Passati 30 anni di banda cosa volete che dica ? La mia passione totale è la musica (spero che mia moglie non legga questo post). La banda mi ha dato l'opportunità di conoscerla (la musica, non la moglie, come sta succedendo invece a parecchi miei colleghi più giovani), di studiarla e di viverla. Si, perchè la musica quando la ami, non la "suoni" semplicemente, la vivi. O meglio, è lei che vive dentro di te, o sei tu che gli permetti di vivere, o tutte due le cose insieme. La Banda, oltre a permetterti di "vivere" la musica, ti da la possibilità di poter "gestire" un pezzetto della reale esistenza della musica. Nella banda tu puoi creare musica, non tanto come compositore, ma come gestore, quindi come colui che può creare la possibilità alla musica di esistere. Se tu sei partecipe alla vita di una Banda, tu sei anche uno degli artefici della manifestazione della musica che scaturisce dalla Banda, e non necessariamente come esecutore. La Banda da la possibilità di sentirsi dentro la musica anche solo per il fatto di essere parte funzionale di una Banda, e quindi del risultato concreto di una Banda, cioè musica. Sono convinto che il concetto potrebbe essere esteso anche al pubblico che segue un concerto di una banda (o semplicemente una sfilata) poichè nel momento in cui c'è una banda che suona e c'è un pubblico che ascolta, è l'insieme delle due cose che fa l'evento musicale. Una volta, e ancora oggi se chiedi ad una persona anziana, la Banda si chiamava semplicemente "la musica"; e vi sembra poco ? Si potrebbe obbiettare che la musica non la fanno solo le bande (per fortuna, aggiungo io). Questo lo so, io ho suonato anche con altri gruppi che avevano una diversa concezione del "produrre musica". La Banda da qualcosa di più. Di certo non da i soldi che possono dare altre realtà musicali. E per me è questo che fa la fondamentale differenza tra le varie realtà musicali. Ad un diverso gruppo musicale, ad esempio un complesso rock, un gruppo di liscio, un orchestra di professionisti, ad una banda di stipendiati dal comune o ad una "banda da giro", tutti gruppi magari formati da valentissimi professori diplomati con la vita "dedicata" alla musica, tutta gente che come noi "vive" la musica e che fa "vivere" la musica, manca quello che abbiamo noi delle bande musicali popolari italiane fondate sul volontariato: la voglia di far "esistere" la musica ad ogni costo, senza condizioni (economiche, soprattutto), senza sosta, senza compromessi, con impegno, con sacrifici (anche finaziari, se occorre). Con la pazienza del tempo che scorre, con gli anni, con i lustri, i decenni, con le generazioni che passano. Con la fatica, che solo la passione ti fa sembrare leggera, di continuare ad insistere, di provare, di sopportare, di osare, a volte sopra le tue possibilità. Fare musica in una Banda non è solo "suonare" (e solo per i gruppi che ho detto prima, anche lavorare e quindi guadagnare), far parte di una Banda è, in definitiva, anche vivere. Vivere momenti con emozioni grandi, la gioia, le soddisfazioni semplici, come la pelle d'oca nel sentire la tua banda che sta suonando bene. Vivere momenti di dolore, perchè vedi il tuo amico che sta leggendo sul tuo stesso leggio, che sta piangendo. Vivere le preoccupazioni di non riuscire a far fronte ad un impegno che ti sei preso e su cui tutti gli altri musicanti contano per un'evento importante. Vivere le difficoltà nel capire i motivi del comportamento ostile di alcuni tuoi amici verso altri tuoi amici. Vivere la tensione nervosa prima di un concorso, la serenità di una cena dopo un concerto, la delusione di sentirsi ignorati in certi ambienti, l'euforia di un'applauso meritato. Sono frammenti di vita che ti porti dentro, incominci a metterli dentro di te da quando fai i primi esercizi di solfeggio, e continui ad accumularli, tutti, nel tuo cuore, finchè non deciderà di smettere di funzionare.
solo passione ?
Passati 30 anni di banda cosa volete che dica ?
La mia passione totale è la musica (spero che mia moglie non legga questo post).
La banda mi ha dato l'opportunità di conoscerla (la musica, non la moglie, come sta succedendo invece a parecchi miei colleghi più giovani), di studiarla e di viverla.
Si, perchè la musica quando la ami, non la "suoni" semplicemente, la vivi.
O meglio, è lei che vive dentro di te, o sei tu che gli permetti di vivere, o tutte due le cose insieme.
La Banda, oltre a permetterti di "vivere" la musica, ti da la possibilità di poter "gestire" un pezzetto della reale esistenza della musica.
Nella banda tu puoi creare musica, non tanto come compositore, ma come gestore, quindi come colui che può creare la possibilità alla musica di esistere.
Se tu sei partecipe alla vita di una Banda, tu sei anche uno degli artefici della manifestazione della musica che scaturisce dalla Banda, e non necessariamente come esecutore.
La Banda da la possibilità di sentirsi dentro la musica anche solo per il fatto di essere parte funzionale di una Banda, e quindi del risultato concreto di una Banda, cioè musica.
Sono convinto che il concetto potrebbe essere esteso anche al pubblico che segue un concerto di una banda (o semplicemente una sfilata) poichè nel momento in cui c'è una banda che suona e c'è un pubblico che ascolta, è l'insieme delle due cose che fa l'evento musicale.
Una volta, e ancora oggi se chiedi ad una persona anziana, la Banda si chiamava semplicemente "la musica"; e vi sembra poco ?
Si potrebbe obbiettare che la musica non la fanno solo le bande (per fortuna, aggiungo io).
Questo lo so, io ho suonato anche con altri gruppi che avevano una diversa concezione del "produrre musica".
La Banda da qualcosa di più.
Di certo non da i soldi che possono dare altre realtà musicali.
E per me è questo che fa la fondamentale differenza tra le varie realtà musicali.
Ad un diverso gruppo musicale, ad esempio un complesso rock, un gruppo di liscio, un orchestra di professionisti, ad una banda di stipendiati dal comune o ad una "banda da giro", tutti gruppi magari formati da valentissimi professori diplomati con la vita "dedicata" alla musica, tutta gente che come noi "vive" la musica e che fa "vivere" la musica, manca quello che abbiamo noi delle bande musicali popolari italiane fondate sul volontariato: la voglia di far "esistere" la musica ad ogni costo, senza condizioni (economiche, soprattutto), senza sosta, senza compromessi, con impegno, con sacrifici (anche finaziari, se occorre).
Con la pazienza del tempo che scorre, con gli anni, con i lustri, i decenni, con le generazioni che passano.
Con la fatica, che solo la passione ti fa sembrare leggera, di continuare ad insistere, di provare, di sopportare, di osare, a volte sopra le tue possibilità.
Fare musica in una Banda non è solo "suonare" (e solo per i gruppi che ho detto prima, anche lavorare e quindi guadagnare), far parte di una Banda è, in definitiva, anche vivere.
Vivere momenti con emozioni grandi, la gioia, le soddisfazioni semplici, come la pelle d'oca nel sentire la tua banda che sta suonando bene.
Vivere momenti di dolore, perchè vedi il tuo amico che sta leggendo sul tuo stesso leggio, che sta piangendo.
Vivere le preoccupazioni di non riuscire a far fronte ad un impegno che ti sei preso e su cui tutti gli altri musicanti contano per un'evento importante.
Vivere le difficoltà nel capire i motivi del comportamento ostile di alcuni tuoi amici verso altri tuoi amici.
Vivere la tensione nervosa prima di un concorso, la serenità di una cena dopo un concerto, la delusione di sentirsi ignorati in certi ambienti, l'euforia di un'applauso meritato.
Sono frammenti di vita che ti porti dentro, incominci a metterli dentro di te da quando fai i primi esercizi di solfeggio, e continui ad accumularli, tutti, nel tuo cuore, finchè non deciderà di smettere di funzionare.