a giugno dello scorso anno a Bertiolo (UD) in cui siamo stati nuovamente confermati tra le bande di prima categoria
Avendo come obiettivo la crescita culturale del nostro complesso, si è inoltre puntato molto sullo scambio con altre realtà musicali simili alla nostra presenti non solo in Vallecamonica, ma anche nel resto d’Italia e all’estero.
Tra i gruppi ospitati in questi anni ricordiamo gli amici di Iseo, Bienno, Pisogne, Angolo Terme, Capo di Ponte, Breno, Esine, Pezzo, Caravaggio (Bg), Casazza (Bg), Segromigno Monte (Lu), Levigliani (Lu), Staffolo (An) e non si può dimenticare la simpatia dimostrata dai colleghi di Meerveldhoven (Olanda) grazie ai quali si è riusciti a dare l’impronta musicale desiderata alla nostra Festa Popolare, giunta quest’anno alla XVII Edizione. Infine, stuzzicato da qualche musicante particolarmente energico, il Consiglio ha incaricato alcuni di essi di realizzare un sito internet che ha da poco raggiunto l’inaspettato numero di 100.000 visitatori.
Parrebbe sin d’ora un bilancio positivo ma dovevamo pur lasciare qualche cosa da fare a coloro che ci sostituiranno…! Potremmo sicuramente essere rimproverati di non essere riusciti ad ottenere la totale partecipazione dei musicanti alle numerose iniziative proposte in questi anni. Vero è che, trattandosi di un gruppo anagraficamente poco omogeneo (al suo interno vi sono infatti componenti giovanissimi ed altri che, a suon di concerti, hanno i capelli ormai bianchi..) non è sempre facile riuscire ad armonizzare le aspettative di tutti coloro che lo compongono. Inoltre, uno dei sogni con i quali abbiamo iniziato questa bellissima esperienza era di riuscire a riorganizzare in modo funzionale i locali della nostra sede. Tale progetto è stato realizzato solo parzialmente con l’inizio di alcuni lavori grazie anche alla collaborazione del “comitato sede” appositamente costituito.
A livello personale possiamo dire che quella di consigliere è indubbiamente un’esperienza che ci ha permesso di crescere e che ognuno di noi avrà modo di sfruttare a livello umano. Sono stati anni di intenso impegno ma d’altro canto non si può negare di aver avuto anche tante soddisfazioni: quando un evento che ha richiesto sforzi organizzativi si conclude con successo ci si sente orgogliosi e si scordano le serate passate a discutere per raggiungere un comune accordo. Naturalmente a volte si è soggetti anche a qualche osservazione che smorza un po’ l’entusiasmo, ma si cerca di proseguire secondo gli obiettivi prefissati.
E’ impensabile congedarci senza ringraziare l’Amministrazione Comunale con la quale abbiamo proficuamente collaborato in questi anni, i soci, gli sponsor e tutti coloro che ci hanno sempre sostenuto, il nuovo Presidente a cui va il nostro miglior augurio nella prosecuzione del suo mandato, il Maestro con il quale ci siamo spesso confrontati puntando alla crescita dell’associazione e tutti i musicanti che ci hanno dovuto inevitabilmente sopportare. Aspettiamo ora gennaio per brindare al prossimo Consiglio Direttivo, che saprà sicuramente raccogliere degnamente i frutti del nostro lavoro e di tutti coloro che negli anni ci hanno preceduti.
Non ci resta che riconoscere ai componenti della Banda Cittadina il sacrosanto diritto di giudicare il nostro operato: promossi o bocciati?
Emanuela Pedersoli e Lorenzo Fiorini
- 04 Pensiero di Leonardo Andrea Lucchi, 32 mesi, trascritto dalla mamma- C iao sono Leonardo e la mia mamma Paola suona nella Banda. Lei suona il flauto ed è molto brava. Il flauto è un bastone color argento con dei tasti che si muovono. Si suona storto (la mamma dice che per questo viene detto “traverso”) soffiando in un buchetto. Io l’ho provato ma non usciva un bel suono come quando lo suona la mamma, o le sue amiche (perché ci sono altre signore che suonano il flauto nella banda, sono tante!). Un giorno ho visto il flauto anche alla televisione, era molto bello, luccicava tantissimo. Era insieme allo strumento che suona Eleonora, il corno. Quello è ancora più bello del flauto, è più grande e tutto d’oro (ma la mamma dice che è solo il suo colore, non è d’oro ma di ottone)
Se devo essere proprio sincero, però, più ancora del flauto a me piace… la batteria! Nella banda hanno dei tamburoni e anche dei piatti. Qualche volta le mie amiche Carmen e Sara e anche il mio amico Diego mi lasciano suonare con le loro bacchette lunghe lunghe. E’ bellissimo.
A casa anch’io ho il mio tamburo. Il nonno me ne aveva regalato uno bellissimo, ma io l’ho rotto. Allora la mamma mi ha detto di usare una scatola in latta. Io prendo il mio registratore, metto la cassetta e, quando la banda suona, suono anch’io! I miei amici, Orsetto, Pippo, Pandino (nota della mamma – i peluches) mi ascoltano e battono le mani.
Quando la mamma va a suonare la domenica mattina, indossa una giacca speciale con uno stemma. Lei la chiama “divisa”. Allora io voglio andare con lei, così potrò ascoltare la musica.
In banda sono tutti amici e organizzano anche cose divertenti insieme. Per esempio questa estate siamo andati alla casa di Massimo (suona la tromba!) dove c’è un bel prato. Poco tempo fa siamo andati alla casa di Armida (è simpatica) e Nicola. Hanno cucinato le castagne e Nicola indossava un bel paio di guanti e poi ha rovesciato il pentolone per terra. Che disastro! E c’erano tanti bimbi, Lorenzo e Alessia che sono più piccolini di me, e Michela e Lorenzo grandi (hanno un gioco bellissimo, un computer con immagini in movimento). E poi c’è Alessandro, ma lui è ancora nella pancia della sua mamma (non ho ancora ben capito questa cosa come funziona, devo chiedere meglio). Una sera invece siamo andati proprio nella casa dove si suona (nota della mamma – alla sede di via Quarteroni) e abbiamo cenato insieme ai nostri amici e io ho fatto tantissime corse con Cristian, Luna e Alessia.
Certo, qualche volta mi viene da piangere perché la mamma va a suonare e non può portarmi con sé. Ma io resto con papà, lui dice che il venerdì sera (credo la mamma faccia le “prove”, non so bene cosa significhi) è la nostra serata tra uomini , e va bene così.
A me la banda piace. Piace così tanto che quando salgo in macchina voglio sempre ascoltare il Cd con la sua musica. Non la radio, il Cd della banda, sempre, sempre. Ogni tanto la mamma guarda papà e dice “Ho creato un mostro” – ma voi, sapete cosa vuol dire?
Paola Galli
Semibreve (2010)
- Semibreve 2010-
- 01 Il saluto del presidente-
Con la consapevolezza che il tempo vola, come si suol dire, mi accingo a scrivere queste poche righe, soddisfatto d’aver percorso insieme alla mia banda, permettetemi di chiamarla così, un altro anno del viaggio da presidente. In due anni la nostra associazione non si è mai fermata e, come la musica, si è confermata in continua evoluzione, con un divenire fatto da periodi lenti o ritmati, melodici o graffianti. Quante sere passate a confrontarsi, discutere, proporre e valutare, nel continuo desiderio di far meglio giorno dopo giorno. Ed in particolare, quest’anno è stato caratterizzato dall’elezione del nuovo Consiglio Direttivo e dal rinnovamento della Commissione Artistica, organo quest’ultimo che ha lo scopo, con l’ausilio dei maestri, di analizzare e proporre i nuovi brani. Entrambi hanno l’arduo compito di equilibrare necessità musicali e logistiche con il grado di soddisfazione e socializzazione dei bandisti. Come sempre, le iniziative e gli impegni sono stati molti, dai concerti nelle frazioni, all’impegnativa trasferta a Meerveldhoven per il gemellaggio con la banda Olandese Harmonie Sub Umbra. In questa, occasione tutti i bandisti hanno collaborato per la buona riuscita della manifestazione. Desidero però complimentarmi con i maestri Vittorio e Danilo Alberti per la preparazione musicale, e con il nuovo e vecchio consiglio per l’impegno profuso nell’organizzazione dell’ evento. Anche la nostra festa popolare è stata positiva, non solo per l’esito economico, destinato al sostegno dei corsi propedeutici, ma anche per la coesione riconfermatasi tra i musicanti “vecchi e giovani”: lavorare fianco a fianco per parecchi giorni accomunati dallo stesso obiettivo ogni anno ci unisce come una grande famiglia. “ La musica riesce a sfiorare la nostra anima e riaccendere i nostri ricordi”: è la frase con cui voglio chiudere quest’articolo. Questa è infatti la sensazione che spesso mi pervade nell’ascoltare i musicanti suonare e ad ogni concerto mi stupisco come, prova dopo prova, ascolto dopo ascolto, non mi stanchi mai di lasciarmi emozionare. Un grazie anche all’Amministrazione Comunale, ai nostri soci ed a tutte le persone che ci sono vicine con il loro sostegno economico e morale. Invito tutti fin d’ora a partecipare al nostro tradizionale Concerto Augurale, perché, ancora una volta, la magia della musica saprà regalarci, con le sue sette note che saltellano di qua e di là, momenti di sincera emozione. Auguri di Buon Natale e Buon Anno a Tutti.
Claudio Soardi
- 02 Italia/Olanda 1-1- Il 3-4-5-6 luglio 2009 abbiamo avuto l’onore di ospitare a Darfo Boario Terme la Harmonie “Sub Umbra” di Meerveldhoven (Olanda). Il gemellaggio si è chiuso quest’anno, quando, il 3-4-5-6 settembre siamo stati ospiti dei nostri amici olandesi. Il lavoro di organizzazione è stato davvero tanto, ma ne è proprio valsa la pena… Avremmo potuto raccontarvi dettagliatamente il programma dei quattro giorni, ma abbiamo preferito dare spazio alle impressioni di un fedelissimo “esterno” e di due giovanissime della banda.Veldhoven: SfilataDe Buitenjan: accoglienza delle bande locali
IMPRESSIONI DI DUE GIOVANISSIME MUSICANTI ALLA LORO PRIMA “TRASFERTA”
3.45 di mattina, piazzale della banda: nonostante il risveglio “traumatico” a causa dell’ora, saliamo sul pullman, direzione aeroporto di Orio al Serio.
6.30: dopo molta attesa, l’aereo comincia a muoversi e, a poco a poco, la nostra destinazione si avvicina: Eindhoven…stiamo arrivando!!!
L’accoglienza è stata calorosa, e le persone si sono dimostrate ospitali nei nostri confronti.
Al di là delle varie attività svolte e dei luoghi visitati, ritenuti comunque molto interessanti in quanto nuovi, la cosa migliore di tutta questa esperienza, a nostro parere, è il rapporto creatosi tra noi giovani: si sono instaurate nuove amicizie, e quelle vecchie si sono consolidate.
Vivendo a stretto contatto per quattro giorni e passando parecchi momenti insieme, è nato il “gruppo giovani”, un gruppo composto da ragazzi anche molto diversi tra loro: c’era infatti chi era più pigro, chi più chiacchierone, chi più dispettoso, qualcuno pure un po’ antipatico ed un poco “stressante”, ma tutto ciò ci ha insegnato ad apprezzare le persone per quello che sono. Le belle serate passate a chiacchierare, ridere e scherzare ci hanno permesso di conoscerci meglio e di rendere l’esperienza indimenticabile.
Speriamo di poter vivere molte altre esperienze come questa, o anche migliori.Alessia e Sara
De Buitenjan: concerto della Banda di DarfoIMPRESSIONI DI UN ESTERNO ALLA GITA IN OLANDA DELLA BANDA CITTADINAIn queste quattro righe, cercherò prima di far capire come ci si sente ad essere un “esterno” e poi racconterò le emozioni vissute al seguito della Banda durante le giornate olandesi. Coloro che seguono la banda sanno già del clima amichevole e di armonia che si viene a creare ascoltando la musica dal vivo, osservando l’impegno di persone che suonano per passione. L’”esterno” vive tutte queste emozioni ammirando la dedizione dei musicanti verso una Banda più che centenaria, sentendosi orgoglioso di essere marito di una di loro.
La trasferta in Olanda, senza dubbio meraviglioso paese, mi ha permesso di vedere ancora una volta come la coesione fra tutti sia sempre alla base di ogni bel risultato. La Banda ha suonato benissimo e l’organizzazione ha funzionato perfettamente, gestendo bus, aerei, macchine, battelli, bagagli, strumenti, musicanti ed… “esterni”.
Gli olandesi ci hanno fatto sentire ospiti speciali, ed il gemellaggio, nonostante qualche difficoltà di comunicazione, è stato un felice momento di scambio d’esperienze e culturale: i musicanti della Sub Umbra hanno apprezzato molto il concerto che la nostra Banda Cittadina ha loro dedicato, complimentandosi sinceramente.
Una cosa che mi colpisce è che i nostri bandisti non siano quasi mai contenti dei loro concerti, ma proprio di recente ho avuto l’opportunità di capirne il motivo e vorrei dirvi che, in occasione del concerto tenuto a Berzo, ero seduto ad ascoltarvi a lato, piuttosto vicino agli strumenti, e ho scoperto che... non potete sentire quasi nulla del risultato d’insieme!!!
Quindi accettate i complimenti, una volta per tutte! Bravi!
FabrizioDe Bosch: visita guidata agli antichi canaliDe Buitenjan: festaaaaaaaaaa!!De Buitenjan: saluti serata conclusiva - 03 “Titolo”...... da decidere- Ogni volta che riparte la stagione musicale, si presenta il dilemma della scelta dei nuovi brani da proporre: brani che possano piacere al pubblico, a noi che li suoniamo e che ci possano far crescere musicalmente. Questi momenti si presentano normalmente un paio di volte all’anno: dopo il concerto augurale per preparare i concerti primaverili ed estivi, e dopo la pausa estiva per affrontare il concerto augurale, l’appuntamento musicale più importante dell’anno. Si inizia ascoltando CD promozionali delle varie case editrici o di altre bande e spulciando cataloghi di partiture, alla ricerca di quanto più ci sembri appropriato alle nostre esigenze. Una volta effettuata la scelta, si inizia la preparazione dei brani. All’inizio delle prove si distribuiscono le varie partiture ai musicanti e poi si comincia... Se va bene, come prima cosa, si ascolta la registrazione del brano, se fornita dalla casa editrice, seguendo passo passo la partitura così da farsi un’idea di come dovrebbe essere il risultato finale e cercando di individuare i pezzi che richiederanno più studio. Altrimenti si passa direttamente alla prima lettura del brano, con risultati, in entrambi i casi, non sempre rosei. Ce n’è per tutti: note sbagliate, errori di lettura, tempi sbagliati, ecc.. Ma la cosa non ci spaventa: siamo una banda di musicanti amatoriali, non siamo professionisti, quindi qualche errore, specialmente nella lettura a “prima vista”, ci è concesso. Prova dopo prova le cose migliorano, si rilegge la parte soffermandosi sui passaggi più critici, provando sezione per sezione, strumento per strumento, e poi si rimette tutto assieme. Ed è così che pian piano i tempi vanno a posto, le note anche, i colori (piani e forti) si sistemano ed il brano prende corpo, assomigliando sempre di più alla sua forma originale sentita nella registrazione all’inizio del cammino. E più lo si suona più si perfeziona, fino ad arrivare al momento della verifica: il concerto! E quando il pubblico, alla fine dell’esecuzione, ci batte le mani, tutti i timori scompaiono. Tiriamo un sospiro di sollievo e ci rendiamo conto che lo studio e l’impegno degli ultimi mesi hanno dato i loro frutti. Ma non ci fermiamo, perchè subito ci prepariamo a riprendere tutto daccapo per rivivere ancora e sempre nuove emozioni.Renata AlbertiServizio a Gorzone: centenario asilo
- 04 E' arrivata la commissione...........artistica !!!-
Non preoccupatevi, la banda non è stata commissariata!!! Con i tempi che corrono sentire parlare di Commissione potrebbe far pensare che il nostro consiglio direttivo o i nostri maestri siano stati indagati per qualche losco traffico e che abbiano bisogno di un’attenta vigilanza. Nulla di tutto questo, anzi, abbiamo un consiglio attivo, pieno di idee, ma anche di lavoro; sono infatti molteplici i compiti che gli spettano per mandare avanti la nostra associazione. Lo stesso discorso vale per i maestri che sono impegnati nella direzione e nei corsi di orientamento musicale. Per questi motivi: E’ arrivata la commissione artistica! E’ presente da circa due anni, è stata infatti introdotta nel 2008 con votazione dell’Assemblea, è eletta dal Consiglio Direttivo ed è formata da almeno tre soci ordinari. La finalità della sua creazione è stata quella di dare un aiuto al maestro e al consiglio a pianificare il programma artistico della banda; i suoi compiti infatti, definiti nel regolamento interno, spaziano dalla programmazione dei brani da eseguire, alle proposte di partecipazione a concerti, festival o concorsi, all’organizzazione di momenti di ascolto o di dibattito all’interno della banda per favorire la crescita musicale dell’insieme. Rimane sempre e comunque un organo propositivo, le decisioni finali spettano infatti a consiglio e maestro. L’attuale commissione artistica è composta da quattro musicanti: Andrea Marioli (tromba), Claudio Pellegrini (tromba), Daniele Gabossi (saxofono) e dal sottoscritto (corno); abbiamo iniziato a lavorare insieme da quest’anno, poco dopo l’elezione del nuovo consiglio, molto motivati e propositivi, le idee non mancano per quest’anno in merito all’organizzazione del concerto augurale e per l’anno prossimo spaziando da proposte di concerti “a tema” o “in quota” (in montagna), a stages musicali, alle proposte per i brani da eseguire durante i concerti estivi. Personalmente l’ho sempre ritenuta un fiore all’occhiello della nostra associazione, non è infatti una struttura presente in molte altre realtà associative; ritengo che dia la possibilità a chi, per preparazione (due “commissari” sono diplomati in Conservatorio) o per semplice passione abbia a cuore il miglioramento qualitativo della banda, di poter esprimere il proprio parere e di dare una mano al raggiungimento dei traguardi artistici. Una mia speranza per i prossimi mesi è di riuscire a coinvolgere nella commissione anche qualche bandista più giovane, sarebbe sicuramente interessante avere anche il loro aiuto, quindi perché non utilizzare il giornalino della banda per stimolare e chiedere a qualcuno di loro di unirsi a noi. Lodi alla Commissione artistica e buon lavoro per il 2011!
Claudio Gelmini
Semibreve (2011)
- Semibreve 2011-
- 01 Grazie dalla nostra vecchia signora-
Questo vezzeggiativo è stato usato quando la Banda ha festeggiato il suo 150° anniversario di fondazione. Adesso è ancora più vecchia, ma i nostri ragazzi sono sempre più giovani e questo dà alla Banda un grande “sprint” e una grande voglia di fare, rendendola “Frizzante”. Io sono nella Banda da vent’anni, prima come genitore, poi come Alfiere e dopo ancora come Vice Presidente (solo perché sono il più grande !!!) Il mio ruolo da Vice Presidente, da quando il Presidente in carica ha dato le sue dimissioni, è diventato più impegnativo ma, con l’apporto dei consiglieri, cerco di fare del mio meglio. In questi ultimi anni la nostra associazione ha visto numerose innovazioni, sia strutturali e organizzative, sia qualitative. Quest’anno si sono riorganizzati i corsi propedeutici e per strumento per bambini, ragazzi, aspiranti musicanti con tante novità. Chi ci conosce da vicino, ad esempio i soci sostenitori, conosce i nostri sforzi per fare meglio e bene. Colgo l’occasione per ringraziare quanti di loro si prodigano per aiutarci sia economicamente che logisticamente, ad esempio nei trasferimenti. La nostra Banda ha bisogno di tutti, di tutto e di più. I ringraziamenti non sono mai abbastanza e mi rivolgo a coloro che, in sordina e senza tanta enfasi, si danno da fare. Ringrazio il consiglio precedente ed il consiglio attuale che, senza “gettoni di presenza”, hanno dato e danno la loro disponibilità trovandosi, organizzando, proponendo: concerti, manifestazioni e tutto quello che comporta la vita di questa associazione. Continuando con i ringraziamenti, non si possono dimenticare tutti coloro che hanno lavorato per rendere sempre più bella, agibile e funzionante la nostra sede: Bravi!!! Infine voglio ringraziare l’Amministrazione Comunale, in particolare l’Assessorato alla Cultura, che da sempre ci dà un grosso sostegno non solo economico. Un grazie particolare va anche a tutta la popolazione di Darfo Boario Terme, che dimostra un grande affetto partecipando ai nostri eventi musicali e non. Un sincero grazie a tutti di cuore.
*
Il vice presidente Egidio Pennati
La Banda ed i Maestri del corso di direzione - 02 Maestri non si nasce ...-
Vi siete mai chiesti cosa si debba fare per diventare maestri di Banda? Ebbene, bisogna studiare, e partecipare a corsi, organizzati ogni anno da varie associazioni musicali. Tali corsi prevedono, oltre ad una parte teorica, una serie di prove “sul campo”. Gli aspiranti futuri maestri, infatti, hanno la possibilità di mettere in pratica gli insegnamenti provando a dirigere una banda musicale. E, ogni anno, ci sono bande musicali che si mettono a disposizione per essere dirette dai maestri partecipanti al corso. Quest’anno anche la banda di Darfo ha voluto provare questa esperienza. Ecco le impressioni di una nostra musicante. “E chi è questo?”, mi viene da pensare mentre vedo avvicinarsi al posto di direzione un ragazzo con gli occhiali invece del nostro solito, corpulento Vittorio Alberti. “Ah certo, c’è il corso per maestri di banda!!!”, mi dico. Sì, perché ci siamo iscritti come “cavie” a questo corso, saremo diretti da giovani direttori principianti, e dovremo pure seguirli, eseguire i loro suggerimenti, ascoltare le loro osservazioni. Praticamente un incubo, per la “anarchica” ed un po’ ribelle Banda di Darfo… Ecco, cominciamo. Dai, non siamo male! Stiamo anche zitti e attenti. I maestri sembrano quasi contenti di noi, ci ringraziano per la collaborazione, sono indubbiamente più spaventati di noi. Fanno tenerezza: non solo sono lì, soli, davanti a 50 sconosciuti… Non solo hanno i loro bei grattacapi per spiegarci come eseguire le partiture, ma devono a loro volta stare attenti ai suggerimenti del Maestro Salvini… E lui sì che è severo!!! Le prove si susseguono, una al mese circa. Dei maestri cominciamo a conoscere le caratteristiche, i punti di forza e le debolezze, e loro di noi. Insomma, stiamo crescendo, tutti. Miglioriamo, direi. E’ la sera del concerto finale, la chiesa di Montecchio è piena. Siamo tutti molto tesi, il Maestro Salvini dà gli ultimi consigli, e così il nostro Vittorio Alberti. In fondo siamo anche noi sotto esame. Le partiture si susseguono, tutto fila per il meglio. Siamo arrivati alla fine, il pubblico applaude, finalmente tutti sorridono, rilassati. E’ stato un successo, un vero successo. Per i giovani direttori, ma anche per la banda di Darfo: siamo cresciuti, abbiamo imparato tanto, anche e soprattutto su noi stessi. Bella esperienza. Insomma, che facciamo? Ci iscriviamo anche l’anno prossimo?
*
Paola Galli
- 03 Suonare per passione-
Nel mondo amatoriale delle bande, e la banda di Darfo non è esclusa, tutto ciò che avviene lo si fa per passione, nessuno dei musicanti riceve compensi, ma tutti i musicanti, chi più chi meno, dedicano tantissimo tempo alla propria banda e alla propria crescita musicale. Tutto questo non può essere mosso solo ed esclusivamente che dalla passione, infatti a volte non si ha nemmeno la soddisfazione di avere un pubblico numerosissimo quando suoni in piazza, o almeno al concerto Augurale (il più importante dell’anno) o quello organizzato per festeggiare il 150° dell’unità d’Italia….. ma il mondo delle bande è ancor oggi un mondo piuttosto sconosciuto per molti e limitato nel suo ambito anche per pochi. Tuttavia è un mondo dove molti giovani iniziano a suonare uno strumento, formano gruppi affiatati tra di loro, all’interno si trovano a volte 3 o 4 generazioni e lo scambio è sicuramente positivo per tutti e la passione per la musica è il filo conduttore. Suonare per passione… È proprio la passione per la musica che spinge il piccolo gruppo O.M.A.V.V. , nato nel 2007 all’interno della banda di Darfo, a trovarsi e provare una volta in più a settimana. Dei 12 componenti del gruppo, solo due sono single, gli altri sono “accasati e con figli a carico”, qualcuno fa parte pure del Consiglio Direttivo (altre riunioni e lavoro)….e sappiamo tutti bene quanto, oggi più che mai, la casa, la famiglia ed il lavoro impegnino le giornate di ognuno di noi in modo quasi integrale… Ma la sera delle prove, stanchi o no, dopo cena c’è l’appuntamento settimanale, ed appena si pensa a quello, si scorda la stanchezza e tutto il resto: si parte per andare a suonare 2 ore!! Che bello, anche durante la giornata lavorativa a volte mi capita di pensarci e di essere felice perché la sera suoneremo per 2 ore…che passione… E quando l’organizzatore di qualche evento ci chiama per un concerto, i cuori si infiammano! E parte il lato organizzativo: quanto dobbiamo suonare? Quante partiture servono? Quali sono le più accattivanti per quell’occasione? Chi c’è e chi non c’è? L’esibizione in pubblico è sempre un evento straordinario, soprattutto per coloro che non lo fanno per professione ma per diletto, provoca tensioni, aspettative, emozioni diverse che ringiovaniscono l’animo di chi si deve preparare per salire sul palco. Non nego che a volte ci sia anche la preoccupazione di non piacere, o di non soddisfare le aspettative, anche perché il repertorio non è da serata di ballo, non siamo nemmeno un gruppo itinerante ed il repertorio non è adatto a tutte le occasioni, ma suoniamo brani blues e dixie perché ci piace il genere, che forse è quello a noi più congegnale e riusciamo a metterci un pizzico in più di passione… Tutti noi siamo grati alla banda di Darfo per averci dato la possibilità di imparare a suonare uno strumento, ed oggi siamo orgogliosi di poter restituire alla banda suonatori che dedicano ancor più tempo per lo studio grazie a questo piccolo ma vivace gruppo di appassionati!!
*
Daniele Gabossi
Il Gruppo OMAVV alle Terme di Boario Il Gruppo OMAVV in Concerto ad Erbanno - 04 Musica, parole immagini-
Grazie montagna per avermi dato lezioni di vita,
perché faticando ho imparato a gustare il riposo,
perché sudando ho imparato ad apprezzare un
sorso d’acqua fresca, perché stanco mi sono
fermato
e ho potuto ammirare la meraviglia di un fiore,
la libertà di un volo di uccelli,
respirare il profumo della semplicità,
perché solo,
immerso nel tuo silenzio,
mi sono visto allo specchio
e spaventato ho ammesso il mio bisogno di verità
e amore, perché soffrendo ho assaporato la gioia
della vetta percependo che le cose vere,
quelle che portano alla felicità,
si ottengono solo con fatica,
e chi non sa soffrire
mai potrà capire.Battistino Bonali
Concerto della Banda al Rifugio Colombè
Parole: “Grazie montagna”, poesia di Battistino Bonali, alpinista camuno che ha scritto pagine importanti dell’alpinismo italiano e mondiale; musica: anche la Banda di Darfo ha scritto quest’anno una sua piccola pagina di alpinismo, salendo e suonando al rifugio Colombè; immagini: di faticose e memorabili conquiste, Everest, Makalu e di prodigiose discese con gli sci dalla parete nord dell’Adamello e dalla Presolana da parte di Bonali. Musica, parole e immagini è stato il concerto che la Banda di Darfo ha tenuto quest’estate, precisamente il 23 Luglio, al rifugio Colombè, in comune di Paspardo; la manifestazione, voluta e organizzata dal CAI sezione di Cedegolo e dalla nostra banda, è stata l’occasione per ricordare due anniversari: la spedizione guidata da Battistino Bonali per la salita in prima assoluta della parete Nord dell’Everest e la fondazione del rifugio Colombè, per entrambi cade infatti quest’anno il 20° anniversario. Il nostro complesso, con parti musicali adatte al contesto “alpinistico” (Air for band, In cammino, Simon e Garfunkel, Menhir), ha creato l’atmosfera che ha accompagnato la proiezione di fotografie e filmati sulla spedizione di Bonali sull’Everest, e su altre sue conquiste alpinistiche, e le parole dei testimoni dell’epoca a ricordo di quei momenti e dell’impegno per la costruzione del rifugio Colombè. Suonare in montagna, per chi la ama e sa apprezzare quanto questi ambienti riescano a donarti, come esprime la poesia Grazie montagna, è stato sicuramente entusiasmante, ed è stato il perfetto connubio tra due forti passioni, la musica e l’andar per monti. Per la cronaca, anche per noi è stata una piccola, grande conquista: abbiamo infatti avuto a che fare con un “tempo” un poco ostile, non è di “tempo musicale” che si parla, quello con un po’ di impegno e studio riusciamo a governarlo, ma di “tempo atmosferico”….. immancabilmente imprevedibile! Il concerto in rifugio voleva infatti essere la conclusione di una giornata passata al rifugio e al monte Colombè, invece i temporali e gli acquazzoni che ci hanno accompagnato nel mese di Luglio non ci hanno abbandonato nemmeno per la giornata in montagna; ma la banda, grazie alla disponibilità dei suoi componenti, ha voluto comunque far onore all’impegno preso e, nonostante temperature non troppo estive (circa 6 °C), ha tenuto il concerto organizzato. Il “tempo atmosferico” ha voluto però darci un attimo di tregua durante l’esecuzione dei pezzi e ha permesso di ammirare, per quanti non lo conoscevano, l’incantevole panorama che si gode dal rifugio: i bastioni della Concarena, la media e bassa valle Camonica fino al lago d’Iseo. Un ricordo: una vecchia fotografia presente sul libro della storia della banda, ci ritrae durante un servizio a Montecampione dove, bardati con abbigliamento pesante, affrontiamo la bufera di neve mentre risaliamo un pendio innevato. Questa fotografia ha ispirato il compositore Carlo Pirola a scrivere e dedicarci In cammino, brano che abbiamo eseguito anche al rifugio Colombè. Da questi due episodi verrebbe quindi da concludere che la banda di Darfo non sia molto fortunata durante le uscite in montagna!! La speranza è invece che, esperienze del genere, cioè riuscire a far musica in un ambiente come la montagna, si possano ripetere ancora, e siano da volano per altre manifestazioni musicali in quota da tenere in Vallecamonica, come già da anni si ripetono in province e regioni vicino a noi.
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Claudio Gelmini
.... e la Banda sale in alta quota
Semibreve (2012)
- Semibreve 2012-
- 01 Il saluto del Vice presidente-
La Banda Cittadina di Darfo Boario Terme è un’Associazione di volontariato. Tengo a ribadire questo concetto perché, di questi tempi, il Volontariato è sempre più un valore civico e sociale da diffondere alle nuove generazioni, che sono la forza per il futuro, e la Banda è formata da giovani, ragazzi e ragazze che con il volontariato concorrono a far crescere la nostra Associazione. Quest’anno sono stati più di trentacinque i nostri impegni diversificati tra concerti ,servizi civili e religiosi, nei vari articoli che seguono troverete elencate anche tutte le attività didattiche e ludiche svolte dalla Banda che tutti i componenti, sostenuti dall’organizzazione del Consiglio Direttivo, svolgono con solerte impegno e costanza. Credo che l’ottimo operato del Maestro Vittorio Alberti, nel suo trentennale di Direzione e cinquantesimo da musicante, sia dimostrato dai risultati visibili sia in termini di vita associativa che di gradimento del pubblico soprattutto al Concerto Augurale, che quest’anno sarà pieno di emozioni anche per le ricorrenze festeggiate. Noi ci sentiamo una grande Famiglia e come tale vogliamo condividere con Voi le nostre emozioni. Quest’anno è stato particolare e tutti quanti abbiamo in un modo o nell’altro superato una prova dolorosa per la perdita di un esempio concreto di tutto ciò che ho espresso in queste poche righe: il Consigliere, Capo Banda, clarinettista, saxofonista, padre, marito, amico Daniele Gabossi. E’ stata per noi una grande perdita: Daniele con il suo lavoro, la sua dedizione, il suo amore per la musica ha portato “sconvolgimenti” e una svolta in positivo per la vita della Banda. Sarà sempre nella nostra memoria e nei nostri cuori: un grazie per tutto quello che hai fatto per tutti noi, grazie Daniele! E dopo queste emozioni forti, noi andiamo avanti sempre più forti e motivati come anche lui vorrebbe e con questo spirito ringraziamo tutti quanti rendono possibile la vita della Banda con il loro aiuto, un grazie ai soci, ai Maestri, agli sponsor, ai collaboratori esterni, all’Amministrazione Comunale e a tutte le Associazioni che ci sostengono.
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IL VICE PRESIDENTE
Egidio Pennati - 02 Tre giorni di musica e divertimento-
La Banda Cittadina di Darfo B.T. e il Corpo Musicale Parrocchiale di Casazza hanno organizzato per le loro bande giovanili, una nuova esperienza di crescita collettiva e non solo musicale: nei giorni 31 agosto, 1-2 settembre 2012 si è tenuto a Villa di Lozio il primo Campus delle due bande giovanili. Ecco le impressioni di una giovane partecipante: Il campus che ha occupato 3 giorni della nostra impegnata estate è stato sicuramente motivo di crescita non solo dal punto di vista musicale, ma anche e soprattutto dal punto di vista umano per noi ragazzi della “giovanile”. La musica ha accompagnato la nostra permanenza, una musica che non era solo nostra, una musica che abbiamo condiviso con gli amici di Casazza. Il conoscerli ci ha permesso di creare un qualcosa di Nostro, e con nostro voglio intendere che era un qualcosa di condiviso, non c’era un ‘’loro’’ e un ‘’noi’’, era un insieme, un’unità riscontrata non solo sullo spartito, ma anche nella vita di campo. Abbiamo avuto la possibilità di confrontarci e apprezzare il valore dell’amicizia dietro a uno spartito, abbiamo colto la vicinanza tra ciò che suonavamo e ciò che, una volta chiusa la custodia dei nostri strumenti, vivevamo. Perché in fondo non è difficile pensare che ognuno di noi sia come una nota su quel pentagramma, che poi in fin dei conti è il nostro mondo; pensare che in qualche modo ognuno di noi sia indispensabile per la composizione di una melodia perfetta, avere la coscienza che rispettare il nostro valore sia necessario e non scoraggiarci di fronte alla nostra, così apparente, insignificanza perché, come ancora una volta la musica ci insegna, sono spesso tante note vicine, anche di poco valore, a fare sì che una melodia abbia il suo perché. Ogni nostro spartito nascondeva quei pensieri segreti che ogni giorno venivano regalati al vento che, meravigliato, trasportava quelle dolci note divertendosi a inzupparle con tutta l’acqua che, probabilmente incantata anche lei dalla nostra musica, non ci mai lasciato. Questa bellissima esperienza è stata permessa certamente dai nostri maestri, che oltre ad averci fatto migliorare musicalmente parlando, ci hanno fatto divertire con giochi divertenti! Spero in una avventura simile anche per l’anno prossimo!
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Silvia Pedersoli - 03 OPEN DAY? 365 ogni anno-
Per fare in modo che un' associazione possa avere lunga vita è imperativo riuscire a garantire il ricambio generazionale, ovvero fare in modo che per ogni musicante che esce ce ne sia sempre uno pronto ad entrare e rimanere per diversi anni. Questo aspetto diventa di primaria importanza nel momento in cui ci si rende conto che lo "zoccolo duro" della nostra Banda è formato da chi è entrato più di dieci anni fa e che buona parte dei ragazzi lasciano dopo pochi anni di attività. La banda cittadina di Darfo Boario Terme, negli ultimi anni, ha quindi deciso di investire parecchie forze per migliorare i corsi propedeutici e di orientamento musicale, per rendere più attiva la banda giovanile e per fare in modo che i ragazzi più giovani si integrino al meglio tra di loro e nel gruppo. Quest'anno si è pensato di organizzare anche il primo "open day", nel quale promuovere a tutti i cittadini di Darfo e non, tutte le nostre proposte formative. Il 30 settembre si è tenuta quindi questa giornata alternativa, organizzata con l'aiuto dell'amministrazione comunale e della biblioteca. I numerosi partecipanti hanno potuto assistere ad una breve esecuzione del sestetto di ottoni, ad una rappresentazione teatrale per bambini, al concerto della nostra banda giovanile insieme alla junior band di Casazza e ad alcune esibizioni dei ragazzi dei corsi di orientamento musicale. Sono state spiegate storia e peculiarità di ogni strumento e i più piccoli hanno potuto provarne alcuni tra i più strani e svariati. Una lunga ed intensa giornata con un'ottima risposta da parte dei partecipanti che si sono trattenuti fino al termine seguendo interessati tutto il programma musicale. Le iscrizioni ai corsi non sono state moltissime, ma siamo sicuri di aver piantato un seme importante nella mente di tanti bambini e magari anche nel cuore di qualche genitore...quindi ci aspettiamo di riceverne molte nei prossimi mesi. Ricordatevi che noi siamo sempre aperti e attivi tutto l'anno ed ogni giorno è quello giusto per decidere di iniziare. Poi, come si dice, se sono rose, fioriranno...quindi, se sono note, suoneranno!
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Davide Raineri - 04 Ricordo di un carissimo amico-
Ogni parola è superflua, preferiamo ricordarlo così ....
Ciao Daniele
Semibreve (2013)
- Semibreve 2013- Prova
Semibreve (2014)
- Semibreve 2014-
- 03 Sostieni il progetto- SOSTIENI IL PROGETTO:“Tutela del patrimonio musicale storico della Banda Cittadina di Darfo Boario Terme”Grazie al 9° Bando promosso dalla FONDAZIONE DELLA COMUNITA’ BRESCIANA la banda è riuscita adaccedere al contributo economico per realizzare questo progetto. L’effettiva erogazione potrà avvenire solose la banda riuscirà a raccogliere donazioni per un importo di € 1.000. Il progetto prevede il recupero, ladigitalizzazione, per la messa in sicurezza dell’archivio storico della banda, con la realizzazione anche di unsoppalco nella propria sede. Chiediamo il vostro aiuto invitandovi a visitare il sito www.bandadarfo.eu nelquale troverete tutti i dettagli e le istruzioni per effettuare il bonifico a favore della Fondazione dellaComunità Bresciana. (Oppure info telefoniche 3401037571)
- 04 Campus Bande Giovanili – Atto III- “La musica crea l’amicizia, l’amicizia crea la musica”…Con questa frase si può riassumere ciò che è il CAMPUS MUSICALE delle bande giovanili.Un gruppo di ragazzi (giovani e meno giovani) con tanta voglia di suonare e di stare insieme, per tre giorni di studio e di divertimento.Il periodo è sempre la fine di agosto, i ragazzi della Banda Giovanile di Darfo Boario Terme presenti… cambiano i compagni di viaggio e la destinazione. A condividere l’esperienza quest’anno sono stati gli allievi della BANDA GIOVANILE di Pisogne e la meta è stata Borno, presso la casa vacanze “Marco Nodari”. Con l’obiettivo di creare un concerto in tre giorni, il lavoro è duro: prove alla mattina, prove al pomeriggio, prove di gruppo, prove a sezioni, ma quando lo studio finisce ecco che le camerate si riempiono di risate, il campo da calcio si anima, la grande tavolata dove mangiare tutti insieme diventa allegra e chiassosa.E’ questa la magia del campus: i grandi che insegnano ai piccoli e i grandi che imparano dai piccoli; trovarsi tutti insieme a suonare, ballare, chiacchierare e a volte anche bisticciare… perché condividere significa anche questo.Un ringraziamento speciale va a tutti coloro che, con tanto lavoro e con tanta passione, riescono a far sì che tutto questo si realizzi; quindi come non citare il nostro mitico cuoco FRANCO TROTTI che ci ha preparato pranzi e cene da leccarsi i baffi, il tutto accompagnato dal suo instancabile sorriso.L’appuntamento è quindi per il 2015… Qualcuno si ricordi di prenotare il sole!Francesca Algisi
- 05 Musica in Festa- 25 luglio: partenza da Darfo destinazione Staffolo, ridente borgo marchigiano. Armati di tutti i nostri strumenti e appesantiti dai bagagli, iniziamo il nostro viaggio a bordo del potente mezzo camuno che ci ha condotto alla nostra meta. Giunti a destinazione ci sono state assegnate le camere in una pensione tutta per noi, che aveva certo visto anni migliori, ma che comunque si adattava perfettamente all’occasione. All'ora concordata ci siamo ritrovati di fronte alla scuola. Da lì siamo partiti suonando e marciando per le vie del paese, seguendo unpercorso prestabilito, mentre le altre tre bande, che condividevano con noi l'esperienza, eseguivano i loro pezzi attraversando altre vie del luogo. Al termine ci siamo ritrovati tutti in piazza e ci siamo esibiti alternandoci. Queste nostre fatiche sono state ripagate dalla gustosa cena che i nostri stomaci sempre affamati hanno apprezzato. Fra grasse risate, siamo giunti nella solita piazza dove abbiamo tenuto il concerto che ha concluso la serata per alcuni, mentre i più goderecci hanno preferito bere in compagnia alla festa locale.Il secondo giorno ci aspettava la ricompensa di tante fatiche: mezza giornata al mare.Il tempo non era dei migliori, ma noi, reduci da un luglio piovoso, l'abbiamo apprezzato comunque. La mattinata si è svolta in piena libertà e ognuno di noi ha potuto trascorrere del tempo in spiaggia e nel mare come preferiva. Queste ore hanno permesso di conoscerci meglio anche al di là della passione per la musica che ci accomuna. Dopo pranzo si è deciso di giocare a bandierina, prendendo in ostaggio la mia maglietta che è stata maltratta e riempita di sabbia con mio grande rammarico. Come di consueto, alle 18.30 abbiamo suonato e marciato, nonostante il tempo non fosse dei migliori, e siamo scappati da un temporale per rifugiarci nel solito “ristorante” per la cena. La sera, dopo aver assistito al concerto della banda di Staffolo, ci siamo recati alla festa del paese dove abbiamo ballato e scherzato fino a notte inoltrata. Alle 11 della domenica si è svolta la cerimonia ufficiale con scambio reciproco dei doni e condivisione dell'esperienza con la banda portoghese e quella spagnola.La giornata è proseguita con la visita alle cantine del Verdicchio, ma, non essendo un'appassionata di vino non ho potuto apprezzare il prodotto.Il pomeriggio prevedeva la visita in una caratteristica cittadina nella valle Esina, Cingoli, che non abbiamo potuto godere completamente a causa della pioggia persistente. La sera abbiamo assistito al concerto della banda portoghese e concluso l'ultima giornata con un Nutella party intervallato da tante risate e rigorosamente vietato agli adulti del gruppo.Il risveglio del quarto giorno è stato malinconico a causa del prossimo ritorno a casa. Dopo i saluti di rito siamo partiti alla volta di Gradara, un borgo medievale citato da Dante per la famosissima vicenda drammatica di Paolo e Francesca svoltosi nel castello dei Malatesta da noi visitato. La visita si è dimostrata particolarmente suggestiva anche perché accompagnata da un sole splendente ed è terminata gustando una deliziosa piadina. La via del ritorno è stata allietata da canti popolari, non sempre degni della migliore tradizione musicale, ma che hanno permesso di trascorrere in allegria il viaggio. Giunti a Darfo ci siamo salutati consapevoli di aver vissuto un'esperienza arricchente sia dal punto di vista musicale che umano.Beatrice Tenchini