La musica Klezmer ha origine nei 'shtetl' (villaggi) e nei ghetti dell'Europa dell'Est dove musici itineranti ebrei, detti 'klezmorim', si esibivano durante celebrazioni e cerimonie, soprattutto matrimoni. Tradizione che affonda le sue radici nel primo medioevo e si protrae fino all'età moderna 'Klezmer' è una parola ebraica che combina insieme due termini: 'kley' (strumento) e 'zemer' (canzone) e le radici di questo stile si possono trovare nelle melodie secolari, nelle danze popolari, in canti tipici ebraici e anche nei 'nigunim', sorta di canzoni senza parole intonate dagli 'Hasidim' cioè gli ebrei ortodossi.
Intorno al 16th secolo, alla musica klezmer furono aggiunti i testi, tratte dai 'badkhn' per cerimonie matrimoniali, o dai 'Purimshpil' (la storia di Esther a Purim) o da tradizioni del teatro Yiddish. Resta comunque la predominanza strumentale, particolarmente di violino e clarinetto.
Philippe Sparke, noto compositore di musica originale per banda, scrive "A Klezmer Karnival " usando tre melodie tradizionali:
1. Choson kale mazel tov – una danza per matrimonio, beneaugurante per gli sposi;
2. Freylekh – una danza in cerchio ebraica, oggi commercializzata con il titolo di "Una note in Paradise";
3. Sherele – letteralmente "danza delle piccole forbici" è una pastorale tedesca. Come quella precedente, è più un "tipo" di danza che non un vero e proprio titolo singolo;
Il ritmo del brano è spesso veloce ed incalzante ed i protagonisti sono senz’altro i legni.