(G.Leopardi)
Domenica 21 dicembre verrà inaugurata a Villa di Lozio una mostra d’arte presso la sala di esposizione “Alla Fontana” (in via San Paolo 46, presso il parcheggio Re), giunta alla sua terza stagione di attività. Nell’ampio spazio espositivo apriranno ai visitatori anzitutto la ricca e prestigiosa personale dei quadri del pittore Giovanni Sangalli; quindi, a completare l’esposizione, saranno le opere delle artiste locali Delia Archetti (pittura su ceramica) ed Enrica Bonadei (pittura su ceramica e su tela), e quelle dei bresciani Adriana Gheda (pittura su ceramica e vetro e ciondoli dipinti in pasta di porcellana) e Dario Gianani (pittura su tela e legno).
L’esposizione, intitolata “inVerno in Arte”, rappresenta il primo appuntamento invernale della sala di esposizione del piccolo paese camuno, dopo tre anni di attività esclusivamente estiva.
Il piatto forte di questa nuova rassegna d’arte è rappresentato dalla personale di Giovanni Sangalli. Nato a Milano nel 1930, Sangalli ha frequentato l’Accademia di Brera dove si è diplomato nel 1960 per poi dedicarsi all’insegnamento di materie artistiche. Il 1962 ha visto il suo esordio con la partecipazione a rassegne e mostre collettive nazionali e regionali.
Sangalli è un pittore dotato di un pudore che rasenta la timidezza e di una profonda dignità; caratteristiche che gli hanno precluso la via verso il grande pubblico. Ciononostante, soprattutto tra gli anni Sessanta e Settanta, le sue opere sono state al centro dell’attenzione degli ambienti culturali e artistici più vivi di Milano. Da qui i numerosi premi e le tante prestigiose mostre personali (tra le altre a Magenta nel 1967, a Cologno Monzese, a Torino, a Milano e a New York nel 1968, di nuovo a Milano nel 1969, a Imperia e nella Repubblica di San Marino nel 1970, a Piacenza e a Pavia nel 1971, a Lodi nel 1973). Nel 1971 Sangalli ha inoltre allestito al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano un’importante rassegna sulla città di Venezia. Negli anni Sessanta alcune sue opere sono state scelte per decorare le eleganti confezioni di cioccolatini della storica azienda svizzera Suchard.
Successivamente, seguendo la sua indole discreta e pudica, si è ritirato dal caos della metropoli, sulle più serene, salubri e solitarie colline romagnole, a Montefiore Conca, piccolo centro affacciato, a due passi da Rimini, sul mar Adriatico. Qui Sangalli ha proseguito la sua opera, allestendo numerose mostre, soprattutto nella zona romagnola e in particolare a Riccione, con ricorrenti esposizioni presso il Palazzo del Turismo della cittadina balneare.
Quel che non è cambiato nel corso degli anni è però la particolare consistenza e struttura della sua pittura, che in ogni quadro sembra nascere come esplosione di luminosità che si propaga sulla superficie della tela attraverso raggi taglienti di luce. Nei soggetti ritratti e ricreati dalla sua pittura, per lo più paesaggi urbani o naturali e nature morte, sembra annidarsi, al di sotto di una superficie spesso scura, un bagliore nascosto che si fa largo per raggiungere il nostro sguardo. E’ così che il pennello di Sangalli costruisce le sue epifanie luminose, attraverso vere e proprie sciabolate di luce e lampi di colore che tagliano l’apparenza opaca e materiale della realtà, per manifestarcene invece il cuore misterioso, abbagliante e immateriale.
E proprio questi abbagli si potranno ritrovare anche nella trentina di opere che saranno esposte presso la sala di esposizione “Alla Fontana” a Lozio, in quello che tutto sommato è per Sangalli un ritorno alla terra camuna e all’altopiano del Sole in particolare: proprio a Borno, infatti, egli vinse un premio in occasione di una collettiva realizzata nel 1966, nei primi anni del suo lungo percorso artistico.
Ad accompagnare la personale di Sangalli, le opere di altri artisti. Anzitutto, come detto, due giovani artiste loziesi: Delia Archetti (di Villa) ed Enrica Bonadei (di Laveno). La Archetti - che con le sue opere ha già riscosso l’apprezzamento dei visitatori alla rassegna artistica realizzata nella sala “Alla Fontana” nell’agosto del 2007 – si dedica alla pittura su ceramica; realizza opere con soggetti vari, ma la precisione e la pulizia delle sue pennellate, il naturale gusto estetico nella scelta di linee e colori e la realistica e luminosa fedeltà risaltano soprattutto nella riproduzione del mondo animale e vegetale. Anche Enrica Bonadei è, da anni, impegnata nella decorazione su ceramica, con decorazioni floreali o paesaggistiche impostate su toni più morbidi e soffusi. Ella però si cimenta pure nel campo della pittura su tela; in tale ambito ha realizzato quadri per lo più di paesaggi (di volta in volta realistici od onirici), ma recentemente ha esplorato anche altri territori, anzitutto quello della riproduzione di soggetti religiosi.
Gli altri due artisti presenti all’esposizione sono invece cittadini bresciani. Dario Gianani, da qualche anno villeggiante tra i monti di Lozio, coltiva da tempo la passione della pittura, realizzata per lo più su superfici lignee (su pannelli), all’insegna di una rimarchevole varietà sia stilistica che di soggetti. I quadri che presenta in questa occasione si concentrano però da un lato su composizioni di natura morta, dall’altro su paesaggi ritratti dal vivo lungo i sentieri della Valle di Lozio.
All’insegna di una multiforme varietà è pure l’opera di Adriana Gheda, che oltre che pittrice è anche animatrice e organizzatrice di eventi artistici. Ella spazia dalla pittura su ceramica, alla pittura a caldo su vetro fino alla realizzazione di raffinati ciondoli in pasta di ceramica, anch’essi dipinti e decorati in forme moderne e affascinanti. Ma la molteplicità delle tecniche e degli stili si ritrova anche all’interno delle singole discipline, ad esempio tra le ceramiche, che mettono in evidenza come principale dote dell’artista bresciana la tendenza allo studio e alla ricerca di nuove vie per l’espressione della sua personalità artistica.
Tutte le esposizioni, saranno visitabili a partire dall’inaugurazione di domenica 21 dicembre 2008 fino a martedì 6 gennaio 2009, con orari di apertura al pubblico tutti i giorni dalle 15 alle 18 e dalle 20:00 alle 22:00, mentre nei giorni festivi anche con apertura mattutina dalle 10:30 alle 12:00.
L’inaugurazione avverrà nella mattinata di domenica 21 dicembre, con aperitivo fissato per le ore 11:45.
Per la giornata di venerdì 26 dicembre, alle ore 16:30 è invece organizzato nei locali della mostra un concerto del quartetto Kaffeebaum (formazione composta da due violini, un violoncello e un flauto traverso).
La rassegna, organizzata con il sostegno della Pro Loco Valle di Lozio, rappresenta un passo ulteriore lungo la strada che la sala di esposizione “Alla Fontana” ha iniziato a percorrere nel 2006. L’obiettivo è sempre quello di animare vita e villeggiatura di turisti e residenti con un’offerta culturale certo non di secondo piano nel panorama complessivo della Valle Camonica. E infatti a tutti i camuni è rivolto l’invito alla visita: per conoscere una valle sorprendente anche perché spesso sconosciuta e ignorata e per scoprire in un comune così piccolo come quello di Lozio (380 abitanti divisi in ben quattro frazioni) un’apertura alla cultura e all’arte che accosta e connette preziose risorse locali da promuovere, artisti di livello provinciale e maestri già affermati in ambito nazionale. Perché anche la stagione fredda sia occasione di nutrimento culturale, per evitare che il verno, come dice Leopardi, inaridisca col suo rigore le erbe del nostro spirito.