A causa di impegni non ho potuto partecipare alla divertente giornata. La relazione di seguito è opera di Marta Tagliabue.
CRONACA GITA CAMPO VECCHIO
Domenica 27 giugno 2004… Quest’anno, in Val Camonica, la prima vera giornata d’estate. Non approfittarne sarebbe stato un delitto. Scelta azzeccata o buona sorte non si sa ma stavolta va proprio bene al folto gruppo di compagnoni bandisti decisi a passare una giornata all’aria aperta nella stupenda cornice di Campo Vecchio, sopra Corteo Golgi. Partenza alle 8, nonostante l’inerzia tipica della domenica mattina (e del post-sabato sera, si sa… “la sera leoni, la mattina….” E, dopo la sacra sosta per l’acquisto di pane e companatico, eccoci inerpicarci per un sentierino tanto stretto ma circondato da una natura tanto spettacolare: da un lato la valle che scende spumeggiando in una miriade di piccole cascate, dall’altra alberi, fiori, una vegetazione prepotentemente folta (e piena di ortiche ahi ahi…). Durante la salita l’ombra protettiva del bosco si alterna ai tratti in piena luce, la compagnia ora è più unita ora si disperde e la pace del luogo è turbata dal chiacchiericcio dei visitatori. Di buona lena, senza l’ombra della minima stanchezza (va beh, confessiamo, gli zaini sono sulla jeep che sta salendo dall’altra strada…) arriviamo alle poche case che costituiscono l’abitato di Campo Vecchio e sfilate quelle, ci troviamo alla meta vera e propria: la riserva naturale. Il posto è indescrivibilmente bello, non perdo inchiostro a raccontarlo, dovete davvero andarlo a scoprire con i vostri occhi!!! Le prime mosse dei gitanti sono: una strategia d’attacco per accaparrarci il posto più bello e una strategia di difesa perché, essendo una riserva naturale, dei simpatici amici cavalli se ne vanno in giro liberi. Ma non c’è problema!!! Grazie all’intervento di uno scattante Egidio cow-boy la compagnia si può accomodare tranquilla e prepararsi per il pranzo!! Rifocillati, c’è chi pensa di stendersi al sole e sonnecchiare ma la gita dei bandisti-tipo prevede grande prestanza intellettuale e fisica da dimostrare in una serie di prove complesse e ardite… si gioca a bandierina! Una bandierina molto personalizzata… vi lascio immaginare… signore e signori: IL CIRCO! Presi dalla foga ludica ci apprestiamo ad affrontare un nuovo gioco, divisi in due squadre, ognuno con un cartellino con un numero fermato in testa con un elastico. Obbiettivo: rubare la bandierina degli avversari senza che questi leggano ad alta voce il tuo numero, eliminandoti. Calati nella parte di aborigeni amazzonici (con tanto di copricapo e rivestimenti tribali) le due squadre si affrontano mimetizzandosi nella boscaglia, percorrendo metri e metri strisciando la testa per terra cercando di nascondere il proprio numero e ricorrendo al altri molteplici e fantasiosi espedienti… non vi dico le facce degli altri escursionisti domenicali. Ma il culmine della giornata è sicuramente quello che sta diventando un rito nella storia “gitesca” della banda… il bagno nella valle!!! I baldi giovani hanno “gentilmente” buttato nel gelido ruscello una ad una le ragazze e altri poveri malcapitati. Giusto il tempo per una repentina vendetta e per asciugarsi ai raggi del sole, ed è ora di tornare alla civiltà! Si scende cantando spensieratamente inconsapevoli di quello che ci aspetta. Riprese le macchine, 1 ora in coda da Edolo a Malonno. Niente di meglio per ripensare ad una bellissima giornata passata immersi nella natura.