Note amare
Premessa: l'equilibrio psichico di Peggy è a pezzi, da parecchio. Se contiamo l'anno che sta per finire, diciamo che i momenti di tranquillità si contano sulle dita di una mano. Quindi ogni piccola cosa mi sconvolge, tutto si frantuma.
Tra queste "piccole cose" naturalmente c'è la banda, e tutto ciò che succede in banda, che da dieci anni a questa parte è stata una componente fondamentale della mia vita, al punto tale che ho spesso sacrificato ambizioni, desideri, progetti più "importanti" per dedicarmi alle piccole grandi cose che si organizzano e si vivono, dalla festa popolare alle pulizie, dai concerti al volantinaggio di Semibreve (che non faccio da un pò, e nemmeno so come sia organizzato, ora, ma in passato ricordo pomeriggi in compagnia a recapitare le news per le vie del paese). Molti possono dire che ogni membro della banda, nel suo piccolo, ogni giorno (o quasi) "sacrifica" qualcosa per la banda, da una serata che magari si preferiva passare a casa a guardar la tv, a una domenica mattina di pioggia passata a sfilare invece di dormire fino alle 10, e gli esempi si moltiplicano. Comunque.
Per uno spirito vagabondo come il mio, le cose diventano veramente difficili: per tre anni ho cercato di fare la brava ragazza e vivere normalmente, accontentandomi della passione per la musica che mi univa a tutti i miei amici ogni venerdì sera, con le cose belle e quelle brutte, la noia o la rabbia a volte, la gioia e il divertimento, la stanchezza, l'energia, le polemiche e le risate. L'ambiente della banda è una gabbia meravigliosa, e non mi è (quasi) mai pesato dedicare il mio tempo alle varie attività, e affrontare le mille delusioni che mi si sono presentate (tra cui includo la naturale conclusione di alcune forti amicizie, e l'attuale separazione del gruppo di amici con cui ho passato gli ultimi anni, gruppo che naturalmente sta crescendo e prendendo strade diverse).
Ma ripeto, essendo a pezzi dopo l'ultimo anno, molto pesante per me, e dopo gli ultimi mesi di lontananza, tornare 13 giorni fa è stato uno shock emotivo non da poco.
Per cominciare, speravo di passare a salutare in banda alle prove del lunedì, ma la stanchezza dopo il viaggio (e la notte in aeroporto) mi ha bloccato a casa, sul divano...Il venerdì, piena di ottimismo e allegria, ho caricato il sax in macchina, e via alla banda, pronta a rivedere tutti, dopo mesi di assenza e chiacchiere in chat, pronta a fare quelle "quattro note" che aspettavo di fare da tanto, avendo specificato che mi sarebbe piaciuto solo fare un paio di prove, tanto per suonare di nuovo insieme, un momento che mi è mancato immensamente nelle sere inglesi.
Non è andata esattamente come mi aspettavo. Il sax è rimasto in macchina, Peggy fuori a chiacchierare mentre dentro si spandevano le note del concerto in arrivo.
Stessa scena alle prove generali, peggiorata dal mio senso di colpa per non aver potuto aiutare come volevo per la preparazione del palco: il terrorismo psicologico dei genitori è diabolico...
Con grandissima malinconia e tristezza arrivo alla sera del concerto, pronta ad applaudire e fare foto a tutti, pensando alla mia divisa nell'armadio, al mio sax abbandonato dalla giornata delle pastorelle, alla mia voglia di essere su quel palco a battere i piedi ed emozionarmi, con il cuore a mille per la paura di sbagliare, senza fiato dal caldo, divisa tra la voglia di suonare al meglio e finire subito tutto.
Il concerto naturalmente è bellissimo: erano anni che non si suonava così bene, brani così belli e chiaramente difficili, che hanno impegnato ogni sezione, era veramente da un sacco di tempo che avrei voluto suonare così. E io tra il pubblico a osservare le mani del mio collega, bravissimo, come tutti.
Ripetiamolo, il mio equilibrio mentale è in frantumi. E alla consegna della pergamena per i 25 anni di direzione del maestro, quel maestro che non mi ha rivolto che poche parole rabbiose nelle tre occasioni in cui ci siamo incontrati da quando sono tornata, alla consegna della pergamena firmata da "i tuoi bandisti" (o giù di lì) so che la mia firma non c'è. Nessuno mi ha chiesto di firmare, e si è trattato di un errore o di una svista, di cose fatte all'ultimo minuto come sempre, di quello che volete, ma qualcosa in me si spezza: aprite i rubinetti, che le due ore successive le passo in lacrime, a maledire le mie scelte (semi) obbligate, e la mia anima divisa tra voglia di tornare, solo e unicamente per questa banda che da quando non ci sono sta migliorando e ritornando all'energia dei miei primi anni, e la necessità/voglia di restare in Inghilterra, dove le possibilità sono maggiori, e il mio spirito vagabondo si trova a suo agio.
Insomma, ci sono rimasta male, ok?
Ho un master da cominciare tra dieci mesi, costoso, e il 2008 mi vedrà lavorare e cercare di risparmiare il più possibile per potermelo pagare. Allo stesso tempo, in qualche modo, cercherò di tornare in valle per suonare: weekend "toccata e fuga". Arrivo in serata, vengo a suonare, passo un sabato in famiglia, riparto la domenica mattina. Con voli low cost (ma neanche troppo, la Easy Jet costa parecchio di più della Ryan Air) NON me lo posso permettere, ma ci provo.
Si comincia venerdì 1 febbraio. Colleghi, lasciate un pò di "spazio vitale" per Peggy e il suo adorato sax tenore.
per peggy
Ieri sera, quando ti ho incontrato alla fine del concerto, ti ho promesso che sarei tornato a farti gli auguri di buon anno ed a dirti "in bocca al lupo" per il tuo novo anno.
Quando ti ho visto triste, in quel momento, avrei voluto abbracciarti.
Non l'ho fatto, probabilmente non era il momento, o, forse, lo era davvero.
Ti ho cercata dopo tutti i lavori del "dopo concerto".
Spero di rivederti prima che tu parta.
Se non ci incontriamo prima, ti voglio dare un abbraccio virtuale adesso, forte forte.
Per ora sono in debito con te di un abbraccio, uno vero.
Ricordati che dentro ognuno di noi c'è sempre la forza per superare e sopportare tutto.
E anche per capire gli altri, che non sempre sono come noi li vogliamo.
Bisogna andare a cercarla.
Vedrai che c'è anche dentro di te, ne sono sicuro.
Buon anno Peggy, e un grosso "in bocca al lupo".
Peggy... cerca di vedere i
Scusa Peggy
Come altri gentilmente hanno già cercato di spiegarti, non sono azioni premeditate nei tuoi o nei confronti di altri. Appunto come si ipotizzava sopra, si è arrivati all'ultimo con le firme della pergamena, sono state fatte fare via via che arrivavano le persone e sul palco, sperando di non tralasciare nessuno. Evidentemente così non è stato, ma ti posso assicurare che non ci si è dimenticati di proposito. Capisco che non ti basti, che la cosa ti infastidisca comunque, ma sai come vanno le cose in banda. Non abbiamo di certo un'organizzazione professionale o per lo meno impeccabile, spesso purtroppo, le cose vengono fatte man mano che vengono avanti, grazie all'iniziativa di qualcuno che fortunatamente ci pensa o sfortunatamente non ci pensa. Nessuno si è dimenticato di te, anche se da qualche mese sei in trasferta. Capisco la tua delusione per non aver potuto partecipare al concerto, ma non per questo devi pensare di essere tagliata fuori dalla banda. Come dicevano sopra, la banda è quella e rimane, salvo piccoli cambiamenti, pensa alle opportunità che solo ora hai e che se non le cogli al volo potresti pentirtene amaramente; quando tornerai vedrai che farai alla svelta a recuperare il tempo perso con noi.....
Scusa ancora x la dimenticanza........
Se può consolarti nemmeno
Per il resto posso immaginare quanto sia dura tornare proprio nel momento in cui la banda raccoglie il frutto del lavoro di un'anno intero e non poter essere presenti in prima persona come di consueto.
Lo so perchè anche Sara quando aveva smesso di suonare, per forza maggiore, ha faticato non poco ad abituarsi a sentire la Banda da aspettatore......
Sicuramente la frenesia dei preparativi, che magari per te rievoca ricordi felici, a molti ricorda solo un gravoso dovere che fa annebbiare la vista a tutto quello che attorno accade....
Per il resto considera che tante cose succedono semplicemente, e basta, senza che ci sia il bisogno di tante spiegazioni....... e quelli come me (sbadati ???) a volte non se ne accorgono nemmeno.
Come tutti ti hanno detto non rimpiangere le scelte fatte! La Banda ti aspetterà sempre! Continua a fornire il tuo supporto e le tue idee dal sito, che fra l'altro è un buon strumento per restare informata sul "pianeta banda", e la prossima volta sono sicuro che il rientro sarà sicuramente più felice.
Che dire...
Non so davvero cosa dirti, a parte che niente è stato fatto di proposito!
Quelle cose che per me possono sembrare superflue o marginali (mi conosci), per altri possono essere motivo di malumori o tristezza.
Per quanto riguarda la pergamena, è stata ideata e preparata da Egidio il venerdi mattina e le firme sono state messe all'ultimo minuto! Per farti un esempio: mi ha chiesto 5 volte se avevo firmato, ma ha dimenticato di domandarlo ad altri!
Non so cosa ti possa aver detto Vittorio, percui non entro nel merito (anche se conoscendo alcuni suoi modi, ti credo). Spero che riuscirete a chiarirvi....
Ad ogni modo ti chiedo scusa e ti ricordo che questa sarà sempre la tua banda!
ciao
Non so quanto tu mi possa
Non so quanto tu mi possa credere ma ti capisco benissimo (forse che anche io ho i miei problemi psichici?).
Ieri sera, di sfuggita, ho visto che te ne stavi in un angolino in lacrime ma in compagnia di una amica... non me la sono sentita di chiederti nulla...
In questo momento e questa occasione mi sento solamente di dire che condivido al 100% tutto quello che hai scritto sopra, purtroppo la nostra associazione vive in una democrazia tutta sua dove la ragione sta solo da una parte, che in effetti è quella maggioritaria (ma non era così anche nella Romania di Ceausescu?), e chi non la pensa così viene semplicemente ignorato.
Comunque non dimenticare che sei un pilastro fondamentale del sito della banda!!! E quando tornerai (il primo appuntamento allora lo fissiamo per inizio febbraio) non farti tante domande e vieni con il tuo sax a suonare il venerdì che le persone che ti vogliono bene ci sono e lo sai anche tu...
Questo è quello che è capitato anche a me dopo 10 anni di assenza, credimi.
Un saluto e buone feste.
Storm