Se a prima vista la cosa mi è sembrata un "giochetto", pensandoci bene, mi si sono infiltrati fra i neuroni alcuni "rumori di fondo" che mi hanno disturbato il riposo psicofisico "post cena" (che per altro ritengo sacrosanto e meritato).
Mi ha sempre affascinato il rapporto che intercorre nel cervello umano (parlando terra-terra, quello che passa per la testa) tra "ragione e sentimento", tra "logica e istinto", tra "razionalità e passione".
Mi sono spesso chiesto su quale di questi parametri, la "musica", potesse essere soggetta ad analisi.
L' "arte" (la musica cosi come le altre arti) a quale degli emisferi cerebrali è preposta ? Genio o sregolatezza ?
Razionalità matematica (Fonte ci ha insegnato qualcosa con gli esercizi intellettuali legati alla "sezione aurea" in cui molti compositori, antichi e moderni, si sono cimentati nel comporre musica) o libertà formale totale da condizionamenti stilistici o di" maniera" (come molti esempi straordinari di compositori dalla metà del 20° secolo fino ai giorni nostri) ? Cosa è la musica ?
Passione e sentimento o logica razionalità ?
Come è fatto il cervello di un grande musicista ?
Come funziona ?
Quale emisfero "sollecita" di più la composizione o l'esecuzione (o interpretazione) di un'opera musicale ?
Se provassi a dare una risposta potrei cadere inesorabilmente, e magari (anche facilmente) senza accorgermene, nell'errore che molti hanno fatto di "catalogare" gli esseri umani in "categorie" , "razze" , "classi" , "tipologie" , pretendendo così di riuscire a spiegare "tutto ciò che c'è da sapere degli uomini".
Mi fa quasi paura solo pensare che nella storia qualcuno ci abbia già provato.
E qui sta il bello dell'ARTE. L'arte è il vero risultato della perfetta simbiosi e sinergia di tutte le potenzialità e capacità dei due emisferi.
Per tanto che mi si possa portare esempi di artisti "pazzi", altrettanti ne posso portare di "scienziati" altrettanto "pazzi". Ognuno ha dato il suo apporto di "creatività" al bagaglio culturale dell'umanità. Nel momento stesso in cui un artista, o uno scienziato, ha "CREATO" un suo prodotto (ognuno nel proprio ambito) ha, secondo me, fatto una sintesi del lavoro di entrambi gli emisferi.
La scienza ha bisogno della filosofia del "metodo scientifico" e del pensiero astratto e creativo (qualcuno di voi ha mai studiato il metodo di pensiero con cui Einstein ha elaborato la sua teroia della relatività ?) per raggiungere dei risultati teorici da cui estrapolare poi dei metodi sperimentali per verificare la teoria.
Il musicista ha bisogno di un "linguaggio" universale (guarda caso, l'altro unico esempio elaborato dal cervello umano è la matematica) per fissare e rendere disponibile al suo prossimo un prodotto del suo pensiero. Linguaggio codificato, è vero, ma talmente flessibile da poterlo rendere praticamente illimitato, proprio come il pensiero umano.
Quante similitudini dunque tra matematica e musica, tra quello che solo apparentemente simboleggiano "razionalità" e "sentimento". Ma quante volte potremmo ribaltare le posizioni ? Potrei citare molti musicisti che componevano su "schemi" matematici, si pensi a Bach, Tartini, Boulex, Schoenberg (e una miriade di altri). Quanti matematici hanno elaborato teorie matematiche a cavallo tra filosofia, arte, e bellezza formale (Fonte mi aspetto da te un lungo commento al riguardo, pensa solo alle teorie di Pitagora sul rapporto tra musica e matematica, a Cartesio, Tartaglia, che facevano della matematica un'arte, un linguaggio filosofico legato all'intimità del pensiero umano (e ne ho citato solo alcuni ma sono convinto che tutti i grandi matematici siano stati prima di tutto filosofi). Dove sta allora il significato di voler separare a tutti i costi l'uomo in "due" ? E' così difficile pensare che ognuno di noi sia nello stesso tempo razionale e irrazionale ? E così difficile pensare che è proprio praticando (o ascoltando) la musica che si può trovare la sintesi e l'equilibrio di se stessi, così quanto la possibilità di iberare la mente sugli estremi delle due cose ? Ben noto è l'uso terapeutico della musica nel mondo occidentale su pazienti affetti da problemi psicologici così come quello degli sciamani durante i loro riti di guarigione, oppure dell'uso di droghe (questo non solo tra tribù del terzo mondo ma anche tra musicisti ben inseriti nella filosofia occidentale) abbinato alla musica per "trasportare" la mente in "altri universi". Troppo forte è il legame tra musica e pensiero, quindi di conseguenza, tra musica, razionalità e irrazionalità. La musica come espressione più diretta dell'attività cerebrale globale tra realtà e fantasia. Forse è proprio per questo che la musica è l'Arte per eccellenza ed è per quello che ha sempre accompagnato l'umanità e mai la lascerà fino alla fine del mondo, o meglio, fino alla scomparsa dell'ultimo uomo; il mondo può andare avanti tranquillamente anche senza di noi.
PS : appena guardo l'immagine, vedo girare la ballerina sempre in senso orario ma con un attimo di concentrazione la posso vedere girare anche nell'altro senso. dopodichè posso vederla girare a piacimento sia nell'uno che nall'altro senso.
arte & razionalità
Se a prima vista la cosa mi è sembrata un "giochetto", pensandoci bene, mi si sono infiltrati fra i neuroni alcuni "rumori di fondo" che mi hanno disturbato il riposo psicofisico "post cena" (che per altro ritengo sacrosanto e meritato).
Genio o sregolatezza ?
Cosa è la musica ?
Se provassi a dare una risposta potrei cadere inesorabilmente, e magari (anche facilmente) senza accorgermene, nell'errore che molti hanno fatto di "catalogare" gli esseri umani in "categorie" , "razze" , "classi" , "tipologie" , pretendendo così di riuscire a spiegare "tutto ciò che c'è da sapere degli uomini".
Mi fa quasi paura solo pensare che nella storia qualcuno ci abbia già provato.
E qui sta il bello dell'ARTE.
L'arte è il vero risultato della perfetta simbiosi e sinergia di tutte le potenzialità e capacità dei due emisferi.
Per tanto che mi si possa portare esempi di artisti "pazzi", altrettanti ne posso portare di "scienziati" altrettanto "pazzi".
Ognuno ha dato il suo apporto di "creatività" al bagaglio culturale dell'umanità.
Nel momento stesso in cui un artista, o uno scienziato, ha "CREATO" un suo prodotto (ognuno nel proprio ambito) ha, secondo me, fatto una sintesi del lavoro di entrambi gli emisferi.
La scienza ha bisogno della filosofia del "metodo scientifico" e del pensiero astratto e creativo (qualcuno di voi ha mai studiato il metodo di pensiero con cui Einstein ha elaborato la sua teroia della relatività ?) per raggiungere dei risultati teorici da cui estrapolare poi dei metodi sperimentali per verificare la teoria.
Il musicista ha bisogno di un "linguaggio" universale (guarda caso, l'altro unico esempio elaborato dal cervello umano è la matematica) per fissare e rendere disponibile al suo prossimo un prodotto del suo pensiero.
Linguaggio codificato, è vero, ma talmente flessibile da poterlo rendere praticamente illimitato, proprio come il pensiero umano.
Quante similitudini dunque tra matematica e musica, tra quello che solo apparentemente simboleggiano "razionalità" e "sentimento".
Ma quante volte potremmo ribaltare le posizioni ?
Potrei citare molti musicisti che componevano su "schemi" matematici, si pensi a Bach, Tartini, Boulex, Schoenberg (e una miriade di altri).
Quanti matematici hanno elaborato teorie matematiche a cavallo tra filosofia, arte, e bellezza formale (Fonte mi aspetto da te un lungo commento al riguardo, pensa solo alle teorie di Pitagora sul rapporto tra musica e matematica, a Cartesio, Tartaglia, che facevano della matematica un'arte, un linguaggio filosofico legato all'intimità del pensiero umano (e ne ho citato solo alcuni ma sono convinto che tutti i grandi matematici siano stati prima di tutto filosofi).
Dove sta allora il significato di voler separare a tutti i costi l'uomo in "due" ?
E' così difficile pensare che ognuno di noi sia nello stesso tempo razionale e irrazionale ?
E così difficile pensare che è proprio praticando (o ascoltando) la musica che si può trovare la sintesi e l'equilibrio di se stessi, così quanto la possibilità di iberare la mente sugli estremi delle due cose ?
Ben noto è l'uso terapeutico della musica nel mondo occidentale su pazienti affetti da problemi psicologici così come quello degli sciamani durante i loro riti di guarigione, oppure dell'uso di droghe (questo non solo tra tribù del terzo mondo ma anche tra musicisti ben inseriti nella filosofia occidentale) abbinato alla musica per "trasportare" la mente in "altri universi".
Troppo forte è il legame tra musica e pensiero, quindi di conseguenza, tra musica, razionalità e irrazionalità.
La musica come espressione più diretta dell'attività cerebrale globale tra realtà e fantasia.
Forse è proprio per questo che la musica è l'Arte per eccellenza ed è per quello che ha sempre accompagnato l'umanità e mai la lascerà fino alla fine del mondo, o meglio, fino alla scomparsa dell'ultimo uomo; il mondo può andare avanti tranquillamente anche senza di noi.
PS : appena guardo l'immagine, vedo girare la ballerina sempre in senso orario ma con un attimo di concentrazione la posso vedere girare anche nell'altro senso. dopodichè posso vederla girare a piacimento sia nell'uno che nall'altro senso.
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