OMAVV
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- OMAVV e affini- Nel vecchio sito avevo aperto un dibattito sull'opportunità che all'interno della banda si creassero gruppi musicali, dotati di vita propria, che si dedicassero a creare un repertorio musicale alternativo (anche di altri generi musicali). I vantaggi, riassumendo, sarebbero stati maggior preparazione musicale dei singoli (più ore allo strumento, più abilità in banda), più soddisfazione per l'adozione di un repertorio "tagliato su misura" ai gusti di piccoli gruppi (classica, jazz, rock, folk, "manfrine"), disponibilità di tali gruppi in occasioni particolari quali festa S.Cecilia, gemellaggi, festa popolare ecc. . Anche quest'anno, in effetti, un gruppetto suonerà alla festa di S.Cecilia, come da tradizione, ma , parliamoci chiaro, su un reprtorio provato "solo" 2 volte (alcuni anche meno). Se si suona, tanto vale farlo bene, soprattutto se lo fai davanti ad un pubblico che ti è particolarmente caro come quello dei Soci, parenti, amici, autortà ecc. Meritano qualcosa che possimo dar loro, buona musica, a patto che almeno lo si faccia con un pò di impegno. Naturalmente non pretenderei un'esecuzione al top, ma se si fosse presa in considerazione la mia proposta dell'anno scorso, oggi avremmo avuto un gruppo per S.Cecilia che, senza troppi patemi d'animo per non sapere dove si attacca e dove ci si ferma, avrebbe fatto bella figura e si sarebbe divertito a suonare. In fondo anche suonare bene in gruppo da soddisfazione doppia al suonatore che suonare male, o no ? Quindi rinnovo, a distanza di un anno, l'invito di trovarci una sera (chi fosse interessato) e vedere cosa si può fare in questa direzione. Per me il segreto stà nel "rompere il ghiaccio", poi le cose vengono anche da sè. Sappiamo già tutti cosa intendo per OMAVV ma naturalmente questa è solo la mia proposta, che, come sapete, è basata sulla "flessibilità" proprio per coinvolgere più persone, più generi musicali, quindi anche più flessibilità nell'impegno e nei ruoli (nessuno pretenderebbe una prova alla settimana così come, al contrario, alcuni potrbbero trovarsi a provare tutti i giorni, se lo volessero). Era solo tanto per incominciare. Più idee ci sono meglio è. Ma si comincia o no ?
- Percussioni, "il tempo", la Banda e la Omavv -
Il rapporto che c'è tra i percussionisti e il "tempo" può, a volte, essere problematico.
E non sto parlando solo per il "tempo" inteso come "dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi (Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 23 ottobre 2007, 10:04 da http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Tempo&oldid=11713672. )" ma anche come "tempo meteorologico" .
Immaginatevi una banda che suona all'aperto ed un'improvviso acquazzone che si abbatte sugli ignari ed innocenti musicanti.
Fiati, Maestro, Presidente (quando c'è) e Portabandiera, in due passi, con in braccio la loro fida attrezzatura, si mettono al riparo sotto i vicini portici, cornicioni, terrazze, bar e via discorrendo.
I poveri percussionisti, invece, li si può vedere tutti trafelati cercare di arraffare il più delle carabattole possibili tra batteria, timpani, piatti, grancassa, campane, congas, tamburelli, bonghi, maracas, legnetti, cymbals, wind cimes, guiro, cow-bell, cabasa, temple-block e bacchette varie (per favore, non dimentichiamo le bacchette) correndo di qua e di là come dei forsennati.
Prima di mettere al riparo tutto ha fatto a tempo finire l'acquazzone ed a transitare anche la perturbazione che doveva passare il giorno dopo.
Inzuppati ma quasi persuasi di aver salvato i propri strumenti, i poveri percussionisti si accorgono infine che le loro partiture, dimenticate come ogni volta sul leggio, sono diventate una specie di acquarello impressionista.
Cose che succedono normalmente alle Bande, direbbe il solito fatalista di turno; cose che succedono solo agli sfigati, ribadiscono solitamente gli infradiciati percussionisti.
Questo è uno di quei svariati momenti in cui si può sentire mormorare al percussionista la solita e diffusissima frase "ma non potevo imparare a suonare l'ottavino ?".Altro discorso è invece il rapporto con il "tempo" inteso nel senso classico quando questo va diviso in unità ben precise con la maggior precisione possibile.
Non voglio andare troppo sullo scientifico ricordando che il buon Einstein affermava che il tempo è una dimensione variabile relativamente alla quantità di moto di chi la misura.
La teoria dice anche che la differenza non è affatto percepibile nelle condizioni normali in cui noi esseri umani viviamo.
Questo, però, lo dicono gli scienziati.
Provate a chiederlo ad un musicista.
Se poi questo è un percussionista potrebbe anche intrattenervi per un paio d'ore congetturando sulla differente percezione del passare del tempo in base alle diverse tipologie di strumento suonato (in genere le trombe sono quelle messe peggio (ragazzi, questa l'ho messa qui "solo" per alimentare il dibattito eh!)).Siccome questo è un'argomento su cui la OMAVV piace soffermarsi spesso, vorrei contribuire al dibattito citando un testo che mi è capitato proprio tra le mani in questi giorni.
Si tratta di un metodo per lo studio della batteria scritto dal Mo. Nando Stecconi ed edito dalla casa editrice Melodi di Milano (prima ed. 1948).
Nelle note conclusive al suo lavoro, il Mo. Stecconi (vi giuro che nelle foto usa solo bacchette piccole, quindi, per favore, niente battute scontate e fuoriposto), afferma quanto segue :"Per il correre o il rallentare, nella maggioranza dei casi, la colpa ricade sul batterista perchè è opinione generale che la batteria serva solo per tenere l'orchestra in tempo invece che per gli effetti e il riempitivo. La batteria fa parte delle sezioni ritmi, è vero, ma non è la sola che deve tenere il tempo; tutta l'orchestra, anche e soprattutto la sezione dei fiati, deve suonare in tempo, perchè, in caso contrario, il batterista, preoccupato di trattenere o strascinare l'orchestra, non potrà sfoggiare la sua tecnica e l'efficienza dell'orchestra stessa ne verrà seriamente menomata.
Disse Gershwin che "nessun componente l'orchestra deve cercare di mantenere un proprio tempo rigidamente alla tedesca, ma deve amalgamarsi con gli altri", perciò, se tutti i vari componenti saranno dei bravi esecutori, non ci sarà necessità alcuna di discussioni sul tempo."Sarà anche stata scritta nel 1948, ma a me l'opera del Mo. Stecconi, mi da l'idea di un intelligente lavoro perfettamente conforme al nostro "tempo".
- OMAVV 2008:...una stagione alla GRANDE!-
l'attività della OMAVV, iniziata in sordina nel luglio dello scorso anno, sembra che debba proseguire nel 2008 con rosee previsioni: un invito ufficiale a Staffolo (AN) per la XIV edizione di "Musica in Festa", l'appuntamento con la festa popolare della banda, voci di corridoio parlano di possibili iniziative in zona Sulzano (lago d'Iseo) e ancora per la replica della notte Bianca a Darfo... ma in realtà c'è altro che bolle in pentola...