10 Tradizione e novità
Semibreve (1997)
Se una tradizione viene interrotta, che tradizione è? E se una tradizione viene “innovata”, è ancora una tradizione? L’appuntamento annuale della Banda con le "Pastorelle" è ormai il indubbiamente una tradizione che da 15 anni continua ad appassionare sempre più persone anche nelle fila della nostra associazione.
II significato che comunemente viene dato alla parola tradizione è quello di continuità, del perpetuarsi di avvenimenti costantemente nel tempo, di “conservatorismo” insomma. Ma questa definizione può stare un po' stretta ad un’associazione costituita prevalentemente da giovani, in continua evoluzione e fermento. Da qui la voglia, quindi, di cambiare qualcosa; di migliorare, se possibile. E da questa apparente situazione di contrasto bisognava cavar fuori un’idea che salvasse capre e cavoli: qualcosa di “nuovo” ma di “tradizionale”.
La Banda di Darfo è da diversi anni che non si ferma davanti a nessuno ostacolo (conto corrente permettendo, naturalmente) e la soluzione è stata trovata: acquistare un “baghet”. La presenza, il suono caratteristico della zampogna per il nostro gruppo è decisamente una “novità”, per la tradizione natalizia sicuramente no.
Se consultiamo il vocabolario, poi, alla parola “tradizione” leggiamo: la trasmissione del patrimonio culturale delle generazioni passate. Perbacco più tradizionale di cosi!
Risolto dunque il paradosso dell’offrire alla comunità una “vecchia novità” restavano i problemi di dove procurarci lo strumento e di come farlo suonare. Per l’acquisto abbiamo scovato a Bergamo un giovane artigiano, studioso di questo strumento e della cultura popolare ad esso legata, che in breve tempo ha costruito un baghet appositamente intonato in Sib per adattarsi alle tonalità normalmente usate dalla banda nelle partiture natalizie. Il secondo problema lo si è risolto affibbiando la "rogna" al sottoscritto (incombenza peraltro accolta con entusiasmo). Ottenere da uno strumento mai suonato prima qualcosa che abbia la parvenza di un suono melodico è sempre una bella impresa. Nel caso specifico la difficoltà non sta’ nella diteggiatura che è simile a quella del mio strumento abituale (il saxofono), ma nel dispendio enorme di fiato, nell’abilità nel mantenere costante la pressione dell’aria all’interno del sacco (baga) per ottenere delle note intonate, cosa che annovera la zampogna fra gli strumenti meno docili da questo punto di vista. La poca dimestichezza con questo strumento può provocare spiacevoli sensazioni all’orecchio; chiedetelo ai miei vicini.
Prove generali il 21 Dicembre a Brescia, in centro, dove con un’altra ventina di bande musicali della provincia il nostro gruppo suonerà le classiche "pastorelle" e, magari, qualche partitura moderna; così, tanto per far qualcosa di nuovo. Ma sempre con quello spirito di pace e di gioia che solo la grande festa della Natività può infondere negli animi.
L’appuntamento con la città di Darfo Boario Terme sarà comunque, anche quest’anno, la vigilia di Natale, allietata dalle note della banda cittadina con accompagnamento di baghet.
Come tradizione vuole.
II significato che comunemente viene dato alla parola tradizione è quello di continuità, del perpetuarsi di avvenimenti costantemente nel tempo, di “conservatorismo” insomma. Ma questa definizione può stare un po' stretta ad un’associazione costituita prevalentemente da giovani, in continua evoluzione e fermento. Da qui la voglia, quindi, di cambiare qualcosa; di migliorare, se possibile. E da questa apparente situazione di contrasto bisognava cavar fuori un’idea che salvasse capre e cavoli: qualcosa di “nuovo” ma di “tradizionale”.
La Banda di Darfo è da diversi anni che non si ferma davanti a nessuno ostacolo (conto corrente permettendo, naturalmente) e la soluzione è stata trovata: acquistare un “baghet”. La presenza, il suono caratteristico della zampogna per il nostro gruppo è decisamente una “novità”, per la tradizione natalizia sicuramente no.
Se consultiamo il vocabolario, poi, alla parola “tradizione” leggiamo: la trasmissione del patrimonio culturale delle generazioni passate. Perbacco più tradizionale di cosi!
Risolto dunque il paradosso dell’offrire alla comunità una “vecchia novità” restavano i problemi di dove procurarci lo strumento e di come farlo suonare. Per l’acquisto abbiamo scovato a Bergamo un giovane artigiano, studioso di questo strumento e della cultura popolare ad esso legata, che in breve tempo ha costruito un baghet appositamente intonato in Sib per adattarsi alle tonalità normalmente usate dalla banda nelle partiture natalizie. Il secondo problema lo si è risolto affibbiando la "rogna" al sottoscritto (incombenza peraltro accolta con entusiasmo). Ottenere da uno strumento mai suonato prima qualcosa che abbia la parvenza di un suono melodico è sempre una bella impresa. Nel caso specifico la difficoltà non sta’ nella diteggiatura che è simile a quella del mio strumento abituale (il saxofono), ma nel dispendio enorme di fiato, nell’abilità nel mantenere costante la pressione dell’aria all’interno del sacco (baga) per ottenere delle note intonate, cosa che annovera la zampogna fra gli strumenti meno docili da questo punto di vista. La poca dimestichezza con questo strumento può provocare spiacevoli sensazioni all’orecchio; chiedetelo ai miei vicini.
Prove generali il 21 Dicembre a Brescia, in centro, dove con un’altra ventina di bande musicali della provincia il nostro gruppo suonerà le classiche "pastorelle" e, magari, qualche partitura moderna; così, tanto per far qualcosa di nuovo. Ma sempre con quello spirito di pace e di gioia che solo la grande festa della Natività può infondere negli animi.
L’appuntamento con la città di Darfo Boario Terme sarà comunque, anche quest’anno, la vigilia di Natale, allietata dalle note della banda cittadina con accompagnamento di baghet.
Come tradizione vuole.
Luigi Tagliabue