Ci siamo trovati alle 7.20 alla banda, con strumenti, bagagli, sonno e allegria, pronti per il viaggio verso Segromigno in Monte, un paesini della provincia di Lucca, con il quale stavamo per concretizzare uno scambio musicale. Abbiamo caricato tutto sui due pullman Sabba, e ci siamo accomodati su di essi, dividendoci naturalmente (…per la verità non ci abbiamo neanche fatto caso..) in due gruppi: i giovani e i “vecchi”. In verità sul pullman dei giovani c’erano quasi esclusivamente musicanti e tutti (tranne una) con meno di 30 anni, mentre sul bus dei “vecchi” c’erano anche molti esterni, quindi l’età media era, di poco, superiore al 30 anni. Comunque, come sempre, ci sono stati i ritardatari, quindi siamo partiti alle 8.00. Visto che l’ora non era poi così anticipata e che il sonno non era tantissimo, il viaggio di andata (parlo del mio pullman) è stato abbastanza attivo, caratterizzato da discorsi, canti e partite a carte. Abbiamo effettuato due soste: una verso le 10.00 per la colazione, e una a mezzogiorno per il pranzo al sacco. Siamo arrivati all’uscita dell’autostrada verso le 13.20. Lì ci attendevano tre coppie di nostri musicanti, che, avendo scelto di fare il viaggio in moto, ci avevano preceduti, partendo venerdì sera. Ovviamente alloggiavano nel nostro stesso albergo, quindi ci attendevano per mostrarci la strada. Giunti in albergo, siamo stati smistati nelle camere, e ci è stata data un’oretta scarsa per lasciare i bagagli e sistemarci un po’. L’albergo era, secondo me, molto bello, anche se forse non si può dire altrettanto della sua locazione. Comunque, alle 14.30, ci siamo ritrovati tutti per la visita ad una Villa Medicea. Per la verità eravamo tutti molto stanchi, e nessuno di noi aveva una gran voglia, ma pazienza. Abbiamo visitato Villa Torrigiani, molto bella all’interno e con un giardino enorme. Ci siamo divisi in tre gruppi per la visita guidata all’interno, poi, tutti insieme, siamo andati nella parte del giardino adibita ai giochi d’acqua, e ci siamo divertiti a guardare i vari effetti, e a scherzare con quella che pensavamo fosse la guida, ma che poi abbiamo scoperto essere….il proprietario… A questo punto avremmo dovuto visitare un’altra villa, Villa Mansi, ma il tempo era poco, e ci hanno riferito che non era proprio bellissima, quindi abbiamo cambiato un po’ il programma. Molti di noi, stanchi ed accaldati, speravano di tornare in albergo, ma invece è stata organizzata una visita ad un piccolo borgo medioevale, Montecarlo, che si trovava più o meno sulla strada tra la Villa e l’albergo. Il borgo si sviluppava ai lati di una strada centrale (che lo percorreva quasi interamente) e della quale ha incuriosito tutti la presenza di una infinita tavolata, con più di 700 posti a sedere, sulla quale si teneva una festa (in serata, quando siamo passati noi erano in corso i preparativi). Ci siamo fermati circa un’ora a Montecarlo, abbiamo anche visitato una mostra della banda locale, poi siamo ritornati ai pullman, che ci hanno ricondotti in albergo per le 18.45. Alle 20.00, eravamo di nuovo tutti assieme e pronti per partire, in divisa, verso il paese di Segromigno in Monte, paese natale del nostro Claudio Pellegrini, e luogo in cui abbiamo suonato. Abbiamo viaggiato il pullman per circa mezz’ora (qualcuno è anche riuscito ad addormentarsi…) e siamo giunti a destinazione. Abbiamo portato gli strumenti nella sede della banda locale, una sede antica, e anche un po’ più scomoda della nostra, visto che, per arrivarci, abbiamo dovuto salire delle anguste rampe di scale. Il concerto era all’aperto, in una specie di larga strada tra l’edificio che conteneva, tra le altre cose, anche la sede della banda, e la Chiesa parrocchiale. In un primo momento ci siamo dedicati alla preparazione del palco, o, meglio, all’adattamento del palco, che ci era stato preparato, alle nostre esigenze. Alle 21.00 eravamo seduti e pronti, ma, per l’inizio del concerto, abbiamo dovuto aspettare le 21.30, scandite dal vicino campanile. Ha preso il microfono un musicante di Segromigno, che ha spiegato al numeroso pubblico il motivo della nostra presenza, ha ringraziato chi di dovere, e ha passato la parola a Paola Galli, che ha presentato il concerto. Il nostro programma è stato il seguente: “Milano”, “Highlight’s from Chess” (particolarmente piaciuta al pubblico, inoltre il Vittorio ha consegnato al Maestro della banda locale la partitura), “Sailing”, “Contrasti”, “Mancini Magic”, “American folk Rapsody”, “Nessun dorma”. Prima dell’ultimo pezzo, c’è stato lo scambio dei doni. Ho dimenticato di dire che il gemellaggio non è avvenuto solo tra le due bande, ma anche tra i paesi. Avevamo infatti tra noi un assessore del comune di Darfo, che ha fatto un breve e sofferto discorso, e ha offerto al comune locale una serie di doni. Anche noi avevamo i nostri doni da offrire: libri del 150°, opuscoli della Valle, CD di “Musica senza frontiere”, videocassette, una stele con le incisioni rupestri, un quadro dell’Artigianato Camuno. Abbiamo terminato il concerto con “Verdi, arie celebri”. Il pubblico è stato assai caloroso, il concerto è andato bene, noi eravamo in parecchi e l’acustica era buona. Tutto il concerto sembra dunque essere stato apprezzato, ma, dopo l’ultimo pezzo, c’è stata una vera e propria esplosione di entusiasmo. Il pubblico era in piedi, ed applaudiva. Contenti, abbiamo suonato “Pittersburgershlittenfart” come bis. Finito il concerto, abbiamo sistemato gli strumenti e ci siamo accomodati per la cena. La cena era all’esterno, anche se, per la verità, faceva abbastanza freddo. Abbiamo mangiato bene. Faceva freddo, e, per scaldarci, abbiamo “dovuto”…fare onore al vino!!!Dopo la cena, abbiamo animato un po’ la situazione, con canti e manfrine, facendo un po’ di festa anche con i pochi musicanti locali presenti. Siamo tornati in albergo all’1.30 circa. Per qualcuno la serata è finita così, per altri è continuata ancora, tra chiacchiere e risate.
Il risveglio della domenica mattina è stato abbastanza traumatico per tutti, alle 7.30 è suonata la sveglia, e, alle 8.00, c’era la colazione. Abbiamo quindi preparato i bagagli, e, alle 9.00, eravamo tutti sul pullman. Abbastanza addormentati, abbiamo raggiunto la città di Lucca, dove ci attendeva una guida, per la visita alla cittadella. La visita è stata interessante, ma abbastanza lunga, forse solo perché eravamo un po’ stanchi. Alle 12.30 eravamo sul pullman, e siamo tornati nel posto dove avevamo mangiato la sera precedente per il pranzo. Visto il sole cocente, abbiamo pranzato all’interno. Il menu era più ricco della sera precedente, buono, e abbiamo fatto onore al cibo e un po’ meno al vino… Ci sono quindi stati una serie di discorsi di ringraziamento, ha preso la parola un musicante del Corpo Musicale di Segromigno, ha fatto un breve discorso il Vittorio (per la verità, spesso interrotto dalle nostre urla), ha parlato Claudio Pellegrini, fautore della cosa, felice ed emozionato per la buona riuscita della manifestazione. Ha parlato anche il parroco, che è stato simpatico e spiritoso, ha scherzato sulla nostra giovane età, e sul fatto che i loro musicanti sono più anziani…quindi si è chiesto cosa ci avesse spinto ad uno scambio così… Ovviamente non è mancata la foto di rito, di noi tutti con i musicanti di Segromigno che ci hanno seguito in questi due giorni. Dopo i saluti del caso, alle 15.20 circa, siamo partiti per il ritorno. Il viaggio di ritorno è stato assai più tranquillo di quello d’andata, stanchezza e sonno imperavano ovunque, e, dopo una prima parte trascorsa a dormire (o a cercare di farlo), abbiamo chiacchierato tranquillamente. Abbiamo effettuato una sola sosta, verso le 18.15, e siamo arrivati a Darfo intorno alle 20.00. L’idea iniziale era quella di andare a mangiare una pizza tutti assieme, ma eravamo troppo stamchi, quindi…tutti a casa.