E’ un discorso molto ostico, credo per tutte le bande......... forse è impossibile trovare una soluzione unica e definitiva. Tutto sommato noi della Banda di Darfo B.T. negli ultimi due decenni non abbiamo avuto problemi tali da compromettere l’organico minimo, tanto è vero che non siamo quasi mai ricorsi ad aiuti esterni. Resta il fatto che è ingiusto che per colpa dei più pigri i “soliti” volenterosi debbano sopperire alle mancanze altrui per il bene dell’Associazione e a volte siano costretti a rinunciare ad iniziative interessanti.
Io sono convinto che la quantità di tempo, energia, professionalità e passione che il musicante può dare alla banda varia da soggetto a soggetto e da periodo a periodo e ci sarà sempre un ampia variabilità di giudizio, quindi è difficile valutare e giudicare quant’è il minimo apporto che si debba pretendere da ogni musicante . E’ però d’obbligo fissare dei “paletti”, come d’altronde succede nella nostra banda, il problema è: “Come comportarsi con chi non rispetta le regole che ci si è imposti?”Seguire una linea dura con il rischio di creare scontenti e malumori? O seguire la linea della tolleranza, con la conseguenza di far irritare chi più si impegna, oltre che non sfruttare a pieno le potenzialità della banda? Meglio una banda con organico di 70 elementi con una media di presenze di 50 o meglio una banda di 50 con la media di 45?
E’ UN DILEMMA! Secondo me il giusto sta nel mezzo ed è compito di chi ha più “passione” per la banda coinvolgere il più possibile gli altri, mentre l’arduo compito dei Consiglieri è quello di richiamare i “pigri” puntualmente, ripetutamente e instancabilmente usando all'occorrenza "carota" o "bastone", sforzandosi di utilizzare, nel limite del possibile, lo stesso metro di giudizio con tutti.
E' un dilemma........
E’ un discorso molto ostico, credo per tutte le bande......... forse è impossibile trovare una soluzione unica e definitiva. Tutto sommato noi della Banda di Darfo B.T. negli ultimi due decenni non abbiamo avuto problemi tali da compromettere l’organico minimo, tanto è vero che non siamo quasi mai ricorsi ad aiuti esterni. Resta il fatto che è ingiusto che per colpa dei più pigri i “soliti” volenterosi debbano sopperire alle mancanze altrui per il bene dell’Associazione e a volte siano costretti a rinunciare ad iniziative interessanti.
Io sono convinto che la quantità di tempo, energia, professionalità e passione che il musicante può dare alla banda varia da soggetto a soggetto e da periodo a periodo e ci sarà sempre un ampia variabilità di giudizio, quindi è difficile valutare e giudicare quant’è il minimo apporto che si debba pretendere da ogni musicante . E’ però d’obbligo fissare dei “paletti”, come d’altronde succede nella nostra banda, il problema è: “Come comportarsi con chi non rispetta le regole che ci si è imposti?” Seguire una linea dura con il rischio di creare scontenti e malumori? O seguire la linea della tolleranza, con la conseguenza di far irritare chi più si impegna, oltre che non sfruttare a pieno le potenzialità della banda? Meglio una banda con organico di 70 elementi con una media di presenze di 50 o meglio una banda di 50 con la media di 45?
E’ UN DILEMMA! Secondo me il giusto sta nel mezzo ed è compito di chi ha più “passione” per la banda coinvolgere il più possibile gli altri, mentre l’arduo compito dei Consiglieri è quello di richiamare i “pigri” puntualmente, ripetutamente e instancabilmente usando all'occorrenza "carota" o "bastone", sforzandosi di utilizzare, nel limite del possibile, lo stesso metro di giudizio con tutti.
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