06 Un giorno di Banda
SERVIZIO A MONTE CAMPIONE: Domenica 28 febbraio 1993
Ci siamo trovati alle ore 14.30 in sede, tutti con i nuovi giubbotti della banda, le ragazze non in divisa ma con pantaloni scuri. La cosa comune a tutti era che eravamo molto imbacuccati, alcuni avevano addirittura 4 o 5 paia di calze, 3 o 4 maglioni di lana e così via. Abbiamo raggiunto Montecampione con un pulmino. Non eravamo ancora giunti sul posto che era iniziato a nevicare. Raggiunta la piazzetta siamo scesi dal pulmino con i nostri strumenti e col cappuccio del giubbotto per ripararci dalla neve. Non ho detto (perdonatemi) il perché della nostra presenza a Montecampione: da oggi fino a sabato sei marzo si tengono in questa stazione ed a Colere i campionati mondiali di sci juniores. Siccome è un evento molto importante per la nostra valle, è stata richiesta la nostra presenza all’apertura del campionato. Giunti nella piazzola dove sarebbe iniziato il corteo, abbiamo sfruttato il nostro arrivo anticipato per rifugiarci in un bar. Riscaldatici con tè, caffè e cioccolata siamo usciti sotto i portici e, disposti un po' a caso abbiamo intonato ‘Europa Mars’ per salutare la gente (poca) presente. Verso le 16.30 gli organizzatori hanno iniziato a dare i primi ordini per la disposizione del corteo. Davanti c’erano alcuni uomini, quindi seguivamo noi, quindi il coro ANA degli alpini ed i vari gruppi di sciatori provenienti dai più svariati paesi del mondo. Nonostante la neve fosse già alta e continuasse a scendere, abbiamo intonato ‘Primula’ e marciato anche in punti un po’ difficili; quindi abbiamo attaccato , ‘Arosa’. Mentre stavamo marciando e suonando, ci siamo trovati di fronte ad una salita molto ripida e logicamente innevata. Le ragazze davanti anche se con fatica, continuavano nel loro passo, solo che si faceva davvero una fatica terribile. Per un po’ abbiamo resistito, fino a quando il maestro, che si trovava nelle retrovie, è avanzato ed ha fatto fermare tutti dicendoci di proseguire comunque a suonare; noi, quasi senza fiato, abbiamo concluso da fermi la marcia. Alcuni strumenti hanno iniziato a non funzionare più perché riempiti di neve, da altri uscivano dei frullati tremendi, da altri non usciva proprio niente se non neve sciolta. Il coro e gli alpini che ci seguivano ci hanno "brutalmente" superato e noi siamo ripartiti solamente quando abbiamo finito la marcia. Ci siamo arrampicati su per la salita finché abbiamo raggiunto un grande spiazzo in cui c’era il pubblico, le varie autorità e gli sportivi invitati. Noi ci siamo sistemati di fianco al tripode. Lì hanno tenuto diversi discorsi le varie autorità e si è svolta la parte coreografica della manifestazione. All’accensione della fiamma del tripode abbiamo intonato l’Inno di Mameli. Quindi ci sono stati altri discorsi mentre la neve continuava a scendere; noi lì fermi, avevamo lo strato di neve sul giubbotto, sul libretto delle partiture e sugli strumenti. Eravamo tutti infreddoliti. Addirittura a Cristina si stavano congelando i piedi perché aveva solo le calze di nylon (non essendo venuta alle prove di venerdì non sapeva di doversi vestire pesante), Lorena invece, che ne aveva 5 0 6, gliene ha prestato un paio togliendosele mentre eravamo in fila rivolti verso il pubblico. Alla fine della cerimonia, sempre sotto la neve, siamo andati in un bar a scaldarci ed a favorire al rinfresco offertoci, a base di bibite e panini. Abbiamo poi raggiunto il pulmino che è sceso alla velocità media di 20 km/h, per paura della neve, procurandosi una certa coda dietro. Siamo arrivati a Darfo alle ore 19,00. Alcuni di noi sono andati a mangiare la pizza, gli altri a casa. Sul pullman al ritorno ci è stato riferito che è stata richiesta la nostra presenza anche domenica prossima alla chiusura; speriamo che non nevichi più!!!