Semibreve (2001)
Semibreve (2001)
- Semibreve 2001-
- 01 La parola al Presidente- La nostra Banda, che tra due anni festeggerà il, 150 anniversario della sua fondazione, e sicuramente vecchia per la storia e contemporaneamente "giovane" per l'età media dei suoi musicanti. Il continuo graduale inserimento di tanti giovani nelle file della banda ha permesso alla nostra formazione musicale, già profondamente radicata nel tessuto sociale della nostra città, di conquistare anche la stima e l'amicizia delle nuove generazioni, solitamente attratte da altri "stili" musicali.
Tutti i musicanti continuano a mantenere la voglia di impegnarsi e, spinti unicamente dalla loro grande passione per la musica e dallo spirito di amicizia,seguono con attenzione il loro direttore Maestro Vittorio Alberti, il quale li ha portati gradualmente ad un ottimo livello di formazione musicale e strumentistica e continua a guidarli nella ricerca di nuove tecniche espressive e di ulteriori miglioramenti.
Lo scambio continuo di esperienze ed il confronto con altri musicisti hanno fatto crescere i nostri giovani sotto il profilo tecnico, espressivo ed interpretativo ed hanno ridato la "carica" giusta a coloro che nella Banda suonano ormai da molti anni.
Come Presidente, ringrazio l'Amministrazione Comunale per il suo sostegno morale ed economico, tutte quelle istituzioni e persone che sentiamo a noi vicine e che continuano a "fare la loro parte".
Sarebbe però auspicabile che anche gli enti privati, che a volte spendono molto denaro per iniziative discutibili, si ricordassero anche della nostra Banda e si facessero carico di utilizzare a fini di crescita culturale la nostra formazione musicale.
La nostra è un' Associazione basata sul volontariato, che si regge soprattutto sull'entusiasmo, la passione, la dedizione e l'impegno di molti: il Consiglio Direttivo, il Maestro, i musicanti, i soci e gli amici della Banda. Ma, per continuare a vivere, ha bisogno del sostegno di tutti.IL Presidente
Cav.Giovanni Chini - 11 Ultima pagina-
- 02 Pensieri in libertà-
Ogni tanto mi sorprendo a pensare che vent'anni fa feci il mio ultimo concerto augurale come strumentista nella nostra banda, sotto la direzione dell’indimenticato maestro Cav. Abramo Albrici di cui presi il posto poco dopo.
Ricordo con “nostalgia” (solo per gli anni di meno) le mie prime esperienze di direzione: il gesto insicuro, la poca pratica nel controllare gli errori dei musicanti e la poca pazienza che mi portava a dire la fatidica frase “staserö l’è miö la serö”. Poi pian piano siamo cresciuti, io e la banda, fino ai primi risultati…… i primi concorsi…… se sapeste le emozioni! Ma anche i mal di pancia, la tensione che mi attanagliava fino alla fine di ogni concerto!
Negli ultimi anni, grazie alla collaborazione di tutti, con delle buone esecuzioni e dei discreti risultati d’asssieme, i mal di pancia sono diminuiti anche se non sempre tutto va per il verso giusto. L’organico che “sognavoo”, quello della banda sinfonica, è quasi del tutto realizzato.
Manca sempre quel benedetto fagotto che, per una strana coincidenza di eventi, quando sembra che lo strumentista sia a buon punto, per impegni vari smette.
Spero che il 2002 sia l’anno buono……….Il Maestro
Vittorio Alberti - 03 Passato, presente, futuro- IL 1970 fu un anno speciale per la Banda di Darfo: una donna, la prima, entrava a far parte del suo organico.
Potete ben immaginare lo scompiglio fra la cittadinanza e le perplessità dei benpensanti.
Era il periodo della contestazione e sconvolgimenti epocali si susseguivano nei costumi della società come in politica ed economia.
Quella presenza scomoda fra le sue file rappresentò per la Banda di Darfo una vera e propria rivoluzione! Sono passati parecchi anni da allora e, soprattutto, il mondo che oggi ci circonda è assai differente. Così, nel nostro ensemble, troviamo oggi una presenza femminile pari a quella maschile: non solo il numero delle donne eguaglia quello degli uomini, ma uguale, a grandi linee, è anche la distribuzione dei ruoli: vi sono ragazze all’interno del Consiglio Direttivo, come giovani che suonano bombardino, tromba e percussioni, non più esclusivamente flauto e clarinetto.
La presenza femminile è tanto più importante in quanto non solo aggiunge un punto di vista diverso, nelle mille decisioni che ogni giorno vengono prese in un gruppo, ma anche perché rende la nostra Banda, per così dire, più "gentile", diversificandola dalla maggior parte degli altri complessi. Infatti, molte realtà musicali non conoscono ancora questa parità che invece a noi sembra così normale e ovvia.
Ogni qualvolta abbiamo avuto occasione di incontri con gruppi sia italiani che stranieri tutti noi bandisti abbiamo notato con sorpresa che le donne erano e sono spesso solo una presenza marginale o stereotipata. Ma non per la Banda di Darfo, che, infatti, viene sempre guardata con curiosità ma soprattutto con ammirazione.
Credo che il nostro gruppo sia così affiatato e propositivo proprio per la pluralità e, in alcuni casi, disomogeneità dei suoi singoli elementi.
Se la crescita personale passa attraverso un incontro/scontro continuo con ciò che è diverso da noi, allora non si può certamente fare a meno, in un microcosmo come quello di un complesso musicale, di una presenza femminile forte e attiva. - 04 Passa la Banda ......- "Corri corri, senti sta arrivando la Banda, c’è anche la nostra amica di scuola”. Un signore li vicino dice: “Ma da dove sono partiti?”, “Ma, da in fondo al paese – risponde l’altro – e sfilano proprio qui nella nostra contrada”!
Le percussioni segnano il passo, pronti, VIA.
La musica echeggia per le vie, il suono rimbomba, passa la Banda. Una donna apre la finestra, dice al marito: “Corri, guarda c’è anche il figlio di tua sorella” eccolo là in quarta fila con la tromba”. La Banda passa, i cuori si gonfiano di emozione.
Il loro passo è sicuro come il loro incedere è spavaldo. Passa la Banda, le vie della città sono addobbate a festa.
Sul balcone del Comune c’è il gonfalone, è una festa importante. Il corteo è lungo e la gente si contende un posto in prima fila sul marciapiede, è contenta e sorride, è una sensazione di festa e di gioia. Per quel giorno, si dimenticano i tristi eventi dei nostri tempi. La Banda passa, è con tè, con tutta la sua affettuosa popolazione!!! Passa la Banda, i loro passi la portano sempre più lontana ma la music si sente ancora. La folla si disperde, ma i sorrisi rimangono stampati sui loro volti, ed i loro cuori sono felici. Tutto questo appaga il sacrificio e la dedizione di questi ragazzi.
L’Alfiere
Pennati Egidio - 05 Il ritorno in patria-
Siamo quasi giunti al momento dei bilanci, e per chi scrive è anche è anche il momento dei ricordi: poco più di un anno fa, a quest’ora, stavo infatti vivendo quella che con alcuni compagni di ventura abbiamo definito “la grande avventura inglese”. Ebbene sì, 10 mesi in terra straniera, ospiti di un’università del Nord Inghilterra, alle prese con lingue e culture di ogni tipo, un calderone multietnico nel quale ci siamo buttati per riemergere (speriamo) cresciuti, e sicuramente carichi di ricordi bellissimi e nuovi amici sparsi per ogni parte del mondo. Il distacco non è stato facile per nessuno: il clima poco allettante del paese con la tipica pioggia e il tramonto alle tre del pomeriggio, la fredda ospitalità dei nativi (poco interessati ad uno scambio di culture) e la nostalgia di casa e degli amici non hanno reso i primi mesi facilissimi; per fortuna eravamo circa 1000 studenti stranieri riuniti sotto lo stesso cielo, e dopo due giorni si erano già formate le prime amicizie, molte continuano tutt’ora con successo.
Per la sottoscritta, partire per una simile avventura comportava dubbi supplementari, in quanto musicante e bandista da quattro anni, ma pur sempre una novellina in confronto a coetanee che hanno già festeggiato dieci anni di militanza. Il mio timore era quindi che le amicizie formatesi lentamente grazie a prove, servizi, cene e gite, si indebolissero, causa la mia completa assenza per un periodo di tempo non indifferente. Nonostante ciò io, vagabonda che son io, decidevo lo stesso di rischiare e me ne andavo, tornando per una breve pausa a dicembre, dato che Natale senza le “Pastorelle” non sarebbe stato davvero Natale.
L’esperienza, sicuramente positiva mi ha fatto conoscere gente nuova, una terra fredda ma affascinante, nuovi metodi di studio…….. esperienze musicali alternative. Tralascio le poche prove con la Banda dell’Università (Meno di trenta musicanti, niente percussioni e …… sax inesistenti! Un insulto alla mia categoria !!!); non mi dilungo sull’week-end scozzese per le strade di Edimburgo, dove con gli amici ci fermavamo ad ogni angolo per ascoltare suonatori di cornamusa in Kilt (il tipico gonnellino scozzese), fermi per ore, nonostante il freddo, ad allietare i passanti con la loro musica. Straordinaria, invece, una serata in un pub di Dublino, dove io e i miei amici abbiamo assistito ad uno spettacolo di balli tipici celtici, protagonisti tre ragazzi di vent’anni, forse meno, che con talento e passione hanno entusiasmato il pubblico per più di un’ora, accompagnati da un gruppo di musicanti non professionisti che, come tanti amanti della musica della capitale, d’abitudine si trovano nei pub e …. suonano. Ore ed ore, attorno ai tavoli, naturalmente tra una pinta di Guinnes e l’altra, sfoderano tutte le canzoni del repertorio tipico irlandese che è tra i più diffusi a livello nazionale. Questo per un breve sguardo alle mia esperienza musicale; di altre storie che ce né sarebbero da raccontare ……
Sono tornata da sei mesi ormai, e sono di nuovo una bandista a tempo pieno e una musicante che ama il venerdì perché si suona, si chiacchera, si festeggiano compleanni, e così via.
Certo, le cose sono un po’ cambiate, alcune amicizie si sono rafforzate e altre si sono affievolite, ma la Banda è rimasta la stessa, per me con il suo spirito allegro, casinista, vivace, le prove miste di serietà e risate, i servizi delle domeniche mattina (sigh!) e l’emozione per ogni concerto …. - 06 ... e poi il piacere- Come tutti sappiamo la Banda non significa solo musica, ma anche giovani, divertimento e aggregazione. Infatti periodicamente si organizzano attività ricreative per ritrovarsi e passare ore di svago. E cosa può esserci di meglio di una partita di calcio tra amici? Da anni i giovani della Banda, sia ragazzi che ragazze, si danno appuntamento nei campi della zona per passare una serata diversa conclusa poi in una pizzeria per recuperare le energie perdute. Credo che questi momenti siano uno dei punti di forza della nostra Associazione, in quanto si riesce ad alternare serietà e divertimento, coltivando l’amicizia tra i musicanti che prima di tutto sono giovani con tanta voglia di divertirsi e stare insieme. Se la prestazione sportiva sia ottima o pessima credo poco importi; in fondo questa non è una cronaca sportiva, ma il resoconto di un’ennesima giornata di “festa”. Comunque per accontentare anche i meno ginnici, oltre a giornate sportive, ce ne sono altre di tipo culinario, come le mondolate oppure serate culturali con proiezioni di film. La lista è lunga e tutto è di libero accesso a chiunque voglia esserci amico, lo spazio si sa qui da noi non è un problema.
Davide Raineri - 07 Gita a Merano- Quest'anno, visto che il calendario degli impegni musicali non prevedeva significative "trasferte", abbiamo deciso di organizzare una gita. La meta prescelta, dopo alcune titubanze, è stata Merano, una suggestiva cittadina nella quale, ogni anno, la terza domenica d'ottobre, si tiene un'importante sfilata di Bande Musicali, carri allegorici e gruppi folkloristici (come dice il detto: unire l'utile al dilettevole!!!!). Quest'anno quindi, abbiamo deciso di assistere a quest'evento musicale, così, domenica 21 ottobre, come sempre piacevolmente accompagnati da numerosi soci simpatizzanti, ci siamo recati, appunto a Merano. Già al mattino, quando siamo arrivati, per le vie della cittadina e negli angoli più caratteristici, si esibivano Bande Musicali e altri gruppi, per lo più di provenienza tedesca, austriaca e tirolese, che, con la loro musica coinvolgente e caratteristica, sapevano trascinare la numerosa gente presente nel clima allegro e festoso tipico delle Feste Popolari. In un'apposita zona della cittadina, lungo le sponde del fiume Passirio, era stata allestita un'area gastronomica, dove le specialità offerte richiamavano più la cucina tedesca che quell'italiana!
L’importante sfilata si è tenuta nel pomeriggio. I gruppi che vi hanno partecipato sono stati 38. Tra questi, oltre alle Bande Musicali (coreograficamente molto ben curate), c'erano gruppi di cavalieri, carri magistralmente allestiti che esaltavano i prodotti tipici del luogo (mele, uva, speck, birra), e gruppi folkloristici di danzatori e schiaffeggiatori.
Tutti questi gruppi, dopo aver sfilato per le vie della cittadina, si sono esibiti in teatri e auditorium appositamente adibiti.
Chi non ha voluto seguire la sfilata o assistere alle esibizioni, ha avuto comunque la possibilità di impegnare la giornata visitando il Castello Principesco, (piccola ma suggestiva residenza nobiliare ricostruita nel XV secolo dall'arciduca Sigismondo d'Austria dove, all’interno della stanza della musica, sono conservati strumenti musicali del XVII – XVIII secolo) un interessante Museo Civico e l'importante Giardino Botanico da poco inaugurato.La giornata è trascorsa rapidamente ed è stata per noi molto importante perché, oltre ad un arricchimento culturale (poche infatti sono le occasioni di questa portata che permettono di conoscere diverse culture, tradizioni musicali e folkloristiche tutte insieme), ci ha consentito di divertirci insieme e trascorrere un po' di tempo in maniera diversa ma comunque piacevole ed interessante.guarda la galleria fotografica >>> - 08 I pensieri di un musicante neopapà ...- Mi chiamo Claudio, suono la tromba ed è la prima volta che scrivo per il giornalino della Banda. Io non sono di Darfo, provengo da un paese della provincia di Lucca, quindi sono solo tre anni che faccio parte di questo magnifico gruppo, ma mi sono trovato subito bene. E’ molto bello partecipare alle prove, suonare cercando di migliorarci sempre di più, per poterci esprimere al meglio nei concerti e nei vari impegni che capitano nel corso dell’anno. Purtroppo non sempre posso essere presente alle prove, per motivi di lavoro, ma cerco di fare del mio meglio, nei limiti del possibile. Quest’anno poi, per me tutto assume un significato particolare, perché sono diventato papà di un bel bambino di nome Angelo e spero che anche mio figlio un domani si appassioni alla musica, perché dedicarsi alla studio di uno strumento ed entrare a far parte di un gruppo di amici è importante ed educativo sotto ogni punto di vista. Anzi, vorrei fare un appello a tutti i genitori, di non esitare a manda re a studiare i loro figli, alla scuola di musica della Banda, perché saranno sicuramente più arricchiti sotto il profilo umano, rispetto ad altri loro coetanei e soprattutto li terrà lontani dalla droga, dalla violenza, dalle piaghe di questa società. Un saluto a tutti i ragazzi della Banda e agli amici.
Pellegrini Claudio
- 09 Festa Popolare 2001- Giunti quest’anno alla IX edizione della nostra Festa Popolare, non possiamo che essere contenti dei risultati ottenuti. Anno dopo anno infatti siamo riusciti a migliorarci e dal punto di vista organizzativo in generale, e da quello dello spettacolo; tuttavia sappiamo che ci sono ancora margini di miglioramento ed è proprio questa sfida che ci sprona a pensare già a quella del prossimo anno. Comunque sia sappiamo che è e sarà impossibile accontentare tutti per gli spettacoli proposti, chi ama il ballo vorrebbe solo ballare, chi ama la musica giovane vorrebbe concerti ancora più rockettari, chi gradisce la serata culturale vorrebbe assistere ad un concerto vero e proprio, cosa peraltro impossibile da realizzare, ma quest’anno una miscela di tutto questo abbiamo cercato di proporla e pare che sia stata molto gradita. Il pubblico è stato numeroso durante tutte e tre le serate, ed ha apprezzato i nostri sforzi (soprattutto il lavoro di giovani bandisti all’opera tra i tavoli come provetti camerieri).
Il risultato economico è stato soddisfacente, e , seppure il nostro tesoriere non era molto convinto prima dell’organizzazione per il notevole lavoro di preparazione che richiede una festa come questa, alla fine ha dovuto ricredersi; appuntamento quindi al prossimo anno e ………… Speriamo sempre più numerosi !! - 10 Ecco come ci prepariamo a ricevere il Natale-