I soggetti prediletti delle villotte sono l’ amore, le danze, la casa il lavoro, la natura, i tempi di guerra, l'emigrazione. Il termine "vilote" apparve, probabilmente per la prima volta, nel 1821 nel periodico "Il strolic furlan". Dalla fine dell'Ottocento indicava i canti in friulano su metro ottonario e poi, per estensione, anche quelli d'autore su metro diverso, purché con contenuti riferiti alla tradizione. Le vere e proprie raccolte di villotte furono realizzate a partire dal 1865 quanto ai versi e dal 1892 quanto alla musica. L'origine delle melodie è un tema dibattuto e al centro di diverse ipotesi: quella aquileiese, come imitazione delle sequenze ecclesiastiche della monodia liturgica patriarchina; quella celtica, basata sulla forma di canto simile a quello a due voci (gymel) in uso nelle isole britanniche dal IX al X secolo; quella pre-romantica, che considera la villotta come un prodotto prevalentemente ottocentesco.
Antonio Marti ha curato diverse raccolte musicali di queste canzoni popolari e la Banda di Darfo ha proposto una di queste nel Concerto Augurale 2010