(1 Novembre 2007) - Quanto è importante sfilare bene per una banda?
No Catalano
Non siamo proprio una banda militare, se ci vedessi capiresti al volo che la disciplina militare non si addice proprio con la nostra "fantasia"..... La questione nasce dal fatto che quando una banda fa una sfilata è bello vedere che è in ordine, che le file sono il più precise possibile, che vanno al passo.... niente di militare.... solo che l'occhio vuole la sua parte!!!
p.s. bella la battuta!!!
Sul marciare, etimologia, storia e altre cose
Sono contento che Catalano abbia per primo introdotto l'argomento, per vari motivi.
Primo perchè Catalano è un'utente di un'altra nazionalità, secondo perchè è un "non bandista", terzo perchè ha una visione non standardizzata dell'argomento come invece abbiamo noi, che diamo per scontate alcune cose senza riuscire ad ossservarle con senso critico.
Perchè le bande musicali, secondo lo standard di pensiero "nostrano", devono marciare durante le loro esecuzioni in sfilata ?
Incominciamo ad analizzare l'etimologia della parola "marciare".
Come molte altre parole, ci sono diverse teorie e "incastri" di significati con altre parole a seconda di quale lingua europea si reputi originaria.
Per la seguente analisi mi avvalgo del "Vocabolario Etimologico della lingua italiana" di Ottorino Pianigiani.
Tanto per incominciare in spagnolo e in portoghese si dice "marchar", in inglese "to march", in francese "marcher" e in tedesco "marchiren".
E' palese che la comune derivazione si sia diffusa in tutta Europa.
Il Diez avanza la teoria che il verbo derivi da "marche", inteso come frontiera o confine, indicando che, nell'azione del marciare, sia indicato il passaggio da una frontiera all'altra; il chè rimanda subito con la logica a qualcosa di militare.
Altri, smilitarizzando il concetto, la farebbero derivare dal latino "mercari", commerciare, nel senso che per commerciare si vada (almeno per trasportare le merci) da un luogo all'altro, passando da un confine all'altro.
Altri ancora dall'antico alto tedesco "march", cavallo, che a pensarci bene veniva usato sia dai militari che dai commercianti.
Lo Scheler invece pensa che all'origine di "marciare" ci sia il concetto di "premere" o "battere con il piede", "pestare", considerando la radice "marc." chiamando in causa le latine ""marcus", "marculus" "marcellus", cioè martello, alle quali connette il francese "marquer", marcare (ovvero, lasciare un icisione, un marchio, col martello).
Per avvalorare la sua idea (cioè quella della derivazione dal concetto di "premere") egli cita una identica relazione di significati tra il tedesco "walken", battere, premere e l'inglese "to walk", camminare, passeggiare, ed ancora "trester" vinaccia, "treten" calpestare e "tritt" passo; da collegarsi al francese "marc" (in tedesco "traeber") vinaccia (da intendersi come uva premuta) che sta di contro a "marcher" (in tedesco "traben" , marciare, ovvero, in definitiva, premere con i piedi.
Questo per quanto riguarda l'etimologia.
Ma volgiamo lo sguardo al punto di vista storico.
Il grande e compianto Mo. Ligasacchi, nel suo saggio "tradizioni e storia delle bande musicali bresciane" (http://www.filarmonicacapitanio.it/Articolo%201.htm) , suggerisce quale possa essere stato uno dei principali stimoli per la nascita e la diffusione delle bande musicali nel nord Italia : "La banda, quale complesso di strumenti a fiato e a percussione, si afferma alla fine del 1700 e coincide con la discesa in Italia di Napoleone Bonaparte che, a due mesi dall’inizio della campagna d’Italia, entra vittoriosamente a Brescia il 27 maggio 1796. (....) Le cronache del tempo narrano che le truppe napoleoniche entrarono in città accompagnate dal suono di una numerosa banda militare.
La Rivoluzione francese segna il momento più importante per lo sviluppo della banda. Si deve infatti alla Francia rivoluzionaria tutta una serie di feste e cerimonie per le quali la banda riceve un nuovo impulso. Innanzitutto le stesse ideologie della Rivoluzione avevano bisogno di riti, feste e cerimonie che coinvolgevano tutte le classi sociali. Tali manifestazioni si tenevano all’aperto e in esse venivano utilizzati robusti gruppi di strumenti a fiato e grossi gruppi corali. Naturalmente per queste nuove cerimonie bisognava comporre musica nuova. Ecco quindi il coinvolgimento di importanti compositori come Gossec, Cherubini, Mehul, Catel ed altri, che produssero brani adatti ad essere eseguiti "en plein air"."
E se i francesi ci hanno dato l'incipit, gli austriaci, dopo, hanno consolidato l'opera con il loro periodo di dominazione del lombardo-veneto (la "Radetzki March" non vi dice nulla ?) dove i corpi della polizia austriaca tenevano sotto stretto controllo le associazioni musicali e culturali per paura che "covassero" al loro interno moti rivoluzionari.
E dopo gli austriaci e il Risorgimento, dove le bande musicali spesso erano in simbiosi ai gruppi militari spontanei nati per contrastare l'invasore (ad esempio la banda di Breno con i garibaldini), queste furono di grande importanza nell'emozionare con la loro musica la gente che accorreva alle manifestazioni per celebrare la neonata Italia.
Nulla di strano, dunque, se qui al nord è radicata l'idea che le bande musicali, suonando in sfilata, debbano "marciare" calcando fedelmente le orme della bicentenaria, militaresca tradizione.
Ulteriore fatto che avvalora la tesi è l'uso di una divisa, con tanto di berretto militare e alamari o mostrine, altra tradizione bicentenaria che sta però pian piano scemando ma che ancora moltissime bande ritengono assolutamente necessaria,
E' solo con la recente evoluzione del concetto di "banda musicale", che nel bene o nel male, ha messo in crisi una "certezza della intoccabilità della tradizione", che è scaturita una generazione (più d'una , per la verità) di musicanti che non collega affatto l'assoluta necessità del "marciare" con l'attività musicale di una banda, intesa nel senso più generale del termine.
La globalizzazione, che ha coinvolto i bandisti moderni anche dal punto di vista culturale, ha dato un ulteriore colpo a questa certezza dimostrando che in molte altre parti d'Europa (e anche d'Italia), il "marciare" al passo suonando non è poi una cosa così assolutamente scontata.
Chiunque abbia ancora visto una banda spagnola (come bene ha spiegato Catalano) che va per un paese suonando, sa bene cosa intendo.
Zone geografiche che hanno sviluppato la cultura musicale di gruppi bandistici (tecnicamente intesi con organico strumentale come il nostro) al di fuori di condizionamenti militareschi, giustamente se ne fanno un baffo del dover suonare marciando, vestiti di tuttopunto con una divisa luccicante.
Ben chiara è la frase che Catalano ci ha segnalato : " Franco non c'e' piu' cosa marci a fare?"
In contrasto a ciò, per contro, bisogna ricordare che è ben diffuso a livello mondiale il settore bandistico delle "marching band" o "drum & bugle corps" che del suonare assolutamente al passo (con coreografie molto complesse), dell'estetica del comportamento e della spettacolarità delle divise ne fanno un principio basilare, unitamente però ad un livello artistico-musicale ineccepibile.
Va da se che tutto il repertorio musicale scritto in tutti questi anni (e che naturalmente si continua a produrre tutt'oggi, per fortuna) di "marce" scritte con ritmi "binari" appositamente per "suonare al passo", costituisce ancora una solida base del repertorio delle bande moderne, ben consce del loro importante ruolo nel tessuto sociale legato alle manifestazioni civili e religiose che coinvolgono la collettività, e che lo rendono assolutamente insostituibile.
Capisco che ora tutti diranno ; "ma intanto cominciamo a ragionare sul nostro caso".
E quindi ora concluderò concentrandomi sul questionario proposto questo mese facendo alcune considerazioni personali.
Dunque,
"La forma molte volte conta più della sostanza, quindi è importante"
Assolutamente sbagliato, penso che sia esattamente il contrario, e toglierei comunque il "molte volte".
"Bisognerebbe tenere il ritmo con le percussioni tra una marcia e l'altra"
Nulla in contrario, ma nel contempo non capisco proprio a cosa questo possa servire se non a romprere le scatole agli abitanti delle strade in cui passiamo la domenica mattina alle 9.00.
"L'importande è almeno andare al passo insieme"
Questa è una cosa assolutamente essenziale. Se si va al passo insieme si presuppone che tutti tengano lo stesso ritmo. Questa è "sostanza" , non "apparenza".
Come poi succeda che qualcuno riesca a suonare con un ritmo, camminando con un'altro (cosa che vedo fare da parecchi nella nostra banda), resterà sempre per me, abituato da trent'anni come sono a marciare a tempo, un grande mistero. Ma devo ammettere che i fatti mi smentiscono.
"Fosse per me farei solo i concerti"
Sbagliatissimo. La banda DEVE svolgere anche il suo servizio, nel suo ambito sociale, nel rispetto delle tradizioni.
"Non è importante, non ci fa caso nessuno"
Mi riservo di dare un giudizio definitivo all'affermazione appena avro interrogato i 100.000 abitanti della Vallecamonica in merito all'argomento.
Sicuramente c'è chi ci fa caso e chi no, ma non me la sento di dire chi è in maggioranza.
Come mai così conciso???
Faccio notare che sei arrivato in ritardo alle prove per scrivere tutto questo! Commento inserito alle 21:15!
Si può avere il riassunto??
Appena prendo un giorno di ferie leggo il tuo trattato!!
Ho votato....
Personalmente credo che sia prioritario il saper suonare, ma è giusto e doveroso essere ordinati e disciplinati quando si marcia! Si sa che anche l'occhio vuole la sua parte: chiunque (anche chi di musica non capisce niente) può rendersi conto se una banda va al passo o se sembra un gregge di pecore! Per questo ho votato "La forma molte volte conta più della sostanza, quindi è importante"
Fare solo i concerti è impensabile: la banda deve essere presente alle manifestazioni comunali, altrimenti muta la sua genetica!
Per quanto riguarda il marciare al passo tra un pezzo e l'altro sono d'accordo: mi piacerebbe; se non sempre, almeno quando prestiamo servizio per una manifestazione militare! Ad esempio all'ottobrata degli autieri ci sarebbe stato bene, mentre non lo trovo indispensabile per l'ingresso del parroco.....
Ciao a tutti
parere esterno
In varietate concordia
per me da come ho potuto capire va bene marciare durante l'esecuzione delle canzoni perche' un certo ordine fa bene all'occhio ... svoltare insieme nelle curve tenere la fila non proprio un passo militare .... dunque non vedrei di buon occhio tenere il passo con tamburi o altro tra una marcia e l'altra....
comunque il mio e' solo un parere esterno e come dice il mio motto in varietate concordia.
....pareri esterni
A volte i pareri esterni contano più di quelli interni, quindi continua ad intervenire tranquillamente....
Grazie per la partecipazione
ANDARE A PASSO..... FONDAMENTALE
E' veramente importante tenere il passo quando si suona, quando vedo una banda che non lo fà mi dà un pò fastidio, sembrano, che si vergognano di stare lì in quella situazione.....(non sò se mi sono spiegato..)
Di solito con la mia banda si continua a fare la parata tra una marcia e l'altra con i tamburi, e secondo me è molto importante se no lo "sbragamento" è totale.
In molti casi, anche, quando il Maestro fa fermare la banda bisogna riamanere nella propia posizione e in questo caso però senza segnare il passo.
Una delle cose più importanti e fare bene le curve, cosa che non ci riesce mai.
Anni fà si faceva le prove al campo di calcio e credo che sia oramai giunta l'ora di rifarle.
paese che vai....
Dam nel leggere le tue parole ho avuto l'impressione fossero scritte da un nostro musicante. Mi rincuora vedere che non siamo gli unici ad avere questi problemi. Infatti qualche difficoltà nelle curve dobbiamo ammettere di averla. Sul tenere il ritmo tra una marcia e l'altra anche io credo sia importante (se non altro si è meno invogliati a mettersi a chiacchierare!!!) e credo trasmetta a chi ci osserva un senso di maestosità, di ufficialità nella sfilata.
Su una cosa vi abbiamo preceduto (almeno una concedetecela!!!), le prove di marcia allo stadio.... non possiamo dire di aver capovolto la situazione, ma confido che a qualcosa siano servite
Ho votato ! Anche io!
.... disse wikipedia ........ Nei Testi Sacri dell'ebraismo si accenna per la prima volta alla musica quando si parla di Iubal o Jubal, figlio di Lamec e di Ada, del quale viene detto che........« fu il padre di tutti quelli che suonano la cetra o chitarra (ebraico kinnor) e il flauto (ebraico ugab) » (Genesi 4:21)
Questa citazione sembra alludere a un'epoca attorno al 3200/3300 a. C.
Ma è certo che la nascita della musica, come forma di produzione organizzata del suono, sia molto precedente e probabilmente antica quanto l'uomo, muovendo dal desiderio di utilizzare la voce o particolari strumenti per imitare i suoni naturali: il canto degli uccelli, il fragore ieratico del tuono, lo stormire (che poi divenne la voce del nostro WM) delle fronde.
Alcune testimonianze in questo senso possono essere dedotte dai ritrovamenti di antichi strumenti musicali. In mancanza di testimonianze dirette o mediate, qualche ipotesi sulla forma che assumeva la musica primitiva può anche essere dedotta dall'osservazione di popoli il cui stadio di sviluppo è ancora simile a quello delle culture preistoriche ad esempio gli indios brasiliani, gli aborigeni australiani, alcune popolazioni africane. Si può presumere che le primissime forme di musica siano nate soprattutto dal ritmo: magari per imitare battendo le mani o i piedi il cuore che batte, o il ritmo cadenzato dei piedi in corsa, o del galoppo; o magari alterando, per gioco e per noia, le fonazioni spontanee (ad esempio eh!, ah!)
Quindi si può dire che storicamente abbiamo iniziato col piede giusto ..... ! Già 5000 anni fa andavano al passo! Quindì la rivoluzione francese? Era un Dejà Vue!
Scherzi a parte: la penso esattamente come Shait, ma l'indagine storica di Gong è davvero interessante.
Situazione capovolta invece...
Si... Ma di 360 gradi...
Prima di tutto mi scuso,per
Prima di tutto mi scuso,per aver scritto con un po'di ritardo,visto che ormai siamo a fine Novembre,ma l'argomento trattato è sempre attuale.
Complimenti per aver tracciato una breve storia della banda in generale,fino ai giorni nostri.
Certamente noi non siamo una banda militare,come quella dei Carabinieri o della Guardia di Finanzia,che in questo ambito sono sicuramente all'avanguardia,oltre ad avere un livello tecnico e artistico notevole,ma il riuscire a marciare bene è importante.
Se devo essere sincero,anch'io preferisco di gran lunga i Concerti,ma come giustamente è stato scritto,le varie manifestazioni,come il Quattro Novembre o il 25 Aprile,rientrano nei servizzi che una banda deve svolgere.
Penso che marciare bene sia importante,perchè molte volte la gente non s'intende fino in fondo di musica,ma l'iquadratura di una banda e se tutti andiamo a passo,questo si vede e anche molto bene.
Ho sempre pensato che l'aspetto musicale deve essere al primo posto,ma in queste occasioni è fondamentale marciare bene.
Per cui aver provato a marciare,come lo scorso mese,ha fatto bene a tutti e dovremo sicuramente riprovare,anche se la volta scorsa è stato anche divertente,ma non dobbiamo scoraggiarsi se a volte non siamo perfetti,perchè è solamente una questione di esercizio.
Poi poter iniziare a suonare marciando è ancora di più importante,ma su questo dovremo lavorare ancora parecchio.
Ricordo che a Pisogne,lo scorso Luglio in occasione della settimana della musica,le altre bande hanno iniziato a suonare a passo.
Avete visto la manifestazione che si tiene ogni anno a Roma,ai Fori imperiali,in occasione della festa della Repubblica?
é una cosa spettacolare e anche noi piano,piano dovremo arrivare ad un livello simile.
Ripeto ancora che non siamo una banda militare e che in giro ci sono complessi che sono più abili o bravi a eseguire Concerti,quindi a suonare a fermo,mentre altre bande si trovano più a loro agio marciando e sicuramente la nostra banda appartiene alla prima categoria.
Dopo aver scritto questo,devo anche dire sinceramente,che le sfilate pre Concerto,le ho sempre odiate.
Ricordo che la sfilata di Casazza,fu veramente micidiale e anche pittosto lunga.
Dico questo,non perchè non ho voglia di camminare,ma prima di un Concerto,anche se breve come quello di Casazza,la sfilata non è certo l'ideale e meno male che non capita spesso.
Per finire,ricordate il servizio a Gianico,per l'Avis?
Ebbene in quell'occasione mi è capitato sfortunatamente di pestare mentre stavamo marciando,niente meno che la M.....................,ma devo dire che fortuna un mel'ha proprio portata,perchè al Lotto non è uscito un bel nulla.
marciando...
In varietate concordia
ma perche' da voi c'e' qualcuno che sa marciare non sarete una banda militare per caso? e poi si marcia se si e' militari altrimenti come si dice da noi Franco non c'e' piu' cosa marci a fare?