In verità a Mario dovrebbero rispondere gli organizzatori della festa di S.Obizio di Niardo. Ma siccome, che io sappia, della banda di Darfo non è coinvolto nessuno nell'organizzazione, mi permetto di fare io un "comment" sprecando qualche parolina in merito all'osservazione di Mario.
Mario, mi trovi pienamente concorde con te sul fatto che i giovani non devono guidare imbottiti di alcool. Approvo e sono favorevole alle campagne che cercano di sensibilizzare i giovani sull'argomento. Naturalmente, detto in maniera lapalissiana, anche i "non più giovani" devono seguire la stessa regola. Va da se che già molti appassionati di feste popolari e affini si organizzano andando con meno auto possibili con al volante l'astemio di turno (va bene anche la morosa). Non è certo eliminando le feste della birra che si scongiura il pericolo della guida in stato di ebrezza. Si aggiunga inoltre che il ricavato della citata festa non va a gonfiare le tasche del solito proprietario dei soliti locali di ritrovo giovanile ma andrà a finanziare progetti che gli organizzatori riterranno opportuni in campo sociale per la loro Parrocchia. Da qualche parte dovranno pur andare i giovani a fare una ballata o una divertita in compagnia. Se almeno i loro risparmi (o quelli dei genitori) vanno a finire in attività di utilità sociale, ben vengano le feste della birra del Santo di turno, che almeno fanno aggregare i giovani in ambienti meno "problematici" di altri.
Comunque mi aggrego anche io alla giusta osservazione di Mario sul problema degli incidenti stradali e suggerisco agli amici di Niardo di mettere un bel cartello, in bella vista, sopra la cassa, sopra al bancone delle spine, e sui lati del tendone che dica così :
RICORDATI DI FAR GUIDARE IL TUO AMICO ASTEMIO
SE HAI BEVUTO TROPPO, CHIAMA QUALCUNO PER VENIRTI A PRENDERE
D'altronde, mi sa che a vendere solo aranciata, possiamo supporre che di grandi lavori non ne potranno fare in paese.
Triste ? Può anche essere, ma a me una birretta fa piacere berla in compagnia. E non mi serve berne tre per forza per essere felice.
Il Santo e la birra
In verità a Mario dovrebbero rispondere gli organizzatori della festa di S.Obizio di Niardo.
Ma siccome, che io sappia, della banda di Darfo non è coinvolto nessuno nell'organizzazione, mi permetto di fare io un "comment" sprecando qualche parolina in merito all'osservazione di Mario.
Mario, mi trovi pienamente concorde con te sul fatto che i giovani non devono guidare imbottiti di alcool.
Approvo e sono favorevole alle campagne che cercano di sensibilizzare i giovani sull'argomento.
Naturalmente, detto in maniera lapalissiana, anche i "non più giovani" devono seguire la stessa regola.
Va da se che già molti appassionati di feste popolari e affini si organizzano andando con meno auto possibili con al volante l'astemio di turno (va bene anche la morosa).
Non è certo eliminando le feste della birra che si scongiura il pericolo della guida in stato di ebrezza.
Si aggiunga inoltre che il ricavato della citata festa non va a gonfiare le tasche del solito proprietario dei soliti locali di ritrovo giovanile ma andrà a finanziare progetti che gli organizzatori riterranno opportuni in campo sociale per la loro Parrocchia.
Da qualche parte dovranno pur andare i giovani a fare una ballata o una divertita in compagnia.
Se almeno i loro risparmi (o quelli dei genitori) vanno a finire in attività di utilità sociale, ben vengano le feste della birra del Santo di turno, che almeno fanno aggregare i giovani in ambienti meno "problematici" di altri.
Comunque mi aggrego anche io alla giusta osservazione di Mario sul problema degli incidenti stradali e suggerisco agli amici di Niardo di mettere un bel cartello, in bella vista, sopra la cassa, sopra al bancone delle spine, e sui lati del tendone che dica così :
RICORDATI DI FAR GUIDARE IL TUO AMICO ASTEMIO
SE HAI BEVUTO TROPPO, CHIAMA QUALCUNO PER VENIRTI A PRENDERE
D'altronde, mi sa che a vendere solo aranciata, possiamo supporre che di grandi lavori non ne potranno fare in paese.
Triste ? Può anche essere, ma a me una birretta fa piacere berla in compagnia.
E non mi serve berne tre per forza per essere felice.
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