Semibreve (1996)
09 Pastorelle
Semibreve (1996)Girare per le vie del paese, visitare gli ospiti dell’ospedale di Vallecamonica e vedere gli occhi delle nonnine, nei ricoveri di Boario e Pianborno, riempirsi di lacrime mentre accompagnano cantando le arie natalizie da noi suonate aiuta ad assaporare di più il vera Natale, che non é solo costituito da regali materiali ma grazie alla musica, messaggera di serenità, formato da bellissimi attimi di felicità.
La giornata per noi é piuttosto lunga, si inizia alle 14,00 e, tranne una breve pausa per la cena, finisce al termine della messa della "mezzanotte" ….
“Finisce” dal lato musicale per lasciare spazio alla parte non meno esaltante dei “festeggiamenti culinari” che nel frattempo i nostri cuochi hanno preparato nella sede . Da due anni, poi, quest’esperienza si è fatta ancor più importante visto che proprio con questo gruppo abbiamo partecipato alla manifestazione di solidarietà “La Goccia e il Mare” e saremo presenti anche quest’anno sabato 21 dicembre.
Sperando nella vostra numerosa presenza vi rimandiamo al giorno 24 dicembre nelle contrade delle frazioni del Comune di Darfo.
Armida Pina e Danilo Alberti
08 Un caro amico ci scrive ....
Semibreve (1996)Vi spero tutti bene. Una delle cose che sto' imparando qui in missione, e primo esempio in ciò è Padre Ugo, è che tutte le idee e tutte le ragioni sono sempre molto importanti, ma mai più importanti che una persona.
Cercare di mettere in pratica questo a volte fa arrabbiare molto, perché bisogna accettare ciò che non si condivide, cose che anche magari si riveleranno davvero sbagliate e saranno da rifare o correggere con pazienza... però al fine ci si accorge che il valore di qualsiasi persona è molto superiore a tutto ciò.
Se non fossi convinto di questo mi rimarrebbero poche ragioni per restare qui tra questa gente.
In questi mesi il mio lavoro, più che una missione sembra un lavoro da manager industriale: stiamo portando avanti un sacco di opere, tra elettrificazione, acque potabili, strade... poi c’è sempre il nostro ospedale - Duomo di Milano -, poi il Rifugio Perù a 4650 metri sul Pisco, poi il grande Santuario di Romallucuj... Giro da uno all’altro, e alcune volte purtroppo appena per vedere, progettare, scambiare opinioni... Per fortuna molte volte invece è proprio per "mettere mano", e allora uno si sente più tranquillo di fronte agli operai che sono lì tutti i giorni a spostare pietre, tirare pali…. .
Purtroppo il lavoro diventa sempre più tecnico, e sono sempre più lontani i bei tempi in cui era forte il contatto con la gente, in cui le ore del giorno erano spese coi bambini a scuola, con i ragazzi nei campi di riso, in giro con gli ammalati, al catechismo.
Ora tutto ciò é solo in occasioni fortuite. Con gli stessi ragazzi della scuola di meccanica, ho poco tempo per stare: ho solo tre ore di scuola settimanali, e il prossimo anno mi sostituirà una coppia dall’Italia, così che resterò più libero per i lavori.
Mi dispiace un po' perdere l’incarico di questa scuola che tanto ho desiderato e sognato, ma effettivamente questa nuova "mossa strategica" del Padre Ugo è la più indovinata in questo momento. Avrete saputo, se l’interessata ha già avuto il coraggio di parlarne in pubblico, che sto furtivamente invadendo anche la banda in cerca di aiuto... e non é più solo una ricerca di aiuto "economico" (in questo aspetto già ho tanto da ringraziarvi)... adesso credo che sia ora di solleticare qualche persona! Vediamo come mi va col primo tentativo... ma non sono comunque disposto ad arrendermi facilmente! La prospettiva è di puntare "al grosso della banda" (indovina chi?!) ma li ci arriverò passo per passo!
Nonostante tutto, nonostante a volte non riesca a trattenermi in lagnanze o lamentele... in questa vita sto scoprendo cose sempre più profonde, significative e vere. E il desiderio grande è "regalare tutto ciò anche agli amici cari, così come amici cari le hanno regalate, e continuano a regalarle a me.
Che venga mio padre l’anno prossimo è un grande sogno che già vivo tutti i giorni. So che sarà molto bello per lui, per noi... si realizzerà? Ci spero molto... e altrettanto spero si possa realizzare anche per qualcuno di voi.
Concludo qui questa lettera partorita a fatica. Una voita avevo la "penna" più fluida, ora sono molto arrugginito. Mi scuserete.
Non mi resta che augurarvi con tutto il cuore un Buon Natale e un felice anno nuovo.
In bocca al lupo per il Concerto Augurale (di cui senz’altro pretenderò una cassetta!) e per tutte le attività che avete in ballo. Le mie ricerche di partiture da mandarvi continuano senza successo...ma continuano, e verrà un giorno che "inciamperò" nella buona occasione. Speriamo sia presto!
Di nuovo vi saluto e vi ringrazio tanto... Auguri! !
Chacas 03.11.1996
Diego Ducoli
07 Santa Cecilia: storia e leggenda
Semibreve (1996)Soltanto il nome di S.Cecilia è rimasto alla data tradizionale del 22 Novembre, per quanto anche la sua figura presenti simili gravi difficoltà storiche.
Si dice che quest’eccezione sia dovuta ad una particolare insistenza, in occasione del Concilio Ecumenico Vaticano II, del Papa Giovanni XXIII. E’ tradizione che i martiri sepolti nelle catacombe avessero inciso sulla lapide una palma, simbolo tralasciato nel caso di SCecilia, ed è questo uno dei motivi che fanno dubitare storicamente, ma il posto d’onore della sepoltura accanto alla cripta dei Papi conferma l’importanza della Santa.
Più tardi Papa Pasquale I trasferì il corpo nella Basilica di S.Cecilia eretta in sua memoria nel 545 sopra le fondamenta della casa trasteverina dei due coniugi martiri. Alla fine del 1500 il sarcofago venne aperto e il suo corpo apparve in eccezionale stato di conservazione. Un anno dopo, nel 1599 il Maderno la immortalò nelle flessuose forme del marmo di pario, nella posa “dolce dormiente” (così si disse) come venne trovata. Tutto il resto è opinabile. S.Cecilia (anno 177) è descritta nella liturgia come “ammantata di tanta luce da farne una delle Vergini più luminose del Cristianesimo”. Al suo Dio aveva consacrato cuore e corpo, ma venne data in sposa a un giovane Patrizio di nome Valeriano.
Si narra, per tradizione e non per certezza storica, che il giorno delle nozze la casa dei Cecili risuonasse di organi e lieti canti ai quali la vergine, accompagnandosi, cantava nel suo cuore: “conserva o Signore immacolati il mio cuore e il mio corpo, affinché non resti confusa”. Da questo particolare è stato tratto il vanto di protettrice dei musicanti.
Confidato allo sposo il suo voto, egli si convertì al Cristianesimo e nella prima notte di nozze ricevette il Battesimo per mano del Pontefice Urbano.
Tornato nella propria casa, Valeriano vide Cecilia prostrata nella preghiera con l’Angelo che da sempre vegliava su di lei e, ormai credente convinto, pregò che anche il fratello Tiburzio ricevesse la stessa grazia e così fu.
Il giudice Almachio aveva proibito, tra le altre cose, di seppellire i cadaveri dei Cristiani, ma i due fratelli convertiti alla fede si dedicavano alla sepoltura di tutti i poveri corpi che incontravano lungo la loro strada.
Vennero così arrestati e dopo aver redento l’ufficiale Massimo che aveva il compito di condurli In carcere sopportarono atroci torture piuttosto che rinnegare Dio. Cecilia pregò sulla tomba del marito,del cognato e di Massimo (tutti e tre Santi venerati il 14 Aprile), anch’egli ucciso perché divenuto Cristiano, ma poco dopo venne chiamata davanti al giudice Almachio che per evitare "pubblicità", ne ordinò la morte per soffocamento nel bagno di casa sua, ma si narra che "la Santa invece di morire cantava lodi al Signore".
Convertita la pena per asfissia in morte per decapitazione, il carnefice vibrò i tre colpi legali (era il "contratto" dei boia per ogni uccisione) e, non ancora sopraggiunta la morte, la lasciò nel suo sangue. Fu Papa Urbano, sua guida spirituale, a renderle la degna sepoltura.
Raineri Sara
06 Scelta del repertorio di un concerto
Semibreve (1996)ovvero "La quadratura del cerchio"
UUno dei compiti più difficili del direttore di una banda oggi non é, come si potrebbe pensare, il "concertare" i vari brani per fare in modo che poi i bandisti li eseguano come meglio é possibile, ma é il momento prima, cioè quello della scelta.
Nel fare questo deve avere sempre presente i seguenti punti:
I - il grado di difficoltà;
II - che piacciano agli esecutori;
III - che piacciano al pubblico;
IV - Che siano adatti al luogo o alla manifestazione in cui verrà eseguito il concerto.
In questi anni personalmente ho privilegiato il primo punto inserendo nel repertorio almeno alcuni brani sempre leggermente al di sopra delle nostre possibilità sia tecniche che espressive, se questo è servito ad alzare il livello qualitativo, non sempre è stato "capito" sia dagli stessi esecutori che dal pubblico.
Rifatti da parte dell’ascoltatore che segue una banda e che (non per colpa sua) è abituato ad ascoltare radio e televisione, viene quasi sempre una richiesta di brani conosciuti (meglio se canzonette di successo). La stessa richiesta viene anche da parte di alcuni dei giovani strumentisti stessi, i quali non si rendono conto che è molto difficile trovare dei buoni arrangiamenti di musica leggera, eseguibili dal vivo con la banda e che possano reggere il confronto come registrazioni fatte in studio e riproposte all’ascolto quasi sempre in "play back". Questa pratica si é diffusa con l’apporto della moderna tecnologia anche tra i vari complessi che circolano nei locali e che un attento ascolto può scoprire facilmente.
Ma allora ci si chiederà quale repertorio deve eseguire una banda; noi pensiamo che la strada giusta sia quella della musica originale per banda. Magari tra qualche anno quando, anche da parte dei mass-media ci sarà più attenzione alla banda (questo avviene già in molti altri paesi), si potrà fare, come detto nel sottotitolo, la quadratura del cerchio. E per il presente chiediamo a tutti, esecutori e pubblico, di aiutarci con suggerimenti e consigli e forse così risolveremo il problema.
Per adesso ricordiamo a tutti un altro modo di dire che ci pare calzante: “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”.
li maestro direttore
Alberti Vittorio
05 Caro socio, carissimi soci
Semibreve (1996)Ci stiamo avviando verso fine anno e di conseguenza si possono tirare le somme, i risultati sono senz’altro positivi (come si può leggere su questo giornalino). Da parte mia non mi resa altro che ringraziare tutti quelli che hanno partecipato anche quest’anno alle varie manifestazioni, riunioni e che – cosa importante – hanno rinnovato la tessera di sostentamento.
Vorrei comunque non tralasciare qualche piccola osservazione da fare:
- I soci sostenitori quest’anno sono circa 200, un buon numero che però potrebbe aumentare se ognuno di noi dovesse invitare qualche amico o parente a partecipare a questa compagnia.
- Coloro che sono tesserati dovrebbero partecipare anche alle due o tre riunioni o cene che si fanno apposta per voi.
- Incontrandoci ci si può conoscere e parlando si possono vagliare le varie proposte o suggerimenti per migliorare il nostro gruppo se ce ne fosse bisogne.
- Avrei piacere se alla nostra sede dovessero pervenire delle nuove idee creative che possano essere utili a noi e alla banda.
Grazie ancora per il vostro aiuto dato, specialmente in occasione della Festa Popolare, arrivederci alla festa di S.Cecilia (30/11) ed al Concerto Augurale (22/12)
Il tuo Rappresentante
Albertinelli Giuseppe
04 Un nuovo gemellaggio
Semibreve (1996)E’ la terza volta che noi darfensi incontriamo la fanfara svizzera: questa volta siamo stati noi a raggiungerli. Credo di poter affermare che la nostra amicizia si sia ormai consolidata così come la stima e l’affetto verso queste persone tanto ospitali.
Al nostro arrivo è stata organizzata una piccola festa di benvenuto allietata dalle note della loro banda giovanile che ci ha veramente impressionato per la perfezione e la bravura di esecuzione di ragazzi così giovani.
In realtà noi già conoscevamo la loro bravura di musicisti, ma vi assicuro che sentirli suonare è ogni volta un piacere, una sensazione indescrivibile di compiacimento ma allo stesso tempo di invidia. Si, invidia perché purtroppo nonostante la nostra buona volontà, non sempre riusciamo a dare il meglio come invece sembrano fare loro.
Durante la serata ci siamo esibiti nel corso di una festa organizzata per le vie del paese in nostro onore: Se è vero che noi li apprezziamo per la loro tecnica impeccabile, è pur vero che loro ci stimano per la contabilità e le melodie tipiche dello stile italiano.
Nonostante il freddo (poiché il palco era allestito all’aperto), la stanchezza dovuta al viaggio e soprattutto al loro buon vino che ci ha reso si allegri, ma ci ha rubato un po’ di lucidità, il concerto è stato più che soddisfacente e anche Vittorio, il nostro direttore, che pretende sempre qualcosa di più, è rimasto abbastanza soddisfatto. Ad ogni modo dopo due giorni di musica, amicizia, cultura ci siamo lasciati con l’intenzione di rivederci al più presto.
Vorrei concludere sottolineando lo scopo di questi gemellaggi che la nostra banda da qualche anno ha ormai intrapreso: sono utili per socializzare, divertirsi, fare nuove esperienze, ma il fine ultimo è quello di sentire altre culture musicali, non solo per avere una veduta più ampia di quest’arte, ma anche soprattutto per riuscire a capire i nostri errori, le nostre mancanze e tutti gli aspetti migliorabili. Confrontandoci con altre realtà musicali e culturali diverse dalla nostra.
Abbiamo quindi anche imparato ad apprezzare le nostre qualità e i nostri pregi che a volte dimentichiamo nelle quotidiane abitudini.
Beh, sono fiero di poter dire che da questo punto di vista abbiamo fatto centro .
Nicola Abondio
03 La parola al Presidente
Semibreve (1996)Alcuni di questi giovani si sono diplomati e laureati (uno recentemente in ingegneria civile) ed altri, pur essendo impegnati nella ns. Associazione si distinguono anche nello studio, a riprova che la passione per la musica nulla toglie all’impegno scolastico.
Ritengo doveroso porgere un sentito ringraziamento all’Amministrazione ComunaIe che si è mostrata molto disponibile nei nostri confronti; aI Maestro Vittorio Alberti che continua con immutato impegno e passione a dirigere il nostro complesso musicale, recuperando ed elaborando composizioni e brani, “storici”; aI ConsigIio Direttivo che mi sostiene neI mio incarico; ai circa 200 “amici della Banda” che ci spronano e ci sono costantemente vicini ed infine a tutti coloro che compongono la più che centenaria Banda Musicale della nostra Città.
Invito fin d’ora tutta la cittadinanza a partecipare al nostro tradizionale Concerto Augurale di fine anno, con la speranza che la Banda Cittadina continui ad essere il fiore all’occhiello della nostra Città.
Cav. Giovanni Chini
02 Il successo della corrida
Semibreve (1996)Nello svolgersi di questa serata i protagonisti sono stati numerosi musicanti e simpatizzanti che si sono esibiti in varie prove, c’è stato chi si è improvvisato cantante o ballerino, chi ci ha divertito raccontando barzellette o recitando simpatiche scenette…..
Un ruolo importante è spettato anche al pubblico e alla giuria. Quest’ultima, composta da una decina di persone, aveva il compito di assegnare vari premi fra cui: premio simpatia, coreografia, migliore esibizione e premio platea.
Al termine dello spettacolo tutti i partecipanti, in compagnia dei “giurati” e dei numerosi spettatori hanno potuto prender parte ad un delizioso rinfresco.
E’ proprio nel corso di manifestazioni come questa che i musicanti possono trascorrere più tempo con i “colleghi” e divertirsi allegramente conoscendo più a fondo i membri della Banda e coloro che seguono sempre le nostre iniziative.
Se non vuoi rinunciare ad una simpatica serata in compagnia, la prossima volta cerca di essere presente per trasferirti con la banda in un pianeta dominato dall’allegria.
Sabrina Negri