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Keep yourself alive
Inserito da Fonte il 16 Gennaio, 2008 - 11:12 Keep yourself alive | QueenIl primo singolo dei Queen ( dall'album omonimo ) e' Keep yourself alive scritto interamente dal chitarrista Brian May ( secondo alcuni con la collaborazione di Mercury ). Non ebbe molto succeso nonostante l'album fosse rimasto per ben diciotto settimane nei primi trenta posti in GB.
Di seguito riporto il testo tratto da una mia trascrizione...
I was told a million times
Of all the troubles in my way
How I had to keep on trying
Little better evry day
But if I crossed a million rivers
And I rode a million miles
Then Id still be where I started
Bread and butter for a smile
Well I sold a million mirrors
In a shop in alley way
But I never saw my face
In any window any day
Well they say your folks are telling you
To be a super star
But I tell you just be satisfied
To stay right where you are
Keep yourself alive keep yourself alive
Itll take you all your time and a money
Honey youll survive
Well Ive loved a million women
In a belladonic haze
And I ate a million dinners
Brought to me on silver trays
Give me evrything I need
To feed my body and my soul
And Ill grow a little bigger
Maybe that can be my goal
I was told a million times
Of all the people in my way
How I had to keep on trying
And get better evry day
But if I crossed a million rivers
And I rode a million miles
Then Id still be where I started
Still be where I started
Keep yourself alive keep yourself alive
Itll take you all your time and money honey
Youll survive
Keep yourself alive
Keep yourself alive
Itll take you all your time and money
To keep me satisfied
Do you think youre better evry day
No I just think Im two steps nearer to my grave
Keep yourself alive
Keep yourself alive mm
You take your time and take your money
Keep yourself alive
Keep yourself alive
Keep yourself alive
All you people keep yourself alive
Keep yourself alive
Keep yourself alive
Itll take you all your time and a money
To keep me satisfied
Keep yourself alive
Keep yourself alive
All you people keep yourself alive
Take you all your time and money honey
You will survive
Keep you satisfied
Keep you satisfied
correzioni sono ben gradite ...
se poi qualcuno fosse in grado di darmi na traduzione ( non solo letterale ) gli ne sarei veramente grato.
A gentile richiesta...foto!
Inserito da Peggy il 11 Gennaio, 2008 - 13:42 pixiesIo ci provo one more time, gente: vediamo se le foto di Brighton, dove l'unica attrazione è la spiaggia e il Royal Pavilion (residenza di un qualche re pazzo che fuori l'ha voluta orientaleggiante e dentro cinesizzante), vediamo dunque se sono di vostro gradimento: enjoy!
Cominciamo, come potete vedere, con una visuale generica della spiaggia con due signore alquanto perplesse che guardano verso il fotografo (a pro: non sono io, le foto le ha fatte Occhi Blu in un pomeriggio solitario mentre Peggy, probabilmente, si guadagnava la giornata guardando un film con i sottotitoli...)
Come devo aver già scritto, c'è gente strana in questo posto...questa foto, datata 3 novembre 2007, ritrae il Pier di Brighton, sede di un gran casinò (dove le mamme portano i bimbi per introdurli al fantastico mondo delle scommesse e del gioco d'azzardo, di modo che una volta "adulti" sappiano come spendere i soldi della previdenza sociale...). Potete notare l'inquietante presenza di alcuni bagnanti...ok, c'era il sole, e allora? Faceva comunque un bel fresco! Contenti loro...
Ed ecco il Royal Pavilion, e il mini parco che lo circonda, dove orde di studenti si ritrovano appena spunta il sole per "studiare", le famiglie ci portano i bimbi per il picnic, e gli artisti di strada (per lo più musicisti) si danno il cambio durante tutto il giorno. Senza contare "the tai chi guy", un tipo che immancabilmente ogni giorno per tutto il mese di settembre e ottobre ha dato spettacolo praticando il tai chi a torso nudo e in pantaloncini, per ORE! Mi domando dove sia andato ad allenarsi nei mesi freddi e piovosi che ci hanno accompagnato alla fine del 2007...Mah.
Stay tuned for more: appena il tempo si ripiglia (quindi, immagino, tra sei mesi..), vedo di aggiornare il file...
Problem solving
Inserito da Fonte il 9 Gennaio, 2008 - 11:52 problem solvingIl termine inglese problem solving indica tutti quei processi volti alla risoluzione di un problema gia' dato e fa parte di un insieme piu' ampio di processi razionali quali il problem making or finding ( creazione o percezione del problema ), problem shaping ( il dare una forma al problema stesso ).
Intuitivamente si puo' procedere nel modo seguente:
Un metodo molto diffuso e' quello del FARE:
Focalizzare
Analizzare
Risolvere
Eseguire
Tuttavia a nulla giova ricercare le responsabilita' di una situazione problematica bensi' si rende necessaria una accurata descrizione del problema, degli effetti e delle cause ( non delle responsabilta' che sono differenti dalle cause ) una loro analisi la ricerca del rimedio ed infine dopo averlo posto in atto la verifica del funzionamento di tale soluzione... se non si riesce a risolverlo e' bene dettagliare e analizzare a fondo il problema perche' qualcun'altro potrebbe avere un colpo di genio o come si dice potrebbe accenderglisi una lampadina...
Questo metodo puo' essere utilizzato per affrontare ogni situazione in cui ci si ritrova invischiati cercando cosi' di ottimizzare le soluzioni e il tempo a propria dispozione senza farsi trascinare dall'impeto emotivo.
Principio di indeterminazione
Inserito da Fonte il 7 Gennaio, 2008 - 14:43 Heisenberg | indeterminazioneIl principio di indeterminazione di Heisenberg postula che " non è possibile conoscere simultaneamente posizione e quantita' di moto di un dato oggetto con precisione arbitraria " e inoltre e' anche in gardo di quntificare l'imprecisione che si commette generalmente.
Esposto da Heisenberg nel 1927 ora in realta' non e' piu' considerato un postulato indimostrabile ma bensi' una conseguenza di altri e dunque un teorema con tanto di dimostrazione matematica.
La fortuna di questo postulato si deve al fatto che si puo' applicare ad ogni coppia di grandezze canonicamente coniugate e dunque come suggeriva gong si puo' applicare anche al numero di musicanti presenti al concerto e al loro grado di preparazione ( ovviamente per gioco perche' le due grandezze non risultano essere coniugate in realta' ) meditate gente meditate!
AUGURI
Inserito da Dam il 31 Dicembre, 2007 - 14:28 StaffoloCarissimi amici di Darfo.
Che il 2008 riservi per voi tanta fortuna,salute e amore, ma sopratutto tante note da scrivere e suonare insieme!
E spero che l'anno che verrà sia pieno di Muisca e niente Guerre!
Vorrei, ringraziarvi per avermi dato la possibilità più volte di usare il Vostro sito che oramai e divenuto uno dei miei punti di riferimento.
Ritrovo conviviale OMAVV
Inserito da Wilkins il 30 Dicembre, 2007 - 17:17 OMAVV | Valle di SavioreLa OMAVV non è solo un orchestra modulare a volume a variabile in certe occasioni si trasforma in Organismo Mangia a Volontà Voracemente organizzando incontri conviviali fra amici dove con la scusa di organizzare le attività future del gruppo si abbandona a succulenti banchetti con brindisi a base di buon vino…… | ||
Ecco allora che domenica 16 dicembre i componenti della OMAVV sono stati ospitati da Armida e Nicola in un suggestivo luogo montano sul pendio del monte che sovrasta l’abitato di Valle di Saviore in una splendida cascina da poco ristrutturata alla quota di circa 1300 mslm con vista sull’intera valle sottostante, dove solo la mancanza di neve stonava (e questo non è da OMAVV ) in un idilliaco panorama montano invernale. | ||
Dopo il ritrovo alle ore 10.00 presso la sede della banda a Darfo siamo partiti in auto con mogli, figli e fidanzate diretti in Val Saviore, dove Armida e Nicola ci attendevano indaffarati nei preparativi culinari. L’ultimo tratto per raggiungere la Baita l’abbiamo effettuato a piedi sferzati da un arietta di diversi gradi sotto zero fra un cielo dominato da tinte fosche che solo verso il mezzogiorno hanno lasciato spazio ai tiepidi raggi del sole, | |
..... ma poco importa perché appena entrati nella baita un soggiorno caldo e carico di addobbi natalizi posti sulla struttura interamente in legno a vista ci ha scaldato subito il corpo e l’anima, assieme alla grappa al mirtillo che subito Nicola ci ha offerto! |
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In attesa di un paio di componenti che ci avrebbero raggiunto verso le 13.00, orario previsto per il pranzo, abbiamo visitato accuratamente la cascina, e alcuni hanno fatto una breve escursione nella pineta alla ricerca di muschio e pigne per la preparazione di presepi, mentre il cuoco provetto Nicola “l’ha mitit sò la polenta” ...... |
ll pranzo si è prolungato per tutto il pomeriggio, e durante la giornata fra un brindisi e l’altro abbiamo a lungo parlato anche della banda e dei progetti sulla OMAVV. |
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| La giornata si è poi conclusa verso le ore 17,00 quando incapaci di finire l'abbondante cibo ancora a disposizione, abbiamo sparecchiato e ci siamo preparati per il ritorno. Fuori dalla baita il buio avvolgeva totalmente la vallata e per raggiungere le macchine parcheggiate nel paese di Valle ci siamo attrezzati con torce elettriche. E' stata una giornata molto positiva! Insieme ad amici in un bel posto, in un ambiente accogliente, pranzo ottimo e tutto sommato sono nate anche proposte interessanti per la OMAVV. Non meno importante abbiamo anche rafforzato l'amicizia con alcuni dei nostri colleghi della Banda di Casazza che erano ben rappresentati da: Francy, Noemi, Marco e Simona. Grazie ad Armida e Nicola per l'ospitalità e arrivederci al prossimo incontro "extra-musicale" che siamo certi non tarderà ad essere organizzato. |
Note amare
Inserito da Peggy il 30 Dicembre, 2007 - 14:18 pensieri confusiPremessa: l'equilibrio psichico di Peggy è a pezzi, da parecchio. Se contiamo l'anno che sta per finire, diciamo che i momenti di tranquillità si contano sulle dita di una mano. Quindi ogni piccola cosa mi sconvolge, tutto si frantuma.
Tra queste "piccole cose" naturalmente c'è la banda, e tutto ciò che succede in banda, che da dieci anni a questa parte è stata una componente fondamentale della mia vita, al punto tale che ho spesso sacrificato ambizioni, desideri, progetti più "importanti" per dedicarmi alle piccole grandi cose che si organizzano e si vivono, dalla festa popolare alle pulizie, dai concerti al volantinaggio di Semibreve (che non faccio da un pò, e nemmeno so come sia organizzato, ora, ma in passato ricordo pomeriggi in compagnia a recapitare le news per le vie del paese). Molti possono dire che ogni membro della banda, nel suo piccolo, ogni giorno (o quasi) "sacrifica" qualcosa per la banda, da una serata che magari si preferiva passare a casa a guardar la tv, a una domenica mattina di pioggia passata a sfilare invece di dormire fino alle 10, e gli esempi si moltiplicano. Comunque.
Per uno spirito vagabondo come il mio, le cose diventano veramente difficili: per tre anni ho cercato di fare la brava ragazza e vivere normalmente, accontentandomi della passione per la musica che mi univa a tutti i miei amici ogni venerdì sera, con le cose belle e quelle brutte, la noia o la rabbia a volte, la gioia e il divertimento, la stanchezza, l'energia, le polemiche e le risate. L'ambiente della banda è una gabbia meravigliosa, e non mi è (quasi) mai pesato dedicare il mio tempo alle varie attività, e affrontare le mille delusioni che mi si sono presentate (tra cui includo la naturale conclusione di alcune forti amicizie, e l'attuale separazione del gruppo di amici con cui ho passato gli ultimi anni, gruppo che naturalmente sta crescendo e prendendo strade diverse).
Ma ripeto, essendo a pezzi dopo l'ultimo anno, molto pesante per me, e dopo gli ultimi mesi di lontananza, tornare 13 giorni fa è stato uno shock emotivo non da poco.
Per cominciare, speravo di passare a salutare in banda alle prove del lunedì, ma la stanchezza dopo il viaggio (e la notte in aeroporto) mi ha bloccato a casa, sul divano...Il venerdì, piena di ottimismo e allegria, ho caricato il sax in macchina, e via alla banda, pronta a rivedere tutti, dopo mesi di assenza e chiacchiere in chat, pronta a fare quelle "quattro note" che aspettavo di fare da tanto, avendo specificato che mi sarebbe piaciuto solo fare un paio di prove, tanto per suonare di nuovo insieme, un momento che mi è mancato immensamente nelle sere inglesi.
Non è andata esattamente come mi aspettavo. Il sax è rimasto in macchina, Peggy fuori a chiacchierare mentre dentro si spandevano le note del concerto in arrivo.
Stessa scena alle prove generali, peggiorata dal mio senso di colpa per non aver potuto aiutare come volevo per la preparazione del palco: il terrorismo psicologico dei genitori è diabolico...
Con grandissima malinconia e tristezza arrivo alla sera del concerto, pronta ad applaudire e fare foto a tutti, pensando alla mia divisa nell'armadio, al mio sax abbandonato dalla giornata delle pastorelle, alla mia voglia di essere su quel palco a battere i piedi ed emozionarmi, con il cuore a mille per la paura di sbagliare, senza fiato dal caldo, divisa tra la voglia di suonare al meglio e finire subito tutto.
Il concerto naturalmente è bellissimo: erano anni che non si suonava così bene, brani così belli e chiaramente difficili, che hanno impegnato ogni sezione, era veramente da un sacco di tempo che avrei voluto suonare così. E io tra il pubblico a osservare le mani del mio collega, bravissimo, come tutti.
Ripetiamolo, il mio equilibrio mentale è in frantumi. E alla consegna della pergamena per i 25 anni di direzione del maestro, quel maestro che non mi ha rivolto che poche parole rabbiose nelle tre occasioni in cui ci siamo incontrati da quando sono tornata, alla consegna della pergamena firmata da "i tuoi bandisti" (o giù di lì) so che la mia firma non c'è. Nessuno mi ha chiesto di firmare, e si è trattato di un errore o di una svista, di cose fatte all'ultimo minuto come sempre, di quello che volete, ma qualcosa in me si spezza: aprite i rubinetti, che le due ore successive le passo in lacrime, a maledire le mie scelte (semi) obbligate, e la mia anima divisa tra voglia di tornare, solo e unicamente per questa banda che da quando non ci sono sta migliorando e ritornando all'energia dei miei primi anni, e la necessità/voglia di restare in Inghilterra, dove le possibilità sono maggiori, e il mio spirito vagabondo si trova a suo agio.
Insomma, ci sono rimasta male, ok?
Ho un master da cominciare tra dieci mesi, costoso, e il 2008 mi vedrà lavorare e cercare di risparmiare il più possibile per potermelo pagare. Allo stesso tempo, in qualche modo, cercherò di tornare in valle per suonare: weekend "toccata e fuga". Arrivo in serata, vengo a suonare, passo un sabato in famiglia, riparto la domenica mattina. Con voli low cost (ma neanche troppo, la Easy Jet costa parecchio di più della Ryan Air) NON me lo posso permettere, ma ci provo.
Si comincia venerdì 1 febbraio. Colleghi, lasciate un pò di "spazio vitale" per Peggy e il suo adorato sax tenore.
Equazione cubica
Inserito da Fonte il 28 Dicembre, 2007 - 16:34 equazionein attesa di parlarvi del principio di iindeterminazione di Heisenberg inserisco un quesito da risolvere durante queste vacanze:
vi sono soluzioni all'equazione
??????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????
aspetto con "ansia" le vostre dotte argomentazioni
Un altro genere musicale....
Inserito da Shait il 26 Dicembre, 2007 - 18:35 metal | musicaHo voluto creare questo blog per parlare di un genere musicale che pochi apprezzano, ma che molti sono pronti a denigrare pur senza saper bene di cosa stanno parlando: il”METAL”
Da anni suono il trombone nella banda di Darfo: i primi 3 anni da terzo, poi come primo e ho sempre avuto forti emozioni dal suonare in pubblico. Certe partiture originali per banda, piuttosto che alcune colonne sonore di film, mi hanno sempre entusiasmato. Ho iniziato a gironzolare alla Banda da piccolissimo grazie a mia sorella che già suonava, e dalla seconda elementare ho iniziato i corsi di solfeggio ed orientamento musicale…praticamente sono cresciuto in questo ambiente! Qui di seguito una foto del mio strumento:
Trombone Vicent Bach 42T Thayer.
Molto probabilmente, se non avessi iniziato così presto, mi sarei rivolto verso altri generi musicali imparando a suonare quel basso elettrico che da sempre è una mia passione. Sicuramente sono sempre stato attratto dal “metal” in generale, e voglio proprio parlare di questo.
Innanzitutto voglio iniziare con la definizione di “metallaro” che da il libro “Metallus” della Guinti editore S.P.A. 6^ ristampa del 2007:
“il metallaro non è necessariamente un nerd con i capelli lunghi, il giubbotto di pelle, la pancia gonfia di birra eternamente occupato a roteare la testa a mo’ di ventilatore a mimare la chitarra di fronte allo specchio (anche se non c’è nulla di male in questo). La divisa metallara, o il tipo fisco metallaro non esiste, se non in piccolissima quantità. I metallari si vestono come gli altri e si confondono molto bene nella massa; anche perché tendono (e qui c’è un altro mito da distruggere) a sentire di tutto, ivi inclusi generi “nobili” come la classica, il punk o la world music. La sua identità metallara la difende non sulla base di esclusioni, ma sottolineando quello che gli piace, sia esso musica, libri o film. E’ paradossalmente un onnivoro, piuttosto pronto e curioso nel ricevere dal mondo esterno, a filtrarli e spesso a distorcerli attraverso una sensibilità tutta particolare.
Detto questo parlo di me: non sono di certo un amante del genere Black (voci rauche e suoni pesanti) o death (satanici), ma sono estasiato dall’ hard and heavy (discendenti dall’hard rock) e del power (voci altissime, uso di tastiere…), non mi piacciono i temi satanici sei primi anni ‘80, ma bensì preferisco il racconto accusatorio di stragi quotidiane, di guerre inutili, dell’alcolismo, del potere strumentalizzato da pochi…tutti temi che gli Iron Maiden hanno sempre trattato (storiche le loro battaglie contro Margareth Tatcher).
Il bello del genere metal è che tutti riconoscono la bravura e la storia di mostri sacri come IRON MAIDEN, BLACK SABBATH o METALLICA, ma poi ascoltano una moltitudine di altri gruppi meno blasonati senza fossilizzarsi su un solo genere.
Il metal, nonostante sia quasi sempre stato un genere di nicchia, si è evoluto molto nel tempo; basti pensare che tra i padri fondatori si possono inserire gruppi come Led Zeppelin ed i Deep Purple che poco hanno in comune con i nuovi gruppi nascenti.
Un paio di annotazioni storiche:
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->la moda di vestirsi in pelle e borchie è nata dai Judas Priest; il cantante gay era solito vestirsi in questo modo ed un giorno, i componenti della band che erano alla ricerca di qualcosa di caratteristico, decisero di imitarlo….da qui iniziarono tutti
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->Il concetto di album “live” fu creato dai Kiss nel 1975 con l’uscita dell’album “ALIVE”
Purtroppo dovevo ancora nascere (o ero troppo piccolo) per assistere alla New Wave Of Britidìshc Heavy Metal (NWOBHM) a cavallo degli anni ’70 ed ’80, ma qualche bel concerto dal vivo me lo sono visto anche io: da tre anni a questa parte vado al “gods of metal” festival che mi permette di ascoltare 12/13 ore di musica dal vivo e poi non disdegno altri concerti durante l’anno. Nulla è paragonabile alle emozioni di un concerto dal vivo, di un assolo di 2-3 minuti di chitarra o di batteria!
Ora una considerazione personale.
Un gruppo come gli Iron Maiden secondo me non esiste per diversi motivi quali:
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->Longevità: dal 1980 ad oggi hanno pubblicato 19 lavori tra album e live;
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->Organico: nessuno può vantare 3 chitarristi del calibro di Dave Murray, Adrian Smith (il mio preferito) e Janick gers
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->Qualità: è impossibile scegliere le 10 canzoni più belle di questo gruppo che raramente ha deluso le aspettative dei fans
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->Capacità di tener il palco: sono 5 pazzi che corrono a destra e sinistra del palco attorno al batterista che, ovviamente, non può muoversi; Bruce Dickinson riesce a cantare su note altissime nonostante corra e si rotoli per terra durante gli assoli di chitarra….
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->Scenografie: mastodontiche negli anni ’80. In grado da sole di stupire il pubblico.
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->Merchandising: la loro mascotte Eddie è diventata con gli anni la mascotte di tutto il movimento metal. Per ogni album viene creata una nuova figura di Eddie che si sviluppa in varie forme per le diverse canzoni; non esiste metallaro senza una maglietta di Eddie.
Detto questo elenco i 10 gruppi che maggiormente preferisco con il loro album migliore a mio avviso (non in ordine di gradimento) e inserisco qualche foto:
Iron Maiden – almeno 4 album, non saprei decidere
Gammaray - Majestic
Stratovarius – Visions
Blind Guardian – Nightfall in the middle earth
Nightwish – Once
Helloween – Keeper of the seven keys Pt. II
Sonata Arctica – Ecliptica
Edguy – Mandrake
Manowar – Kings of metal
AC/DC – Back in black
Batteria dei Dream Theater al gods of metal 2007.
Direi che meriti di stare in bella mostra data l'imponenza!
Adrian Smith - il secondo chitarrista degli Iron Maiden. Ho avuto la fortuna di sentirlo suonare dal vivo al gods of metal del 2005 (arena parco nord di Bologna) ed al concerto al Forum di Assago (Milano) nel Dicembre 2006.
Questo è Olaf Thorsen (nome d'arte - lui è italiano) chitarrista dei Vision divine ed ex Labirinth.
Dopo decine di tentativi andati a vuoto siamo riusciti a scattare una foto fantastica all'Evolution festival di toscolano Maderno nel 2005.
Penso di avervi stressati a sufficienza....arrivederci alla prossima!
1° Aggiornamento - 03-01-2008
Su richiesta di gong, inserisco due testi tradotti di canzoni degli Iron Maiden:
Il primo è tratto dal capolavoro del 1982 "Number of the Beast" che tutti credono tratti solo temi satanici, ma in realtà l'unica canzone a farlo è la title track. La canzone che ho scelto è "Run To The Hils": anche se la traduzione letterale non rende molto, si capisce di come venga colpevolizzato e denigrato lo sterminio degli indiano d'America. Musicalmente la canzone ricalca lo schema classico degli Iron: Inizio solo di batteria, poi entrano tutte le chitarre con un ritmo terzinato di calvalcata; ritornello cantato da Bruce su note altissime e ripetuto un' infinità di volte in modo da assicurarsi che il messaggio venga percepito; classico l'intermezzo con gli assoli di chitarra di Murray e Smith...
L'uomo bianco è venuto dal mare
ci ha portato dolore e sofferenza
ha ucciso le nostre tribù e la nostra religione
ci ha preso la selvaggina per i suoi bisogni
lo abbiamo combattuto duramente e con tenacia
nelle pianure gli abbiamo fato filo da torcere
ma molti vennero troppi per i Cree
torneremo mai liberi ?
A cavallo nella polvere e nelle pianure aride
a tutto galoppo nelle pianure
ricacciando i pellerossa nelle loro tane
facendo il loro stesso gioco
uccidi per la libertà pugnala alla schiena
donne e bambini e codardi attaccano
scappate sulle colline se ci tenete alla vita
scappate sulle colline se ci tenete alla vita
soldato blu nelle pianure aride
caccia e uccide i loro animali
violenta le donne e fa fuori gli uomini
l'unico indiano buono è quello ammaestrato
gli vendono whiskey e gli rubano l'oro
fanno schiavi i giovani e distruggono i vecchi
scappate sulle colline se ci tenete alla vita
Il secondo brano è "The Trooper", tratto dall'album del 1983 "Piece of Mind". In questa si descrive la battaglia vista dagli occhi di un soldato, in particolare in una battaglia tra Inglesi e Russi. In questo album Eddie (la mascotte) è ritratto con i capelli rasati in quanto partito come soldato. La faccia sofferente sta a significare il disagio che prova dal poibizionismo della Tatcher e dalla guerra ed è amplificato dalla camicia di forza che lo imprigiona. Come sansone (e come molti metallari), il potere di Eddie si trova nei capelli che, una volta tagliati, lo hanno lasciato senza forze ed impossobilitato a liberarsi. Questa canzone non ha un vero ritornello, ma i suoni intrecciati delle 2 chitarre distorte e del basso martellante la rendono una delle canzoni più conosciute (non a caso raramente manca nelle scalette dei concerti Live). L'inizio è travolgente con l'entrata in successione delle 2 chitarre e del basso di Harris che ha composto anche questo brano.
Ti prenderai la mia vita ma anch’io prenderò la tua
darai fuoco al tuo moschetto ma ti farò sprecare il colpo
quindi quando aspetterai il prossimo attacco
farai meglio a resistere perchè non si torna sui propri passi
la tromba suona e la carica comincia
però su questo campo di battaglia nessuno vince
c'è l'odore acre del fumo e il respiro dei cavalli
mentre mi lancio verso una morte certa
il cavallo suda impaurito, noi rompiamo le righe per correre
il potente fragore delle pistole Russe
e mentre corriamo verso la muraglia umana
si odono le urla di dolore quando i miei camerati cadono
saltiamo i corpi stesi a terra
e i Russi sparano un'altra pallottola
siamo così vicini eppure così lontani
non vivremo per combattere un altro giorno
ci siamo avvicinati abbastanza per combattere
quando un russo mi avvista
preme il grilletto e io sento il colpo.
una esplosione di pallottole abbatte il mio cavallo
e mentre sono disteso a terra fisso il cielo
il mio corpo è intorpidito e la mia gola è secca
sono qui disteso, dimenticato e solo
senza una lacrima urlo il mio lamento d'addio
Alla prossima!
Ciao
meccanica quantistica
Inserito da Fonte il 24 Dicembre, 2007 - 14:23 meccanica quantisticaOgni venerdì sera un matematico si reca al bar dell'Università, si siede al penultimo posto, gira la sedia dell'ultimo posto che è vuota e chiede ad un'inesistente ragazza se può offrirle un bicchierino. Il barista, conoscendo quali strani tipi a volte frequentano il suo locale, non fa una piega e continua imperterrito il suo lavoro.
La scena però si ripete tutti i venerdì dell'anno. Prima delle vacanze estive, il barista si decide finalmente a chiedere al matematico il motivo del suo comportamento.
"Mi scuso per la mia stupida domanda, ma certo lei sa che su quel posto non c'è nessuna donna seduta. Perché allora insiste a rivolgersi ad uno spazio vuoto?"
Il matematico gli risponde: "Secondo la fisica quantistica, uno spazio vuoto non è in realtà completamente vuoto. Particelle virtuali si materializzano di continuo e altre svaniscono. Non si può mai sapere quando una appropriata funzione d'onda collassa e una bella donna può apparire all'improvviso".
Il barista solleva le ciglia e aggiunge: "Veramente? Interessante. Ma non potrebbe chiedere ad una delle ragazze che frequentano il bar se può offrirle un drink? Non si sa mai, potrebbe anche dire di sì...".
Il matematico scoppia a ridere e dice: "Eh, sì. E quale sarebbe la probabilità che succeda?"