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Lunga vita alla banda
Inserito da Saremo il 8 Maggio, 2008 - 08:31 banda | istituzioni | MutiTratto da <<il giornale.it>> del 13/04/2008 inviato a Sgurgola (Frosinone)
Musica tra la gente. Le bande di paese da sempre sono un veicolo culturale per diffondere l’amore per le sette note dal Nord al Sud dell’Italia, nelle metropoli e nei piccoli comuni. Sono radicate non solo nel territorio, ma anche nella cultura musicale del Bel Paese: Giuseppe Verdi è stato maestro di banda, Gioacchino Rossini le ha portate in scena per La gazza ladra, grandi musicisti hanno cominciato a suonare indossando le colorate divise delle formazioni bandistiche, marciando tra sagre e processioni.
Eppure oggi le nostre 4.500 bande musicali (la cifra sale a 7.200 includendo Corali e gruppi folcloristici) non se la passano bene: trattate spesso con sufficienza dalle istituzioni, sembrano considerate interpreti trascurabili della grande tradizione musicale italiana. E rischiano l’estinzione, di fronte a problemi economici spesso insormontabili. «Il contributo statale previsto da una legge del 1968 è di 650 euro l’anno. Così i musicanti sono costretti a comprarsi le divise e gli strumenti, devono pagarsi in proprio le spese per la manutenzione della sala da musica e per le trasferte, e andare avanti non è facile», sospira Antonio Corsi, da 25 anni «anima» dell’associazione bandistica musicale «Città di Sgurgola» e direttore artistico dell’associazione di categoria Assomusica. Più che mai determinato a salvare quella che lui chiama «nobile arte» da una dolorosa scomparsa.
Corsi, che fino al 2006 è stato sindaco del suo paese, ha lavorato fianco a fianco con i funzionari del ministero dei Beni culturali, scrivendo a tutti gli 8.107 comuni italiani per censire le dimensioni del fenomeno a livello nazionale. Il risultato di questo grande lavoro non è stato solo statistico, ma ha dato vita a qualcosa di molto concreto: il primo museo delle bande musicali, nato subito dopo l’istituzione della «Giornata nazionale della musica popolare», voluta dal governo Berlusconi nel 2004 e ultimamente un po’ dimenticata.
La sede del museo, gestito dalla stessa banda in convenzione con il comune, ovviamente è a Sgurgola. «C’era la Torre della Mola, un’antica costruzione del 1100 - ricorda Corsi - inglobata nelle strutture di un vecchio mulino, in abbandono. Ho pensato che sarebbe stato bello comprare il rudere, restaurarlo e destinarlo a celebrare l’importanza delle formazioni bandistiche per l’Italia». Per farlo, Corsi da primo cittadino ha utilizzato i finanziamenti compensativi concessi per il passaggio dell’Alta velocità sul territorio di Sgurgola. Ora a un centinaio di metri dalla linea ferroviaria Roma-Napoli il museo è una realtà. «Ospita cimeli musicali da tutto il Paese: strumenti musicali, divise, partiture. È un modo per far conoscere alla gente questo immenso patrimonio di storia, cultura e tradizione che non può essere dimenticato». Un punto chiave, sul quale Corsi ha scoperto di avere un grande alleato, il maestro Riccardo Muti. Che a giugno dirigerà una banda calabrese per dire, alla sua maniera, che questa realtà va tutelata a ogni costo.
«La presa di posizione di Muti per noi è importantissima, e non c’è dubbio che le istituzioni debbano scuotersi dall’indifferenza», continua Corsi. Che spiega come le bande non vogliano «soldi da nessuno». La strada da percorrere, secondo l’ex sindaco con le sette note nel sangue, è un’altra. «Ci vuole una nuova legge, ma non servono aiuti economici diretti. Penso piuttosto a benefici e sgravi fiscali. Per esempio, agevolazioni tariffarie sui viaggi, esenzioni dall’Iva per l’acquisto di strumenti e divise. Poi va affrontata la questione Siae, visto che anche la più piccola formazione è costretta all’iscrizione. E sarebbe una buona idea permettere a privati e aziende che ci sponsorizzano lo scarico fiscale dei contributi».
C’è poi un problema legato alla didattica. Nell’800, e agli inizi del secolo scorso, le amministrazioni comunali «assumevano» direttamente i maestri di banda. Coniugare i limiti di budget di un piccolo comune con la voglia di tornare a migliorare il livello tecnico delle bande è l’ultima idea di «finanza musical-creativa» di Corsi. «Penso che, dovendo colmare una carenza nella pianta organica di una piccola amministrazione, si potrebbe cercare una figura professionale che unisca un diploma specifico per quel posto a un titolo di conservatorio. Così avremmo la possibilità di contare su personale interno anche per insegnare musica ai componenti della banda». L’aspetto didattico è fondamentale. Per l’esperienza bandistica passano centinaia di ragazzi, sono 130mila i musicanti italiani. «Nei 25 anni vissuti con il nostro complesso, ho lavorato con 150 musicanti, solo qui a Sgurgola», sintetizza Corsi. Che conclude lanciando un appello al prossimo esecutivo: «Serve al più presto un intervento normativo che attendiamo ormai da 40 anni. Altrimenti suonerà la marcia funebre per una realtà che per i paesi è importante quanto i campanili, che ha un valore sociale oltre che culturale, e che da sempre accompagna i momenti felici e quelli tristi delle nostre comunità».
la sindrome degli antenati
Inserito da Fonte il 6 Maggio, 2008 - 10:18 antenatiAvete mai sentito parlare della sindrome delgi antenati? Vi sara' certamente capitato di notare nache nella vostra famiglia che date di nascita, funerali, matrimoni incidenti ed eventi traumatici o anche felici capitano a distanza di anni negli stessi giorni o mesi a famigliari o parenti...
non so se a voi e' mai capitato ...
Che cosa ne pensate esiste davvero, secondo voi, anche sulla base della vostra esperienza, la sindrome delgi antenati?
P.S.
E' una sindrome studiata a livello accademico e che vanta notevoli sostenitori
buon compleanno
Inserito da Saremo il 5 Maggio, 2008 - 20:45 australian shepherd | cane | zumConcorso Fotografico
Inserito da Dam il 23 Aprile, 2008 - 09:02 FOTOGRAFIASe qualcuno fosse interessato:
ASSOCIAZIONE PRO LOCO - STAFFOLO
Questa Associazione in collaborazione
con il Comune di Staffolo
bandisce il
4° CONCORSO E MOSTRA FOTOGRAFICAper l’anno 2008
http://www.bandamusicalestaffolo.it/
CLICCA ALL'INDIRIZZO DELLA BANDA PER TROVARE IL REGOLAMENTO.
Dalle ricerche su internete alle emissioni di carbonio.....salviamo il mondo!!!
Inserito da Dam il 17 Aprile, 2008 - 15:12 ECHOECHODal Blog dell'amico robybblog http://robybblog.blogspot.com/
Ecocho è il primo servizio di ricerca su internet che compensa le emissioni di carbonio sponsorizzando fino a 2 alberi ogni 1000 ricerche effettuate dagli utenti che utilizzano alcuni dei motori di ricerca più famosi come Yahoo! e Google.
Il fondatore di Ecocho, Tim Macdonald afferma: “Solo in Australia vengono effettuati al mese circa 800 milioni di ricerche su internet. Se riuscissimo a catturare anche solo l’1% del traffico, potremmo contribuire in modo significativo ad abbassare il pericoloso impatto di gas nocivi che vengono emessi ogni giorno.” *
“www.ecocho.it è un servizio gratuito che non modifica o rallenta i risultati delle ricerche in quanto gli utenti si avvalgono di tecnologie che già conoscono bene e che sono affidabili, come Yahoo! e Google” continua Macdonald.
In Australia, ecocho acquisterà crediti di emissioni di carbonio attraverso il New South Wales Government Greenhouse Gas Abatement Scheme (GGAS)**, mentre KPMG avrà il compito di controllare l’acquisizione, la registrazione e il ritiro dei crediti del carbonio.
Inoltre, ecocho ha come obiettivo di reinvestire il 70% del fatturato del proprio sito in crediti di emissioni di carbonio e, nel momento in cui il sito inizierà a prendere piede, inizieremo a supportare progetti simili correlati all’emissione di carbonio anche in altri stati e paesi” continua Macdonald.
La lettera di David
Inserito da Peggy il 13 Aprile, 2008 - 12:29 extra-ordinary life(Premessa...cerca e cerca, non trovo il link al video di David che avete inserito nel sito..quindi la traduzione la metto qui, per una questione di carpe diem: o traduco ora o quando mai?)
(Premessa - seconda parte: David è una persona speciale, originale, e fantastica. Ci siamo conosciuti in quel di Hull, nel lontano 2000, a uno spettacolo di Shakespeare, passione comune, e abbiamo condiviso 5 incredibili mesi di libri, discussioni, musica e amicizia. Siamo sempre in contatto, nonostante la lontananza - lui è americano, prima abitava a Worcester, vicino a Boston, e da 3 anni si trova a Tucson, in Arizona, per un dottorato in letteratura inglese medievale).
(Premessa - ultima parte - spero: David è un amante di scrittura creativa, e ama giocare con le parole, ed è pure bravo; tradurre la sua lettera è una mezza impresa titanica, e non riuscirò a rendere al meglio le sue parole, ma il concetto fondamentale è che il libro gli è piaciuto molto, e gli ha regalato grandi emozioni...E ora, buona fortuna!)
"Cara Chiara,
quando ho preso dallo scaffale il volume "Darfo Boario Terme: centocinquant'anni di banda", qualche tempo fa, non avevo idea che sarei stato trasformato. Le pagine erano praticamente perfette, mai state sfiorate. Nonne avevo capito il significato, che ora comprendo mentre sfoglio attentamente, annusando le pagine qui e là (adoro annusare le pagine di un libro); guardare negli occhi di, ad esempio, il ragazzo con la tromba nell'angolo in basso a sinistra nella foto della banda nel 1920, a pagina 46; notare i documenti che dichiarano "un contributo di £ 30.000"; e più forte ancora, ritrovarmi a piangere davanti alla foto di te, che stringi con sicurezza il tuo sax nella seconda fila della banda, nella foto color seppia dell'interno copertina alla fine di questo bellissimo libro, ora aperto di fronte a me, Chet Baker che suona in sottofondo, e così tanti suoni immaginati che emergono dal sottofondo di musicanti che ti circondano.
Mi dispiace così tanto di non aver guardato con più attenzione questo libro quando ne hai fatto un dono per me, mezzo decennio fa.
La storia che questo libro mi racconta, quando l'ho ricevuto, era confinata alle foto di te che mi faceva felice trovare, sfogliando le pagine; quella era una storia gioiosa - perchè potevo vederti in foto recenti -, ma ora la sento risuonare nella Storia, che mi sembra la tensione crescente di un accordo che si è appena risolto, cambiando l'umore della musica che mi sembra di sentire arrivare dal tuo strumento, in opposizione alla volta in cui io e te abbiamo suonato insieme sul divano verde della casa verde in Hull, in opposizione all'accompagnamento inadeguato che ti dato (perchè non ero in grado di accompagnarti come meritavi). Questo accordo è portato in vita perchè è parte di qualcosa più grande, perchè è questo che la tua musica significa per me, ora, anche se non la posso sentire veramente: perchè ciò che capisco di questo insieme di pagine lucide è che qualunque nota tu abbia suonato con il tuo sax, risuona dentro una Storia di cui vedo alcune tracce in bianco e nero oggi, quando finalmente ho capito ciò che significa: tu che siedi con il tuo sax in grembo, in posa per una foto che doveva essere presentata nello stesso volume e nella stessa atmosfera, come era, di quei musicanti che erano 150 anni fa, la stessa banda a cui hai contribuito, non solo con i suoni, ma con lo spirito con il quale li hai creati - lo spirito che, ora capisco, hai deciso di condividere con me.
Grazie!
Con affetto,
David"
successione di numeri
Inserito da Fonte il 7 Aprile, 2008 - 10:43 quizQual è il termine successivo in questa successione?
1 - 11 - 21 - 1211 - 111221 - ...
Non ho parole
Inserito da Peggy il 6 Aprile, 2008 - 21:52 extra-ordinary lifeSalviamo le Bande
Inserito da Dam il 1 Aprile, 2008 - 08:21 Dal CORRIERE DELLA SERA del 27/03/2008Il caso Il maestro dirigerà un gruppo di giovani musicisti calabresi per lanciare l' allarme su un problema nazionale
«Salviamo le bande»
Muti: «Tremila complessi sono in crisi e senza soldi Questo è un vero delitto culturale»
ROMA - È la banda il Panda della musica, l' «animale culturale» a rischio estinzione. Le storiche bande di paese, abbandonate dallo Stato, sono allo sbando e potrebbero chiudere. «Chiamiamo le cose come sono: è un delitto culturale», tuona Riccardo Muti. Il 14 giugno, per la prima volta nella sua carriera, al Ravenna Festival dirigerà una banda. Può sembrare una provocazione culturale, in realtà è un modo per richiamare l' attenzione su una realtà liquidata frettolosamente come un genere fuori moda. «Il mio vuole essere un omaggio alla crisi di tutte le bande d' Italia». Con lui risuoneranno gli squilli della banda di Delianuova, 80 ragazzi che suonano nella terra della ' ndrangheta, in provincia di Reggio Calabria; è il piccolo miracolo dell' Aspromonte, dove la musica non arriva. «Le bande rappresentano, per tante città del nostro paese, l' unica occasione di ascoltar musica, spesso gratuitamente». Muti aprirà e chiuderà il concerto, con le Sinfonie di Nabucco e Norma, «per sottolineare a chi di dovere l' importanza assoluta delle bande musicali». Per l' Unità, che alla crisi delle bande ha dedicato un' inchiesta, «chi di dovere» sono le Regioni che hanno il compito di reperire fondi con programmi triennali di intervento. Ma le 3000 bande italiane dipendono dalla sensibilità dell' assessore di turno. Servono soldi per l' acquisto degli strumenti, gli spostamenti, i locali per le prove, i corsi di formazione. «Non devono essere istituti assistenziali, chi è responsabile non può alzare le spalle con un vago sorriso ma ha l' obbligo di mantenere in vita queste compagini, dobbiamo dare uno stipendio a chi porta diletto e cultura in posti dove raggiungere un teatro è impossibile». Muti ha già ascoltato i ragazzi dell' Aspromonte quando andò con la sua Orchestra Cherubini a Reggio Calabria: «È un gruppo meraviglioso di strumenti a fiato con una disciplina artistica e umana straordinaria; hanno un portamento che sembrano usciti dai collegi più prestigiosi di Oxford; hanno passione e amore». Si ferma: «Hanno di-gni-tà». Il maestro ha passato la Pasqua a Molfetta, la sua città, dove ha seguito «le processioni del Sud, quelle dei Misteri, una tradizione centenaria sempre seguita dalle bande. Ho conosciuto fior di strumentisti, che venivano dalle bande». Muti vuole sciogliere il nodo del disinteresse, il luogo comune delle marcette militari e delle fanfare: «Banda non è sinonimo di qualità inferiore, né di strumenti popolari e di bocca buona con cui ci si può arrangiare. Al contrario, sono strumenti nobili, pensate a Verdi quanto deve alle bande che ascoltava da ragazzo, e che lui usa per annunciare l' arrivo del re Duncano nel Macbeth». E in epoca moderna Stravinskij e Hindemith. «E prima ancora Bellini, Berlioz, Spontini che nel second' atto dell' Agnese di Hohenstaufen usa una banda enorme che fa la funzione dell' organo ed è uno dei momenti sublimi di quell' opera». Ha passato tante serate a sentire le bande, a Lanciano, a Francavilla, a Besana Brianza dove l' hanno fatto cittadino onorario: «Usano strumenti che non ci sono nelle orchestre, le oficleidi, i flicorni, i bombardini, la famiglia dei sassofoni, l' eufonio che sembra un bel nome antico ed è un corno tenore». Il grande impulso nel repertorio bandistico avvenne durante la Rivoluzione francese, si trattava di riempire la vita associata con nuovi rituali, odi e inni, non solo quelli chiesastici. «All' estero i paesi civili hanno bande meravigliose. I nostri ragazzi delle bande hanno studiato nei conservatori, non dal padre che ha il negozio da barbiere». Maestro, ricorda Totò a colori, quando dirige la banda come un pupo siciliano? «Un grande attore, un poeta, l' autore di Malafemmena. In quel film fa un gesto musicale in forma di gioco, ma ogni gesto è di una tale precisione che non è solo a ridosso della musica, evoca il suono che sta per produrre. Se Totò avesse fatto il direttore d' orchestra, sarebbe stato uno dei più grandi del secolo. Sarebbe bene mostrare alle classi di direzione d' orchestra Totò che dirige la banda, non solo quando fa il tric trac e i mortaretti ma nei pizzicati, nei legati, negli staccati, per capire che una certa mimica è in diretto contatto con la musica». La missione possibile di Muti a Ravenna: ridare nobiltà al repertorio bandistico. * * * Al cinema Totò a colori Nel film di Steno del 1952 Totò si crede «un genio della musica» e dirige la banda del paese *** Grazie, signora Thatcher Nel ' 96 Herman racconta la banda di un paesino che arriva all' Albert Hall *** La banda Il film dell' esordiente israeliano Kolirin sulla banda della polizia egiziana è nelle sale
Cappelli Valerio
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(27 marzo 2008) - Corriere della Sera