Sabato 6 settembre 2008
Le sveglie di musicanti e simpatizzanti della Banda di Darfo sono squillate presto questa mattina… Alle 5.50 infatti eravamo nel piazzale della sede della banda, con valigie e strumenti, assonnati ma entusiasti, pronti per partire verso Levigliani, il paese in provincia di Lucca che ci aspettava in pomeriggio.
Abbiamo caricato abbastanza velocemente strumenti e bagagli sul pullman, e, alle 6.00 circa, siamo partiti. La comitiva era costituita, oltre al pullman, da un pulmino, gentilmente prestato dalla Cooperativa Azzurra, con a bordo alcuni musicanti e simpatizzanti.
Il viaggio è stato abbastanza scorrevole, abbiamo fatto una sosta in autogrill verso le 8.00 per la colazione, poi abbiamo proceduto senza intoppi fino a Forte dei Marmi. L’arrivo è stato parecchio prima del previsto, saremmo infatti dovuti arrivare alle 12.00, ma in verità eravamo a Forte dei Marmi alle 10.15. Un primo gruppo di noi si è fermato a Forte dei Marmi paese, il pullman ha poi proseguito per lasciare un altro gruppo nelle vicinanze della spiaggia libera, ed un ultimo gruppo a Pietra Santa. Ogni gruppo ha impiegato le ore a disposizione come meglio poteva, visitando le cittadine, o facendo un bagno nel mare.
Il pullman ha poi fatto il giro a recuperare tutti, e, alle 15.30, eravamo di nuovo tutti insieme diretti verso Levigliani.
Il viaggio per raggiungere il paese è durato circa mezz’ora, e subito ci siamo resi conto della posizione particolare della nostra meta. Abbiamo infatti percorso una strada abbastanza stretta e con molte curve, che ci ha portato nella valle del fiume Vezza, nel cuore delle Alpi Apuane, fino a raggiungere il piccolo paese di Levigliani, appunto.
Come precedentemente ci era stato detto, eravamo divisi in due gruppi, ed alloggiavamo in due alberghi diversi, ma abbastanza vicini.
Giunti alle soglie del paese poco dopo le 16.00, abbiamo incontrato quattro ragazzi della banda locale, che ci hanno accompagnato a destinazione. Il primo gruppo ha lasciato il pullman e si è sistemato nell’Albergo “Vallechiara”, mentre il secondo gruppo ha proseguito ancora per qualche metro, e si è sistemato nell’albergo “Raffaello”. Ci sono state assegnate le camere e abbiamo avuto circa un’ora di tempo per sistemarci.
Alle 17.45 circa, ci siamo ritrovati fuori dagli alberghi, in divisa estiva, e, dopo aver recuperato gli strumenti, abbiamo raggiunto la sede della banda locale, per lasciare le custodie e prepararci per la sfilata. Dalla sede della banda, abbiamo raggiunto a piedi la piazza in cima al paese, dove, tra l’altro, era parcheggiato il nostro pullman.
Dopo un attimo di attesa e di conoscenza della banda locale, ci siamo sistemati in file da quattro. Di fronte a noi, si è sistemata la banda di Levigliani. Da fermi, abbiamo suonato “Europa mars”.
E’ quindi cominciata la sfilata. La Banda di Levigliani, dopo un po’ di “manovre” (a mio parere riuscite decisamente bene rispetto a quanto avremmo concluso noi…), è partita verso la piazza suonando una marcia. Finita la marcia della banda locale, siamo partiti noi suonando “Arosa” e “Monterey”. Abbiamo così percorso il paese (abbellito da bandierine in nostro onore) fino alla piazza dove ci attendeva l’altra banda. Il tragitto è stato abbastanza breve, ma la gente era dappertutto: nella piazza da cui siamo partiti, ai lati della strada, nella piazza dove siamo arrivati. Da fermi, diretti da Vittorio, abbiamo suonato l’”Inno di Mameli” insieme alla banda di Levigliani, tra gli applausi della gente. Ci siamo quindi alternati con la Banda locale per intrattenere i presenti, noi abbiamo suonato “Sara”, “Costanza” e “The Thunderer”. Alla fine, tutti insieme, diretti stavolta dal Maestro del Corpo Musicale di Levigliani, abbiamo suonato “Primula”.
Erano quasi le 19.00, ci siamo spostati dalla piazza e ci siamo trasferiti in un vicino ristorante, dove era stato allestito un delizioso aperitivo, al quale ovviamente abbiamo degnamente fatto onore…
Ognuno di noi ha quindi impegnato il tempo come meglio preferiva, qualcuno si è trattenuto al ristorante, mentre altri hanno raggiunto le rispettive camere d’albergo per riposarsi un momento, prima del concerto.
Comunque tutti ci siamo ritrovati alle 20.30 nella piazza antistante la sede della banda locale, dove era stato tutto preparato per il nostro concerto. Ci siamo sistemati ed abbiamo intonato gli strumenti, poi abbiamo aspettato che il pubblico arrivasse… E non siamo restati certo delusi!!! La gente presente era parecchia, ed era anche entusiasta e calorosa.
Poco dopo le 21.00, ha preso il microfono una ragazza della Banda di Levigliani, ha presentato la nostra banda, e ha invitato il Sindaco locale a fare un discorso di benvenuto. Il Sindaco ci ha salutati, ha fatto un discorso, e ha chiamato a raggiungerlo l’Assessore Chiudinelli (il rappresentante del Comune di Darfo che aveva accettato di accompagnarci), per saluti, ringraziamenti e scambi di doni.
Erano ormai le 21.30 quando la nostra presentatrice, Paola, ha preso il microfono e, dopo qualche cenno sulla nostra banda, ha presentato il primo brano in programma. Diretti da Danilo, abbiamo aperto il concerto con “Ghislen marsch”. La bacchetta è subito passata nelle mani di Vittorio, per “Music for Play”, “Irish Dances” e “El camino real”. E’ così finita la prima parte del concerto. Durante la pausa, siamo stati tutti ai nostri posti, e ha preso il microfono uno scrittore e storico locale, che ci ha brevemente illustrato la storia del paese, e i monumenti salienti. Il microfono è quindi tornato a Paola, per la seconda parte del concerto. Abbiamo suonato “De Andrè for band”, “Three symphonic pictures” (diretta da Danilo), “Un disco del Cetra” (diretti da Vittorio) e “Pirates of the Caribbean” (diretti da Danilo). Ovviamente tra un brano e l’altro Paola ci faceva prendere un po’ di fiato raccontando ai presenti un po’ di storia della nostra banda, e anche un po’ di storia della Valle Camonica. E’ stato anche spiegato il motivo del gemellaggio: il Maestro del Corpo musicale di Levigliani era compagno di corso al conservatorio del nostro musicante Claudio Pellegrini, lucchese, trasferito qualche anno fa a Darfo. Il pubblico è stato molto attento e caloroso, la gente presente era parecchia, ed il nostro concerto è anche stato registrato. Alla fine del programma ufficiale abbiamo concesso il bis: “Brescia”, diretti da Danilo.
Il concerto è terminato verso le 23.30, abbiamo rapidamente smontato gli strumenti, e, affamati, ci siamo spostati, insieme ai musicanti della banda locale, al ristorante “Vallechiara”, dove era programmata una cena per tutti. La cena è stata deliziosa. A stomaco pieno, abbiamo cominciato a fare un po’ di festa: non sono mancati brindisi, canti comunitari, applausi e hip hip urrà vari…
Eravamo tutti parecchio stanchi, così, verso l’1.45 alcuni di noi hanno cominciato a trasferirsi nelle rispettive camere per dormire. Altri si sono trattenuti a chiacchierare, mentre altri ancora si sono trasferiti nelle camere ma per dormire hanno aspettato ancora parecchio…
Domenica 7 settembre 2008
La colazione al mattino era fissata per le 8.00. Pian piano siamo comparsi tutti, con volti abbastanza assonnati, ma pronti per la mattinata.
Già la sera precedente ci era stato comunicato che ci saremmo divisi in tre gruppi per le escursioni previste.
Alle 9.00, i primi due gruppi erano nella piazza in cima al paese, con alcuni amici della banda locale, pronti per la partenza. Il terzo gruppo ha potuto dormire qualche minuto in più, ma non tanto…
Tutti e tre i gruppi, alternandosi, hanno visitato una miniera di mercurio e l’Antro del Corchia.
Entrambe le visite sono state davvero interessanti, e secondo me meritano una piccola descrizione.
La miniera di mercurio che abbiamo visitato è stata aperta al pubblico soltanto quest’anno, infatti era visitabile soltanto la parte più antica, mentre per vedere la parte più moderna si deve aspettare il prossimo anno. All’ingresso, siamo stati accolti dalle guide, che ci hanno fatto indossare i caschetti di sicurezza (non potevano mancare, ovviamente, collettive foto ricordo…), e ci hanno spiegato un po’ la storia delle miniere. Ci siamo quindi avventurati nella miniera più antica, ora dismessa, ma che ha avuto 800 anni circa di attività. Entrando nella miniera, ci è stato possibile vedere alcune goccioline di mercurio, che tutt’oggi trasuda dalla roccia, anche se in piccola quantità. Le guide ci hanno quindi spiegato come veniva estratto il mercurio, come venivano effettuale le lavorazione e quali erano gli impieghi del materiale. Usciti dalla miniera più vecchia, abbiamo raggiunto l’ingresso della miniera più recente, inutilizzata da circa 30 anni, alla quale non siamo potuti accedere. Infine ci sono stati illustrati i macchinari ancora presenti, e le varie fasi della lavorazione e dell’estrazione.
Abbiamo raggiunto l’Antro del Corchia a bordo di un piccolo pullman, e, appena scesi, visto che eravamo ad oltre 800 metri di altitudine e c’era un vento discreto, abbiamo prontamente indossato gli indumenti pesanti che ci avevano consigliato di portare… All’ingresso siamo stati contati, e, preceduti da una guida, ci siamo preparati per la visita. Prima di addentrarci veramente nella montagna, la guida ci ha illustrato il percorso (di una lunghezza di circa 2 chilometri e composto da circa 2000 gradini), e lo ha sconsigliato alle persone con problemi cardiaci, motori o di claustrofobia. Abbiamo quindi percorso la galleria di accesso, artificiale, e superato tre porte progressive, da tenere chiuse per evitare il crearsi di forti correnti d’aria. Superate le tre porte, siamo arrivati alla cavità naturale che, nei millenni, si è creata all’interno del Monte Corchia. La temperatura, a quel punto, era davvero bassa (circa 6°C), e inizialmente avevamo abbastanza freddo. Nelle due ore successive (circa), forse per l’abitudine a stare a tale temperatura, o forse perché abbiamo sempre camminato, il freddo si percepiva molto meno. Per prima cosa abbiamo sceso una lunga scala, di circa 200 gradini, percorsa allegramente e con entusiasmo. In seguito abbiamo camminato lungo il percorso consentito, su passerelle e scale artificiali, ma anche su sentieri naturali. Ogni tanto ci si fermava, e la guida ci raccontava la genesi e la storia della cavità carsica, ci spiegava la formazione di stalattiti e stalagmiti, i percorsi che erano visitabili soltanto accompagnati da speleologi, i percorsi dell’acqua piovana e altre vicissitudini varie. Abbiamo percorso la galleria naturale, fino ad arrivare ad un anello (l’unico che abbiamo percorso una sola volta), quindi siamo tornati indietro.
Da notare è che, durante il tragitto, i tre gruppi in cui eravamo stati divisi si sono incontrati: il gruppo partito per ultimo scrutava con interesse i precedenti, per cercare di immaginare cosa gli sarebbe toccato… E c’è da dire che non tutti i volti incontrati avevano un’espressione del tutto rassicurante… L’escursione è stata interessante e piacevole, il tempo è volato, e non sembrava neanche di essere stanchi, fino a quando siamo arrivati praticamente alla fine, dove abbiamo dovuto risalire la lunga scala che avevamo allegramente sceso all’inizio… Siamo comunque riusciti tutti a riaffiorare, chi più chi meno brillantemente… Comunque, uscendo dalla cavità naturale e passando via via nella galleria artificiale e all’esterno, la temperatura, che prima ci era sembrata bassa, si percepiva come davvero calda…
Ci siamo trattenuti un momento all’esterno dell’accesso all’Antro, per l’acquisto di souvenir e cartoline, poi siamo montati sul bus che ci ha ricondotti nella piazza in cima al paese. Abbiamo avuto un momento di tempo per cambiarci e sistemarci, quindi, verso le 13.15, ci siamo trovati tutti nel ristorante “Raffaello” per il pranzo.
Il pranzo è stato davvero abbondante e buono. Prima del dolce, ci sono stati discorsi, ringraziamenti e scambi di doni: abbiamo ricevuto targhe commemorative, cesti gastronomici, i maestri si sono scambiati delle partiture, abbiamo ricevuto (una per ciascuno di noi) una borsa contenete brochures, volantini e libri relativi alla banda e al paese. Abbiamo donato alla Banda di Levigliani un cesto gastronomico contenente prodotti tipici della Valle, gagliardetti, opuscoli del Comune, e un libro della Storia della Banda ad ogni musicante.
A richiesta, abbiamo poi riproposto…la canzone della Vallecamonica che avevamo cantato la sera precedente, terminata con applausi “scroscianti” , seguita da altri canti, brindisi, barzellette (il nostro vice presidente ha fatto un po’ fatica a raccontare una delle sue “classiche” non in dialetto…) e ringraziamenti, ecc…
Verso le 15.45, dopo il caffè, siamo stati esortati a tornare nelle camere a recuperare bagagli e strumenti, per l’imminente partenza. Il pullman ha fatto sosta davanti ad entrambi gli alberghi, noi abbiamo caricato tutto e siamo saliti a bordo. Abbiamo lasciato il paese di Levigliani alle 16.15 circa, mentre tutte le persone che incontravamo percorrendo la strada ci salutavano.
Il viaggio è stato tranquillo, qualcuno ha dormito, qualcuno ha cantato, altri hanno chiacchierato. Abbiamo anche guardato un paio di videocassette.
Abbiamo effettuato una sosta di circa mezz’ora alle 18.30 circa. Siamo arrivati a Darfo poco dopo le 21.00.
Personalmente ritengo che siano stati due giorni molto particolari e piacevoli: la Banda di Levigliani ci ha riservato un trattamento davvero squisito, ci siamo trovati molto bene, e ci ha fatto davvero piacere vedere come tutta la gente del piccolo paese fosse entusiasta della nostra presenza.
Speriamo di essere in grado di ricambiare la cortesia il prossimo anno, quando sarà Darfo ad accogliere il Corpo Musicale di Levigliani!!!
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La testa l'abbiamo persa
Cari ragazzi,lo sapete che ci siamo dimenticati i campanelli a Levigliani?
Me l'ha detto l'altro giorno per telefono Fort,a sua volta avvertito dal presidente Vittorio Vannucci.
Quando abbiamo caricato il pulman,non ci siamo accorti che mancavano quelle percussioni.
Evidentemente le ore piccole e il vino,hanno avuto il loro effetto.
Comunque per il fine settimana,avevo già programmato da tempo di andare a trovare i miei genitori a Seromigno,per cui dato che mi trovo nella zona,farò un salto a Levigliani a riprendere i campanelli.
Sarà anche l'occasione per salutare i nostri amici di Levigliani.