03 Trasferta a Schlema (Germania)
Semibreve (1999)
Erano le 21.30 di un giovedì di fine estate, quando un gruppo di musicanti spensierati si preparava per partire verso terre lontane all’insegna dell’ennesima avventura.
Eh sì, la Banda Cittadina di Darfo Boario Terme era stata invitata, per la seconda volta, a partecipare ad un raduno internazionale a Schlema nei giorni 17-18-19 Settembre 1999 per rappresentare l'Italia. Venerdi 17 Settembre, verso le 11 del mattino, siamo arrivati a destinazione dopo 14 interminabili ore di viaggio e siamo stati accompagnati al nostro alloggio.
Il raduno è stato inaugurato con la sfilata di tutti i 16 gruppi musicali partecipanti per le vie della cittadina.
Gli spettatori, disseminati ai bordi delle strade, hanno assistito prima ad un susseguirsi di stendardi, divise e musiche tradizionali e poi ad un concertone finale di tutti i gruppi insieme.
La festa si è svolta all'interno di un enorme capannone che poteva ospitare fino a 5000 persone.
Alle due estremità si trovavano allestiti due palchi dove le bande, a turno, si esibivano: mentre una suonava su un palco, la successiva si preparava sull'altro. I concerti iniziavano alle 9.00 del mattino e terminavano all'una di notte senza un attimo di tregua.
Le nostre esibizioni erano previste per Venerdì alle 21.20, Sabato alle 13.00 e alle 21.20 e Domenica alle 10.00 dopo la lunga sfilata di chiusura prima della partenza ; (un vero e proprio tour de force !).
Il programma dei tre giorni era veramente molto intenso tant'è che non contavamo più i cambi di abbigliamento tra divisa, abiti civili e pigiama (per la verità usato molto poco) e nemmeno i viaggi tra il capannone, l'alloggio e la mensa dove consumavamo la colazione ed il pranzo.
Per quel che riguarda, invece, la maratona su e giù dal palco, è stato fondamentale l'aiuto e la simpatia dei nostri amici non musicanti che ci avevano accompagnato nel viaggio: sembrava una gara a cronometro la preparazione, e la liberazione del palco (sedie, leggii e percussioni) nei venti minuti precedenti e successivi al concerto.
Nonostante tutto ciò, non eravamo mai abbastanza stanchi per partecipare a balli scatenati, cori e “trenini” tra i tavoli durante l'esibizione degli altri gruppi.
Per noi musicanti, poi, è stata una grande emozione quando, durante i nostri concerti, sulle note di Verdi, i nostri amici austriaci, olandesi, tedeschi, ungheresi, inglesi, cechi e svizzeri innalzavano cori e ballavano sui tavoli.
Degni di nota per la capacità di intrattenere il pubblico sono stati gli olandesi: erano una decina di ragazzi che suonavano marcette molto brillanti coinvolgendo anche alcuni musicanti delle altre bande (come è accaduto ad uno dei nostri percussionisti).
Anche la banda ungherese e la banda della polizia di Berlino hanno dato spettacolo suonando musiche molto conosciute: da canzoni di Ricky Martin a New York New York e My way (qui i nostri ballerini si sono fatti notare per la loro abilità motoria).
Gli austriaci, invece, sono stati quelli con cui abbiamo stretto maggiori rapporti di amicizia poiché erano sistemati nel nostro stesso alloggio: con loro la festa continuava anche dopo il rientro dal capannone. Questa esperienza ha senz'altro contribuito al1a nostra crescita musicale, ma ha anche lasciato dei bei ricordi di amicizia e complicità con persone prima di allora sconosciute con le quali non riuscivamo a comunicare se non con il linguaggio universale della musica.
Eh sì, la Banda Cittadina di Darfo Boario Terme era stata invitata, per la seconda volta, a partecipare ad un raduno internazionale a Schlema nei giorni 17-18-19 Settembre 1999 per rappresentare l'Italia. Venerdi 17 Settembre, verso le 11 del mattino, siamo arrivati a destinazione dopo 14 interminabili ore di viaggio e siamo stati accompagnati al nostro alloggio.
Il raduno è stato inaugurato con la sfilata di tutti i 16 gruppi musicali partecipanti per le vie della cittadina.
Gli spettatori, disseminati ai bordi delle strade, hanno assistito prima ad un susseguirsi di stendardi, divise e musiche tradizionali e poi ad un concertone finale di tutti i gruppi insieme.
La festa si è svolta all'interno di un enorme capannone che poteva ospitare fino a 5000 persone.
Alle due estremità si trovavano allestiti due palchi dove le bande, a turno, si esibivano: mentre una suonava su un palco, la successiva si preparava sull'altro. I concerti iniziavano alle 9.00 del mattino e terminavano all'una di notte senza un attimo di tregua.
Le nostre esibizioni erano previste per Venerdì alle 21.20, Sabato alle 13.00 e alle 21.20 e Domenica alle 10.00 dopo la lunga sfilata di chiusura prima della partenza ; (un vero e proprio tour de force !).
Il programma dei tre giorni era veramente molto intenso tant'è che non contavamo più i cambi di abbigliamento tra divisa, abiti civili e pigiama (per la verità usato molto poco) e nemmeno i viaggi tra il capannone, l'alloggio e la mensa dove consumavamo la colazione ed il pranzo.
Per quel che riguarda, invece, la maratona su e giù dal palco, è stato fondamentale l'aiuto e la simpatia dei nostri amici non musicanti che ci avevano accompagnato nel viaggio: sembrava una gara a cronometro la preparazione, e la liberazione del palco (sedie, leggii e percussioni) nei venti minuti precedenti e successivi al concerto.
Nonostante tutto ciò, non eravamo mai abbastanza stanchi per partecipare a balli scatenati, cori e “trenini” tra i tavoli durante l'esibizione degli altri gruppi.
Per noi musicanti, poi, è stata una grande emozione quando, durante i nostri concerti, sulle note di Verdi, i nostri amici austriaci, olandesi, tedeschi, ungheresi, inglesi, cechi e svizzeri innalzavano cori e ballavano sui tavoli.
Degni di nota per la capacità di intrattenere il pubblico sono stati gli olandesi: erano una decina di ragazzi che suonavano marcette molto brillanti coinvolgendo anche alcuni musicanti delle altre bande (come è accaduto ad uno dei nostri percussionisti).
Anche la banda ungherese e la banda della polizia di Berlino hanno dato spettacolo suonando musiche molto conosciute: da canzoni di Ricky Martin a New York New York e My way (qui i nostri ballerini si sono fatti notare per la loro abilità motoria).
Gli austriaci, invece, sono stati quelli con cui abbiamo stretto maggiori rapporti di amicizia poiché erano sistemati nel nostro stesso alloggio: con loro la festa continuava anche dopo il rientro dal capannone. Questa esperienza ha senz'altro contribuito al1a nostra crescita musicale, ma ha anche lasciato dei bei ricordi di amicizia e complicità con persone prima di allora sconosciute con le quali non riuscivamo a comunicare se non con il linguaggio universale della musica.
Armida e Patrizia