Questa sera eravamo impegnati ad Angone, per un servizio in occasione della processione per la festa religiosa del Corpus Domini. Il ritrovo è stato alle 19.40 in un parcheggio vicino alla chiesa, gentilmente apertoci dai proprietari.
Abbiamo raggiunto a piedi la nuova zona residenziale del paese, dove ci siamo sistemati in fila, tra la gente presente. Don Battista, verso le 20.00, ha cominciato la Messa e ha fatto un breve discorso introduttivo. Noi abbiamo suonato, da fermi, “Noi vogliam Dio”. Poco dopo le 20.00, siamo partiti, raggiungendo la vicina via San Carlo, mentre suonavamo “Corpus Domini”. Al termine della marcia, abbiamo effettuato la prima sosta di preghiera, davanti ad un piccolo altare preparato in precedenza: sono stati letti dei brani, e si sono recitate alcune preghiere. Siamo quindi ripartiti suonando “Rosa Mistica”, che abbiamo interrotto a metà, visto che avevamo raggiunto il secondo altare, per la seconda sosta di preghiera. Abbiamo proseguito suonando “Ave Maria”, al termine della quale ci siamo fermati per la terza ed ultima sosta di preghiera. Abbiamo raggiunto la chiesa di Angone suonando “Corpus Domini”, interrotta prima del trio.
Fuori dalla chiesa, abbiamo atteso, più o meno in silenzio, che la gente entrasse e che il sacerdote terminasse la messa.
Terminata la santa messa, abbiamo salutato i presenti suonando “Europa mars”, “The thunderer” e “Monterey”. Il servizio è terminato alle 21.15 circa. Al termine del servizio siamo stati invitati a partecipare ad un lauto e ricco rinfresco.
Prima di chiudere, devo aggiungere un aneddoto della serata: i nostri percussionisti, come spesso accade, anche stasera non si sono recati tutti alla sede della banda, dando il compito ad uno di essi di recuperare gli strumenti per la serata. E gli strumenti, effettivamente, erano stati giustamente recuperati, ma mancava….la mazza per suonare la grancassa… Il nostro poliedrico cassista (Luigi) non si è certo scoraggiato dalla mancanza, e ha provveduto, nell’attesa di iniziare il servizio, a confezionarsi una mazza ad hoc, ovviamente utilizzando i materiali che è riuscito a reperire in loco… Quindi questa sera la mazza della cassa era così costituita: è stato recuperato un bastone da un vicino cantiere. Il bastone era provvisto di un chiodo, al quale è stata ancorata la cravatta di Luigi, rinforzata con una striscia di plastica arancio di cantiere. Il tutto era saldamente fissato con dello scotch gentilmente prestato da una signora… La mazza ha resistito per tutto il servizio, facendo il suo dovere, ma speriamo che questo aneddoto serva a ravvivare la memoria nelle prossime occasioni….