Trascrizioni di musica classica
Feuerfest Polka di Josef Strauss
Trascrizioni di musica classicaChissa perchè le musiche degli Strauss devono essere suonate solo a ridosso del primo gennaio.
Sarà colpa degli austriaci ? Va beh, se la sono voluta loro.
Pecato però, perchè questa Feurfest Polka, io ad esempio la suonerei sempre, anche in estate.
Stupendo brano dedicato ai fabbri, e in questa registrazione devo fare i complimenti alla Banda di Darfo.
Bella esecuzione, non c'è che dire, non trovo niente da ridire a nessuno (scherziamo ????).
Neanche al percussionista dello strumento principale di questo pezzo, l'incudine, che si è ben comportato anche nei famigerati "rallentandi".
Una nota curiosa : lo strumento è stato da me personalmente costruito da un massello di acciaio fucinato in 30 NiCrMoV 12 bonificato.
Un suono chiaro e cristallino. Unico difetto : distrugge i timpani di chi è nel raggio di tre metri.
Non a caso è stato usato solo un paio di volte (anche nella Second Suite in F di Holst), poi è stato accantonato.
Ogni tanto cade sui piedi di qualcuno che cerca di mettere ordine, e allora ci si ricorda di lui.
Se mai faremo il "coro degli zingari" del Trovatore, vedremo di riesumarlo, io mi offro di fare il fabbro, tanto i miei timpani ormai sono già andati.
Va pensiero dal Nabucco di Giuseppe Verdi
Trascrizioni di musica classicaMa siccome il nostro Mo., come detto alre volte, gli piace fare le cose diverse dal solito, noi lo abbiamo eseguito con un coro di alpini, a voci pari (virili, naturalmene),
il Coro Vallecamonica del gruppo A.N.A. della Città di Drafo Boario Terme, con il quale abbiamo più volte collaborato con ottimi risultati.
Questa registrazione ne è una prova.
Una nota tecnica sull'esecuzione la dedico subito al tempo scelto dal Mo.
Il "Va pensiero" va eseguito con un tempo lento, adagio.
E' il canto triste di un popolo oppresso, non un valzerino da festa paesana, come purtroppo si sente eseguire troppo spesso.
E questo che rende la cosa difficile.
Il coro a volte tende a "scappare", così come gli accompagnamenti.
Con tempi sfasati fra le sezioni,chi fa l'arpeggio (qui si sente solo il primo clarinetto), si trova nelle condizioni di rincorrere continuamente il punto di partenza e di fine arpeggio.
Eseguirlo come un valzerino, avrebbe sicuramente facilitato l'esecuzione a tutti.
Però non avremmo più potuto guardare in faccia un ritratto di Verdi senza arrossire e sentirci in colpa.
La fatica del tenere il ritmo giusto si sente.
Ma come sempre, siamo riusciti a rendere l'idea.
Peccato davvero per quegli ultimi due accordi del finale.
Ascoltateli, e non servirà guardare il ritratto di Verdi per arrossire.
Sul bel Danubio blu di Johann Strauss Jr.
Trascrizioni di musica classicaLa nostra banda è da una ventina d'anni, a detta del nostro Maestro, allergica ai valzer.
C'è sempre una sorta di ritrosia mal celata ogni volta che dobbiamo affrontare il 3/4 per eccellenza.
Diciamocelo francamente : siamo negati per il valzer.
Il motivo di ciò è oscuro a tutti.
Mi ricordo che in alcuni brani abbiamo rasentato il ridicolo, sembrando più un pollaio che una onesta banda cittadina.
Un bel giorno il Maestro pensò che fosse giunto il momento di raddrizzare la situazione e decise di sottoporre ad una cura d'urto l'intero organico.
Ed ecco comparire la trascrizione integrale di "An der schonen blau Donau" nel bell'arrangiamento del Dall'Ara.
A molti venne la pelle d'oca (tanto per rimanere nel pollaio).
Il Maestro non si arrese facilmente ed il risultato è quello che si può sentire in questa registrazione.
Era il momento della riscossa dei corni, ..... ma non ne hanno approfittato (erano ancora inesperti e giovani allievi).
Sarà, ma a me il risultato, a parte alcuni momenti da "brivido", non dispiace affatto, soprattutto per la ritmica, che cerca un pò di imitare lo stile viennese (e che altro senò ?) riuscendoci quasi.
Dopo l'esecuzione di questo brano, il Mo. non ha più proposto un valzer per due anni.
Oberto Conte di San Bonifacio di Giuseppe Verdi
Trascrizioni di musica classicaPuò una banda italiana che si rispetti esimersi dal suonare un pezzo di G. Verdi ?
Conosco chi potrebbe dire di si, ma noi lo ignoriamo e così capita che il nostro maestro ogni tanto tiri fuori qualche brano del grande musicista.
Siccome al ns. maestro non piacciono le cose trite e ritrite (ad esempio tutti conoscono il suo odio per la Radetzky Marsch) ecco spuntare dal magico cilindro della brava casa editrice Eufonia, questa Oberto Conte di San Bonifacio (decisamente sconosciuta ai non appassionati fans del Verdi), opera giovanile, la sua prima, del 1839, che però contiene già la forza e il vigore delle celebri opere del Musicista di Busseto.
Fu per tutti noi una sorpresa.
Finalmente qualcosa di Verdi che non si sentiva in giro.
E così la banda tornò, come tanto tempo fa, a svolgere il suo vecchio ruolo di diffondere alla gente musica non conosciuta dei grandi musicisti italiani.
In effetti neanche tra il pubblico, in molti conoscevano l'esistenza di quest'opera.
Fu un grande successo.
Fu anche un'ottimo banco di prova tecnico per i legni (clarinetti e flauti soprattutto) grazie alle difficoltà della seconda parte del brano.
Si sentono nella registrazione diverse imprecisioni che il pubblico, allora, fu ben disposto a perdonare dopo l'entusiasmo del concitato finale.