La lettera di David
Inserito da Peggy il 13 Aprile, 2008 - 12:29 extra-ordinary life(Premessa...cerca e cerca, non trovo il link al video di David che avete inserito nel sito..quindi la traduzione la metto qui, per una questione di carpe diem: o traduco ora o quando mai?)
(Premessa - seconda parte: David è una persona speciale, originale, e fantastica. Ci siamo conosciuti in quel di Hull, nel lontano 2000, a uno spettacolo di Shakespeare, passione comune, e abbiamo condiviso 5 incredibili mesi di libri, discussioni, musica e amicizia. Siamo sempre in contatto, nonostante la lontananza - lui è americano, prima abitava a Worcester, vicino a Boston, e da 3 anni si trova a Tucson, in Arizona, per un dottorato in letteratura inglese medievale).
(Premessa - ultima parte - spero: David è un amante di scrittura creativa, e ama giocare con le parole, ed è pure bravo; tradurre la sua lettera è una mezza impresa titanica, e non riuscirò a rendere al meglio le sue parole, ma il concetto fondamentale è che il libro gli è piaciuto molto, e gli ha regalato grandi emozioni...E ora, buona fortuna!)
"Cara Chiara,
quando ho preso dallo scaffale il volume "Darfo Boario Terme: centocinquant'anni di banda", qualche tempo fa, non avevo idea che sarei stato trasformato. Le pagine erano praticamente perfette, mai state sfiorate. Nonne avevo capito il significato, che ora comprendo mentre sfoglio attentamente, annusando le pagine qui e là (adoro annusare le pagine di un libro); guardare negli occhi di, ad esempio, il ragazzo con la tromba nell'angolo in basso a sinistra nella foto della banda nel 1920, a pagina 46; notare i documenti che dichiarano "un contributo di £ 30.000"; e più forte ancora, ritrovarmi a piangere davanti alla foto di te, che stringi con sicurezza il tuo sax nella seconda fila della banda, nella foto color seppia dell'interno copertina alla fine di questo bellissimo libro, ora aperto di fronte a me, Chet Baker che suona in sottofondo, e così tanti suoni immaginati che emergono dal sottofondo di musicanti che ti circondano.
Mi dispiace così tanto di non aver guardato con più attenzione questo libro quando ne hai fatto un dono per me, mezzo decennio fa.
La storia che questo libro mi racconta, quando l'ho ricevuto, era confinata alle foto di te che mi faceva felice trovare, sfogliando le pagine; quella era una storia gioiosa - perchè potevo vederti in foto recenti -, ma ora la sento risuonare nella Storia, che mi sembra la tensione crescente di un accordo che si è appena risolto, cambiando l'umore della musica che mi sembra di sentire arrivare dal tuo strumento, in opposizione alla volta in cui io e te abbiamo suonato insieme sul divano verde della casa verde in Hull, in opposizione all'accompagnamento inadeguato che ti dato (perchè non ero in grado di accompagnarti come meritavi). Questo accordo è portato in vita perchè è parte di qualcosa più grande, perchè è questo che la tua musica significa per me, ora, anche se non la posso sentire veramente: perchè ciò che capisco di questo insieme di pagine lucide è che qualunque nota tu abbia suonato con il tuo sax, risuona dentro una Storia di cui vedo alcune tracce in bianco e nero oggi, quando finalmente ho capito ciò che significa: tu che siedi con il tuo sax in grembo, in posa per una foto che doveva essere presentata nello stesso volume e nella stessa atmosfera, come era, di quei musicanti che erano 150 anni fa, la stessa banda a cui hai contribuito, non solo con i suoni, ma con lo spirito con il quale li hai creati - lo spirito che, ora capisco, hai deciso di condividere con me.
Grazie!
Con affetto,
David"