06 La parola a Diego
Semibreve (1999)
Carissimi amici Lo scorso Maggio; tornando dalla nostra missione in Perù, vi avevamo trovati impegnatissimi nell’organizzazione di "Musica Senza Frontiere": un pesante e coraggioso impegno sfociato in una manifestazione davvero splendida.
Vi è costata anni di lavoro, la fatica di cercare aiuto, condivisione; superare tutti gli ostacoli che all'inizio mai si penserebbe di incontrare ….. e soprattutto superare lo scoraggiamento: la peggior tentazione con cui il demonio cerca di demolire i nostri aneliti più belli...
Tutto questo perché volevate dire, con il più universale linguaggio dell’uomo che è la musica, che “l’Europa unita non è solo economica” e che “l'Europa sarà davvero unita quando nella mente della sua gente prenderà forma l’idea di essere tutti abitanti di una grande nazione senza confini”.
Se sempre vi ho sentiti molto vicini, in una amicizia vera costruita in dieci anni di vita insieme nella Banda e mai neppur affievolita in questi ormai dieci anni di mia lontananza dal sodalizio, dopo "Musica Senza Frontiere" vi sento addirittura compagni di cammino, di missione….. e ciò non tanto perché avete voluto proclamare un messaggio di unione tra i popoli, ma perché avete detto che non quando i governi, i parlamenti o le istituzioni….. ma solo quando ciascuno di noi desidererà sinceramente dentro di sé, e soprattutto lavorerà e si preoccuperà per... l’Europa sarà veramente unita.
Con mia moglie Rozilda e il figlioletto Mario ripartiamo per la missione spinti da questo stesso spirito: è vero che il mondo è vasto, pieno di complessità, problemi, cattiverie….. ma diventerà migliore solo se ognuno di noi cercherà di vivere di persona, con cuore e mani, nella sua pur intima realtà, il desiderio di riportare al mondo un po' di morale, di carità, di amore... di Dio insomma. Si, di Dio, anche se oggi in nome di non so quale libertà non si può più parlare così... mentre non ci accorgiamo che da quando lo abbiamo messo da parte è cominciata la rovina dei nostri giorni.
Per noi tornare a lavorare per i poveri di Perù e del Brasile, che ormai da nove anni sono la nostra vita, è un atto di fedeltà a loro; e cercare di mettercela proprio tutta anche per essere davvero espressione della generosità di innumerevoli persone e amici cari che sempre ci aiutano; e per tutti gli amici dell'Operazione Mato Grosso che tanto lavorano qui in Italia; e per don Ugo che con il suo costante sacrificarsi per i poveri e per tutti nonostante l'avanzata età, ci è sempre di grande esempio; e perché non sia vano il sacrificio che chiediamo ai nostri genitori e parenti coll'accettare che viviamo tanto lontani...
ma soprattutto è perché ancora crediamo in questo Signore che dà una speranza a noi e a tutte le vite tanto tribolate dei nostri poveri e di tanti fratelli nel mondo; che ci indica un cammino con le beatitudini, l'amore al prossimo... e che per la Sua onnipotenza può dare un senso all’infinitesimo risultato di ogni nostro povero sforzo.
Così ripartiamo, sentiremo tanta nostalgia di tutti voi amici della Banda, ma ci sarà sempre di grande conforto sapere di non essere soli.
Vi è costata anni di lavoro, la fatica di cercare aiuto, condivisione; superare tutti gli ostacoli che all'inizio mai si penserebbe di incontrare ….. e soprattutto superare lo scoraggiamento: la peggior tentazione con cui il demonio cerca di demolire i nostri aneliti più belli...
Tutto questo perché volevate dire, con il più universale linguaggio dell’uomo che è la musica, che “l’Europa unita non è solo economica” e che “l'Europa sarà davvero unita quando nella mente della sua gente prenderà forma l’idea di essere tutti abitanti di una grande nazione senza confini”.
Se sempre vi ho sentiti molto vicini, in una amicizia vera costruita in dieci anni di vita insieme nella Banda e mai neppur affievolita in questi ormai dieci anni di mia lontananza dal sodalizio, dopo "Musica Senza Frontiere" vi sento addirittura compagni di cammino, di missione….. e ciò non tanto perché avete voluto proclamare un messaggio di unione tra i popoli, ma perché avete detto che non quando i governi, i parlamenti o le istituzioni….. ma solo quando ciascuno di noi desidererà sinceramente dentro di sé, e soprattutto lavorerà e si preoccuperà per... l’Europa sarà veramente unita.
Con mia moglie Rozilda e il figlioletto Mario ripartiamo per la missione spinti da questo stesso spirito: è vero che il mondo è vasto, pieno di complessità, problemi, cattiverie….. ma diventerà migliore solo se ognuno di noi cercherà di vivere di persona, con cuore e mani, nella sua pur intima realtà, il desiderio di riportare al mondo un po' di morale, di carità, di amore... di Dio insomma. Si, di Dio, anche se oggi in nome di non so quale libertà non si può più parlare così... mentre non ci accorgiamo che da quando lo abbiamo messo da parte è cominciata la rovina dei nostri giorni.
Per noi tornare a lavorare per i poveri di Perù e del Brasile, che ormai da nove anni sono la nostra vita, è un atto di fedeltà a loro; e cercare di mettercela proprio tutta anche per essere davvero espressione della generosità di innumerevoli persone e amici cari che sempre ci aiutano; e per tutti gli amici dell'Operazione Mato Grosso che tanto lavorano qui in Italia; e per don Ugo che con il suo costante sacrificarsi per i poveri e per tutti nonostante l'avanzata età, ci è sempre di grande esempio; e perché non sia vano il sacrificio che chiediamo ai nostri genitori e parenti coll'accettare che viviamo tanto lontani...
ma soprattutto è perché ancora crediamo in questo Signore che dà una speranza a noi e a tutte le vite tanto tribolate dei nostri poveri e di tanti fratelli nel mondo; che ci indica un cammino con le beatitudini, l'amore al prossimo... e che per la Sua onnipotenza può dare un senso all’infinitesimo risultato di ogni nostro povero sforzo.
Così ripartiamo, sentiremo tanta nostalgia di tutti voi amici della Banda, ma ci sarà sempre di grande conforto sapere di non essere soli.
GRAZTE DI TUTTO !
Diego, Rozilda e Mario