03 “Titolo”...... da decidere
Semibreve (2010)
Ogni volta che riparte la stagione musicale, si presenta il dilemma della scelta dei nuovi brani da proporre: brani che possano piacere al pubblico, a noi che li suoniamo e che ci possano far crescere musicalmente. Questi momenti si presentano normalmente un paio di volte all’anno: dopo il concerto augurale per preparare i concerti primaverili ed estivi, e dopo la pausa estiva per affrontare il concerto augurale, l’appuntamento musicale più importante dell’anno. Si inizia ascoltando CD promozionali delle varie case editrici o di altre bande e spulciando cataloghi di partiture, alla ricerca di quanto più ci sembri appropriato alle nostre esigenze. Una volta effettuata la scelta, si inizia la preparazione dei brani. All’inizio delle prove si distribuiscono le varie partiture ai musicanti e poi si comincia... Se va bene, come prima cosa, si ascolta la registrazione del brano, se fornita dalla casa editrice, seguendo passo passo la partitura così da farsi un’idea di come dovrebbe essere il risultato finale e cercando di individuare i pezzi che richiederanno più studio. Altrimenti si passa direttamente alla prima lettura del brano, con risultati, in entrambi i casi, non sempre rosei. Ce n’è per tutti: note sbagliate, errori di lettura, tempi sbagliati, ecc.. Ma la cosa non ci spaventa: siamo una banda di musicanti amatoriali, non siamo professionisti, quindi qualche errore, specialmente nella lettura a “prima vista”, ci è concesso. Prova dopo prova le cose migliorano, si rilegge la parte soffermandosi sui passaggi più critici, provando sezione per sezione, strumento per strumento, e poi si rimette tutto assieme. Ed è così che pian piano i tempi vanno a posto, le note anche, i colori (piani e forti) si sistemano ed il brano prende corpo, assomigliando sempre di più alla sua forma originale sentita nella registrazione all’inizio del cammino. E più lo si suona più si perfeziona, fino ad arrivare al momento della verifica: il concerto! E quando il pubblico, alla fine dell’esecuzione, ci batte le mani, tutti i timori scompaiono. Tiriamo un sospiro di sollievo e ci rendiamo conto che lo studio e l’impegno degli ultimi mesi hanno dato i loro frutti. Ma non ci fermiamo, perchè subito ci prepariamo a riprendere tutto daccapo per rivivere ancora e sempre nuove emozioni.
Renata Alberti
Servizio a Gorzone: centenario asilo