Il grande "Maestro" Totò
Chi non conosce il grande Totò ?!
Un grande artista che ha tratto la sua potente forza espressiva dal popolo, dalla gente comune.
Come avrebbe, lui, così vicino all'anima popolare, potuto ignorare la "banda musicale" ?
"« Signori si nasce ed io lo nacqui, modestamente! »
(Totò, dal film Signori si nasce (1960))
Antonio De Curtis, in arte Totò
Totò, nome d'arte di Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis Di Bisanzio Gagliardi, più noto come Antonio De Curtis (Napoli, 15 febbraio 1898 Roma, 15 aprile 1967), è stato un attore, compositore e poeta italiano. Soprannominato "il principe della risata", è considerato uno dei più grandi interpreti nella storia del teatro e del cinema italiano.
Nato come Antonio Vincenzo Stefano Clemente ed adottato nel 1933 dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas il padre naturale, il marchese Giuseppe De Curtis, lo riconobbe legalmente soltanto nel 1937 nel 1945 il tribunale di Napoli gli permise di aggiungere vari cognomi e predicati nobiliari, riconoscendogli «il diritto di potersi attribuire il nome della casata ed i titoli». Sicché Totò divenne Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis Di Bisanzio Gagliardi, altezza imperiale, conte palatino, cavaliere del Sacro Romano Impero, esarca di Ravenna, duca di Macedonia e Illiria, principe di Costantinopoli, di Cilicia, di Tessaglia, di Ponto, di Moldavia, di Dardania, del Peloponneso, conte di Cipro e d'Epiro, conte e duca di Drivasto e di Durazzo, anche se sul pronao della cappella della sua tomba, nel Cimitero di Santa Maria del Pianto a Napoli, l'incisione recita solo "Antonio de Curtis, Principe Imperiale di Bisanzio".
Totò spaziò in tutti i generi teatrali, con oltre 50 titoli, dal variété all'avanspettacolo di tipo burlesque, alla "grande rivista" di Michele Galdieri, passando per il cinema, con 97 film interpretati dal 1937 al 1967, visti da oltre 270 milioni di spettatori, un record nella storia del cinema italiano, e la televisione con una serie di 9 telefilm diretti da Daniele D'Anza, poco prima della scomparsa, ormai ridotto alla quasi cecità che lo aveva costretto nel 1957 ad abbandonare il palcoscenico.
Grande maschera nel solco della tradizione della Commedia dell'Arte, accostato di volta in volta a comici come Buster Keaton o Charlie Chaplin, conservò fino alla fine una sua unicità interpretativa che risaltava sia in copioni puramente brillanti (diretto, tra gli altri, da Mario Mattoli, Camillo Mastrocinque o Sergio Corbucci), sia in parti drammatiche, interpretate alla fine della carriera, con maestri del calibro di Alberto Lattuada o Pier Paolo Pasolini. A distanza di decenni i suoi film riscuotono ancora grande successo, e molte delle sue memorabili battute e gag-tormentoni sono spesso diventate anche perifrasi entrate nel linguaggio comune."
Totò. (15 giugno 2009). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 17 giugno 2009, 13:56 da http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Tot%C3%B2&oldid=24718778.
(Questa è una voce "in vetrina", cioè identificata come una delle migliori voci prodotte dalla comunità di Wikipedia". Per chi vuole saperne di più di Totò, non manchi di visitarla).
Le gesta della straordinaria figura di Totò sono, per fortuna, immortalate sulle pellicole dei capolavori dell'attore, poeta, compositore Antonio de Curtis.Riporto in questa pagina alcuni spezzoni di film (tratti da Youtube) in cui Totò si cimenta con la "banda Musicale"
Purtroppo questo spezzone non so da che film è tratto (chi lo ha inserito su Youtube si è dimenticato di riportarlo, forse è tratto da "Fermo con le mani" del 1937, oppure da "I pompieri di Viggiù" del 1949, tutti e due film in cui è presente la famosa "marcia dei Bersaglieri", ma non ne sono sicuro) e sarei grato a chi, conoscendolo, lasciasse un commento con il titolo del film e, se possibile, il gruppo musicale che ha interpretato la colonna sonora (ottima esecuzione !).
La figura del "direttore d'orchestra" , in effetti, compare più volte nelle opere cinematografiche di Totò.
Infatti, negli spezzoni seguenti, tratti dal film "Totò a colori" (primo film lungometraggio a colori di Totò, del 1952, in cui il regista/soggettista Steno recupera alcune delle più belle trovate comiche dagli sketch di rivista dell'attore), compare ancora la figura del "Maestro" con il suo prodigioso virtuosismo gestuale, questa volta nei panni del "Maestro Scannagatti" a capo della banda di Caianello (in cui, nota curiosa, compaiono anche due violini, forse un espediente del soggettista per rendere ancora più grottesca l'immagine del "grande direttore" degno di una "grande orchestra", forse perchè il compositore della colonna sonora non voleva privarsi per nessuna cosa al mondo del "pizzicato" dei violini nel brano musicale prendendosi una licenza dal canone classico strumentale della "banda" , o forse per alcune bande dell'epoca era normale ? Anche su questo, se qualcuno mi sa dare una risposta, gliene sarei grato).
Il primo spezzone riporta il momento del ritorno a casa del gangster italoamericano Joe Pellecchia, originario di Caianello, mentre il secondo è il finale del film, dove a scoprire la lapide della piazza dedicata a Scannagatti per i suoi "meriti artistici" (sostituendola a quella di G. Verdi !!) ricompare l'Onorevole Trombetta, protagonista di un'altro momento spassosissimo del film.
Un'altra piccola curiosità: nel primo spezzone compare uno striscione con scritto "Caianiello" , mentre nel secondo spezzone compare uno striscione con scritto "Caianello", paese effettivamente esistente nella realta, in provincia di Caserta.
Adesso godetevi questi straordinari momenti del repertorio dell'insuperabile Totò, a mio avviso, più che degno di essere annoverato tra i grandi talenti dell'arte cinematografica (e non solo) italiana.