La siepe dietro non poteva ribatere il suono, la siepe non è una struttura ne rigida (cioè ribatte) ne assorbente, ma assolutamente trasparente alle onde sonore, e la casa dietro la siepe era bassa e almeno a diversi metri di distanza. Senza i pannelli laterali sarebbe stato decisamente peggio. Almeno i suonatori sulle ali della formazione potevano sentire quello che suonavano loro. I flauti, clarinetti, trombe che erano fuori dalla risposta dei pannelli era come se suonassero dalla cima della Presolana. Intorno non c'era un muro a meno di 40 metri neanche a pagarlo oro (con quello che costano oggi le case !!!), gli abitanti della zona (decisamente tranquilla e carina) sono sicuramente più contenti di quelli che abitano nel centro di qualsiasi metropoli in cui se apri le finestre devi stare attento a non mettere le dita negli occhi al vicino. Era evidente che le condizioni acustiche non potessero essere ottimali. Ma ci siamo trovati in condizioni simili e peggiori molte volte .....e non sarà neanche l'ultima volta .....
E' positivo che molti musicanti sentano il problema dell'acustica durante i concerti. Vuol dire che le orecchie, nonostante tutto, sono "ben allenate". E per uno strumentista non è poco. Essere esigenti nelle condizioni di "lavoro" aiuta anche i "datori di lavoro" a capire dove ascoltare meglio. In verità, nella zona del Cappellino, secondo me quello era il posto ideale. E' una zona di edilizia relativamente nuova. Non esiste un centro storico (a parte la zona sulla strada principale di Darfo, vedi la santella) e quindi il giardino pubblico è una zona di raccolta e riunione della gente del quartiere. Se "concerto nelle frazioni" deve essere, qualunque sia lo spazio urbanistico a disposizione, sia. La gente era contenta lo stesso perchè ha avuto un occasione di incontro con la gente della propria contrada. E questo è uno di quegli importanti (e, per me, irrinunciabili) servizi "sociali" (oltre che culturali) che le bande musicali sono in grado di dare alla gente della propria comunità.
no, non è vero
La siepe dietro non poteva ribatere il suono, la siepe non è una struttura ne rigida (cioè ribatte) ne assorbente, ma assolutamente trasparente alle onde sonore, e la casa dietro la siepe era bassa e almeno a diversi metri di distanza.
Senza i pannelli laterali sarebbe stato decisamente peggio.
Almeno i suonatori sulle ali della formazione potevano sentire quello che suonavano loro.
I flauti, clarinetti, trombe che erano fuori dalla risposta dei pannelli era come se suonassero dalla cima della Presolana.
Intorno non c'era un muro a meno di 40 metri neanche a pagarlo oro (con quello che costano oggi le case !!!), gli abitanti della zona (decisamente tranquilla e carina) sono sicuramente più contenti di quelli che abitano nel centro di qualsiasi metropoli in cui se apri le finestre devi stare attento a non mettere le dita negli occhi al vicino.
Era evidente che le condizioni acustiche non potessero essere ottimali.
Ma ci siamo trovati in condizioni simili e peggiori molte volte .....e non sarà neanche l'ultima volta .....
E' positivo che molti musicanti sentano il problema dell'acustica durante i concerti.
Vuol dire che le orecchie, nonostante tutto, sono "ben allenate".
E per uno strumentista non è poco.
Essere esigenti nelle condizioni di "lavoro" aiuta anche i "datori di lavoro" a capire dove ascoltare meglio.
In verità, nella zona del Cappellino, secondo me quello era il posto ideale.
E' una zona di edilizia relativamente nuova.
Non esiste un centro storico (a parte la zona sulla strada principale di Darfo, vedi la santella) e quindi il giardino pubblico è una zona di raccolta e riunione della gente del quartiere.
Se "concerto nelle frazioni" deve essere, qualunque sia lo spazio urbanistico a disposizione, sia.
La gente era contenta lo stesso perchè ha avuto un occasione di incontro con la gente della propria contrada.
E questo è uno di quegli importanti (e, per me, irrinunciabili) servizi "sociali" (oltre che culturali) che le bande musicali sono in grado di dare alla gente della propria comunità.