Uscendo di casa lunedì, a portar via lo sporco, verso le 18, Vittorio, che stava tornando a casa, per un pelo non mi investe e mi ricorda che avevo dimenticato in sede i dischi che mi aveva portato venerdì. Avevo fretta di recuperarli perchè c'era anche il disco registrato a grumello che mi serviva per pubblicare Alternances. Gli ho detto che sarei andato in sede martedì sera (banda giovanile). Lui mi ha detto che potevo andare la sera stessa, perchè c'era il consiglio. Casualmente, nello stesso piazzale, 10 metri più indietro, si era fermata anche l'Armida perchè aveva risposto al cell. Ci siamo salutati ma lei non mi ha detto assolutamente niente del consiglio. La sera, ho recuperato i miei dischi, ma la tentazione di ascoltare è stata troppa (ho ascoltato un'arringa del Vittorio imperdibile); mi sono fermato e loro non mi hanno scacciato. Non mi hanno chiesto niente. Io ho chiesto a loro chiarimenti per il "forum delle ass. Culturali". E' andata così. Sono stato convocato dal Consiglio per illustrare il progetto del 2009 ma non mi è stata detta ancora la data. Concordo con te che le date delle riunioni del consiglio debbano essere comunicate (a voce o con cartello) a tempo debito (a meno che convocate con urgenza). Se il Consiglio vuole fare un incontro a "porte chiuse" , per me deve avvisare lo stesso e specificare che è a porte chiuse (sempre ammesso che "a porte chiuse" abbia un senso). Per concludere, Storm, non credo che tu sia tenuto fuori dai piedi volontariamente, almeno non più di quanto lo sia per me. Probabilmente sta a noi tampinare i consiglieri di più, fare come gli avvoltoi appollaiati sulla spalla, se ci teniamo alla Banda, è un nostro diritto. Appena travisiamo qualcosa da suggerire, non dobbiamo perdere l'occasione. Non dobbiamo aver paura di essere "rompiscatole". Soprattutto non dobbiamo aver paura di essere emarginati (o sentirci tali) se facciamo i rompiscatole. Non mi interessa cosa pensano i consiglieri di me, o di te o di altri come noi. Io continuo a percorrere la mia strada. Non penso che ti convenga farti il sangue amaro ogni volta che intravvedi qualche comportamento ostile nei tuoi confronti. Apprezzo la tua volontà ostinata di affrontare gli argomenti a viso aperto, ma a volte dai subito una sentenza inappellabile su quello che invece si può chiarire dopo una sana discussione. E così, sempre a volte, ottieni dai tuoi interlocutori una reazione di chiusura al dialogo. Però questa è la mia impressione. Non conosco tutte le tue esperienze e tutti i più piccoli comportamenti o diaspore che ti hanno coinvolto personalmente, quindi posso anche sbagliarmi.
Spiego io
Avevo fretta di recuperarli perchè c'era anche il disco registrato a grumello che mi serviva per pubblicare Alternances.
Gli ho detto che sarei andato in sede martedì sera (banda giovanile).
Lui mi ha detto che potevo andare la sera stessa, perchè c'era il consiglio.
Casualmente, nello stesso piazzale, 10 metri più indietro, si era fermata anche l'Armida perchè aveva risposto al cell.
Ci siamo salutati ma lei non mi ha detto assolutamente niente del consiglio.
La sera, ho recuperato i miei dischi, ma la tentazione di ascoltare è stata troppa (ho ascoltato un'arringa del Vittorio imperdibile); mi sono fermato e loro non mi hanno scacciato.
Non mi hanno chiesto niente.
Io ho chiesto a loro chiarimenti per il "forum delle ass. Culturali".
E' andata così.
Sono stato convocato dal Consiglio per illustrare il progetto del 2009 ma non mi è stata detta ancora la data.
Concordo con te che le date delle riunioni del consiglio debbano essere comunicate (a voce o con cartello) a tempo debito (a meno che convocate con urgenza).
Se il Consiglio vuole fare un incontro a "porte chiuse" , per me deve avvisare lo stesso e specificare che è a porte chiuse (sempre ammesso che "a porte chiuse" abbia un senso).
Per concludere, Storm, non credo che tu sia tenuto fuori dai piedi volontariamente, almeno non più di quanto lo sia per me.
Probabilmente sta a noi tampinare i consiglieri di più, fare come gli avvoltoi appollaiati sulla spalla, se ci teniamo alla Banda, è un nostro diritto.
Appena travisiamo qualcosa da suggerire, non dobbiamo perdere l'occasione.
Non dobbiamo aver paura di essere "rompiscatole".
Soprattutto non dobbiamo aver paura di essere emarginati (o sentirci tali) se facciamo i rompiscatole.
Non mi interessa cosa pensano i consiglieri di me, o di te o di altri come noi.
Io continuo a percorrere la mia strada.
Non penso che ti convenga farti il sangue amaro ogni volta che intravvedi qualche comportamento ostile nei tuoi confronti.
Apprezzo la tua volontà ostinata di affrontare gli argomenti a viso aperto, ma a volte dai subito una sentenza inappellabile su quello che invece si può chiarire dopo una sana discussione.
E così, sempre a volte, ottieni dai tuoi interlocutori una reazione di chiusura al dialogo.
Però questa è la mia impressione. Non conosco tutte le tue esperienze e tutti i più piccoli comportamenti o diaspore che ti hanno coinvolto personalmente, quindi posso anche sbagliarmi.