Fabrizio de Andre, chansonnier italiano nato a Genova nel 1940 e scomparso a Milano nel 1999 divenne famoso negli anni sessanta come autore de "La canzone di Marinella" interpretata da Mina. In seguito consolidò l'apprezzamento di critica e pubblico fino ad essere definito, dal critico Luzzato Fegiz "un poeta con un approccio splendido sofferto alla realtà, lacerato da dubbi e angosce che sublimano talora in versi, canzoni idee e battute". Il medley arrangiato dal comasco Franco Arrigoni si apre con un ritmo di tarantella ... entra in scena "Don Raffaé" il boss della camorra ospite della sua cella-reggia di Poggioreale assistito da Pasquale Cafiero, secondino-maggiordomo non per disonestà ma perchè "lo Stato non si occupa dei poveretti come lui". Nella seconda "Canzone dell'amore perduto" senz'altro una delle più note della prima produzione, l'amore che sfuma a poco a poco, per le leggi della natura e del tempo, è cantato su una musica del compositore Georg Philipp Telemann: il tema del concerto per tromba ed orchestra in Re maggiore. Si chiude il medley con "Volta la carta" ispirata ad un canto popolare sardo "Ma chi boll".