"I pianeti" opera 32 è una suite orchestrale in sette movimenti, composta dall'inglese Gustav Holst fra il 1914 e il 1916. E' scritta per un organico particolare, molto ampio, influenzato molto probabilmente da alcune composizioni di Gustav Mahler (Sinfonia n. 6) e Arnold Schoenberg (5 pezzi per orchestra). Questa suite prende spunto dalla passione dell'autore per l'astrologia e la teosofia, ma anche per la tradizione popolare celtica e britannica. Ognuno dei sette movimenti reca nel titolo il nome e il carattere astrologico di un pianeta: Marte il portatore della guerra, Venere la portatrice di pace, Mercurio il Messaggero Alato, Giove il portatore della gioia, Saturno il portatore della vecchiaia, Urano il mago e Nettuno il mistico. All'epoca della composizione della suite, Plutone non era ancora stato scoperto, ma il 24 agosto del 2006, l'Unione Astronomica Internazionale ha declassato Plutone da pianeta ad asteroide (del tipo pianeta nano), sicché l'opera di Holst risulta completa, in riferimento al novero dei pianeti veri e propri del Sistema solare. Terra esclusa. La Banda di Darfo, proprio in questo 2014 a 140 anni dalla nascita di Holst e 70 dalla morte, decide di proporre "Jupiter, the Bringer of Jollity" (Giove, il Portatore Dell'Allegria), brano di larga popolarità che alterna momenti di grande allegria e scoppiettante giovialità a momenti (nella sezione centrale) di epica, cantabile solennità. Pur non essendo un brano particolarmente lungo, l'esecuzione dura circa 9 minuti, le difficoltà musicali si sprecano: tecnica, sensibilità interpretativa, attenzione ai tempi e ai colori sono assolutamente necessarie per anche solo avvicinarsi a questo spartito, invero complesso per non dire ostico.
Jupiter, the Bringer of Jollity
Miscellanea
Autore: Gustav Holst
Altre informazioni: Arr. Clark McAlister