Sappiamo benissimo che sei un criticone,ma anch'io in fondo in fondo non è che sia molto diverso da te,perchè pretenderei prima di tutto da me e poi dagli altri,il massimo in ogni occasione,sia ai Concerti,che alle processioni religiose.
Purtroppo non sempre per svariati motivi è possibile arrivare alla tanto sospirata perfezione e pochissime volte si riesce a centrare l'obbiettivo.
Il mio compianto insegnante di tromba,diceva sempre che a ogni esecuzione,si trova sempre qualcosa anche minimo che non va e se lo diceva lui,che oltre a insegnare,aveva avuto una discreta carriera orchestrale,c'è da credergli.
Detto questo non voglio certo trovare delle scuse accomodanti o nascondermi dietro a un fico,perchè il Concerto rispetto a quello dell'anno scorso e degli anni precedenti è sicuramente riuscito,ma abbiamo molte cose da migliorare,sia individualmente,che tutti insieme.
Insomma non mi vergogno a dire che a scroccare sull'ultimo accordo,sono stato io e questo purtroppo può capitare benissimo,soprattutto in un brano così difficile come quello di Williams.
Qualcuno potrebbe dire benissimo,che durante le prove da Settembre a Dicembre è accaduto spesso,ed è vero,ma bisogna considerare anche che era l'ultimo brano e dopo un programma così impegnativo,almeno a me,poi non sò gli altri,il labbro mi era quasi partito.
Quando seppi che Symphonic March era l'ultimo brano,sinceramente mi prese quasi un colpo,perchè sapevo benissimo che era un rischio.
Vi posso garantire che a casa questo brano l'ho studiato fino alla noia,tanto che ormai lo potrei suonare a memoria,ma qualcosa quella sera non è andato completamente per il verso giusto.
Nonostante tutto penso che non sia venuto maluccio.
Il problema è che tutti i santi giorni,bisognerebbe avere il tempo di studiare minimo tre ore,così la resistenza sarebbe tutta un'altra cosa,quando a stento ne riesco a studiare un'ora,(quando va bene).
Per esempio facendo il confronto con il Concerto di Lovere,le cose sono andate molto meglio,ma come insieme e questo è il secondo punto di cui voglio parlare,su tante cose ancora non ci siamo.
Prima di tutto nella differnziazione tra piani e forti,molte volte abbiamo il vizio di suonare forte o mezzo forte,anche dov'è scritto piano.
Un'altra nota dolente è sicuramente l'nterpretazione e questo non sono certo io il primo a dirlo,perchè a volte anche qualcuno del pubblico ha detto la stessa cosa.
A volte suoniamo in maniera quasi piatta,senz'anima,stando attenti solo ai passaggi tecnici,che sicuramente è importante,ma in musica e lo sappiamo bene è ancora più importante trasmettere emozioni.
Per fare questo però è fondamentale immedesimarsi nel brano che si esegue,riuscire a coglierne il significato e in questo noi dobbiamo crescere ancora tanto e per fare questo l'ascolto sia dal vivo,che su cd è importante.
Anche durante le prove e non lo dico come accusa,ma come suggerimento,sarà bene che i nostri maestri ci diano delle direttive sui brani da eseguire; del come un determinato pezzo è stato scritto,oppure l'autore che cosa voleva dire,ect....
Se per esempio dobbiamo suonare Dar Demon,sappiamo che si tratta del dies sire,però fatto in maniera blasfema e di conseguenza andrà suonato in una certa maniera,in modo da ricreare quell'atmosfera.
La stessa cosa si potrebbe dire anche per tutti gli altri brani.
In conclusione concordo con te,che non bisogna certo bearsi tra gli allori,ma cercare sempre di migliorarsi sotto ogni punto di vista e andare avanti con fiducia e passione.
Sappiamo benissimo che sei
Sappiamo benissimo che sei un criticone,ma anch'io in fondo in fondo non è che sia molto diverso da te,perchè pretenderei prima di tutto da me e poi dagli altri,il massimo in ogni occasione,sia ai Concerti,che alle processioni religiose.
Purtroppo non sempre per svariati motivi è possibile arrivare alla tanto sospirata perfezione e pochissime volte si riesce a centrare l'obbiettivo.
Il mio compianto insegnante di tromba,diceva sempre che a ogni esecuzione,si trova sempre qualcosa anche minimo che non va e se lo diceva lui,che oltre a insegnare,aveva avuto una discreta carriera orchestrale,c'è da credergli.
Detto questo non voglio certo trovare delle scuse accomodanti o nascondermi dietro a un fico,perchè il Concerto rispetto a quello dell'anno scorso e degli anni precedenti è sicuramente riuscito,ma abbiamo molte cose da migliorare,sia individualmente,che tutti insieme.
Insomma non mi vergogno a dire che a scroccare sull'ultimo accordo,sono stato io e questo purtroppo può capitare benissimo,soprattutto in un brano così difficile come quello di Williams.
Qualcuno potrebbe dire benissimo,che durante le prove da Settembre a Dicembre è accaduto spesso,ed è vero,ma bisogna considerare anche che era l'ultimo brano e dopo un programma così impegnativo,almeno a me,poi non sò gli altri,il labbro mi era quasi partito.
Quando seppi che Symphonic March era l'ultimo brano,sinceramente mi prese quasi un colpo,perchè sapevo benissimo che era un rischio.
Vi posso garantire che a casa questo brano l'ho studiato fino alla noia,tanto che ormai lo potrei suonare a memoria,ma qualcosa quella sera non è andato completamente per il verso giusto.
Nonostante tutto penso che non sia venuto maluccio.
Il problema è che tutti i santi giorni,bisognerebbe avere il tempo di studiare minimo tre ore,così la resistenza sarebbe tutta un'altra cosa,quando a stento ne riesco a studiare un'ora,(quando va bene).
Per esempio facendo il confronto con il Concerto di Lovere,le cose sono andate molto meglio,ma come insieme e questo è il secondo punto di cui voglio parlare,su tante cose ancora non ci siamo.
Prima di tutto nella differnziazione tra piani e forti,molte volte abbiamo il vizio di suonare forte o mezzo forte,anche dov'è scritto piano.
Un'altra nota dolente è sicuramente l'nterpretazione e questo non sono certo io il primo a dirlo,perchè a volte anche qualcuno del pubblico ha detto la stessa cosa.
A volte suoniamo in maniera quasi piatta,senz'anima,stando attenti solo ai passaggi tecnici,che sicuramente è importante,ma in musica e lo sappiamo bene è ancora più importante trasmettere emozioni.
Per fare questo però è fondamentale immedesimarsi nel brano che si esegue,riuscire a coglierne il significato e in questo noi dobbiamo crescere ancora tanto e per fare questo l'ascolto sia dal vivo,che su cd è importante.
Anche durante le prove e non lo dico come accusa,ma come suggerimento,sarà bene che i nostri maestri ci diano delle direttive sui brani da eseguire; del come un determinato pezzo è stato scritto,oppure l'autore che cosa voleva dire,ect....
Se per esempio dobbiamo suonare Dar Demon,sappiamo che si tratta del dies sire,però fatto in maniera blasfema e di conseguenza andrà suonato in una certa maniera,in modo da ricreare quell'atmosfera.
La stessa cosa si potrebbe dire anche per tutti gli altri brani.
In conclusione concordo con te,che non bisogna certo bearsi tra gli allori,ma cercare sempre di migliorarsi sotto ogni punto di vista e andare avanti con fiducia e passione.