Scelta dello strumento
Come vi siete avvicinati, come avete scelto lo strumento, qual'è stato il percorso formativo?
Vi siete mai pentiti della scelta, lo consigliereste ad altri e perchè?
beh...la passione per la
beh...la passione per la banda all'origine non era vera passione per la banda;i più vecchi dei componenti del nostro sodalizio sanno bene che cominciai a suonare per altri motivi....
tuttavia, come tanti altri nella banda di darfo, da quando almeno tiene i corsi il maestro Vittorio, avrei voluto suonare il sax ma lui ha sempre sostenuto che prima si comincia dal clarinetto e poi........(si continua con il clarinetto!!) ed eccomi qui dopo 28 anni a suonare il clarinetto. a parte gli scherzi.....sono contento della scelta, negli anni mi ha sempre dato grandi soddisfazioni, soprattutto nei periodi in cui mi allenavo di più. oggi grazie alla O.M.A.V.V. ho ricominciato a studiare un pò di più ed i risultati a mio avviso si sentono, e mi diverto di più.
se lo consiglierei? si, è uno strumento che grazie alle partiture che deve eseguire,impegna parecchio e dà per questo grandi soddisfazioni. un consiglio:non accontentarsi mai del suono che ne esce, ma ricercare sempre una sonorità migliore, più tonda e gentile. (è questo il difficile!!)
P.S. sempre grazie alla O.M.A.V.V. ho iniziato da qualche giorno a studiare il sax contralto, spero di riuscire a trovare anche lì le soddisfazioni che ho avuto con il clarinetto.
Allora ha ragione Vittorio:
Allora ha ragione Vittorio: prima si suona il clarinetto, e poi (senza specificare quando sia il "poi") si passa al sax contralto!!!
Scherzi a parte... Personalmente ho cominciato a suonare perchè suonava mia sorella. Non ho cominciato alla banda, e non ho cominciato con la tromba ma con il flauto, perchè...tutto il mondo è paese: quando mi sono iscritta, l'unico corso in cui c'era posto era quello di flauto... Dopo 5 anni di banda con il flauto, ho liberamente deciso di passare alla tromba, perchè ho sempre preferito il suono degli ottoni, rispetto a quello dei legni. Ad insegnarmi è stato dapprima Vittorio, poi Renata. Lo strumento mi piace tanto, è un pò pesantino, ma a loro modo lo sono tutti.
Lo consiglierei, sì, ma consiglierei anche di studiarla parecchio, soprattutto all'inizio, per raggiungere un suono squillante ma non sguaiato, e per raggiungere una certa sicurezza, perchè la tromba è uno strumento...che si sente, eccome!!!
percorso travagliato
Il mio percorso e' stato molto travagliato...
sono entrato in banda seguendo mia sorella ( che era entrata qualche anno prima ) ho fatto il primo anno di corso con Vittorio, poi per mezzo anno ho mollato successivamente sono rientrato e ho iniziato a solfeggiare con Floriana e ho scelto prima il corno ma sono stato dirottato subito verso il flicorno avendo come insegnante il Vittorio.
Ho continuato cosi' per circa uno o due anni ( non ricordo di preciso ) poi ho pensato di mollare tuttavia ho deciso solamente di provare a cambiare strumento ( volevo suonare a tutti i costi il clarinetto, mio padre ai suoi tempi aveva cominciato per uno o due mesi il corso allievi di clarinetto o cosi' racconta ) e il Maestro mi ha convinto a scegliere la tromba ( non so bene perche' o forse perche' da flicorno a clarinetto era un passaggio assurdo ).
Insomma mi ha insegnato a suonare la tromba il Maestro anche se ho fatto due o tre lezioni anche con Marioli e verso la fine alcune con Renata.
Mi ricordo di aver fatto un esercizio immenso sull'intonatura ero stonatissimo quando suonavo, forse e' proprio quello che oggi mi manca: esercizio.
Questo e' tutto, ora sono nella banda da sei o sette anni ( non so di preciso perche' la pergamena mi e' stata data al mio secondo concerto augurale ) e come sempre da quando ho iniziato a frequentare la banda, dato che incontro parecchie difficolta' nel suonare nel contare le battute di pausa e cosi' via, penso ogni tanto che sarebbe meglio lasciare per non inficiare con i miei scarsi risultati quello che fanno gli altri ma poi forse per inerzia e perche' non ho mai mollato nella mia vita torno sempre sui miei passi pochi metri prima del burrone.
E trascorso molto tempo.
Entrai in Banda nel lontano 1978, il tutto è successo per puro caso, un giorno venni chiamato dal nostro ex maestro Fabio Merli, perchè il piattista doveva abbandonare la Banda, per propri motivi.
Mi presentai alla scuola di musica e 30 anni fà i metodi di insegnamento erano un pò spartani (almeno da noi), il Maestro visto che dovevo accingermi a suonare le percussioni, mi fece cantare, (un grandissimo esame....).
In quel periodo nella nostra banda le percussioni erano l'ultimo pensiero per il Maestro, lui pensava solo agli ottoni, più gente suonava la tromba e meglio era...(secondo lui).
E da lì inizio la mia avventura, prima mi misero a suonare i piatti, poi la gran cassa.
Di ritorno, nel 1980 dalla nostra prima uscita in Danimarca, dove avevamo visto delle cose, che nelle nostre parti neanche ce le sognavamo, il Maestro mi fece acquistare un batteria e incominciai a studiare privatamente lo strumento che oggi ancora suono, oltre alle altre percussioni.
In poche parole mi sono quasi fatto da solo, e non è come oggi che i ragazzi hanno un maestro specilalistico dello strumento che vogliono suonare.
Comunque, sono stato fortunato a far parte di un'associazione che mi ha aiutato, sia a crescere che a conoscere tante belle cose.
DAM
il mio percorso è stato
il mio percorso è stato parecchio articolato...
andavo alle medie, correva il lontano 1985...
c'era una ragazza very beautiful che suonava il flauto in banda, al che decisi che anche io dovevo andarci...
il mio prof di musica, che allora dirigeva la banda di costa volpino, mi chiese: "che strumento vuoi suonare"? ...a me piaceva il sax contralto, per cui scelsi quello...
una settimana dopo, il buon prof, viene e mi dice:"per quest'anno di saxofoni non ne abbiamo più... intanto ti do il corno CHE TANTO GLI STRUMENTI ALL'INIZIO SON TUTTI UGUALI, poi l'anno prossimo appena si libera un sax, passi a quello"...
morale della favola? sto aspettando quel sax da 23 anni... ma mi sa che ormai mi porterò il miO Alexander fino alla tomba...
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Denis Salvini
flauto mancato
Adesso tocca a me....
Io la banda l'avevo vista solamente nelle processioni del venerdì santo, poi un giorno il mio insegnante di musica delle medie Puritani, parla di questa banda di Darfo e del suo maestro che dedica anima e corpo per questa associazione e che è possibile frequentare i corsi gratuiti. Ne parlo a casa e visto che comunque la musica mi ha sempre attirata, decido di iscrivermi.
La scelta dello strumento non l'ho fatta io (mi sà che sono sempre i maestri che decidono.....) ho iniziato col flauto traverso, poco tempo perchè l'apparecchio per i denti dirottava aria da tutte le parti.
Finchè un giorno Vittorio mi fa un test, lo ricorderò sempre, nella stanzina dove c'è la fotocopiatrice, dove una volta c'era il tavolino con le bibite per la pausa... scansa i bicchieri, prende una penna e batte dei colpi ritmati sul piano appiccicaticcio e io devo ripeterli (tipo simon&simon) da lì si è deciso che dovessi suonare le percussioni.
Ho iniziato dalle tastiere per poi approdare forzatamente alla batteria (il batterista se n'era andato), ho suonato per 13 anni (1988-2001) poi ho dovuto lasciare, ma continuo ad essere presente per quanto mi è possibile alla vita della banda.
ciao da saremo
Amministratore
Tra sax e corno non c'è gran differenza!!!!!
Se suono in banda da anni devo ringraziare una mia compagna delle elementari (e naturalmente attuale bandista) che, spronata da una cugina che suonava le percussioni, ha coinvolto metà compagni di classe (a Bessimo non siamo molto numerosi, si fa alla svelta a fare metà) in questa nuova esperienza. Dopo una lunga permanenza tra le fila della banda giovanile (non ero un grande studioso!) sono finalmente entrato nella banda madre dove suono tutt'ora. Il desiderio era quello di suonare il sax, ma giunto al cospetto del maestro Vittorio il giudizio è stato insindacabile "non hai l'imboccatura giusta per le ance, ce l'ho io lo strumento per te...." e mi sono trovato tra le mani il "Genis". Da lì il passaggio al corno non è stato difficile.
Che dire.... ora va bene così, anzi, son quasi contento che non mi sia stato assegnato il sax!
p.s. so già che quando leggerà queste affermazioni il capo-sezione Claudio saranno tirate di orecchie, ma a onor del vero è andata così...
Ciao
Lorenzo
Amministratore e Moderatore
Strumento a sorpresa
Non sarò breve (come al solito !)
Siete pronti ? Posso andare ? Via ...
Nel 1971, durante il mio fantastico periodo di vita in Toscana, in prima media, con un bravissimo prof. di musica, ho avuto il mio primo contatto con uno strumento musicale : il flauto dolce.
Allora non era una cosa così diffusa fare musica "suonata" in classe con strumenti musicali.
Il prof. chiese (non era obbligatorio) se qualche studente di buona volontà volesse provare l'avventura di suonare uno strumento.
Ne parlai a casa, un pò titubante.
Mia sorella, alcuni giorni dopo, mi regalò il "flautino" di sua iniziativa e credo che questo sia stato uno dei punti salienti della mia infanzia.
Non fu facile per me, avevo perso da poco in un incidente la prima falange dell'indice sinistro e il mio Prof., con pazienza (e per non deludermi, visto che ero uno dei due che avevano comprato lo strumento), mi insegnò ad usare il mignolo, facendo "slittare" la diteggiatura di un dito, escludendo l'indice.
Un flauto in legno di pero con il quale debuttai nel mio "battesimo del pubblico", accompagnato in duetto dal mio migliore amico, che coinvolsi nell'avventura, e di due coetanee alle percussioni.
Fu all'Hotel Principe di Piemonte, a Viareggio, durante un saggio con altri giovani strumentisti, non ricordo se del conservatorio o di un'accademia privata.
Conservo ancora la foto che ci immortalava, noi quattro sul palco di una sala di un'ambiente lussuosissimo, che fu scelta per illustrare l'articolo che comparve il giorno dopo sul giornale della zona.
Mi ricordo ancora lo stupore di trovarmi davanti ad un pubblico fatto di signore impellicciate e signori sfarzosamente vestiti e da mia madre, in un cantuccio in fondo, quasi vergognandosi del suo cappottino grigio e due ciabatte ai piedi, che mai e poi mai si sarebbe immaginata di capitare in un ambiente del genere.
Al mio arrivo a Darfo, l'anno dopo in estate, la banda di Darfo venne a suonare sotto casa mia.
Stava facendo il giro degli alberghi e il mio terrazzo dava sulla piazzetta di Montecchio di fronte ad un albergo oggi chiuso.
Fu mia madre (memore e orgogliosa dei miei illustri passati da musicista !) che mi fece balenare in testa l'idea di aggregarmi al gruppo.
In Banda già suonava il Raffaele, il flauto traveso (di lui e della sua amicizia ho già scritto in un altro post).
Ero appena arrivato, adolescente, in un ambiente, non dico sconosciuto ma tutto da scoprire, e tramite Raffaele colsi al volo l'occasione per inserirmi in un gruppo e continuare a coltivare la mia passione per la musica.
Naturalmente volevo suonare il flauto traverso.
Tra l'altro, in quel periodo, ascoltavo musica come quella dei Jethro Tull e Ian Anderson era un punto di riferimento per invogliare la gente a suonare quel meraviglioso strumento.
Passato un periodo piuttosto lungo di teoria (una volta usava così, si usava solo il flauto dolce) arrivò il momento dell'assegnazione dello strumento.
Non era scontato come adesso che ognuno si comprasse il suo strumento; in genere si usava quello della banda, chi voleva naturalmente se lo comprava, ma il primo approccio era sempre con uno strumento dell'associazione.
Era una sera delle prove, nella stanzina delle caldaie della vecchia scuola elementare, e intanto che gli altri si sistemavano fra i leggii in legno del palchetto a gradoni, il Mo. Salvini con accanto il Vittorio, mi chiamarono e mi mostrarono la custodia dello strumento che mi era stato assegnato.
Era un pò grossa per essere quella di un flauto ma la forma era un parallelepipedo di circa 15x15 cm di lato e mezzo metro di lunghezza.
Non l'avevo mai vista una forma così, di sicuro un flauto ci sarebbe stato benissimo, anche due, in lunghezza, senza smontarli.
Ancora prima di aprire la custodia il Mo. Salvini incominciò a dirmi quanto ero fortunato ad avere la possibilità di usare uno strumento nuovo (in effetti era stato appena acquistato) e di così grande importanza nella banda, con Vittorio che rincarava la dose entusiasta.
Aperta la scatola finalmente vidi lo strumento ma restai un tantinello sorpreso.
Quello strumento lì non l'avevo mai visto.
O perlomeno assomigliava ad altri già visti ma avevano tutti una forma molto diversa.
Era un sax soprano.
Il Mo. montò il bocchino e mi diede in mano il sax.
Nel momento in cui provai a mettere le dita sui tasti, il flauto traverso era già sparito dai miei pensieri.
Penso che il fatto che fosse nuovo di zecca, tutto luccicante, con quella meccanica così piena di leve, levette, tasti e tastini "oro e argento", influì non poco sul colpo di fulmine che mi colse.
Tempo dopo, passato l'esame del terzo anno del corso AMBIMA, il mio ingresso in banda con in mano il mio sax soprano, fu per me un'altro punto saliente della mia vita.
Col tempo ho capito che la scelta del Mo. era dovuta al fatto che con il mio indice sinistro ridotto a metà, quello era forse l'unico "legno" che potevo usare.
Avrà pensato di non "stravolgermi" troppo le aspirazioni da flautista assegnandomi un ottone (con il quale avrei risolto il mio problema di diteggiatura).
Sta di fatto che però non fu di nuovo facile re-imparare una diteggiatura facendo "slittare" ancora l'uso delle dita, solo che questa volta l'indice prendeva il posto del medio, il medio prendeva il posto dell'anulare e il mignolo andava a fare un lavoro che non centrava niente con quello che faceva con il flauto dolce.
Ma mi ero talmente innamorato di quel strumento che ero disposto a superare qualsiasi difficoltà.
Fu forse questo spirito d'iniziativa di "rompere" schemi mentali acquisiti sull'uso delle mani che mi spinse ad imparare a suonare la chitarra, pur non essendo affatto mancino, all'incontrario (con il manico a destra, non con le corde verso la pancia, naturally !).
Sempre a quell'epoca comprai una chitarra sgangherata di seconda mano per 20.000 lire e gli girai il ponticello e le corde.
Poi, da autodidatta, ho incominciato strimpellare quel tanto che bastava per andare in giro con gli amici a far baldoria.
Dopo 20 anni di sax (pochi col soprano e gli altri col tenore) la crisi di identità come suonatore di sax.
Non mi dilungo (per fortuna ! direte voi) sui motivi.
Meno di un anno di tormento lontano dalla banda e poi il mio approdo alle percussioni, fino ai giorni nostri.
E sono pienamente felice di questa scelta.
Suonare le percussioni mi da la possibilità di "sentire" la partitura che si sta suonando con una intensità emotiva che non ho mai provato quando ero concentrato a seguire una linea melodica con il sax.
Mi sento molto più "dentro" la partitura, posso apprezzare di più la struttura del brano e capirne meglio lo spirito.
Penso che l'unico, oltre ai percussionisti, che riesce a percepire la stessa cosa ed a capire cosa intendo sia il Mo. direttore.
Il percussionista è certamente impegnato a seguire una partitura specifica dello strumento, ma con il cervello "può" anche percepire l'intera struttura melodico/armonica del brano eseguita da tutti gli altri strumentisti.
Questo grazie al fatto che la sua mente non è impegnata ad elaborare tecnicamente il movimento delle dita e l'emissione del fiato su una linea melodica del suo strumento.
E in più è perfettamente cosciente (almeno, tutti gli altri lo sperano vivamente) della trama ritmica che pervade il momento musicale.
Non credo di essermi spiegato bene ma vi chiedo di credermi sulla parola; oggi sono stra-contento di suonare le percussioni.
Provo molta più soddisfazione di quando suonavo il sax.
Non è per il fatto di avere una capacità diversa di tecnica strumentale tra il sax e le percussioni.
Il mio talento arriva "fino lì" con le percussioni come arrivava "fino lì" col sax.
Ma oggi riesco a trovare nel suonare insieme agli altri un qualcosa in più.
Magari Saremo e Dam possono capirmi, anche se non hanno fatto 20 anni di strumento melodico come me.
O forse con l'età sono diventato più "fuori di zucca" del normale.
Amministratore e moderatore
Una tromba mancata...
Sono riuscito ad intrufolarmi in internet per un momentino...e non ho resistito a questo argomento!
Ho iniziato i corsi di solfeggio in 2^ elementare per seguire le orme di mia sorella (in realtà ero geloso perchè non sopportavo il fatto che le chiedessero sempre come andava alla banda), ma il primo anno è stato pressochè inutile perchè non avevo ancora fatto le frazioni a scuola.
Era da un po'che seguivo la banda e mi piaceva ascoltare le cassette dei concerti (qui mi accorgo che qualche anno è passato) suonandoci sopra il tema a orecchio con la mia trombettina di plastica della Bontempi...mi ricordo che osservavo attentamente come faceva Massimo (1^ tromba)!
Appena mi hanno chiesto cosa volevo suonare, sono stato categorico: la tromba!!! Vittorio mi ha assecondato (forse aveva già capito quanto sono testardo)...ma dopo qualche tempo la doccia fredda: le tue labbra sono diventate troppo grosse ed è un problema con la tromba. Al momento sono andato a casa a pianti, ma poi, un po' alla volta, quel bombardino ha iniziato a piacermi di più ed è con quello che ho esordito nella giovanile. Il successivo passo da trombone a pistoni alla coulisse è stato breve (non ho fatto nemmeno un anno intero in banda con quello a pistoni). Ora mi trovo a suonare uno strumento che mi piace tantissimo e che spesso affascina il pubblico per la sua apparente difficoltà. Nella realtà non è niente di complicato: è solo questione di allenamento come per tutti gli strumenti! Le parti non sono sempre il massimo, ma per fortuna suoniamo parecchi pezzi di musica originale per banda e lì qualcosa da fare c'è sempre! Inoltre ci sono certi accompagnamenti che valgono due volte il canto!
Ogni tanto mi piace andare in banda e suonare un po' da solo, fare quegli esercizi che odiavo quando seguivo i corsi e cercare di superare i miei limiti...con la OMAVV poi, mi posso sfogare!!
Adesso non cambierei il mio strumento per nient'altro...
Ciao a tutti
SHAIT
CLARINETTO
....a parte che io non ho
....a parte che io non ho detto di saper suonare il clarinetto..!!
mi diverte il farlo e ripeto mi ha dato e mi da grandi soddisfazioni, anche perchè le condivido appieno con mia moglie (che suona da 28 anni al mio fianco);
sarei felice di poterti dare consigli, mi piace condividere con gli altri ciò che ho e ciò che sò;
purtroppo per te, però, non saprei indicarti siti internet, ti posso solo indirizzare sul vecchio metodo
con il quale ho iniziato lo studio dello strumento: si chiama GIAMPIERI e lo puoi trovare facilmente
in qualsiasi negozio di strumenti musicali (probabilmente ora ce ne sono molti altri con nomi diversi)
lì puoi trovare la tavola illustrata con tutte le posizioni delle quattro scale (più qualcosa) di estensione dello strumento che suoniamo.
tra l'altro, visto che ne stiamo parlando, ti dico anche cosa penso veramente dello strumento citato:
per anni ho suonato come primo clarinetto (...tutt'ora) pensando ed essendo orgoglioso di quelle note alte o acute che riuscivo a fare in maniera sciolta....ora, da due o tre anni, ho cambiato idea,
stò rivalutando, e non poco, le prime due ottave basse: hanno una sonorità ed una rotondità che (probabilmente per me che non studio molto) invidiabile; peccato che in banda (e la nostra ha ottoni da vendere..!!) le sonorità di clarinetti e flauti sono sempre un pò soffocate....
p.s.: anche a me colui che mi ha insegnato ha tardato a darmi indicazioni sulle note alte, ma solo ora capisco perchè e lo ringrazio
quando sento le giovani leve della banda che suonano così sgraziati quelle note, comprendo
quanto importante fosse lo studio sulle NOTE LUNGHE che per tempo interminabile (almeno a me sembrava...)continuava a pretendere da me!
se hai bisogno di altre informazioni chiedi pure.
Il calvo
Io ho cominciato a suonare
Io ho cominciato a suonare la tromba perchè mio zio suonava la tromba, mio cugino suonava la tromba, il marito di mia cugina suonava la tromba...
Sufficienti come motivi?
E' uno strumento che mi è sempre piaciuto.
Altri strumenti della banda che mi sono sempre piaciuti, e mi piacerebbe saper suonare sono il flicorno tenore, il sax tenore e la batteria...
Ciao a tutti.
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Massimo