Perchè non provarci ancora?
A settembre del 1994 il primo viaggio della nostra banda a Schlema, nella ex-Germania Est per il raduno bandistico internazionale nel quale siamo poi ritornati nel 1999. Quello che segue è un articolo, tratto da Semibreve dello stesso anno (1994) scritto da non so chi ma dal titolo "I giovani e la banda"...
Nei giorni 23-24-25 settembre la Banda, su invito del corpo musicale di Schlema, ha trascorso un fantastico fine settimana in Germania dedicato principalmente alla musica e ad uno scambio culturale internazionale. Alla manifestazione hanno partecipato diversi gruppi bandistici provenienti da tutta l’Europa che hanno portato il loro folklore e la loro musica. Siamo sicuri tuttavia che della gita e di come si è svolta ne avrà parlato meglio qualcun altro; vorremmo descrivere invece come abbiamo avuto la splendida opportunità di trascorrere tre giorni insieme. L’eccezionalità di questa "trasferta" non è stato solo l’aspetto musicale (senza dubbio di notevole interesse) ma è stata la voglia di stare insieme dei ragazzi e degli adulti, la voglia di mischiarsi con gente completamente sconosciuta e fare amicizia. Già il viaggio, che poteva apparire lungo e faticoso, si è dimostrato, grazie alla simpatia di tutti i partecipanti, una buona occasione per divertirsi e per conoscersi meglio. L’impatto caloroso con cui i nostri amici ci hanno accolto ci ha fatto subito capire che eravamo i benvenuti. In poco tempo abbiamo socializzato con i musicanti dell’Estonia e degli altri gruppi musicali in intervenuti, coi quali abbiamo trascorso magnifiche serate in compagnia. Vi assicuriamo che un’esperienza così arricchente non ci è mai capitata: vedere tutta la Banda (giovani e meono) insieme agli estoni, ai tedeschi a ballare, cantare squarcia gola superando le barriere della lingua, vedere il pubblico entusiasta del nostro concerto salire in piedi sui tavoli per applaudirci (così usano fare durante quelle ,feste popolari quando l’entusiasmo è grande) e vedere la Banda dell 'Estonia insistere per suonare un famoso brano di Verdi insieme a noi, nonostante le difficoltà di un palco piccolissimo, parture, leggii e sedie insufficienti per due bande, vi assicuriamo che è stata un’esperienza assolutamente fuori dal normale ed indimenticabile! Estoni, tedeschi, polacchi, italiani tutti legati dalla musica: anche e soprattutto questo è la Banda!
...Mi pare sia stata una bella esperienza... Perchè non riprovarci ancora?
Alla prossima cena di S.Cecilia è probabile che, come da 15 anni a questa parte ci sia il presidente della Stadtkapelle di Herrenberg sig. George Schwenk, nonchè Albertinelli Peppino, molto amici dell'organizzazione della manifestazione di Schlema... anche alla luce delle parole scritte dal giovane della banda (di allora)..... non perdiamo questa occasione...
ciao a tutti...
Beh... Il momento di
Beh... Il momento di "fusione" tra le nazionalità è una tradizione che viene mantenuta in quanto gli olandesi suonano sempre il sabato verso la fine della serata e, come d'abitudine, anche altre persone salgono sul palco dando man forte nella suonata in corso che, di solito, non è mai difficilissima ma è sempre ritmicamente coinvolgente.
Non riesco proprio a capire come facciano alcuni gruppi ad andare tutti gli anni a Schlema...
Noi dopo un paio di volte ci siamo stancati... Probabilmente si tratta di complessi che non hanno di meglio da fare, diversamente da noi della Banda di Darfo...
(a proposito, ecco un pezzo della esibizione degli olandesi quest'anno)
E pensare che ..
E pensare che la prima trasferta ad Aue me la sono persa ....
Eh, ma la seconda volta che siamo andati su, nel 1999, mi sono riscattato.
Ambiente magico.
Mi ricordo che alle percussioni c'era anche Gaia e mi viene in mente con quanto entusiamo aveva vissuto quell'avventura; e di quella sera che, intanto che gli olandesi avevano dato il via ad un fuoriprogramma, è salito sul palco come un gatto a scatenarsi coi bonghi in mezzo a loro (quello fu un momento di straordinaria "fusione" di varie nazionalità, sul quel palco c'erano tutti i più scatenati rappresentanti delle varie nazioni).
Ricordo, per chi non lo conosce, che, oltre che uno straordinario e pluripremiato oboista, Gaia è anche un formidabile percussionista.