Daniele mi ha sempre colpito per la sua grinta straordinaria. Era uno con cui confrontarsi, magari discutere, duro e puro. Appassionato della vita. Un organizzatore nato. Potevi anche non condividerlo, non sempre. Ma non potevi assolutamente rimanergli indifferente. Perchè lui ti coinvolgeva, ti spronava, ti puntellava. Con garbo, ma inesorabilmente. Era lui insomma ... Pensare che oggi non ci sia più ha dell'incredibile. Perchè è come chiudere una pagina della nostra vita, come interrompere un cammino durante il quale ci è sempre stato accanto. Ha visto tutti noi crescere, cambiare, arrabbiarci, deluderci, lavorare, gioire, affrangerci ... Oggigiorno nascondiamo il nostro individualismo e le paure più assurde in un pessimismo cosmico assoluto. Lui no, era un inguaribile ottimista, senza paura di esserlo. Con la voglia dell'impegno, sempre. L'ultimo ricordo, la finale degli Europei, quel pomeriggio in giardino, la pizza insieme, la speranza di rivivere la gioia condivisa del 2006 (la vittoria ai monidiali). Eravamo sotto di due gol e tu mi dici, "ce la facciamo lo so, rimontiamo!" Io ti guardo stranita, ma la tua faccia è sorridente e convinta. Eri così, ci macherai. Mi mancherai.
Sono convinta che, alla fine di tutto, noi siamo ciò che lasciamo. Nel mondo. Se così è, Daniele, il suo coraggio e la sua fede, sono ancora qui fra noi. Questo è ciò che resta, ciò che veramente conta
Daniele mi ha sempre colpito
Daniele mi ha sempre colpito per la sua grinta straordinaria. Era uno con cui confrontarsi, magari discutere, duro e puro. Appassionato della vita. Un organizzatore nato. Potevi anche non condividerlo, non sempre. Ma non potevi assolutamente rimanergli indifferente. Perchè lui ti coinvolgeva, ti spronava, ti puntellava. Con garbo, ma inesorabilmente. Era lui insomma ... Pensare che oggi non ci sia più ha dell'incredibile. Perchè è come chiudere una pagina della nostra vita, come interrompere un cammino durante il quale ci è sempre stato accanto. Ha visto tutti noi crescere, cambiare, arrabbiarci, deluderci, lavorare, gioire, affrangerci ... Oggigiorno nascondiamo il nostro individualismo e le paure più assurde in un pessimismo cosmico assoluto. Lui no, era un inguaribile ottimista, senza paura di esserlo. Con la voglia dell'impegno, sempre. L'ultimo ricordo, la finale degli Europei, quel pomeriggio in giardino, la pizza insieme, la speranza di rivivere la gioia condivisa del 2006 (la vittoria ai monidiali). Eravamo sotto di due gol e tu mi dici, "ce la facciamo lo so, rimontiamo!" Io ti guardo stranita, ma la tua faccia è sorridente e convinta. Eri così, ci macherai. Mi mancherai.
Sono convinta che, alla fine di tutto, noi siamo ciò che lasciamo. Nel mondo. Se così è, Daniele, il suo coraggio e la sua fede, sono ancora qui fra noi. Questo è ciò che resta, ciò che veramente conta
Paola