Da settimane i telegiornali ci riportavano tragiche notizie dalla Cina, a causa di una epidemia che aveva colpito migliaia di persone nella cittadina di Wuhan, ma la cosa ci sembrava molto lontana e non pensavamo certo che avrebbe potuto in qualche modo riguardare anche noi…
Tuttavia, purtroppo, l’epidemia di coronavirus, denominato COVID19, dopo qualche tempo ha cominciato a dilagare anche in altre zone del mondo, e il primo caso accertato in Italia (precisamente in Lombardia) è stato il 21 febbraio 2020 (anche se probabilmente il virus circolava già da tempo…).
Visti i numeri della Cina, di persone contagiate e purtroppo anche di persone decedute, il governo italiano ha pensato fosse opportuno emanare tempestivamente dei decreti, relativi a misure di contenimento del virus. Il primo di questa serie di decreti con misure speciali per arginare il contagio, era stato emesso il 23 febbraio. Tra le limitazioni imposte dal decreto stesso c’era il divieto di assembramento in luoghi pubblici e privati, oltre alla temporanea sospensione di tutte le attività didattiche.
Nel rispetto del decreto, la nostra associazione ha quindi dovuto sospendere sia l’attività dei corsi, sia le prove della banda e della banda giovanile.
Per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, anche l’attività della nostra banda è stata messa in stand-by, per non si sa ancora quanto tempo, fino all’emanazione di un decreto che ci consentirà di riprendere…
Per onore di cronaca e di trasmissione delle informazioni ai posteri, aggiungo che sto scrivendo il 21 marzo 2020, e la situazione, in un mese, è davvero molto peggiorata, purtroppo. Di decreti governativi, da quel 23 febbraio, ce ne sono stati parecchi altri, sempre con restrizioni via via più stringenti: in questo momento c’è l’assoluto divieto di uscire di casa, se non per improrogabili esigenze lavorative o comprovate necessità, che si devono autocertificare in caso di controllo, con denunce penali in caso di mancato rispetto dei divieti. E nonostante questo il virus è dilagato, soprattutto nelle province di Bergamo e di Brescia, con migliaia di persone contagiate, e anche, purtroppo, decedute.
Le nostre attività restano quindi sospese, non si sa fino a quando…
Ma torneremo, appena potremo, e intanto continuiamo a suonare e, soprattutto, sperare…