Come da tempo annunciato, stasera abbiamo partecipato alla manifestazione organizzata dall'Amministrazione Comunale per commemorare l'85° anniversario del disastro del Gleno.
Ci siamo trovati alle 20.30 al cinema Garden, dove era già presente parecchia gente. Dopo un attimo di attesa, soltanto a noi della Banda è stato concesso di entrare nella sala 1, dove ci siamo accomodati nelle prime file, nei posti che ci erano stati riservati. Ci è stato spiegato che avremmo dovuto suonare al termine della proiezione, seduti così come eravamo.
Verso le 20.50 anche la gente è potuta accedere alla sala, che presto si è riempita, al punto di costringere alcune persone a rinunciare alla serata, che, vista la massiccia partecipazione, verrà ripetuta l'indomani sera (senza la nostra presenza).
Alle 21.00 circa, è stato trasmesso un primo breve documentario, in cui il presidente della Protezione Civile di Brescia illustrava quali sono le dighe attualmente presenti nella provincia, e alcune caratteristiche delle stesse.
Terminato questo primo breve filmato, si sono riaccese le luci, ed Emanuele Turelli ha ricordato il motivo serata, ed ha invitato i presenti ad alzarsi in piedi ed osservare 20 secondi di silenzio, per commemorare tutte le vittime causate dal crollo della diga del Gleno, avvenuto il 1° dicembre 1923. La parola è poi passata all'assessore alla cultura del Comune di Darfo, ing. Aldo Abondio, che ha spiegato la serata ed il progetto educativo che ha coinvolto alcune scuole nella realizzazione del documentario che in seguito avremmo visto. Anche il sindaco di Darfo, ing. Francesco Abondio, ha fatto un breve discorso, ringraziando i presenti e ricordando che proprio la zona in cui ci trovavamo era stata completamente distrutta 85 anni fa.
Terminati i discorsi, è stato quindi proiettato un documentario, realizzato da una classe quinta dell'istituto per geometri ITC Olivelli di Darfo. Il documentario era diviso in alcune parti: sono stati intervistati del testimoni attualmente ancora in vita, sono state proiettate immagini del paese e della diga prima e dopo il disastro, ed immagini delle vittime, sono state valutate le cause del crollo (grazie alla registrazione di lezioni "in diretta" tenute da alcuni professori proprio presso i ruderi della diga stessa).
Il documentario è terminato poco dopo le 23.00, quindi si sono accese le luci e noi, seduti dove eravamo, abbiamo impugnato gli strumenti ed abbiamo suonato la marcia "Ai morti del Gleno", appunto, chiudendo così la serata alle 23.15 circa.
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