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News dal sito della Banda di Darfo - N. 9/2007
newsletter Novembre, newsletter n. 9/2007 Banda di Darfo. I numeri precedenti: newsletter n. 1/2007, newsletter n. 2/2007, newsletter n. 3/2007, newsletter n. 4/2007, newsletter n. 5/2007, newsletter n. 6/2007, newsletter n. 7/2007, newsletter n. 8/2007. Argomento del mese di settembre 2007.CONCERTI NELLE FRAZIONI ESEGUITI DA ALTRE BANDE: cosa ne pensi? Argomento del mese di novembre 2007. |
Il nostro curatore delle gallerie fotografiche probabilmente si è letteralmente scatenato ed ha inserito una quantità di immagini da vedere quando si vuole fare un po' di pausa (magari sul lavoro...) e rilassarsi qualche minuto, ecco elencate le occasioni in cui sono state fatte:
Concerto in località "Cappellino" a Darfo il 7 settembre 2007
V Festa dello Sport a Darfo il 2 settembre 2007
Raduno ad Angolo Terme domenica 9 settembre 2007
Concerto della Banda di Pisogne a Fucine l' 1 settembre 2007
Prove del gruppo OMAVV e prima uscita alla "Notte Bianca" a Darfo sabato 6 ottobre 2007
Galleria dedicata ai nuovi entrati del 2007
Servizio per la "Festa dell'AVIS" il 7 ottobre 2007
Servizio per la "Ottobrata degli autieri" il 14 ottobre 2007
Ingresso del nuovo parroco a Corna il 27 ottobre 2007
Infine un "ripescaggio" della Gita della Banda a Merano nel 2001
Ancora un bravo al nostro wilkins ed ai suoi collaboratori...
Articoli del forum.
Nel nostro forum su relazioni strane tra banda e fecondità nonchè sul tempo e le percussioni con una idea lanciata dal nostro utente wilkins:
La storia recente della banda: trascrivendo i vecchi Semibreve, mi sono ricordato in dettaglio tanti episodi che non ricordavo... (segue)
Vedi tutti gli articoli del forum.
Blog degli utenti.
Continua l'avventura di peggy a Brighton (vedi il blog) e continua la fotoblogmania...
Gli amici (oramai mi viene da definirli così anche se non li conosco personalemente) della Banda di Staffolo tanto per cambiare sono andati ancora in tournè, questa volta in Sardegna e, precisamente, ad Arbus. Ecco il link alla meravigliosa cronaca (con tanto di immagini molto belle) della loro avventura.
Intanto il cane (Zum) di saremo e wilkins cresce...
Altri racconti di viaggi e passeggiate da parte di peggy (passeggiata nella campagna inglese) e storm (fine settimana in Germania).
Visita la pagina dei blog personali...
Vi ricordo che chiunque, previa richiesta agli amministratori del sito (email a info@bandadarfo.eu oppure alla pagina dei contatti) può essere abilitato a tenere un blog sul nostro sito.
Vi ricordo infine di visitare il nostro sito internet all'indirizzo www.bandadarfo.eu sul quale, oltre agli argomenti citati sopra, potrete trovare i seguitissimi quiz di saremo!!!
Ecco l'elenco completo.
Ed anche per questo mese è tutto.
Arrivederci alla prossima newsletter!!!
Gli Amministratori.
(1 Novembre 2007) - Quanto è importante sfilare bene per una banda?
MiscellaneaStadtkapelle Herrenberg - Schlema 2007
Ecco uno spezzone della esibizione della Stadtkapelle Herrenberg al raduno internazionale di Schlema (Aue) in Germania organizzato dalla banda locale Bergmannsblaserorchester Kurbad Schlema, si riconosce il brano "Latin Gold".
Banda di flauti
Merano 2001 in occasione di una gita della banda.
OMAVV: ...E' UFFICIALE!!!
omavvè UFFICIALE!!!
Venerdì 26 ottobre 2007, dopo il parere favorevole del consiglio, l'assemblea presente alle prove settimanali ha deliberato all'unanimità la formazione della OMAVV, che da ora in poi sarà un "reparto ufficiale della Banda Cittadina". Il percorso iniziato pochi mesi fa (luglio 2007) ha già portato alcuni risultati di assoluto rilievo.....
il primo risultato è dato dal fatto che il gruppo abbia retto alle prime difficoltà di organizzazione
il secondo è la quasi totale e costante presenza dei componenti
il terzo che ancora "in fasce" ha dato vita un piccolo intrattenimento per la Notte Bianca organizzata dal Comune di Darfo, con un risultato più che soddisfacente
il quarto l'attaccamento dei suoi componenti all'iniziativa e l'entusiasmo ancora fresco
il quinto che grazie a qualche nota in più, ci sono grandi miglioramenti qualitativi utili anche alla banda...
I MIGLIORI AUGURI AL NEONATO GRUPPO per un proseguimento lungo e fruttuoso tanto quanto lo è stato l'inizio!
Perchè non provarci ancora?
Submitted by Anonimo on 28 October, 2007 - 15:31. banda | gemellaggiA settembre del 1994 il primo viaggio della nostra banda a Schlema, nella ex-Germania Est per il raduno bandistico internazionale nel quale siamo poi ritornati nel 1999. Quello che segue è un articolo, tratto da Semibreve dello stesso anno (1994) scritto da non so chi ma dal titolo "I giovani e la banda"...
Nei giorni 23-24-25 settembre la Banda, su invito del corpo musicale di Schlema, ha trascorso un fantastico fine settimana in Germania dedicato principalmente alla musica e ad uno scambio culturale internazionale. Alla manifestazione hanno partecipato diversi gruppi bandistici provenienti da tutta l’Europa che hanno portato il loro folklore e la loro musica. Siamo sicuri tuttavia che della gita e di come si è svolta ne avrà parlato meglio qualcun altro; vorremmo descrivere invece come abbiamo avuto la splendida opportunità di trascorrere tre giorni insieme. L’eccezionalità di questa "trasferta" non è stato solo l’aspetto musicale (senza dubbio di notevole interesse) ma è stata la voglia di stare insieme dei ragazzi e degli adulti, la voglia di mischiarsi con gente completamente sconosciuta e fare amicizia. Già il viaggio, che poteva apparire lungo e faticoso, si è dimostrato, grazie alla simpatia di tutti i partecipanti, una buona occasione per divertirsi e per conoscersi meglio. L’impatto caloroso con cui i nostri amici ci hanno accolto ci ha fatto subito capire che eravamo i benvenuti. In poco tempo abbiamo socializzato con i musicanti dell’Estonia e degli altri gruppi musicali in intervenuti, coi quali abbiamo trascorso magnifiche serate in compagnia. Vi assicuriamo che un’esperienza così arricchente non ci è mai capitata: vedere tutta la Banda (giovani e meono) insieme agli estoni, ai tedeschi a ballare, cantare squarcia gola superando le barriere della lingua, vedere il pubblico entusiasta del nostro concerto salire in piedi sui tavoli per applaudirci (così usano fare durante quelle ,feste popolari quando l’entusiasmo è grande) e vedere la Banda dell 'Estonia insistere per suonare un famoso brano di Verdi insieme a noi, nonostante le difficoltà di un palco piccolissimo, parture, leggii e sedie insufficienti per due bande, vi assicuriamo che è stata un’esperienza assolutamente fuori dal normale ed indimenticabile! Estoni, tedeschi, polacchi, italiani tutti legati dalla musica: anche e soprattutto questo è la Banda!
...Mi pare sia stata una bella esperienza... Perchè non riprovarci ancora?
Alla prossima cena di S.Cecilia è probabile che, come da 15 anni a questa parte ci sia il presidente della Stadtkapelle di Herrenberg sig. George Schwenk, nonchè Albertinelli Peppino, molto amici dell'organizzazione della manifestazione di Schlema... anche alla luce delle parole scritte dal giovane della banda (di allora)..... non perdiamo questa occasione...
ciao a tutti...
Considerazioni 14 anni dopo....
Submitted by Anonimo on 26 October, 2007 - 20:45. bandaSiccome è giunta l'ora di preparare gli articoli di Semibreve, prossimo all'uscita, ho colto l'occasione per seguire il consiglio di wilkins e mi sono andato a rileggere vecchi articoli dei primi anni di uscita del nostro "notiziario". Ci sono veramente molti spunti di riflessione. Tra i tanti riporto integralmente il seguente articolo:
Per non lasciarsi trascinare dalla corrente
Sulla porta di entrata della nostra sede è appeso in bella mostra ed evidenziato un articolo di Gloria Zaghi sul come era, come è e come dovrebbe essere vissuta la Banda. E' proprio traendo spunto da questo articolo che vorrei cercare di spiegare i rischi che la nostra associazione corre, infatti la Zaghi scrive "..oggi, in questa epoca che esalta sempre di più il successo, la bellezza, l'io assoluto, la violenza fine a se stessa, che giustifica ogni abuso e tollera troppo, anche la Banda è trascinata dalla corrente. Non esiste quasi più la gioia dello stare insieme. E' sufficiente una qualsiasi accusa, subdolamente accennata, magari in un bar o in qualunque locale, dopo le prove serali, per aumentare il muro di incomunicabilità che ci sta dividendo. Suonare non e più gioia, ma una scocciatura". La nostra Banda non vuole questo, vuole essere diversa, vuole essere una Banda moderna ma con un sapore antico perché.... "...far parte di un gruppo richiede sacrificio ed impegno: suonare in una Banda significa rinunciare ad alcune serate, alcuni sabati, alcune domeniche. Significa volare via non appena finito il lavoro per arrivare, appena in tempo, ad un impegno musicale. Significa lottare contro la pigrizia di una casa ed un buon letto per ritrovarsi al freddo, o al caldo, vestiti con abiti che non ci proteggono quasi mai, nell'uno e nell'altro caso, perché fanno appunto parte di una divisa. Nessun bel maglione pesante, nessun paio di pantaloncini corti. Ma quando si è amici, il sacrificio è più dolce. Allora, diventa bello trovarsi insieme, e dividere gli stessi disagi; andare a suonare si trasforma in un modo per incontrarsi. Si inizia a conoscersi, si cresce, si lavora insieme e si diventa responsabili. Si cerca di portare avanti il gruppo, tutti insieme, ognuno con il suo piccolo contributo, perché basta veramente poco, ma da parte di tutti". Questo è il vero obiettivo della nostra associazione, quello al quale ogni associazione come la nostra dovrebbe tendere; credo sia molto difficile realizzarlo. Noi comunque ci proviamo e sentiamo in dovere di continuare a provarci sempre. Credo sia giusto a questo punto ringraziare Gloria Zaghi che ci ha ricordato lo spirito giusto per partecipare ed appartenere ad una associazione come noi vogliamo sia la Banda di Darfo.
Mi chiedevo quanto la corrente abbia travolto la banda o quanto questa sia stata capace di evitarla...
Sono veramente indeciso.... Nell'attesa aspetto i vostri pareri, di gente nuova così come di veterani...
Ciao a tutti...
Campagna inglese
Submitted by Peggy on 23 October, 2007 - 22:10. English life | pixiesNaturalmente comincio dalla fine...qui siamo già di ritorno verso la casa di padre Gavin, il prete della chiesa dell'università, per la sottoscritta (e lo storico) anche detto "frà Tuc" perchè..diciamo che gli somiglia (ripassatevi la letteratura...).
Per andare con ordine, la giornata di sabato 20 ottobre è cominciata...perdendo il treno...Recuperato il suddetto con un altro sul binario a fianco, Peggy e accompagnatore arrivano in quel di Shoreham, alla cui mini stazione trovano un pò di gente semi-sconosciuta, ed ecco arrivare uno dei profe incontrati a luglio durante il corso per l'insegnamento a cui si deve il mio trasferimento nella marina, fredda, assurda Brighton.
Prima tappa, sfortunatamente non documentata, casa di Gavin, con tè e biscotti per caricarci di energia per la gita; poi, tutti fuori, immersi nella campagna inglese, una comitiva di circa 20 persone e due cani scatenati di nome Milly e Molly. La grassa (è proprio il caso di dirlo) risata di frà Tuc accompagnava come costante sottofondo la nostra marcia alla volta del pub The fountain and the Inn, se non sbaglio, un tipicissimo pub inglese che annovera tra i suoi avventori passati niente meno che Sir Laurence Olivier e Sir Paul MacCartney. L'interno del pub, favoloso, comprendeva persino un caminetto in azione, che ha visto poco per volta alternare gli "stanchi" e intirizziti viaggiatori prima di procedere a un pranzo all'aperto (no comment...ma la giornata meritava) tra panini e pinte di birra rigorosamente prodotte nel circondario (per la precisione a Lewes, che dista dieci minuti da casa di Peggy).
E qui ci vuole un'altra foto:
Ecco, tanto per variare, Peggy e un campo di grano. In lontananza ma non troppo, parte della comitiva sul viale del ritorno.
Belle, no? Dai, ve ne faccio vedere un'altra:
Tratto di "fiume" tra i campi (c'era anche gente che pescava, ma non chiedetemi cosa...nè perchè...).
In realtà questa è stata praticamente l'ultima foto scattata prima di scappare via da una mandria di..mucche in agitazione alla vista di una compagnia sì gioiosa...
La giornata si è conclusa al punto di partenza, quindi a casa di Gavin, tra tazze di tè (naturalmente) e pasticcini di ogni tipo, che vado ad annoverare:
cinnamon whirls - custard tarts - millionaire shortbread - coconut tart - pane e Nutella (ebbene sì, pure la Nutella!).
Il tempo brightoniano continua nella sua gelida ma brillante esibizione di colori...e le mie passeggiate mattutine per andare a scuola, nonostante il freddone, sono veramente un piacere. Come sempre, passando dalla spiaggia posso "salutare" i quattro o cinque folli che si fanno un tuffo pre-ufficio nelle onde...contenti loro...
Percussioni, "il tempo", la Banda e la Omavv
Submitted by Gong on 23 October, 2007 - 21:14. forum | OMAVV | percussioniIl rapporto che c'è tra i percussionisti e il "tempo" può, a volte, essere problematico.
E non sto parlando solo per il "tempo" inteso come "dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi (Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 23 ottobre 2007, 10:04 da http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Tempo&oldid=11713672. )" ma anche come "tempo meteorologico" .
Immaginatevi una banda che suona all'aperto ed un'improvviso acquazzone che si abbatte sugli ignari ed innocenti musicanti.
Fiati, Maestro, Presidente (quando c'è) e Portabandiera, in due passi, con in braccio la loro fida attrezzatura, si mettono al riparo sotto i vicini portici, cornicioni, terrazze, bar e via discorrendo.
I poveri percussionisti, invece, li si può vedere tutti trafelati cercare di arraffare il più delle carabattole possibili tra batteria, timpani, piatti, grancassa, campane, congas, tamburelli, bonghi, maracas, legnetti, cymbals, wind cimes, guiro, cow-bell, cabasa, temple-block e bacchette varie (per favore, non dimentichiamo le bacchette) correndo di qua e di là come dei forsennati.
Prima di mettere al riparo tutto ha fatto a tempo finire l'acquazzone ed a transitare anche la perturbazione che doveva passare il giorno dopo.
Inzuppati ma quasi persuasi di aver salvato i propri strumenti, i poveri percussionisti si accorgono infine che le loro partiture, dimenticate come ogni volta sul leggio, sono diventate una specie di acquarello impressionista.
Cose che succedono normalmente alle Bande, direbbe il solito fatalista di turno; cose che succedono solo agli sfigati, ribadiscono solitamente gli infradiciati percussionisti.
Questo è uno di quei svariati momenti in cui si può sentire mormorare al percussionista la solita e diffusissima frase "ma non potevo imparare a suonare l'ottavino ?".
Altro discorso è invece il rapporto con il "tempo" inteso nel senso classico quando questo va diviso in unità ben precise con la maggior precisione possibile.
Non voglio andare troppo sullo scientifico ricordando che il buon Einstein affermava che il tempo è una dimensione variabile relativamente alla quantità di moto di chi la misura.
La teoria dice anche che la differenza non è affatto percepibile nelle condizioni normali in cui noi esseri umani viviamo.
Questo, però, lo dicono gli scienziati.
Provate a chiederlo ad un musicista.
Se poi questo è un percussionista potrebbe anche intrattenervi per un paio d'ore congetturando sulla differente percezione del passare del tempo in base alle diverse tipologie di strumento suonato (in genere le trombe sono quelle messe peggio (ragazzi, questa l'ho messa qui "solo" per alimentare il dibattito eh!)).
Siccome questo è un'argomento su cui la OMAVV piace soffermarsi spesso, vorrei contribuire al dibattito citando un testo che mi è capitato proprio tra le mani in questi giorni.
Si tratta di un metodo per lo studio della batteria scritto dal Mo. Nando Stecconi ed edito dalla casa editrice Melodi di Milano (prima ed. 1948).
Nelle note conclusive al suo lavoro, il Mo. Stecconi (vi giuro che nelle foto usa solo bacchette piccole, quindi, per favore, niente battute scontate e fuoriposto), afferma quanto segue :
"Per il correre o il rallentare, nella maggioranza dei casi, la colpa ricade sul batterista perchè è opinione generale che la batteria serva solo per tenere l'orchestra in tempo invece che per gli effetti e il riempitivo. La batteria fa parte delle sezioni ritmi, è vero, ma non è la sola che deve tenere il tempo; tutta l'orchestra, anche e soprattutto la sezione dei fiati, deve suonare in tempo, perchè, in caso contrario, il batterista, preoccupato di trattenere o strascinare l'orchestra, non potrà sfoggiare la sua tecnica e l'efficienza dell'orchestra stessa ne verrà seriamente menomata.
Disse Gershwin che "nessun componente l'orchestra deve cercare di mantenere un proprio tempo rigidamente alla tedesca, ma deve amalgamarsi con gli altri", perciò, se tutti i vari componenti saranno dei bravi esecutori, non ci sarà necessità alcuna di discussioni sul tempo."
Sarà anche stata scritta nel 1948, ma a me l'opera del Mo. Stecconi, mi da l'idea di un intelligente lavoro perfettamente conforme al nostro "tempo".