Come mi aveva detto a voce, la provocazione di Gong è sempre presente, comunque riguardo questo argomento ritengo sia doveroso dire che spesso anche l'autore del brano cambia "pensare", mi riferisco al fatto che può cambiare idea durante la sua esperienza di compositore, eventuale esecutore o direttore del brano che ha composto, quindi se un autore volesse sentire sempre il suo brano eseguito nel medesimo modo, dopo averlo composto, lo dovrebbe far eseguire una sola volta da esecutori da lui scelti e diretti, nonchè riascoltarsi la registrazione di quella esecuzione.
Tutto ciò per dire che la libertà di eseguire la musica da parte di gruppi strumentali diversi fa in modo che la musica stessa sia sempre diversa e dia sempre emozioni diverse. Se avessi il dono del compositore non me la prenderei mai con un maestro che ritiene di estrarre dalla mia composizione emozioni diverse da quelle che io avrei sentiro componendola. La musica è bella perchè varia, e perchè a farla variare sono gli esecutori stessi.
Chiaramente non per questo ridurrei alla metà il tempo delle esecuzioni solamente per difficoltà tecniche, ma qualche volta, è necessario diminuire la velocità per permettere a tutti di essere contenti del risultato d'insieme dell'esecuzione anche inducendo un pò di sacrificio a chi, studiando la parte l'avrebbe eseguita (da solo) più velocemente.
Un esempio: la musica di Morricone che troviamo su dischi degli anni 70, diretta da Lui come colonna sonora di film, e la stessa musica diretta sempre da Lui negli ultimi concerti eseguiti in diretta televisiva, è per molti versi diversa. Il direttore è sempre Lui, chiaramente gli esecutori no ma come sappiamo nelle orchestre professionistiche la direzione fa il 90 % della riuscita, eppure mettendo a confronto ritmica, dinamiche etc, si sente un notevole cambiamento, provate ad ascoltare!!!!
Il maestro deve però tendere sempre all'idea musicale del compositore e di conseguenza seguire le indicazioni scritte. Qualche volta non gli è possibile in quanto i musicanti, Già in difficolta nel leggere la parte, non guardano quello che il direttore vuole dirigere ma seguono ad orecchio quello che fanno i colleghi. Sicuramente si può migliorare ma in primis la conoscenza della propria parte consente a chiunque di potersi "distrarre" e guardare anche il maestro che non è presente solo per dare l'attacco o per fare le corone...., a parte le battute concludo dicendo che il compositore offre delle linee guida che servono per dare l'impronta musicale al brano, il maestro deve interpretare/seguire tali indicazioni ed eseguire il brano nel miglior modo possibile tenendo conto di tutte le variabili dovute alle differenti tipologie di esecutori presenti e soprattutto degli esecutori dilettanti che danno comunque il loro prezioso contributo alla banda.
Grazie a Storm per lo spunto e a Gong per la provocazione.
Come mi aveva detto a voce,
Come mi aveva detto a voce, la provocazione di Gong è sempre presente, comunque riguardo questo argomento ritengo sia doveroso dire che spesso anche l'autore del brano cambia "pensare", mi riferisco al fatto che può cambiare idea durante la sua esperienza di compositore, eventuale esecutore o direttore del brano che ha composto, quindi se un autore volesse sentire sempre il suo brano eseguito nel medesimo modo, dopo averlo composto, lo dovrebbe far eseguire una sola volta da esecutori da lui scelti e diretti, nonchè riascoltarsi la registrazione di quella esecuzione.
Tutto ciò per dire che la libertà di eseguire la musica da parte di gruppi strumentali diversi fa in modo che la musica stessa sia sempre diversa e dia sempre emozioni diverse. Se avessi il dono del compositore non me la prenderei mai con un maestro che ritiene di estrarre dalla mia composizione emozioni diverse da quelle che io avrei sentiro componendola. La musica è bella perchè varia, e perchè a farla variare sono gli esecutori stessi.
Chiaramente non per questo ridurrei alla metà il tempo delle esecuzioni solamente per difficoltà tecniche, ma qualche volta, è necessario diminuire la velocità per permettere a tutti di essere contenti del risultato d'insieme dell'esecuzione anche inducendo un pò di sacrificio a chi, studiando la parte l'avrebbe eseguita (da solo) più velocemente.
Un esempio: la musica di Morricone che troviamo su dischi degli anni 70, diretta da Lui come colonna sonora di film, e la stessa musica diretta sempre da Lui negli ultimi concerti eseguiti in diretta televisiva, è per molti versi diversa. Il direttore è sempre Lui, chiaramente gli esecutori no ma come sappiamo nelle orchestre professionistiche la direzione fa il 90 % della riuscita, eppure mettendo a confronto ritmica, dinamiche etc, si sente un notevole cambiamento, provate ad ascoltare!!!!
Il maestro deve però tendere sempre all'idea musicale del compositore e di conseguenza seguire le indicazioni scritte. Qualche volta non gli è possibile in quanto i musicanti, Già in difficolta nel leggere la parte, non guardano quello che il direttore vuole dirigere ma seguono ad orecchio quello che fanno i colleghi. Sicuramente si può migliorare ma in primis la conoscenza della propria parte consente a chiunque di potersi "distrarre" e guardare anche il maestro che non è presente solo per dare l'attacco o per fare le corone...., a parte le battute concludo dicendo che il compositore offre delle linee guida che servono per dare l'impronta musicale al brano, il maestro deve interpretare/seguire tali indicazioni ed eseguire il brano nel miglior modo possibile tenendo conto di tutte le variabili dovute alle differenti tipologie di esecutori presenti e soprattutto degli esecutori dilettanti che danno comunque il loro prezioso contributo alla banda.
Grazie a Storm per lo spunto e a Gong per la provocazione.