06 Scelta del repertorio di un concerto
ovvero "La quadratura del cerchio"
UUno dei compiti più difficili del direttore di una banda oggi non é, come si potrebbe pensare, il "concertare" i vari brani per fare in modo che poi i bandisti li eseguano come meglio é possibile, ma é il momento prima, cioè quello della scelta.
Nel fare questo deve avere sempre presente i seguenti punti:
I - il grado di difficoltà;
II - che piacciano agli esecutori;
III - che piacciano al pubblico;
IV - Che siano adatti al luogo o alla manifestazione in cui verrà eseguito il concerto.
In questi anni personalmente ho privilegiato il primo punto inserendo nel repertorio almeno alcuni brani sempre leggermente al di sopra delle nostre possibilità sia tecniche che espressive, se questo è servito ad alzare il livello qualitativo, non sempre è stato "capito" sia dagli stessi esecutori che dal pubblico.
Rifatti da parte dell’ascoltatore che segue una banda e che (non per colpa sua) è abituato ad ascoltare radio e televisione, viene quasi sempre una richiesta di brani conosciuti (meglio se canzonette di successo). La stessa richiesta viene anche da parte di alcuni dei giovani strumentisti stessi, i quali non si rendono conto che è molto difficile trovare dei buoni arrangiamenti di musica leggera, eseguibili dal vivo con la banda e che possano reggere il confronto come registrazioni fatte in studio e riproposte all’ascolto quasi sempre in "play back". Questa pratica si é diffusa con l’apporto della moderna tecnologia anche tra i vari complessi che circolano nei locali e che un attento ascolto può scoprire facilmente.
Ma allora ci si chiederà quale repertorio deve eseguire una banda; noi pensiamo che la strada giusta sia quella della musica originale per banda. Magari tra qualche anno quando, anche da parte dei mass-media ci sarà più attenzione alla banda (questo avviene già in molti altri paesi), si potrà fare, come detto nel sottotitolo, la quadratura del cerchio. E per il presente chiediamo a tutti, esecutori e pubblico, di aiutarci con suggerimenti e consigli e forse così risolveremo il problema.
Per adesso ricordiamo a tutti un altro modo di dire che ci pare calzante: “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”.
li maestro direttore
Alberti Vittorio