Il ritrovo per stamattina era alle 9.00 alla sede della banda. Alle 9.15 eravamo nel piazzale della stazione di Boario. Visto che in questi giorni non fa ancora tanto freddo, e che la giornata era limpida e serena, abbiamo deciso di suonare senza giaccone.
Verso le 9.20 ci siamo disposti in fila, e, da fermi, abbiamo suonato "Arosa" e la "Marcia d'ordinanza degli autieri". Verso le 9.40 si è formato il corteo, noi abbiamo preso posto, come ogni anno, dietro le jeep degli autieri. Mentre tutti i presenti si sistemavano, abbiamo suonato, da fermi, "Europa mars". Siamo quindi partiti sfilando, diretti verso il monumento degli autieri. Sfilando, abbiamo suonato "Primula" due volte, e ci siamo sistemati a fianco del monumento. Dopo l'"attenti" di Claudio, abbiamo suonato l'"Inno di Mameli". Sono seguiti alcuni discorsi delle varie autorità presenti. Terminati i discorsi, nell'attesa dell'arrivo del Parroco di Boario , don Enrico, abbiamo suonato, da fermi, la "Marcia d'ordinanza degli autieri" e "Europa mars". Don Enrico è arrivato verso le 10.25, e ha proceduto alla benedizione del monumento, che quest'anno è stato rinnovato. Dopo l'"attenti", abbiamo suonato "La leggenda del Piave", durante la quale è stata deposta una corona d'alloro. Abbiamo poi suonato l'"Inno degli autieri". Alle 10.45, siamo parititi verso la Chiesa di Boario. Nel tragitto abbiamo suonato "In Marcia", "The Thunderer" e "Sara" (due volte). Il servizio è terminato alle 11.00, quando la gente è entrata in Chiesa.
Riflessione
Questo servizio mi ha dato modo di riflettere su alcuni dei tanti "significati" che si possono attribuire all'espressione "suonare in una banda".
Secondo me suonare in una banda vuol dire, tra le altre cose, voler "lavorare" per un "fine" comune, cercando di fare del proprio meglio per ottenere un buon risultato complessivo. L'impegno che il singolo mette nel fare bene il proprio "ruolo" (qualunque esso sia), è, in fondo, un impegno anche verso gli altri componenti o simpatizzanti, e, in qualche modo, una specie di "responsabilità". Non ha senso cercare di primeggiare: certo ognuno fa (o dovrebbe fare) del suo meglio, e ognuno dà quello che può, ed è assolutamente giusto, ma, a mio parere, cercare sempre di fare qualcosa di "diverso", anche a costo di ottenere un risultato complessivo peggiore, non ha senso, e non è un segno di rispetto nei confronti degli altri.
Suonare in una banda per me vuol dire anche collaborare, accettando situazioni magari a volte un pò scomode o diverse... Con questo non intendo dire che ci si debba sentire obbligati a fare qualunque cosa e tacere sottomessi (...proprio io...), ma semplicemente che a volte capita di ritrovarsi in situazioni che magari uno di sua spontanea volontà non sceglierebbe, ma che bisogna accettare perchè "fanno parte del gioco"...
Suonare in una banda per me vuol dire anche saper rispettare delle regole, che possono essere identificate semplicemente con la buona educazione e con un certo senso del dovere, ma che vanno comunque rispettate... Ovviamente ognuno è libero di fare quello che preferisce, ma in una associazione, piccola o grande che sia, se ognuno fa di testa propria non si arriva da nessuna parte...
Forse sono io che sbaglio, e che a volte prendo troppo seriamente le cose, o che ho una concezione "antiquata" della banda...