Un altro genere musicale....
Inserito da Shait il 26 Dicembre, 2007 - 18:35 metal | musicaHo voluto creare questo blog per parlare di un genere musicale che pochi apprezzano, ma che molti sono pronti a denigrare pur senza saper bene di cosa stanno parlando: il”METAL”
Da anni suono il trombone nella banda di Darfo: i primi 3 anni da terzo, poi come primo e ho sempre avuto forti emozioni dal suonare in pubblico. Certe partiture originali per banda, piuttosto che alcune colonne sonore di film, mi hanno sempre entusiasmato. Ho iniziato a gironzolare alla Banda da piccolissimo grazie a mia sorella che già suonava, e dalla seconda elementare ho iniziato i corsi di solfeggio ed orientamento musicale…praticamente sono cresciuto in questo ambiente! Qui di seguito una foto del mio strumento:
Trombone Vicent Bach 42T Thayer.
Molto probabilmente, se non avessi iniziato così presto, mi sarei rivolto verso altri generi musicali imparando a suonare quel basso elettrico che da sempre è una mia passione. Sicuramente sono sempre stato attratto dal “metal” in generale, e voglio proprio parlare di questo.
Innanzitutto voglio iniziare con la definizione di “metallaro” che da il libro “Metallus” della Guinti editore S.P.A. 6^ ristampa del 2007:
“il metallaro non è necessariamente un nerd con i capelli lunghi, il giubbotto di pelle, la pancia gonfia di birra eternamente occupato a roteare la testa a mo’ di ventilatore a mimare la chitarra di fronte allo specchio (anche se non c’è nulla di male in questo). La divisa metallara, o il tipo fisco metallaro non esiste, se non in piccolissima quantità. I metallari si vestono come gli altri e si confondono molto bene nella massa; anche perché tendono (e qui c’è un altro mito da distruggere) a sentire di tutto, ivi inclusi generi “nobili” come la classica, il punk o la world music. La sua identità metallara la difende non sulla base di esclusioni, ma sottolineando quello che gli piace, sia esso musica, libri o film. E’ paradossalmente un onnivoro, piuttosto pronto e curioso nel ricevere dal mondo esterno, a filtrarli e spesso a distorcerli attraverso una sensibilità tutta particolare.
Detto questo parlo di me: non sono di certo un amante del genere Black (voci rauche e suoni pesanti) o death (satanici), ma sono estasiato dall’ hard and heavy (discendenti dall’hard rock) e del power (voci altissime, uso di tastiere…), non mi piacciono i temi satanici sei primi anni ‘80, ma bensì preferisco il racconto accusatorio di stragi quotidiane, di guerre inutili, dell’alcolismo, del potere strumentalizzato da pochi…tutti temi che gli Iron Maiden hanno sempre trattato (storiche le loro battaglie contro Margareth Tatcher).
Il bello del genere metal è che tutti riconoscono la bravura e la storia di mostri sacri come IRON MAIDEN, BLACK SABBATH o METALLICA, ma poi ascoltano una moltitudine di altri gruppi meno blasonati senza fossilizzarsi su un solo genere.
Il metal, nonostante sia quasi sempre stato un genere di nicchia, si è evoluto molto nel tempo; basti pensare che tra i padri fondatori si possono inserire gruppi come Led Zeppelin ed i Deep Purple che poco hanno in comune con i nuovi gruppi nascenti.
Un paio di annotazioni storiche:
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->la moda di vestirsi in pelle e borchie è nata dai Judas Priest; il cantante gay era solito vestirsi in questo modo ed un giorno, i componenti della band che erano alla ricerca di qualcosa di caratteristico, decisero di imitarlo….da qui iniziarono tutti
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->Il concetto di album “live” fu creato dai Kiss nel 1975 con l’uscita dell’album “ALIVE”
Purtroppo dovevo ancora nascere (o ero troppo piccolo) per assistere alla New Wave Of Britidìshc Heavy Metal (NWOBHM) a cavallo degli anni ’70 ed ’80, ma qualche bel concerto dal vivo me lo sono visto anche io: da tre anni a questa parte vado al “gods of metal” festival che mi permette di ascoltare 12/13 ore di musica dal vivo e poi non disdegno altri concerti durante l’anno. Nulla è paragonabile alle emozioni di un concerto dal vivo, di un assolo di 2-3 minuti di chitarra o di batteria!
Ora una considerazione personale.
Un gruppo come gli Iron Maiden secondo me non esiste per diversi motivi quali:
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->Longevità: dal 1980 ad oggi hanno pubblicato 19 lavori tra album e live;
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->Organico: nessuno può vantare 3 chitarristi del calibro di Dave Murray, Adrian Smith (il mio preferito) e Janick gers
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->Qualità: è impossibile scegliere le 10 canzoni più belle di questo gruppo che raramente ha deluso le aspettative dei fans
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->Capacità di tener il palco: sono 5 pazzi che corrono a destra e sinistra del palco attorno al batterista che, ovviamente, non può muoversi; Bruce Dickinson riesce a cantare su note altissime nonostante corra e si rotoli per terra durante gli assoli di chitarra….
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->Scenografie: mastodontiche negli anni ’80. In grado da sole di stupire il pubblico.
<!--[if !supportLists]-->- <!--[endif]-->Merchandising: la loro mascotte Eddie è diventata con gli anni la mascotte di tutto il movimento metal. Per ogni album viene creata una nuova figura di Eddie che si sviluppa in varie forme per le diverse canzoni; non esiste metallaro senza una maglietta di Eddie.
Detto questo elenco i 10 gruppi che maggiormente preferisco con il loro album migliore a mio avviso (non in ordine di gradimento) e inserisco qualche foto:
Iron Maiden – almeno 4 album, non saprei decidere
Gammaray - Majestic
Stratovarius – Visions
Blind Guardian – Nightfall in the middle earth
Nightwish – Once
Helloween – Keeper of the seven keys Pt. II
Sonata Arctica – Ecliptica
Edguy – Mandrake
Manowar – Kings of metal
AC/DC – Back in black
Batteria dei Dream Theater al gods of metal 2007.
Direi che meriti di stare in bella mostra data l'imponenza!
Adrian Smith - il secondo chitarrista degli Iron Maiden. Ho avuto la fortuna di sentirlo suonare dal vivo al gods of metal del 2005 (arena parco nord di Bologna) ed al concerto al Forum di Assago (Milano) nel Dicembre 2006.
Questo è Olaf Thorsen (nome d'arte - lui è italiano) chitarrista dei Vision divine ed ex Labirinth.
Dopo decine di tentativi andati a vuoto siamo riusciti a scattare una foto fantastica all'Evolution festival di toscolano Maderno nel 2005.
Penso di avervi stressati a sufficienza....arrivederci alla prossima!
1° Aggiornamento - 03-01-2008
Su richiesta di gong, inserisco due testi tradotti di canzoni degli Iron Maiden:
Il primo è tratto dal capolavoro del 1982 "Number of the Beast" che tutti credono tratti solo temi satanici, ma in realtà l'unica canzone a farlo è la title track. La canzone che ho scelto è "Run To The Hils": anche se la traduzione letterale non rende molto, si capisce di come venga colpevolizzato e denigrato lo sterminio degli indiano d'America. Musicalmente la canzone ricalca lo schema classico degli Iron: Inizio solo di batteria, poi entrano tutte le chitarre con un ritmo terzinato di calvalcata; ritornello cantato da Bruce su note altissime e ripetuto un' infinità di volte in modo da assicurarsi che il messaggio venga percepito; classico l'intermezzo con gli assoli di chitarra di Murray e Smith...
L'uomo bianco è venuto dal mare
ci ha portato dolore e sofferenza
ha ucciso le nostre tribù e la nostra religione
ci ha preso la selvaggina per i suoi bisogni
lo abbiamo combattuto duramente e con tenacia
nelle pianure gli abbiamo fato filo da torcere
ma molti vennero troppi per i Cree
torneremo mai liberi ?
A cavallo nella polvere e nelle pianure aride
a tutto galoppo nelle pianure
ricacciando i pellerossa nelle loro tane
facendo il loro stesso gioco
uccidi per la libertà pugnala alla schiena
donne e bambini e codardi attaccano
scappate sulle colline se ci tenete alla vita
scappate sulle colline se ci tenete alla vita
soldato blu nelle pianure aride
caccia e uccide i loro animali
violenta le donne e fa fuori gli uomini
l'unico indiano buono è quello ammaestrato
gli vendono whiskey e gli rubano l'oro
fanno schiavi i giovani e distruggono i vecchi
scappate sulle colline se ci tenete alla vita
Il secondo brano è "The Trooper", tratto dall'album del 1983 "Piece of Mind". In questa si descrive la battaglia vista dagli occhi di un soldato, in particolare in una battaglia tra Inglesi e Russi. In questo album Eddie (la mascotte) è ritratto con i capelli rasati in quanto partito come soldato. La faccia sofferente sta a significare il disagio che prova dal poibizionismo della Tatcher e dalla guerra ed è amplificato dalla camicia di forza che lo imprigiona. Come sansone (e come molti metallari), il potere di Eddie si trova nei capelli che, una volta tagliati, lo hanno lasciato senza forze ed impossobilitato a liberarsi. Questa canzone non ha un vero ritornello, ma i suoni intrecciati delle 2 chitarre distorte e del basso martellante la rendono una delle canzoni più conosciute (non a caso raramente manca nelle scalette dei concerti Live). L'inizio è travolgente con l'entrata in successione delle 2 chitarre e del basso di Harris che ha composto anche questo brano.
Ti prenderai la mia vita ma anch’io prenderò la tua
darai fuoco al tuo moschetto ma ti farò sprecare il colpo
quindi quando aspetterai il prossimo attacco
farai meglio a resistere perchè non si torna sui propri passi
la tromba suona e la carica comincia
però su questo campo di battaglia nessuno vince
c'è l'odore acre del fumo e il respiro dei cavalli
mentre mi lancio verso una morte certa
il cavallo suda impaurito, noi rompiamo le righe per correre
il potente fragore delle pistole Russe
e mentre corriamo verso la muraglia umana
si odono le urla di dolore quando i miei camerati cadono
saltiamo i corpi stesi a terra
e i Russi sparano un'altra pallottola
siamo così vicini eppure così lontani
non vivremo per combattere un altro giorno
ci siamo avvicinati abbastanza per combattere
quando un russo mi avvista
preme il grilletto e io sento il colpo.
una esplosione di pallottole abbatte il mio cavallo
e mentre sono disteso a terra fisso il cielo
il mio corpo è intorpidito e la mia gola è secca
sono qui disteso, dimenticato e solo
senza una lacrima urlo il mio lamento d'addio
Alla prossima!
Ciao