03 Passato, presente, futuro
IL 1970 fu un anno speciale per la Banda di Darfo: una donna, la prima, entrava a far parte del suo organico.
Potete ben immaginare lo scompiglio fra la cittadinanza e le perplessità dei benpensanti.
Era il periodo della contestazione e sconvolgimenti epocali si susseguivano nei costumi della società come in politica ed economia.
Quella presenza scomoda fra le sue file rappresentò per la Banda di Darfo una vera e propria rivoluzione! Sono passati parecchi anni da allora e, soprattutto, il mondo che oggi ci circonda è assai differente. Così, nel nostro ensemble, troviamo oggi una presenza femminile pari a quella maschile: non solo il numero delle donne eguaglia quello degli uomini, ma uguale, a grandi linee, è anche la distribuzione dei ruoli: vi sono ragazze all’interno del Consiglio Direttivo, come giovani che suonano bombardino, tromba e percussioni, non più esclusivamente flauto e clarinetto.
La presenza femminile è tanto più importante in quanto non solo aggiunge un punto di vista diverso, nelle mille decisioni che ogni giorno vengono prese in un gruppo, ma anche perché rende la nostra Banda, per così dire, più "gentile", diversificandola dalla maggior parte degli altri complessi. Infatti, molte realtà musicali non conoscono ancora questa parità che invece a noi sembra così normale e ovvia.
Ogni qualvolta abbiamo avuto occasione di incontri con gruppi sia italiani che stranieri tutti noi bandisti abbiamo notato con sorpresa che le donne erano e sono spesso solo una presenza marginale o stereotipata. Ma non per la Banda di Darfo, che, infatti, viene sempre guardata con curiosità ma soprattutto con ammirazione.
Credo che il nostro gruppo sia così affiatato e propositivo proprio per la pluralità e, in alcuni casi, disomogeneità dei suoi singoli elementi.
Se la crescita personale passa attraverso un incontro/scontro continuo con ciò che è diverso da noi, allora non si può certamente fare a meno, in un microcosmo come quello di un complesso musicale, di una presenza femminile forte e attiva.
Potete ben immaginare lo scompiglio fra la cittadinanza e le perplessità dei benpensanti.
Era il periodo della contestazione e sconvolgimenti epocali si susseguivano nei costumi della società come in politica ed economia.
Quella presenza scomoda fra le sue file rappresentò per la Banda di Darfo una vera e propria rivoluzione! Sono passati parecchi anni da allora e, soprattutto, il mondo che oggi ci circonda è assai differente. Così, nel nostro ensemble, troviamo oggi una presenza femminile pari a quella maschile: non solo il numero delle donne eguaglia quello degli uomini, ma uguale, a grandi linee, è anche la distribuzione dei ruoli: vi sono ragazze all’interno del Consiglio Direttivo, come giovani che suonano bombardino, tromba e percussioni, non più esclusivamente flauto e clarinetto.
La presenza femminile è tanto più importante in quanto non solo aggiunge un punto di vista diverso, nelle mille decisioni che ogni giorno vengono prese in un gruppo, ma anche perché rende la nostra Banda, per così dire, più "gentile", diversificandola dalla maggior parte degli altri complessi. Infatti, molte realtà musicali non conoscono ancora questa parità che invece a noi sembra così normale e ovvia.
Ogni qualvolta abbiamo avuto occasione di incontri con gruppi sia italiani che stranieri tutti noi bandisti abbiamo notato con sorpresa che le donne erano e sono spesso solo una presenza marginale o stereotipata. Ma non per la Banda di Darfo, che, infatti, viene sempre guardata con curiosità ma soprattutto con ammirazione.
Credo che il nostro gruppo sia così affiatato e propositivo proprio per la pluralità e, in alcuni casi, disomogeneità dei suoi singoli elementi.
Se la crescita personale passa attraverso un incontro/scontro continuo con ciò che è diverso da noi, allora non si può certamente fare a meno, in un microcosmo come quello di un complesso musicale, di una presenza femminile forte e attiva.