Oberto Conte di San Bonifacio di Giuseppe Verdi
- Titolo: Oberto Conte di San Bonifacio
- Autore: Giuseppe Verdi
- Arrangiamento: Marco Tamanini
- Genere: Trascrizioni di musica classica
- Edizioni: Edizioni Musicali Eufonia
- Durata: 6:45 minutes (9.27 MB)
- Formato: MP3 Stereo 44kHz 192Kbps (CBR)
Può una banda italiana che si rispetti esimersi dal suonare un pezzo di G. Verdi ?
Conosco chi potrebbe dire di si, ma noi lo ignoriamo e così capita che il nostro maestro ogni tanto tiri fuori qualche brano del grande musicista.
Siccome al ns. maestro non piacciono le cose trite e ritrite (ad esempio tutti conoscono il suo odio per la Radetzky Marsch) ecco spuntare dal magico cilindro della brava casa editrice Eufonia, questa Oberto Conte di San Bonifacio (decisamente sconosciuta ai non appassionati fans del Verdi), opera giovanile, la sua prima, del 1839, che però contiene già la forza e il vigore delle celebri opere del Musicista di Busseto.
Fu per tutti noi una sorpresa.
Finalmente qualcosa di Verdi che non si sentiva in giro.
E così la banda tornò, come tanto tempo fa, a svolgere il suo vecchio ruolo di diffondere alla gente musica non conosciuta dei grandi musicisti italiani.
In effetti neanche tra il pubblico, in molti conoscevano l'esistenza di quest'opera.
Fu un grande successo.
Fu anche un'ottimo banco di prova tecnico per i legni (clarinetti e flauti soprattutto) grazie alle difficoltà della seconda parte del brano.
Si sentono nella registrazione diverse imprecisioni che il pubblico, allora, fu ben disposto a perdonare dopo l'entusiasmo del concitato finale.
Questa esecuzione la
Questa esecuzione la ricordo bene e riasoltandola,mi sembra di poter dire che tutto sommato non andò poi così male.
Si,certamente si sentono alcune imprecisioni,che le persone con l'orecchio fine avranno certamente sentito,ma suonare questo tipo di musica,non è mai facile,da ogni punto di vista.
Quello che però si sente è proprio l'intonazione,che in alcuni punti è molto deficitaria.
La cosa però che è mancata in questo brano,secondo me è l'interpretazione,soprattutto le dinamiche,in modo particolare il crescendo nel finale.
Con questo non voglio dire che in quell'occasione facemmo un esecuzione piatta,ma in certi punti avremmo dovuto risaltare di più alcuni aspetti.
In una parola sola bisognerebbe immedimarsi completamente nel brano che si esegue,per meglio farne risaltare le caratteristiche e a tal proposito conoscere la storiadi un determinato pezzo,può aiutare.
Comunque anch'io sono d'accordo col maestro,sulla questione della marcia di Radetzky ed eseguire brani del Verdi giovane,oltre che originale,non è neanche facile.
Andate a sentire per esempio,la sinfonia dall'Opera Giovanna d'Arco,anche questa giovanile e vi renderete conto.
Devo anche dire però,che pur amando moltissimo Verdi,come gusti sono decisamente più pucciniano che verdiano,ma i questo forse c'è un po'di campanilismo,anche se non sono il solo a pensarla così.
Ciao a tutti.