Inizia nella nebbia il viaggio di Klaus Badelt nel fantastico mondo dei Pirati dei Caraibi, un po’ perché il compositore allievo di Hans Zimmer è stato chiamato all’ultimo momento a prendere il posto di Alan Silvestri - che dopo aver composto la colonna sonora si è tirato fuori dal progetto poco prima dell’uscita della pellicola - ma anche perché il primo brano che apre la scaletta si intitola proprio Fog Bound (Confine di nebbia). Ed è proprio questo stato temporale a rimarcare il mistero e l’incertezza, stato che viene immediatamente schiarito dalla potenza della musica che segue passo passo le vicende del capitano Jack Sparrow, di Will Turner e Elizabeth Swann. L’atmosfera eroica, solenne - a volte mitigata dalla morbidezza dei toni celtici - ben si adatta alle immagini del film e accresce l’intensità dei momenti più avventurosi, creando qualche brivido in più.

Il brano in questione è entrato nel repertorio della Banda Cittadina di Darfo Boario Terme nel 2008 ed è stato spesso eseguito nei concerti estivi in quanto di grande effetto e di facile ascolto

Il gruppo nacque dal precedente Quartetto Ritmo, in seguito alla sostituzione di un componente. Felice Chiusano, subentrato a Enrico Gentile, si unì a Tata Giacobetti, Virgilio Savona e Enrico De Angelis per formare il nuovo gruppo. Il Quartetto Cetra debuttò nel 1941 alla radio nella rivista Riepilogando.

Nell'ottobre del 1947 Enrico De Angelis lasciò il gruppo perché richiamato nell'esercito. Fu rimpiazzato da Lucia Mannucci, moglie di Virgilio Savona. Così il Quartetto Cetra raggiunse la sua formazione definitiva, che fu mantenuta per tutto il resto della lunghissima carriera artistica

Nel 1948 il Quartetto Cetra partecipò nel doppiaggio dei cori del film Dumbo. Per questo lavoro ricevettero una lettera autografa di congratulazioni da parte di Walt Disney

Con la nascita della televisione italiana nel 1954 arrivò anche il debutto televisivo del Quartetto Cetra

Lo stile iniziale del quartetto fu quello delle elaborazioni vocali jazz e swing, ispirato ai Mills Brothers statunitensi. Successivamente il gruppo trovò la propria formula, che combinava canzone e spettacolo: brani orecchiabili dai testi allegri ma con arrangiamenti raffinati, interpretati in scenette divertenti. Questa formula conquistò pubblico, e il Quartetto Cetra diventò presto popolarissimo prima alla radio, poi in teatro e infine alla televisione.

Un grande pregio riconosciuto al Quartetto Cetra fu quello di saper combinare l'elevata professionalità con l'intrattenimento popolare.

La carriera artistica del Quartetto Cetra si concluse ufficialmente il 1° luglio 1988 a Bologna, con l'ultimo concerto in pubblico.

"Un disco dei Cetra" è appunto un arrangiamento per banda di alcuni dei maggiori successivi di questo gruppo storico, tra cui " In un palco della Scala" "Concertino" "I ricordi della sera" e la celeberrima "Nella Vecchia Fattoria"

Claudio Mandonico è oggi uno fra i più talentuoso autori di musica contemporanea per banda.

Nato nel 1957 e quindi ancora molto giovane, ha al suo attivo esperienze importanti sia come strumentista che come autore, appunto.

Le sue composizioni riflettono la molteplicità delle esperienze come polistrumentista in vari gruppi strumentali: Banda Cittadina di Brescia (saxofono e clarinetto), Orchestra di mandolini e chitarre "Città di Brescia" (C.Basso e mandola), Gruppo di Strumenti Antichi "P.B.Dusi" (cornetto, flauto diritto, cembalo) "East Side" Jazz Band (pianoforte e saxofono). In esse troviamo un continuo intreccio tra stili apparentemente lontani tra loro ed alla base delle sua costruzione musicale c'è la chiara volontà di creare nuovi collegamenti utilizzando regole già definite.

Ghislen March, che la Banda Cittadina di Darfo Boario Terme include nel proprio repertorio dal 2008, è una piacevole composizione con soluzioni musicali spesso originali per una marcia

Il forte e appassionato rapporto che lega gli irlandesi alla musica folk affonda le sue radici nella storia stessa di questo piccolo angolo di Europa. Le canzoni infatti, furono utilizzate come mezzo principale per raccontare, tramandare e far viaggiare velocemente per tutta la nazione non solo le gesta degli eroi d’Irlanda, ma anche la vita di tutti i giorni, con i suoi problemi e le sue ingiustizie.
La musica irlandese è spesso stata un mezzo di denuncia, di rivolta. Un po’ come il blues è nato nei campi di cotone, la musica tradizionale irlandese è figlia della triste storia di questo paese. Ecco allora che i temi principali sono l’oppressione, la carestia, le peripezie di eroici connazionali. Ma questo non deve far pensare che il folk irlandese sia una serie di lagnose melodie strappalacrime. Tutt'altro. Nel paese degli elfi e delle fate anche le avversità si affrontano con un sorriso. Ecco quindi che caratteristica fondamentale di questa musica è la sua allegria e danzabilità che ricorda più il riverbero del sole sui prati smeraldo piuttosto che la nebbiolina sottile e grigia che sale dal mare.

Rita Defoort prende spunto da alcune melodie della tradizione per scrivere questo pezzo di musica originale per banda non particolarmente complesso ma gioioso e brillante

Nella Parigi del XV secolo Quasimodo, campanaro misterioso e deforme, vive rinchiuso nel campanile di Notre-Dame sotto l'occhiuta sorveglianza del suo dispotico tutore Frollo, sempre sognando di potersi unire alla gente che anima la piazza della cattedrale.
Un giorno, durante le celebrazioni della " Festa dei folli ", egli prende coraggio e decide di uscire allo scoperto: riconosciuto e sbeffeggiato dalla folla, trova sostegno ed aiuto nella bella danzatrice gitana Esmeralda. L'intervento di quest'ultima, tuttavia, scatena l'ira irrefrenabile dell'onnipotente Frollo, che ordina di arrestarla al Capitano della Guardia Febo: il quale, nel frattempo, si è però innamorato di lei... Questa la trama in breve di un'opera che la Disney ha saputo tramutare da dramma in commedia sotto la direzione accorta di Gary Trousdale e Kirk Wise.

La colonna sonora, di cui l'olandese Hans vander Heide ha tratto una bel arrangiamento per banda, prende spunto dalle corali medioevali (ampio uso di pecussioni come campane e timpani) ed in alcuni punti rieccheggia i "Carmina Burana" di Carl Orff. Pur non essendo forse la miglior produzione di Alan Menken "The Hunchback of Notre Dame" risulta di grande impatto emotivo e di sicuro effetto sonoro.

Giovanni Ligasacchi (Preseglie 1920 - Brescia 2005) fu uno tra direttori di banda più dinamici e innovativi del panorama italiano di secondo Novecento. Direttore della "Associazione Filarmonica Isidoro Capitanio, Banda Cittadina di Brescia" dal 1960 al 1987, operò un autentico rinnovamento di tale organico, favorendo in tal modo una più generale evoluzione della banda all'interno dell'intero mondo musicale italiano. Una testimonianza di tutto questo è da trovare nell'attenzione mostrata per gli autori contemporanei (da Giancarlo Facchinetti a Claudio Mandonico), presentati al pubblico dei concerti e anche eseguiti per registrazioni discografiche. Egli intuì che per capire esattamente dove stava andando la musica per banda in Europa e nel mondo occorreva viaggiare e aprire le orecchie. Nel 1966 decise di partecipare con la Banda Cittadina di Brescia al concorso internazionale di musica di Kerkrade (Olanda): fu l'inizio del percorso musicale che porterà finalmente la Sinphonic Band a imporsi anche in Italia. È un processo lento, condotto con molta cautela. Ligasacchi primo in Italia prese contatti con l’editore Molenaar e propose al proprio pubblico la sua migliore produzione. Successivamente si mise in rapporto con le case editrici dell’Austria, Ungheria, Francia e Stati Uniti, vere miniere di musica bandistica di qualità. Fu una fortuna che un personaggio tanto importante accettò la direzione anche della Banda Cittadina di Darfo Boario Terme alla fine degli anni Sessanta. Anche se la sua collaborazione con la nostra associazione fu breve, il segno rimase indelebile ed i direttori successivi seguirono l'esempio di Ligasacchi nell'opera di rinnovamento dell'organico e del repertorio della banda.
"Brescia" è un bell'esempio di produzione di questo nostro concittadino illustre. Pur mantenendo la struttura tradizionale riesce a "svecchiare" la marcia introducendo elementi musicali innovativi e armonizzandoli con maestria .. l'insieme è un pezzo breve e godibilissimo.

Il libretto di Angelo Anelli, un Dramma giocoso per musica in due atti appartiene al genere dell'opera buffa ed era stato scritto per musica di Luigi Mosca nel 1808. Alcuni cambiamenti al libretto vennero affidati da Rossini a Gaetano Rossi, il poeta del Teatro san Benedetto di Venezia in cui l'opera venne rappresentata la prima volta. Quando andò in scena, L'Italiana in Algeri ebbe un ottimo successo...la leggenda vuole che l'autore la compose in soli 18 giorni.

La commedia si ispira ad un fatto di realmente accaduto: la vicenda di Antonietta Frapolli, signora milanese rapita dai corsari nel 1805, portata nell'harem del bey di Algeri Mustafà-ibn-Ibrahim e poi ritornata in Italia. Per la perfetta commistione fra sentimentale, buffo e serio è Definita da Stendhal "la perfezione del genere buffo".

L'arrangiamento per banda di Lorenzo Pusceddu dà grande importanza come nell'originale alla tecnica e all'interpretazione soprattutto dei legni, in particolare dell'oboe solista. Una curiosità ... la melodia centrale è probabilmente assai conosciuta anche grazie al fatto che fu utilizzata alcuni anni or sono nella pubblicità di una, ebben sì ... maionnese! Questo a dimostrare come la buona musica può essere proprio ascoltata in tutte le salse

La notorietà internazionale Nino Rota la dovette soprattutto alle musiche di film ma non tutti sanno che egli fu un autore prolifico la cui attività spaziò in ogni genere sempre con perfetta misura e padronanza tecnica. Figlio d'arte (la madre Ernesta Rinaldi, stimata pianista era figlia a sua volta del compositore e pianista Giovanni Rinaldi) fu un compositore precocissimo ... nato nel 1911 a Milano già nel 1923 le sue opere venivano eseguite nella città natale come in Francia. Fu molto amato da registi come Fellini, Visconti, Monicelli, Francis Ford Coppola grazie anche e soprattutto alla sua estrema facilità di improvvisazione al pianoforte ... molte delle melodie che diventeranno poi colonne sonore composite vennero abbozzate sotto lo sguardo stesso dei registi che poterono all'istante comprendere se il pezzo in questione rispondesse alle loro aspettative e magari come meglio inserirlo ed armonizzarlo alla trama del film.

La colonna sonora di "The Godfather Saga" (Il padrino) venne composta nel 1972 e valse a Nino Rota l'Oscar. L'arrangiamento di Marcel Peeters riesce ad armonizzare i vari momenti musicali mantenendo il pathos dell'opera originaria, di per sé assai complessa (troviamo un valzer iniziale, una mazurka, una tarantella e il tema celeberrimo "Speak sofly love" "Parla più piano").

Questo pezzo venne commissionato ad Alfred Reed dalla Banda del 581esimo Stormo della Aeronautica dell'esercito degli Stati Uniti. ed in particolare dal suo comandante Lt. Col. Ray E. Toler. Composta tra il 1984 ed il 1985 ha come sottotitolo "Fantasia Latina". La musica è basata su una serie di temi e canzoni spagnole originariamente pensate per chitarra (strumento sovrano nella produzione ispanica). La prima parte della composizione è una Jota mentre la seconda, in contrasto per il tempo assai più rallentato, un fandango. Fandango assai atipico e spesso volutamente "anarchico" con cambi di velocità ed una grande importanza lasciata alla interpretazione dei solo, oboe in testa. La terza ed ultima parte de "El Camino Real" è la trascrizione di un infuocato tema tratto dalla tradizione folk iberica.

"El Camino Real" solo come nota di passaggio, è spesso utilizzata come pezzo obbligatorio nei concorsi per banda viste le difficoltà nella esecuzione, difficoltà sia tecniche che di interpretazione.