Che la Banda organizzi delle attività non prettamente musicali, quali scampagnate, non è certo una novità; il motivo è quello di aiutare a socializzare, a stare insieme, non solo suonando.
Quest’anno, visto che i problemi di socializzazione vanno poi ad influire anche sul rendimento musicale e sulla partecipazione a servizi e concerti si è pensato di organizzare, oltre alla consueta scampagnata, anche una “tendata”. Si era un po’ scettici, non sapendo quale seguito avrebbe avuto questa nuova esperienza. Scegliere la meta non è stato semplice, ed è anzi stato oggetto di svariate discussioni, appostamenti, decisioni, cambiamenti e quant’altro. Alla fine, ci si è accordati per campeggiare il sabato e fare il pic-nic la domenica nei pressi del torrente Vo’, a Schilpario.
Mandato qualcuno in avanscoperta la mattina per prendere il posto, il grosso della spedizione è partito nel primo pomeriggio dalla sede della banda, carico di ogni cosa, anche delle più inutili. Ci eravamo infatti caricati di ogni sorta di teli per l’acqua, tavoli, sedie, padelle, padellini, il tutto per una sola notte. Il tempo non sembrava dalla nostra parte, volgendo lo sguardo verso la Val di Scalve si potevano scorgere nuvole nere e minacciose, ma non ci siamo fatti spaventare. Una volta giunti al Vo’ abbiamo dovuto percorrere un tratto a piedi di circa 10 minuti, percorso che qualcuno ha fatto più volte, per portare tutto il necessario nei pressi dell’accampamento. Si è proceduto a montare le tende, sparse un po’ qua e un po’ là nel bosco. Terminato il “dovere” qualcuno si è concesso delle brevi passeggiate ad esplorare il territorio, altri si sono “sciallati” davanti al fuoco ed hanno iniziato a divorare i viveri portati, qualcuno (forse è meglio dire parecchi), particolarmente freddolosi, si sono attaccati alla bozza del vino con la scusa di doversi scaldare. Tra un bicchiere e l’altro, anzi tra una “basgia” e l’altra, perché non si beveva dai bicchieri, ma da un recipiente di legno al quale accingevano tutti (viva l’igiene!!!), si è atteso il calare delle tenebre. Abbiamo preparato una succulenta cena, naturalmente a base di carne alla griglia e poi ci siamo radunati accanto al fuoco a cantare. Sembrerà strano, ma la serata è proseguita praticamente per intero…. cantando. Credo non siano rimaste fuori molte pagine del “canzoniere”, e non so fino a che punto i nostri vicini di accampamento abbiano gradito la cosa. Tra una canzone e l’altra è saltata fuori anche la tromba di Massimo, che ha deliziato tutti con il “Silenzio”. Poi, a gruppi, ognuno si è ritirato nelle proprie tende.
Il giorno seguente siamo stati raggiunti dai così detti “non più giovani”, che avevano declinato l’invito della tenda, preferendo limitarsi al pic-nic. Carichi anche loro di tavoli e sedie, ci hanno raggiunto di buon mattino e hanno cominciato ad informarsi su come si fosse svolta la serata.
Qualcuno per farsi venir fame ha fatto un giro alle cascate del Vo’, altri han preso un po’ di sole, qualcuno si è dedicato a cucinare. Abbiamo pranzato tutti assieme verso le 12.30 (carne alla griglia era ancora la portata principale). A dire il vero i reduci della serata in tenda erano un po’ “cotti” la domenica, e qualcuno si è volentieri appisolato dopo pranzo. Verso le 4 abbiamo iniziato a smontare l’accampamento (ci è voluto un bel po’ di tempo) e a portare tutto alle macchine. Poco dopo, ci siamo salutati e abbiamo fatto ritorno a Darfo.
A mio parere è stata una bella esperienza, qualche volto nuovo (non dei soliti che partecipano ad ogni attività bandistica) si è visto. Tutte queste sono attività che aiutano a socializzare, a stare assieme, anche divertendosi.