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- Idee interessanti nella rete- Ragazzi, guardate un pò QUA cosa ha inserito il nostro amico Tonino di Faro Sup. nel suo sito.
Bella idea, e ben fatta. Divertente ed interessante. Complimenti.
Storm, impara e schiatta di invidia. - Fantastico Tuba...-
Cosa mi dite di sto tizio?
Ecco a voi le variazioni sul tema "Carnevale di Venezia"...
- Trumpet solo Blues...-
- Euphonium duo...-
- Beatboxing Flute-
Dedicato alle nostre fantastiche flautiste : ecco a voi Greg Pattillo , flautista di Brooklyn
- Percussioni a gogo- The Cavaliers in tenuta informale (casual). Ma suonano sempre come dei draghi.
- facciamo un video?-
Chi l'ha detto che alla banda sono tutte persone serie?...
Prima vi racconto una piccola storiella (che magari molti conoscono già)... Mai sentito parlare di Gary Brolsma?
"Numanumaye" è il nome di un videoclip girato da un ragazzino che mima alla webcam la canzone Dragostea Din Tei. Lo trovate immettendo in Google il nome del file numanumaye.swf. Chi questo ragazzo? Si tratta di Gary Brolsma, diciannovenne di Saddle Brook, New Jersey. Gary ha girato il video nell'autunno del 2004, creando una vera e propria coreografia, battezzata "Numa Numa Dance", e l'ha pubblicato volontariamente sul Web. Non è insomma il solito video compromettente rubato (o lasciato rubare) in stile Paris Hilton o Pamela Anderson. L'intenzione era probabilmente di divertire soltanto gli amici, ma a dicembre dello stesso anno il sito di intrattenimento Newgrounds.com ha linkato il video di Gary, e il fenomeno è esploso a livello planetario. Gary è stato intervistato dal seguitissimo programma TV Good Morning America e il videoclip è stato trasmesso da CNN e VH1. Il video originale (attenzione alle variazioni e parodie che circolano) è stato scaricato almeno due milioni di volte, senza contare le infinite copie ripubblicate altrove.
(informazioni tratte da un articolo si Zeus News )
Ecco dunque il filmato originale...
Cosa direbbe gong della qualità di questo video? Va beh... Lasciamo stare...
Il fatto è che ha fatto un successone e le imitazioni che ci sono in giro sono veramente tante...
Eccone una che mi piace da morire (fatta decisamente meglio)...
Titolo: "Navy Numa Numa".
... cosa voglio dire...
Perchè non possiamo fare qualcosa anche noi?...ah, dimenticavo... questo è il sito di gary...
- "Sul Lago Sebino" del Mo. Simone Salvetti-
Il Mo. Simone Salvetti, mestro della Banda di Darfo negli anni venti, compose molte musiche per le "sue bande" e alcuni manoscritti sono ancora conservati dalla Banda di Breno.
Alcune di queste composizioni sono state arrangiate per un organico di fiati moderno dal nostro maestro Alberti Vittorio.
Ma non tutti sanno che il Mo. Salvetti fu anche un appassionato e prolifico compositore di brani per orchestra a plettro.
La sue opere vengono oggi eseguite in tutto il mondo da appassionati di questi strumenti, molto in voga nella prima metà del secolo scorso anche nel nostro comune ed in tutta la nostra provincia, dove ancora oggi operano validissime orchestre a plettro.
Quello che potete vedere e ascoltare qui sotto è un video che gli amici dell' "Intermezzo Quartet" , che fa parte dell' Orchestra Mandolinistica Estudiantina di Voghera , ci hanno inviato.
l' “Intermezzo quartet” che nel video interpreta magistralmente il brano "Sul lago Sebino" del Mo. Simone Salvetti, è per così dire la “crème” della Mandolinistica Estudiantina che è composta da appassionati musicisti in gran parte dilettanti mentre il quartetto è composto da soli professionisti e di grande valore, come il Mo Giorgio Pertusi, che è un bravissimo violinista, oltre che mandolinista, e direttore del gruppo.Godetevi l'ascolto del brano deliziandovi anche gli occhi con le belle immagini di scorci caratteristici e panoramici del Lago d'Iseo.
Un grazie di cuore agli amici di Voghera e tanti complimenti per la loro bravura. - Il grande "Maestro" Totò-
Chi non conosce il grande Totò ?!
Un grande artista che ha tratto la sua potente forza espressiva dal popolo, dalla gente comune.
Come avrebbe, lui, così vicino all'anima popolare, potuto ignorare la "banda musicale" ?"« Signori si nasce ed io lo nacqui, modestamente! »
(Totò, dal film Signori si nasce (1960))
Antonio De Curtis, in arte Totò
Totò, nome d'arte di Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis Di Bisanzio Gagliardi, più noto come Antonio De Curtis (Napoli, 15 febbraio 1898 Roma, 15 aprile 1967), è stato un attore, compositore e poeta italiano. Soprannominato "il principe della risata", è considerato uno dei più grandi interpreti nella storia del teatro e del cinema italiano.
Nato come Antonio Vincenzo Stefano Clemente ed adottato nel 1933 dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas il padre naturale, il marchese Giuseppe De Curtis, lo riconobbe legalmente soltanto nel 1937 nel 1945 il tribunale di Napoli gli permise di aggiungere vari cognomi e predicati nobiliari, riconoscendogli «il diritto di potersi attribuire il nome della casata ed i titoli». Sicché Totò divenne Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis Di Bisanzio Gagliardi, altezza imperiale, conte palatino, cavaliere del Sacro Romano Impero, esarca di Ravenna, duca di Macedonia e Illiria, principe di Costantinopoli, di Cilicia, di Tessaglia, di Ponto, di Moldavia, di Dardania, del Peloponneso, conte di Cipro e d'Epiro, conte e duca di Drivasto e di Durazzo, anche se sul pronao della cappella della sua tomba, nel Cimitero di Santa Maria del Pianto a Napoli, l'incisione recita solo "Antonio de Curtis, Principe Imperiale di Bisanzio".
Totò spaziò in tutti i generi teatrali, con oltre 50 titoli, dal variété all'avanspettacolo di tipo burlesque, alla "grande rivista" di Michele Galdieri, passando per il cinema, con 97 film interpretati dal 1937 al 1967, visti da oltre 270 milioni di spettatori, un record nella storia del cinema italiano, e la televisione con una serie di 9 telefilm diretti da Daniele D'Anza, poco prima della scomparsa, ormai ridotto alla quasi cecità che lo aveva costretto nel 1957 ad abbandonare il palcoscenico.
Grande maschera nel solco della tradizione della Commedia dell'Arte, accostato di volta in volta a comici come Buster Keaton o Charlie Chaplin, conservò fino alla fine una sua unicità interpretativa che risaltava sia in copioni puramente brillanti (diretto, tra gli altri, da Mario Mattoli, Camillo Mastrocinque o Sergio Corbucci), sia in parti drammatiche, interpretate alla fine della carriera, con maestri del calibro di Alberto Lattuada o Pier Paolo Pasolini. A distanza di decenni i suoi film riscuotono ancora grande successo, e molte delle sue memorabili battute e gag-tormentoni sono spesso diventate anche perifrasi entrate nel linguaggio comune."Totò. (15 giugno 2009). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 17 giugno 2009, 13:56 da http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Tot%C3%B2&oldid=24718778.
(Questa è una voce "in vetrina", cioè identificata come una delle migliori voci prodotte dalla comunità di Wikipedia". Per chi vuole saperne di più di Totò, non manchi di visitarla).
Le gesta della straordinaria figura di Totò sono, per fortuna, immortalate sulle pellicole dei capolavori dell'attore, poeta, compositore Antonio de Curtis.Riporto in questa pagina alcuni spezzoni di film (tratti da Youtube) in cui Totò si cimenta con la "banda Musicale"
Purtroppo questo spezzone non so da che film è tratto (chi lo ha inserito su Youtube si è dimenticato di riportarlo, forse è tratto da "Fermo con le mani" del 1937, oppure da "I pompieri di Viggiù" del 1949, tutti e due film in cui è presente la famosa "marcia dei Bersaglieri", ma non ne sono sicuro) e sarei grato a chi, conoscendolo, lasciasse un commento con il titolo del film e, se possibile, il gruppo musicale che ha interpretato la colonna sonora (ottima esecuzione !).
La figura del "direttore d'orchestra" , in effetti, compare più volte nelle opere cinematografiche di Totò.Infatti, negli spezzoni seguenti, tratti dal film "Totò a colori" (primo film lungometraggio a colori di Totò, del 1952, in cui il regista/soggettista Steno recupera alcune delle più belle trovate comiche dagli sketch di rivista dell'attore), compare ancora la figura del "Maestro" con il suo prodigioso virtuosismo gestuale, questa volta nei panni del "Maestro Scannagatti" a capo della banda di Caianello (in cui, nota curiosa, compaiono anche due violini, forse un espediente del soggettista per rendere ancora più grottesca l'immagine del "grande direttore" degno di una "grande orchestra", forse perchè il compositore della colonna sonora non voleva privarsi per nessuna cosa al mondo del "pizzicato" dei violini nel brano musicale prendendosi una licenza dal canone classico strumentale della "banda" , o forse per alcune bande dell'epoca era normale ? Anche su questo, se qualcuno mi sa dare una risposta, gliene sarei grato).
Il primo spezzone riporta il momento del ritorno a casa del gangster italoamericano Joe Pellecchia, originario di Caianello, mentre il secondo è il finale del film, dove a scoprire la lapide della piazza dedicata a Scannagatti per i suoi "meriti artistici" (sostituendola a quella di G. Verdi !!) ricompare l'Onorevole Trombetta, protagonista di un'altro momento spassosissimo del film.Un'altra piccola curiosità: nel primo spezzone compare uno striscione con scritto "Caianiello" , mentre nel secondo spezzone compare uno striscione con scritto "Caianello", paese effettivamente esistente nella realta, in provincia di Caserta.
Adesso godetevi questi straordinari momenti del repertorio dell'insuperabile Totò, a mio avviso, più che degno di essere annoverato tra i grandi talenti dell'arte cinematografica (e non solo) italiana.
- E' nato il Distretto Culturale della Valle Camonica-
Il 2 ottobre 2009 è stata presentata a Capo di Ponte la nascita del "Distretto Culturale della Valle Camonica".
E' il primo Distretto Culturale che la Fondazione Cariplo, in sinergia con la Regione Lombardia e la Provincia di Brescia, dopo un lavoro di due anni curato dalla Comunità Montana e dal B.I.M. di Valle Camonica, avvia nella nostra regione.
Un riconoscimento al potenziale enorme che la nostra valle può esprimere dal punto di vista culturale, non solo grazie ai numerosissimi e importanti tesori artistici che essa racchiude ma grazie anche allo stretto rapporto che la gente camuna ha negli anni sviluppato, e che può ancora sviluppare in futuro, con il proprio territorio.
Una grande occasione per dare un impulso energico a progetti volti allo sviluppo e alla valorizzazione delle locali realtà artistico/culturali, sia già affermate che latenti.
Un'opportunità per tutti gli abitanti della Valle Camonica di offrire a se stessi e a tutti i visitatori il piacere della conoscenza di diecimila anni di storia, di arte e di cultura, riscoprendoli e elaborandoli alla luce della moderna visione del mondo.
Una possibilità per trasformare una situazione geografica di "periferia" in occasione di sviluppo per tutto il territorio camuno.
Vorrei invitarvi alla visione di alcuni video che sono stati prodotti per illustrare le attività promosse dal "Distretto" e incomincerei da questo :
"Valle camonica: i Testimonial del Distretto", Quale politica culturale promuovere per divulgare il patrimonio e i progetti del Distretto di Valle Camonica? Illustri uomini di cultura, cinema e teatro hanno fatto visita al nostro territorio, suggerendo interessanti proposte. Ecco i nostri testimonial.Il sito di riferimento per conoscere meglio questo ambizioso progetto è senz'altro il portale internet www.vallecamonicacultura.it elaborato da "Voli" (Vallecamonica On Line) che offre una chiara descrizione delle finalità del Distretto, un esauriente panoramica dei lavori svolti per presentare il progetto alla Fondazione Cariplo e una dettagliata descrizione dei progetti avviati o in fase di studio appoggiati dal "Distretto Culturale".
Riporto, tratto dal sito, il breve testo che introduce alla presentazione dell'intero progetto :
"La sfida è: fare del patrimonio culturale della Valle Camonica un’occasione di sviluppo per tutto il territorio camuno. Far crescere la consapevolezza dell’importanza delle risorse locali, promuovere nuovi percorsi creativi, creare opportunità di occupazione e nuova impresa in campo culturale.
Fondazione CARIPLO ha creduto che in Valle Camonica vi fossero le condizioni per far nascere il primo Distretto Culturale del territorio lombardo: ha quindi sostenuto e finanziato questo progetto, che raccoglie la condivisione della Regione Lombardia, della Provincia di Brescia, della Comunità Montana e del Consorzio BIM di Valle Camonica e di tutti gli enti e le istituzioni locali.
Distretto Culturale è un territorio che si apre alla creatività, è un cantiere aperto alla partecipazione degli enti, delle associazioni, del mondo della scuola, delle imprese, del volontariato per lavorare insieme a un progetto di trasformazione della Valle Camonica."
Fra le idee già realizzate, la più divertente è certamente il cortometraggio "Camuni", realizzato dallo Studio Bruno Bozzetto&Co. ispirato alle incisioni rupestri.
"Dietro le quinte di "Camuni"", Grazie alla collaborazione fra il Distretto Culturale e il geniale cartoonist Bruno Bozzetto è nato il 1° cartoon sulle incisioni rupestri di Valle Camonica. Nel video vi presentiamo il making of del film.
Naturalmente questa mastodontica opera dell'uomo preistorico (si parla di oltre trecentomila figure già scoperte, forse solo una parte di quelle ancora da scoprire) meritano un lavoro attento e dei progetti di sviluppo e di studio più approfonditi.
A tal proposito può essere utile dare un'occhiata a questo video :
"Parco degli incisori", Il video del progetto di miglioramento dei parchi d'arte rupestre della Valle Camonica, realizzato dal Gruppo Istituzionale di Coordinamento del Sito UNESCO con il contributo di ARCUS SpA.
Anche in Wikipedia possiamo trovare una chiara descrizione della voce "Distretto Culturale" , dove tra gli altri punti viene citata l'importanza delle "infrastrutture" : "Parte fondamentale del distretto è la filiera che caratterizza il bene complessivo: proprietari dei singoli beni, gestori delle risorse locali, imprese fornitrici di servizi, infrastrutture di accoglienza e del tempo libero. Il processo di valorizzazione sarà così caratterizzato, in via principale, dalle attività per la tutela e per la gestione del bene e dalle attività per la fruibilità."
Non a caso uno dei primi progetti realizzati si è concentrato sulla linea ferroviaria "Brescia-Edolo", che proprio quest'anno compie cento anni :
"Centenario della Ferrovia: la campagna di comunicazione", In occasione del centenario dell'arrivo a Edolo, in alta Valle Camonica, della ferrovia (1909-2009), un gruppo tecnico di esperti ha creato per noi un'interessante campagna di comunicazione. Scopriamola insieme nel nostro video.
Molti, moltissimi altri sono gli spunti, gli argomenti che la nostra valle può suggerire ad un'attenta indagine sul piano culturale.
Una delle valli più estese dell'arco alpino e tra le più importanti nella storia per posizione strategica sia dal punto di vista geografico che per risorse di materie prime e capacità della popolazione di saperle sfruttare.
Basti pensare alle miniere di minerali di ferro ed allo sviluppo della metallurgia che hanno attirato le attenzioni degli antichi Romani già due millenni fà .
Uno dei passaggi più agevoli tra la pianura Padana ed il nord Europa, da sempre via privilegiata di transito di merci e culture diverse; incise sulle rocce si trovano addirittura iscrizioni in alfabeto etrusco.
Come non parlare del medioevo, delle straordinarie pievi romaniche, dell'arte sacra e rurale di cui è piena ogni contrada.
Dei suoi Santi e dei suoi Beati, dei suoi eroi che hanno combattuto per difendere il confine italiano a tremila metri di altezza nella "guerra bianca" dell'Adamello.
Delle sue antiche tradizioni, ben vive ancora oggi e fortemente legate alla gente che con orgoglio le perpetua nel tempo.
La descrizione del nostro territorio inserita nell’analisi effettuata nel 2007 da Fondazione Cariplo all'inizio del percorso che ha portato alla nascita del Distretto Culturale della Valle Camonica recita così :
«L’area della Valle Camonica è dotata di un’identità storica e culturale tanto forte e gode di una autonomia talmente marcata dal resto della Provincia di Brescia da non lasciar dubbi circa la sua individuazione. […]. La Valcamonica è un ambito ben circoscritto in termini geografici e dotato di una sua definita identità storica. Il territorio camuno è caratterizzato da stratificazioni culturali di grande importanza che, dalla preistorica e nei secoli, hanno lasciato testimonianze come le incisioni rupestri, sito patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, e come monumenti di grande interesse storico e artistico, architettura rurale, tradizioni. Tuttavia la Valcamonica è più conosciuta per il turismo legato allo sci e ad altre attività invernali ed estive che per il consistente patrimonio culturale, studiato in numerose catalogazioni e per il quale le attività di informazione e di valorizzazione non sono al momento soddisfacenti. E questo è il motivo per cui il turismo culturale e sostenibile rappresenta una minima parte delle presenze che ogni anno si registrano nell’area, nonostante la ricchezza del patrimonio culturale locale, sia materiale che immateriale».
Da qui appunto l'importanza di questo progetto, portare alla coscienza di tutti l'enorme patrimonio che abbiamo ereditato dal passato.
Potremo imparare a gestirlo nella migliore maniera possibile solo se sapremo proteggerlo e conoscerlo in tutte le sue straordinarie sfumature. - Problemi col trasporto strumenti o con l'allestimento del palco ?-
Vi è mai capitato di incontrare problemi per trasportare gli strumenti in luoghi particolari, strani o difficilmente raggiungibili ?
Oppure non sapere come allestire il palco per un concerto all'aperto, magari in una località fuori mano, o in spazi ristretti ?Credo che sia successo a tutte le bande, ma i musicisti della banda di Pozza di Fassa credo che siano fra quelli che si fanno meno problemi di questo genere.
Guardate questo splendido video, girato sulle Dolomiti, vette dichiarate patrimonio naturale dall'Unesco.
Altro che il problema di cercare il furgone per caricare le percussioni !!!!!!!!!!!Mi dispiace solo che non sia riportato il nome del brano che fa da colonna sonora, nè se sia suonato (naturalmente in un'altra occasione più tranquilla) dai coraggiosi, è il caso di dirlo, "bandisti scalatori".
PS: ... ma avete notato che sono in divisa ?