08 Corrispondenza con l'estero
Semibreve (1995)
In un mondo come il nostro, che si evolve ogni giorno e dove non è ammissibile rimanere ostinatamente appartati nel proprio angolino, avere rapporti con paesi, genti, culture diversi è un qualcosa non solo di piacevole ma quasi di essenziale. Questo la nostra Banda già da tempo l’aveva capito, ecco perché negli ultimi anni tutti si sono impegnati per renderla come dire, internazionale. Abbiamo fatto gemellaggi, visitato nazioni straniere e ciò ha permesso noi di conoscere popoli differenti, tedeschi, svizzeri, estoni. Da tutti abbiamo imparato qualcosa, a tutti abbiamo dato qualcosa: il nostro essere italiani, non solo nella musica ma proprio nel nostro modo d’essere.
E siamo fieri di dire che siamo sempre piaciuti! Certo, non siamo tutti poliglotti, c’é chi è più comunicativo e chi più timido, chi si adatta meglio e chi strizza un po’ il naso, ma è normale in un gruppo come il nostro abbastanza numeroso. Quest’anno la Banda ha deciso di impegnarsi maggiormente sul piano musicale, partecipando ad un concorso e rinunciando ovviamente a spostarsi da Darfo. Ma noi non ci siamo certo lasciati scoraggiare e, impugnata la penna, in forma ufficiale o privata abbiamo dato il via ad una fitta corrispondenza. Non è facile aver qualcosa da dire a persone che si sono magari conosciute per due giorni, di cui si sa poco quindi, e che non parlano la tua lingua: se con i tedeschi si ha però in comune una cultura europea (che comprende un po’ tutto: letteratura, musica, cinema...) potete immaginare voi che cosa possiamo avere in comune con degli estoni, che fino a cinque-sei anni fa hanno vissuto divisi dal mondo occidentale, che sono di ceppo linguistico ugro-finnico, che incominciano ora a studiare l’inglese o il tedesco e che al massimo parlano fluentemente il russo! Eppure anche con loro, così distanti, siamo riusciti a legare tanto da ottenere un invito nella loro città Tartu.
Ovviamente abbiamo dovuto rinunciare: andare con il pullman è una pazzia e con l’aereo è dispendioso. Avere amici sparsi per il mondo è una cosa bellissima, e la Banda ci ha dato modo di ampliare i nostri orizzonti. E’ straordinario capire di essere un nonnulla nella vastità dell’umanità, ma un nonnulla essenziale, interessante e piacevole per chi non è che un granello come noi.
Paola Bianca Galli