Commenta il Concerto Augurale 2009
Complimenti a tutti!
Purtroppo quest'anno, come i miei colleghi bandisti sanno, non ho potuto prepararmi per il concerto di fine anno e perciò non ho suonato e nemmeno sono riuscito ad andare a sentirlo dal vivo (2 cose che mi hanno dato molto dispiacere). Però vi ho ascoltato alla televisione..... (questa volta la registrazione sonora è uscita bene) e mi è piaciuto molto. Bravi e complimenti a tutti.
Guardandovi dallo schermo mi è sembrato che la concentrazione fosse buona per non dire di più, l'esecuzione è stata degna della nostra banda, alcune sbavature che chi conosce le partiture sicuramente ha notato, ma nel complesso mi è sembrato un buon concerto.
Siccome alcune persone di Malegno sono venute a sentirvi (alcune perchè pensavano che ci fossi, altre perchè nostri ammiratori), ho provato a chiedere un loro parere. A tutti è piaciuto, tutti hanno pure detto che era un pò lungo e che vi erano alcuni brani difficili all'ascolto ma l'attenzione è stata sempre tenuta attiva anche dalle immagini. Purtroppo nella replica televisiva le immagini proiettate dietro la banda durante il concerto non si sono viste.
Non lo avevo mai sentito suonare il Theremin ma mi ha incuriosito tantissimo, anche se devo dire che pochi (per non dire solo 1 su 9 che ho sentito) mi hanno detto che è piaciuto. Di sicuro è stata un'idea particolare che ha fatto conoscere questo strumento e altri modi di fare musica, al pubblico intero. Complimenti per il coraggio! l'esperimento è stato fatto, agli esperti capire se è riuscito....!
Una sola personale osservazione: alla televisione il concerto non è sembrato lungo, ma le persone che ho sentito mi hanno detto esattamente l'opposto. Probabilmente lo allungano le presentazioni, l'alternarsi delle bande, e tutti i corollari che è giusto che ci siano durante il concerto augurale. Ma visto che la percezione è sempre quella (cioè che è lungo), perchè non si sono prese in considerazione quelle proposte che ho visto scritte sul sito all'inizio di dicembre riguardo all'intermezzo della banda giovanile? forse si sarebbe risparmiato un cambio palco che fa perdere tempo e disorienta il pubblico. Oppure suonando un brano in meno se nel repertorio ci sono brani lunghi. Certo è che questo è un problema che ogni anno si ripresenta (da musico posso dire che a me piace così come è, ma... non esisto solo io).
Complimenti ancora a tutti, spero di poter tornare presto a risedermi insieme a voi.
Ciao Alberto
Ciao ragazzi. Ho visto la
Ciao ragazzi. Ho visto la trasmissione televisiva e devo dire che la presa audio quest'anno è stata di qualità buona. Secondo me abbiamo fatto diverse sbavature, e come già detto il brano con il theremin è stato, usando un'eufemismo, brutto. In qualità di presentatrice vorrei aggiungere alcune osservazioni sulla lunghezza. Io e Luigi abbiamo ripetutamente rivisto i tempi per non sforare e alla fine non abbiamo sforato. Il Consiglio ci aveva suggerito di chiudere fra le 22:40 e le 23:00 e noi abbiamo chiuso credo alle 22:55. Alcune presentazioni erano veramente lunghe e avrebbero probabilmente dovuto essere tagliate ulteriormente. A nostra discolpa, credo, la buona volontà di cercare di dare una "motivazione" del perchè di alcuni pezzi nel programma e anche il fatto che in assoluto fosse la prima volta che sia io che Luigi presentavamo un concerto augurale, per di più in coppia. Inoltre, 11 brani significano 11 presentazioni. Nei concerti precedenti i brani erano più lunghi ma inferiori di numero (quindi meno presentazioni). Inoltre quest'anno il nostro presidente ha fatto un breve discorso mentre gli altri anni si saltava a pié pari questo momento (meglio che ci sia comunque!!!!). Credo che realisticamente il concerto non sia stato lungo ma che la sensazione avuta da tutti sia che lo sia stato. E questo perchè non era "compatto" e praticamente tutti i pezzi erano "sconosciuti". Se la banda giovanile avesse suonato all'inizio e si fosse andati poi avanti sempre dritti con la banda, con due momenti di "stop" per discorso presidente e discorso sindaco; se almeno 2 pezzi (oltre John Williams, sia Kurt Weill che PFM secondo me non li conosceva quasi nessuno) su 10 fossero stati di temi molto conosciuti secondo me la sensazione sarebbe stata completamente diversa.
a mio parere questo è
a mio parere questo è stato probabilmente il migliore concerto negli ultimi 10 anni
Non condivido tutte queste critiche al Theremin,a mio parere è stata una cosa simpatica e alle persone a cui ho chiesto un parere non ha fatto questo effetto cosi' negativo.
Perlatro non mi risulta che ci sia stata una grossa opposizione al maestro su questo tema (alle prove si capiva benissimo che il brano sarebbe uscito con parecchie sbavature)
Appoggio l'dea di far suonare la banda giovanile all'inizio (dalle 20.30 alle 21.00) e poi tirare dritti con la banda (anche per una questione di concentrazione)
simpatiche le presentazioni in coppia e tuttosommato brevi.
Ottimo il repertorio (la PFM è uscita benissimo e stavolta l'arrangiamento del Vittorio era bellissimo- riconosciamoglielo)
Forse i brani erano troppi, ma quest'anno mi piacevano tutti.
Complessivamente io sono proprio soddisfatto
Allegro, ma non troppo
ESECUZIONE MUSICALE
Penso che quest'anno il concerto sia andato un po' meglio degli altri anni ma non sono comunque soddisfatto.
Ancora una volta, in tutti i brani, non uno escluso, errori banalissimi e diffusi un po' in tutte le sezioni, hanno costellato le esecuzioni.
Chiaro sintomo che la preparazione era insufficente e che ancora troppi musicanti arrivano al concerto senza sicurezza e piena convinzione di quello che devonon fare e questo si riflette anche sull'impressione generale che ho percepito, di una banda che suona col freno a mano tirato, con titubanza, senza convinzione; non si sente il divertimento dello strumentista che è padrone sicuro del proprio compito.
Un'esecuzione ovattata dalla fifa che porta inevitabilmente a fare errori banalissimi. Così non è divertente nè suonare nè ascoltare.
Ho riascoltato attentamente la registrazione e ce n'è veramente per tutti, percussioni comprese, sia ben chiaro.
Si era quasi salvato per miracolo "The symphonic March" che, dando per scontati gli occasionali (ma presenti dalla prima all'ultima parova, quindi presumo inevitabili e comunque poco appariscenti) scrocchi sulle note acute di qualche tromba, sembrava essere filata via liscia senza errori plateali fino al quart'ultimo accordo, dove una nota, sovrastante tutta la banda, completamente fuori tonalità, rovinava l'intera registrazione.
Anche alcune scelte interpretative non mi sono piaciute, come ad esempio Scossa Elettrica, che (anche solo su suggerimento del titolo ...) mi sarebbe piaciuta eseguita in almeno 30 secondi di meno.
Non sto qua ora ad analizzare pezzo per pezzo, la registrazione sarà a disposizione di tutti e ognuno, spero, se la ascolterà con calma.
Questa sarebbe un'analisi che andrebbe fatta, di fronte a tutti, dai maestri direttori, con tanto di ascolto dei singoli punti.
Sarebbe un lavoro che potrebbe far prendere coscienza (anche se troppo tardi) le varie sezioni delle proprie mancanze specifiche sulla preparazione e sullo studio dei brani.
Ma scommetto che anche quest'anno, come tutti gli anni scorsi, avremo un'analisi da parte del maestro di 25 secondi (se è in vena di parlare) e poi tutto si chiuderà lì, consegneremo le parti, e avanti il prossimo ....
Non erano pezzi difficili, il brano più impegnativo, Der Daemon (a parte alcune eccezzioni particolari di singoli punti per singoli strumenti, primi clarinetti in Gaia, ad esempio), è nelle liste dei brani di classificazione di "prima categoria".
Ma sbaglio, o noi siamo stati classificati di prima categoria ? E come mai allora tutti stè errori a ripetizione anche in brani facili ? Ma siamo sicuri che non possiamo fare di meglio ?
Almeno quest'anno ripeteremo 4 brani al concerto a Lovere, e sono curioso di sentire se si ripeteranno gli stessi errori o, se saremo generosi col pubblico, ne aggiungeremo di nuovi, tanto per non annoiare.
REPERTORIO
Molto raramente sono stato in disaccordo con le scelte dei maestri, sono convinto che sia Vittorio che Danilo sappiano bene come scegliere i brani.
Sono in disaccordo con la Paola (e ne abbiamo già molto discusso anche l'anno scorso) che vorrebbe in repertorio brani di musica conosciuta dal pubblico.
Il ruolo della banda moderna non è più scimmiottare le orchestre sinfoniche dei teatri dell'Opera o portare in mezzo alla gente la musica che la gente non poteva, un tempo, andare ad ascoltare nelle sale in cui la musica veniva proposta ai soli ricchi; oggi tutti hanno radio, TV, stereo ecc. ecc. e ognuno si sente la musica che preferisce quando e dove vuole, e concerti dal vivo di bravi musicisti di svariati generi musicali, vivaddio, da noi non mancano.
Oggi noi dobbiamo proporre alla gente musica nuova che viene scritta da musicisti che scrivono le loro partiture per banda, e c'è solo l'imbarazzo della scelta tra moltissime partiture stupende.
Poi, come si sà, si cerca di mediare e presentare anche un mix che possa non scontentare tutti (.... o accontentare tutti, come volete).
Su questo punto, io sarei molto più radicale.
COREOGRAFIA
Ottima, bel lavoro di Giacomo ai filmati, anche se la scena era "povera" (meno elaborata degli altri anni, almeno), in tal modo si è ottenuto un buon effetto scenico anche con poco lavoro di coreografia, che ammettiamolo, non guasta, soprattutto per quanto riguarda le ore di montaggio/smontaggio che logorano sempre i "soliti ignoti".
PRESENTAZIONI E TEMPISTICA
Tutte le bande che hanno tenuto i loro concerti in queste feste a cui ho partecipato e di cui ho avuto notizie, hanno fatto suonare prima la banda giovanile e poi hanno suonato senza pause.
Perchè solo noi abbiamo strumentisti che non reggono un ora e 15 minuti di "musica effettiva" diluito in 2 ore di tempo ?
Per le presentazioni io e la Paola abbiamo tagliato, poi ancora tagliato e poi ritagliato ulteriormente. Comunque le parole erano tante, bisogna parlare di meno, ma almeno abbiamo fatto riposare gli "stremati" bandisti.
Il concerto, in totale, è durato 2 ore e 15 minuti, credo che almeno 2 ore, per il concerto "clou" della nostra attività, il pubblico lo possa sopportare tranquillamente.
Basta non annoiare e suonare bene.
CONCLUSIONI
Beh, ormai mi conoscete, lo sapete che sono un "criticone" incallito, lo so bene che tra il dire e il fare c'è di mezzo, in campo bandistico, non un semplice mare, ma almeno due oceani emmezzo, ma credo che sia meglio incominciare ad avanzare qualche dubbio da qualche parte, per migliorare, piuttosto che insistere a pensare che vada sempre tutto bene e che ormai abbiamo raggiunto il "top" delle nostre possibilità.
Guai, se qualcuno, classe dirigente in primis, la pensasse così e si adagiasse, pacifico, convinto di bearsi tra gli allori.
O peggio, rassegnato, accettasse come soddisfacente la situzione attuale.
POST SCRIPTUM
Visto che il nostro sito funge anche da bellissimo e utilissimo archivio "della memoria", per chi ha tempo, consiglio una rilettura dei commenti degli ultimi due concerti augurali.
Per quello del 2008 : http://www.bandadarfo.eu/it/node/4611
per quello del 2007 : http://www.bandadarfo.eu/it/node/3318
e per quello del 2006 : http://www.bandadarfo.eu/it/node/1464
Come sempre il tuo commento
Come sempre il tuo commento è dettagliato ed esaustivo. Poi si può non essere d'accordo, che mondo sarebbe se la pensassimo tutti nella stessa maniera? Personalmente credo che manchi nella nostra banda un bel po' di autocritica. Non significa sminuirsi ma analizzare dove si poteva far meglio. Non riconoscendo e quindi non capendo i propri errori il rischio reale è di perpetrarli. Ed è un po' quello che noi facciamo. Gli errori possono starci ma bisognerebbe analizzarne la tipologia. Come Luigi ha ben spiegato la maggior parte sono banalissimi. E questo significa che non sono le capacità che mancano ma qualcos'altro. Concentrazione, attenzione, preparazione. Io personalmente non ho tempo di provare a casa ma se il maestro a fine prova (intorno alle 22:45) dicesse alla sezione in cui suono .... fermiamoci 20 minuti e proviamo separatamente io sarei più che disponibile. E magari più sicura davanti al pubblico. Il concerto andrebbe riascoltato davanti all'assemblea e annotati gli errori più gravi, da parte delle singole sezioni. Segnalando anche come si sarebbe dovuto eseguire. Un'altra cosa che secondo me manca alla nostra banda è un controllo constante della intonazione. Credo che sentire la Banda di Costa Volpino Sabato dovrebbe farci ragionare proprio su intonazione e precisione.
Secondo me il concerto è
Secondo me il concerto è andato abbastanza bene.
Parte musicale: le parti mi piacevano (quest'anno avevo molto da suonare) e tutto sommato sono uscite bene (la pfm mi è piaciuta molto). Ritengo migliore il concerto del 2007 come repertorio ed esecuzione (erano parti anche più difficili), però mi è piaciuto. Abbiamo fatto parecchie sbavature è vero e su questo bisogna migliorare. Personalmente potevo suonare meglio..quella sera le labbra non andavano benissimo, però ci sta la "serata no".
I video mi sono piaciuti e presumo abbiano reso più leggero l'ascolto distogliendo un po' il pubblico dalla "sola musica".
Mi sono piaciuti i due presentatori; le due voci e le due modalità rendono più facile e frizzante l'ascolto.
11 brani, anche se corti, sono effettivamente un po' troppi e per forza il concerto va un po' per le lunghe...
Il Theremin non mi ha mai entusiasmato, però è stato qualcosa di nuovo...anche se io sono piuttosto tradizionalista e quindi non amo molto queste cose.
Sappiamo benissimo che sei
Sappiamo benissimo che sei un criticone,ma anch'io in fondo in fondo non è che sia molto diverso da te,perchè pretenderei prima di tutto da me e poi dagli altri,il massimo in ogni occasione,sia ai Concerti,che alle processioni religiose.
Purtroppo non sempre per svariati motivi è possibile arrivare alla tanto sospirata perfezione e pochissime volte si riesce a centrare l'obbiettivo.
Il mio compianto insegnante di tromba,diceva sempre che a ogni esecuzione,si trova sempre qualcosa anche minimo che non va e se lo diceva lui,che oltre a insegnare,aveva avuto una discreta carriera orchestrale,c'è da credergli.
Detto questo non voglio certo trovare delle scuse accomodanti o nascondermi dietro a un fico,perchè il Concerto rispetto a quello dell'anno scorso e degli anni precedenti è sicuramente riuscito,ma abbiamo molte cose da migliorare,sia individualmente,che tutti insieme.
Insomma non mi vergogno a dire che a scroccare sull'ultimo accordo,sono stato io e questo purtroppo può capitare benissimo,soprattutto in un brano così difficile come quello di Williams.
Qualcuno potrebbe dire benissimo,che durante le prove da Settembre a Dicembre è accaduto spesso,ed è vero,ma bisogna considerare anche che era l'ultimo brano e dopo un programma così impegnativo,almeno a me,poi non sò gli altri,il labbro mi era quasi partito.
Quando seppi che Symphonic March era l'ultimo brano,sinceramente mi prese quasi un colpo,perchè sapevo benissimo che era un rischio.
Vi posso garantire che a casa questo brano l'ho studiato fino alla noia,tanto che ormai lo potrei suonare a memoria,ma qualcosa quella sera non è andato completamente per il verso giusto.
Nonostante tutto penso che non sia venuto maluccio.
Il problema è che tutti i santi giorni,bisognerebbe avere il tempo di studiare minimo tre ore,così la resistenza sarebbe tutta un'altra cosa,quando a stento ne riesco a studiare un'ora,(quando va bene).
Per esempio facendo il confronto con il Concerto di Lovere,le cose sono andate molto meglio,ma come insieme e questo è il secondo punto di cui voglio parlare,su tante cose ancora non ci siamo.
Prima di tutto nella differnziazione tra piani e forti,molte volte abbiamo il vizio di suonare forte o mezzo forte,anche dov'è scritto piano.
Un'altra nota dolente è sicuramente l'nterpretazione e questo non sono certo io il primo a dirlo,perchè a volte anche qualcuno del pubblico ha detto la stessa cosa.
A volte suoniamo in maniera quasi piatta,senz'anima,stando attenti solo ai passaggi tecnici,che sicuramente è importante,ma in musica e lo sappiamo bene è ancora più importante trasmettere emozioni.
Per fare questo però è fondamentale immedesimarsi nel brano che si esegue,riuscire a coglierne il significato e in questo noi dobbiamo crescere ancora tanto e per fare questo l'ascolto sia dal vivo,che su cd è importante.
Anche durante le prove e non lo dico come accusa,ma come suggerimento,sarà bene che i nostri maestri ci diano delle direttive sui brani da eseguire; del come un determinato pezzo è stato scritto,oppure l'autore che cosa voleva dire,ect....
Se per esempio dobbiamo suonare Dar Demon,sappiamo che si tratta del dies sire,però fatto in maniera blasfema e di conseguenza andrà suonato in una certa maniera,in modo da ricreare quell'atmosfera.
La stessa cosa si potrebbe dire anche per tutti gli altri brani.
In conclusione concordo con te,che non bisogna certo bearsi tra gli allori,ma cercare sempre di migliorarsi sotto ogni punto di vista e andare avanti con fiducia e passione.
La domanda non è chi è ....
La domanda non è chi è .... la domanda è "pecché" ?
Carissimo Linchetto, non eri tu quello della nota a cui mi riferivo (quando ascolterai la registrazione sentirai che tu non centri), ma in verità non mi interessa assolutamente sapere "chi è stato" (comunque per la cronaca era un ottone, ma non so neanche quale), la cosa importante è sapere il perchè succedono a raffica errori banalissimi come sbagliare una nota di 2/4 su un fortissimo e tenere la nota per tutta la durata senza che si percepisca che si è "fuori" come un capodoglio spiaggiato.
Sappiamo benissimo che a tutti capita di sbagliare, l'alterazione che sfugge, la scaletta di 32esimi, il salto di posizione balordo, ma generalmente o ci si limita a saltare il pezzettino che proprio non ci si riesce a fare (magari però a studiarselo ....) o se colti di sorpresa, si interrrompe subito l'emissione del suono o si corregge immediatamente la nota; la stecca si sente ma l'errore non è reiterato fino al completamento della durata della nota (la cosa non vale per i percussionisti, che una volta picchiato un fortissimo sulla cassa o sul piatto completamente fuori tempo, il danno è fatto).
Sta nella sensibilità dello strumentista accorgersi immediatamente dell'errore e vedere di rimediare. Chi in maniera evidente non si accorge del risultato e prosegue imperterrito nel proprio errore o è sordo completamente (ricordo che la nota era su un fortissimo) o ha problemi di intonazione nel senso di "orecchio", o spara a caso le note sperando di azzeccarci o gli manca completamente il senso critico.
E qui sta il punto della situazione.
Non si tratta di colpevolizzare qualcuno o criminalizzare chi fa errori ma si tratta di prendere provvedimenti per ridurre il problema.
Per prima cosa bisogna analizzare quale filosofia vuole adottare la nostra associazione per la definizione di "Banda Musicale".
Come se fosse facile, dirà qualcuno a cui do pienamente ragione.
Non è certo un caso se il mondo delle bande italiane è così variegato, e i motivi sono più d'uno e non ho intenzione adesso di analizzarli uno per uno, sono stati scritti numerosi libri sull'argomento da persone più preparate di me.
Per ora diciamo che la filosofia che una banda si impone di seguire è o condivisa da tutti gli associati o è imposta da un direttivo.
A volte, in casi particolari, è imposta da una determinata tradizione che impone dei paletti in cui muoversi, ad esempio bande che si ispirano a particolari gruppi militari (alpini, bersaglieri) o con tradizioni di costumi e repertorio legati al folklore locale.
La nostra è una banda musicale nel senso classico della parola, che oltre a svolgere, come da statuto, il compito di diffondere l'apprendimento della musica a tutti coloro che vogliano provarci, eseguire musica dal vivo in maniera capillare sul proprio territorio e fuori, viene chiamata a condecorare i momenti della vita collettiva della propria comunità sia civili che religiosi.
Siamo impegnati quindi su più fronti e le scelte che l'associazione al suo interno deve prendere devono essere una mediazione "saggia" e difficile, in quanto spesso, per forza di cose, contraddittorie tra di loro, che soddisfi l'ottenimento di buoni risultati su tutti i fronti.
Nel caso della discussione in oggetto proviamo ad occuparci del punto relativo all'esecuzione dal vivo, il "concerto".
La nostra banda ha da molti anni perseguito il continuo miglioramento grazie ad un oculata scelta del repertorio, puntando su corsi musicali di buon livello, su corsi di perfezionamento e sul continuo confronto con altre realtà musicali di buon livello.
Siamo giunti, non lo possiamo nascondere, ad essere assegnati alla prima categoria (che credo per un'associazione come la nostra, formata prevalentemente da dilettanti (solo 4 diplomati) sia un traguardo ambito).
Ma siamo in grado di poter affermare che ad ogni concerto siamo all'altezza delle performance eseguite di fronte ai giudici ? Onestamente ?
Sia ben chiaro non abbiamo MAI avuto bisogno di aiuti esterni (e questa è una buona "filosofia"), ma mi spiegate le difficoltà che incontriamo anche con brani di difficoltà decisamente inferiori ?
Io sono dell'idea che stiamo lentamente perdendo di vista lo spirito che ci ha condotto fino a questi risultati.
Manca, a livello collettivo, l'intenzione, la convinzione di voler migliorare la propria personale preparazione.
Mancanza di tempo, impegni famigliari, di lavoro di studio sono certo di ostacolo.
Ma quanti di noi sono nelle stesse condizioni ma sputano l'anima per riuscire ad eseguire la propria parte al meglio ? Significa che non è proprio vero che sia impossibile almeno cercare di perseguire un percorso di continuo allenamento.
Di sicuro la "mancanza di voglia" gioca il ruolo predominante.
E più gente, in percentuale, accusa una mancanza di voglia, più si perde di vista l'obbiettivo "miglioramento".
In definitiva, ritengo che sia il caso di intervenire prendendo alcune decisioni utili a raggiungere l'obbiettivo di una buona performance ai concerti.
L'eliminazione, se non totale, almeno radicale di errori banalissimi può essere raggiunta quando seduti dietro lo strumento ci siano persone che abbiano almeno provato 10 volte la loro parte.
D'accordo, ci sarà chi sbaglia anche dopo 20 prove, ma sono sicuro che gli errori si ridurrebbero di parecchio.
Lo sappiamo tutti che non si può obbligare la gente che non viene alle prove ad una partecipazione assidua, ma un tentativo di far capire che il risultato globale è direttamente proporzionale allo studio (anche con poche prove in più) va fatto, cercando di risvegliare le giuste motivazioni di ognuno ascoltando e dialogando il più possibile con chi si ritiene demotivato.
Per chi ha problemi di intonazione sono necessari esercizi specifici prima delle prove, che non vanno trascurati, spiegando bene anche ai più scettici l'importanza di queste tecniche di studio, proponendo anche ascolti di nostre registrazioni dove questo problema è particolarmente evidente.
Incentivare i corsi di perfezionamento, collaborare in cooperativa con le nostre bande camune (l'Unione Bande di Valle Camonica ha già portato avanti questo discorso anche col nostro aiuto), aiutare quei musicisti, anche economicamente, che intendono partecipare a master, organizzarli noi se necessario.
Incentivare, o perlomeno non ostacolare, la formazione di piccoli gruppi musicali di vario genere tra i nostri musicisti o anche di altre bande.
Spingere la Commissione Artistica a lavorare alacremente sulla spiegazione a tutti noi delle scelte di repertorio fatte, per far capire e accettare le motivazioni di queste scelte, fornire maggiori dettagli sul genere e sul particolare brano e compositore per apprezzare appieno la giusta interpretazione.
Perseverare con le prove "a sezioni", che se anche non totalmente partecipate, danno l'opportunità ai volenterosi di studiare particolari difficoltà con l'aiuto del maestro.
E' vero che alcune di queste cose sono state fatte o si stanno già facendo ma vanno potenziate, non progressivamente abbandonate alle prime difficoltà.
Tutto sta nell'innescare quel circolo virtuoso in cui a maggior qualità di esecuzione si lega un maggior divertimento e quindi maggior soddisfazione e motivazione ad aumentare la propria preparazione.
Se si innesca la cosa contraria, a minor qualità si aggancia uno scoraggiamento che disincentiva anche quelli che più si impegnano, riducendo di fatto collettivamente il divertimento e la motivazione allo studio a livello generale.
In definitiva non bisogna MAI mollare, ne ritenersi soddisfatti di fronte a risultati mediocri.
Certo bisogna fare delle scelte, come detto sopra, magari anche economicamente rilevanti.
Certo è che il direttivo dell'associazione deve riuscire a risvegliare le motivazioni dei musicisti dando un segnale di buona volontà rispetto alla crescita artistica del gruppo.
Il lasciarsi andare ad una leggera e comoda gestione dello "status quo" può portare pericolosamente sulla china di un lento e inesorabile calo qualitativo del livello artistico.
Sono convinto che i nostri Maestri sapranno dare piena collaborazione alle scelte del direttivo.
A me è piaciuto.Bella
A me è piaciuto.
Bella l'idea, belli i brani e buona anche l'esecuzione (poi si può fare sempre meglio).
Diciamo che ho capito come mai questo strumento elettronico (theremin) non ha fatto così successo...
Diciamo anche che tanto nuovo ed innovativo non è dal momento che è stato inventato nel 1919.
Quindi questa idea mi ha lasciato un po' perplesso ma sappiamo che quando a partorirla è il nostro Maestro tutto è lecito alla Banda di Darfo, anche farci vergognare in 50 al Palazzo Congressi... (lo so... lo so... Luigi o qualcun altro saranno stati a petto in fuori orgogliosi di quanto la Banda di Darfo stava mostrando ai concittadini... rettifico... diciamo che, A MIO PARERE, facevamo più bella figura a non suonarlo).
Ciao, Massimo.